4) Maggio-Dicembre 1941 OPERAZIONE CRUSADER BATTAGLIA PER TOBRUK Tra Maggio e Dicembre 1941 le battaglie nel deserto divampano attorno a due nodi cruciali: 1) Tobruk assediata dalle divisioni Brescia, Pavia, Bologna. Assediata per modo di dire, perche' la marina britannica rifornisce nottetempo la guarnigione ed riesce pure ad avvicendare i reparti australiani con quelli polacchi. 2) Il passo Halfaya presidiato dalla divisione Savona e aliquote panzerjager che respingono tutti gli attacchi frontali. Le battaglie manovrate coinvolgono le 15' e 21' divisioni corazzate e 90' leggera tedesche, da parte italiana il corpo di manovra (CAM) con le divisioni Ariete corazzata, la Trieste e la Trento motorizzate oltre al raggruppamento esplorante (RECAM). I britannici impiegano l'ottava armata con la 7' corazzata e divisioni indiane, neozelandesi, sudafricane. Gli Inglesi lanciano le operazioni Brevity e Battleaxe, ma non prevalgono, Rommel risponde con l'infruttuosa Sommernachtstraum (Sogno di una notte di mezz'estate). Il generale inglese Wavell viene allora sostituito da Auchinleck che lancia l'ambiziosa operazione Crusader nel tentativo di infrangere il blocco all' Halfaya e liberare Tobruk. Gli Inglesi godono di una superiorita' quantitativa e di rifornimenti ma Rommel manovra le sue forze per affrontare il nemico separatamente in modo di mantenere una superiorita' tattica, utilizzando le fanterie italiane come fulcri di forza sacrificabili e richiedendo al CAM prestazioni ben oltre le reali possibilita'. Rommel consegue diversi successi locali e prova a sbilanciare l'avversario abbandonando il campo di battaglia attorno a Tobruk per lanciare le sue divisioni corazzate in una folle corsa verso le retrovie nemiche. I generali inglesi vorrebbero ritirarsi ma Auchinlek, tramite le decrittazioni di ULTRA, conosce l'intrinseca debolezza delle forze dell'Asse, non demorde e prosegue nella pressione verso Tobruk, cosicche' Rommel e' costretto a tornare indietro. Crusader si trasforma in una battaglia di logoramento fino a che Rommel, in crisi di rifornimenti, decide di effettuare una ritirata strategica fino ai margini occidentali della Cirenaica. Questa volta gli Inglesi non riescono a distruggere le forze corazzate del nemico in ritirata ma liberano finalmente Tobruk e prendono l'Halfaya. PANZER IIC STAFF 21 PANZER DIVISION DAK Il panzer II, pur ancora presente in un certo numero nel 1941, non e' piu' utile come carro da battaglia in quanto debolmente armato e viene utilizzato per esplorazione, dai comandi, dai servizi o dai genieri per la rilevazione dei campi minati. PANZERBEFELHSWAGEN IIIH CARRO COMANDO 21 DIVISIONE DAK In questa versione comando il carro possiede piu' apparati radio, sia ad antenna che a telaio, ma la torretta e' fissa e il cannone falso. La bandiera contraddistingue un comando di divisione. PANZER IIIG 15' DIVISIONE DAK Il panzer III costituisce il nucleo delle forze corazzate e successive versioni vengono prodotte per migliorare corazzatura ed armamento, spesso si condividono sottoassiemi con le versioni precedenti per evitare soluzione di continuita' nella produzione. PANZER IVE 15' DIVISIONE DAK Anche il Panzer IV subisce continui miglioramenti, nel tentativo di aumentare la protezione si usano corazzature distanziate o imbullonate su tutti i lati e vengono portati frontalmente cingoli e rulli di scorta. Il pezzo da 75 corto costituisce il plus sui carri nemici per la sua potenza e gittata, in un periodo in cui i carri inglesi sono dotati del 2 Pounder (40mm). AUTOBLINDO AB41 BATTAGLIONE ROMOLO GESSI POLIZIA AFRICA ITALIANA RECAM Le blindo AB41 cominciano ad arrivare in Africa con la PAI, 10 blindo con equipaggi ben addestrati, e sono subito utilizzate nel RECAM (raggruppamento esplorante del corpo armato di manovra). Purtroppo subiscono perdite in un episodio di fuoco amico (bombardamento da Stuka) e in scontri col nemico. Le blindo superstiti vengono frettolosamente contrassegnate dai colori nazionali sopra i precedenti contrassegni (strisce nere o bianche) ed affiancate dalle sopraggiunte blindo della cavalleria (Nizza e Lodi). 'Signor Tenente, me' pare che sono in avvicinamento...' 'Tranquillo Brigadiere, sono dei nostri, Stuka diretti su Tobruk...' 'Azzo, allora non so' tranquillo pe' gnente...' WIP -BLINDO AB41 e LANCIA APRILIA COLONIALE – NIZZA CAVALLERIA RECAM Le blindo AB41 furono adottate anche dalla cavalleria, prima da Nizza con un plotone sperimentale, poi nel ’42 si formarono i gruppi per costituire la componente esplorante delle divisioni corazzate, fino a quel momento prive. ...La rosa delle granate e' sempre piu' ristretta, stanno aggiustando il tiro. Scendo dalla 'mimetica', dando ordine all'autista di rientrare al comando tattico e, strisciando, mi avvicino ad una blindo il cui motore fa un chiasso d'inferno. Riconosco nell'uomo annerito dal fumo e madido di sudore il mio vecchio compagno di camerata nell'ospedaletto di Bardia, quello che si teneva accanto il libriccino del Vangelo, il tenente Silvio Lodena. 'Tu? Cosa fai qui?' 'Dammi un passaggio, ti spieghero' ma presto, fammi aprire' Una pioggia di schegge sbatte sul lato opposto delle lamiere, riesco a stento ad infilarmi mentre la macchina con un ruggito si sposta, ci stringiamo la mano. 'Scusa non e' molto comodo ma bevi qui' e mi allunga una borraccia inglese di gin allungato con acqua freschissima, 'L'abbiamo presa ad un capitano del 7' ussari che da ieri ci dava la caccia. Due ore fa l'abbiamo spedito in paradiso' Mi viene da pensare al suo Vangelo perche' non ha detto di averlo mandato all' inferno ma gli ha augurato il posto migliore, bevo per primo, poi bevono lui, il caporale pilota e il mitragliere. Con un cenno mi fa osservare dalla feritoia, ci guardiamo muti, un'intera brigata d tanks si sta schierando in linea di fronte, le bandierine colorate garriscono al vento mentre si va alzando una nuvola di polvere dai cingoli in moto. Il tenente urla al pilota alcune cifre aggiungendo 'a tutta velocita'', puntiamo a sud poi ci fermiamo in un uadi per riferire in fonia al comando. Alla fine Silvio dice tranquillamente 'Ora andiamo dai tuoi' ... Da PER IL DUCE, PER IL RE di G.Bladier WIP CARRO M15/40 SQUADRONE COMANDO VII BATTAGLIONE DIVISIONE ARIETE CORPO ARMATO DI MANOVRA CAMIONCINO FIAT 1100 UFFICIO PROPAGANDA REGIO ESERCITO Nel seconda parte del 1941 finalmente la divisione Ariete puo' combattere a ranghi riuniti e completi,dopo aver abbandonato i CV35, costituisce una forza addestrata ed omogenea sugli M13 dotati di un buon cannone, per l'anno, da 47mm. Il carro, pur con i suoi limiti, puo' competere con l'avversario e l' Ariete lo dimostra conseguendo un successo tattico a BirElGobi contro i Crusader inglesi ma anche in questo caso il carro, sottopotenziato motoristicamene, non puo' sfruttare la vittoria quando i mezzi nemici, piu' veloci, si ritirano. 'A quell'ora parve agli Inglesi di aver vinto. Il presidio di Bir el Gobi, formato da poche compagnie di soldati gallina, era tagliato fuori, in breve avrebbero spezzato la cerchia che assediava Tobruk. Ma proprio allora un inatteso sinistro spettacolo si scopri' ai loro occhi. Un chilometro e mezzo piu' a Nord, ordinate e compatte, scintillavano al sole del deserto le cento torrette lunate degli M13.... Le sorti rimasero per due ore indecise... Poi dal corpo della formazione italiana si videro partire due braccia a tenaglia, come quelle di un granchio... Allora la massa nemica sbando', riflui' disordinatamente... Non tutto cio' che avvenne ricordo... A destra un carro inglese e' attaccato dai nostri, il comandante la batteria lo insegue, furioso, sulla 1100... Il motociclista corre verso di me gridando cose che non capisco, ho nei timpani il grido trionfante di un capopezzo: Ne ho preso un altro, un ferito mi guarda, angosciato... Alle cinque non piu' un fischio di proiettile, cosi' calava il giorno in cui l'Ariete era nata.' Da DIARIO DI UN COMBATTENTE NELL'AFRICA SETTENTRIONALE di OSCAR PISCICELLI TAEGGI WIP CRUSADER I 7'HUSSARS 7'BRIGATA 7'DIVISIONE CORAZZATA Il Crusader e' un carro molto veloce ma inaffidabile meccanicamente, l'armamento e' il solito 2 pdr (40mm), la corazzatura spaziata e poligonale. Il mezzo alimentato a benzina, se colpito, e' soggetto ad incendio cosa che non capita a piu' lenti M13 perche' alimentati a gasolio. Qui il carro e' abbandonato nel deserto, si nota la penetrazione della torretta frontalmente sotto lo scudo. 'Il primo carro armato nemico che ho visto incendiato lo avevo sulla destra. Ricevette un colpo al motore e subito prese fuoco avvolgendosi di fumo azzurro, si apri' uno sportello ma nessuno ne usci'...' Da FRONTE D'AFRICA, C'ERO ANCH'IO Ten. ENRICO SERRA VIII Battaglione 132' Carri Ariete CRUSADER II COUNTY OF LONDON YEONMARY 22'BRIGATA 7'DIVISIONE CORAZZATA Per migliorarne l'efficienza, gli Inglesi potenziano la corazzatura frontale dello scudo ed eliminano la torretta con la mitragliatrice ausiliaria perche' poco utile in campo aperto. I marchi bianco-rosso-bianco sono tipici dell'operazione Crusader. ...Dal comando di battaglione giunse l'ordine 'MOTORIIII'... ancor oggi mi viene la pelle d'oca, ogni uomo degno di tale nome, credo che quando vede la morte vicina abbia paura, per non averne occorre essere pazzi od incoscienti. Alzai le braccia e le allungai in direzione del nemico, in un attimo tutti i portelli chiusi ed avanti in prima ridotta 'In bocca al lupo, ragazzi!'... Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO Ten. R.Rosselli VIII Battaglione 132' Ariete STUART LIGHT TANK B SQUADRON 8'KING'S ROYAL IRISH HUSSARS 4'BRIGATA XXX CORPO Il primo carro di produzione americana fornito ai Britannici e' un carro leggero per corazzatura e armamento ma veloce e meccanicamente molto affidabile, tanto che viene soprannominato HONEY dai carristi. La suddivisione, tutta Inglese, fra carri veloci (CRUISER) e carri da fanteria lenti (MATILDA) causa una disomogeneita' nelle tattiche fino a che non e' abolita da Montgomery che ad ElAlamein potra' disporre di un carro tuttofare come lo Sherman. 'Il primo ordine e' Pilota avanti!'... il cannoniere fa del suo meglio per inquadrare il nemico durante il movimento... poi 'Pilota alt!'... non appena il carro e' fermo e il nemico sulla linea di mira il cannoniere apre il fuoco senza ulteriori ordini... lo sparo e' il segnale per il pilota a riprendere il movimento... quattro secondi fra stop e ripartenza...se il carro resta in movimento forse si puo' salvare... By BRAZEN CHARIOTS BOB CRISP 3th RTR Leader SEMICINGOLATO SDKFZ10 DA 1 TON CON PEZZO PAK 50MM Occorre sottolineare come i cannoni anticarro da 50mm siano usati in modo molto aggressivo, affiancandosi ai carri in battaglia e causando piu' perdite dei carri stessi negli scontri ravvicinati potendo sfruttare la maggior potenza del 50mm lungo rispetto al corto. I panzerjager sono perfettamente addestrati ma occorre comunque coraggio per combattere senza corazzatura in mezzo ad una battaglia manovrata di carri. 'Ed ecco i Tedeschi in azione: Li vedo puntare a gran velocita' verso i carri nemici, poi, a distanza di tiro utile, con rapido dietro-front, si fermano, gli uomini balzano a terra , staccano il pezzo, divaricano le code, sparano quattro o cinque colpi, riattaccano il pezzo e si spostano in altra zona ove ripetono il tutto. E' gente che ci sa fare, vedo i carri inglesi fumare, equipaggi rovesciarsi dalle torrette in fiamme...' Da GUERRA DEI CORAZZATI IN AFRICA SETTENTRIONALE di ARMANDO LUCIANO CANNONE ANTICARRO/ANTIAEREO 88 MM FLAK18 Spesso decisivo e' l'uso anticarro dell'88mm in dotazione sia alle divisione dell'esercito che a quella di aviazione presente in Africa. Lo stesso carro Matilda, pesantemente corazzato, non puo' resistergli e gli inglesi considerano sleale, 'unfair', il suo utilizzo controcarri. L'88, anche se facilmente individuabile per mole e fumo prodotto dal tiro, e' difficilmente battuto dai cannoni dei carri per mancanza di gittata e perche' questi ultimi non sono dotati di munizionamento esplosivo, almeno fino alla comparsa degli Sherman. Il FLAK 18 ha un carrello unidirezionale da dove, in caso di emergenza, puo' anche far fuoco. I serventi sono pero' addestrati allo sgancio e alla messa sulle crociere in pochissimo tempo. 'In un lampo la batteria tedesca da 88 mise le crociere a terra, sparo' una prima salva a tergo della formazione aerea avversaria, dopo un tempo che parve lunghissimo una seconda salva davanti agli aerei i quali proseguirono tranquilli senza modificare quota ne' rotta. Altro intervallo e, quando mi parvero fuori tiro, parti' la terza salva che esplose in mezzo alla formazione. Due Bristol-Blenheim precipitarono. La batteria allesti' per la marcia e riparti'...' Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO Ten.ENNIO CALABRESI 1'Articelere Eugenio di Savoia Div.Ariete AUTOCANNONE 100/17 OBICE DA 100/17 SU AUTOCARRO LANCIA 3RO RECAM Gli Italiani montano l'obice da 100/17 sull'autocarro pesante Lancia 3RO. Con tutti i limiti della trazione a 2 ruote motrici e l' altezza da terra, la combinazione si dimostra efficace nel tiro controcarro data la potenza del proiettile. Anche in seguito, ad ElAlamein, la Folgore richiede all'artiglieria di portare il 100/17 in trincea per contrastare i carri nemici con il primo arco della traiettoria di tiro. WIP AUTO HORCH CON MITRAGLIERA 20MM LUFTWAFFE DAK Reparti della Luftwaffe si affiancano ai reparti Heer sia per protezione antiaerea che per tiro a terra, la 19' divisione Flak e' organicamente integrata nella 21' Panzer. Per aumentare la mobilita' l'armamento al traino viene spesso installato a bordo con modifiche di ripiego, riutilizzando il carrello come trasporto munizioni. BREDA 20MM SU CAMIONETTA CHEVROLET DI PREDA BELLICA RAGGRUPPAMENTO ESPLORANTE RECAM Gli Italiani si ingegnano a montare la Breda 20mm ovunque, anche su mezzi di preda bellica, privilegiati per la loro mobilita' su terreno vario, cosi' lo strafing degli aerei nemici non e' piu' privo di rischi. La croce bianca e' per identificazione aerea, cio' che non impedisce il verificarsi di diversi episodi di 'fuoco amico' con gli Stuka che picchiano sulle forze italiane. La prima batteria di autocannoni viene distrutta cosi'. CONTROCARRO 2PDR PORTEE I Britannici montano il loro pezzo controcarro da 2 libbre su autocarri Chevrolet per aumentarne la mobilita', il pezzo puo' essere smontato a terra ma viene preferibilmente utilizzatro da bordo anche se cio' espone i serventi a gravissimi rischi. Sidi Rezegh Novembre 1941 3th Royal Horse Artillery Il nemico sparava con tutto quello che aveva a disposizione, con le mitragliatrici dei carri e della fanteria di appoggio, coi mortai, coi cannoni dei Mark IV e dell'artiglieria campale. I nostri due pezzi da 2 libbre autoportati e il Bofors antiaereo risposero come meglio potevano. I colpi del Bofors arrivavano a segno ma non sembravano provocare danni. I serventi, calmi e imperterriti, venivano abbattuti uno dopo l'altro. Uno dei cannoni venne distrutto, il Bofors fu incendiato. Tutti i serventi dell'ultimo 2Pdr furono feriti o uccisi e il conduttore, con decisione tutt'altro che illogica, comincio' a portarlo lontano dal campo di battaglia. Il comandante ordino' a Ward Gunn : -Va' a fermare quel buono a nulla - e persino in quel momento sembro' ingiusto definire in quel modo un uomo che, morti tutti i serventi, provava a mettere in salvo il suo mezzo. Ward corse immediatamente allo scoperto, impose al conduttore di fermarsi, insieme scaricarono i cadaveri quindi mise in azione il cannone, presto raggiunto da Bernard Pinney. Un cagnolino correva di trincea in trincea cercando accanitamente il padrone e mostrandosi pericolosamente amico di tutti, pericolosamente perche' i suoi movimenti attiravano un grandinare di proiettili. I due carri piu' vicini erano in fiamme ma anche l'ultimo pezzo autoportato fu incendiato, la ruota anteriore destra fu colpita e il pneumatico prese fuoco, anche due casse di munizioni cominciarono a bruciare. Pinney riusci' a spegnere il fuoco con l'estintore, Ward, che non aveva smesso di sparare, fu colpito in fronte ed ucciso sul colpo. Pinney spinse il cadavere da parte e continuo' fino a che il cannone fu messo fuori uso, quindi condusse il mezzo lontano, senza riportare una sola scalfittura. Il giorno seguente, in una zona relativamente tranquilla, fu ucciso da un proiettile vagante. Ward e Pinney furono proposti per la Victoria Cross che Ward ottenne, alla memoria. Sidi Rezegh Novembre 1941 capitano Schimidt 115' reggimento panzergenadier 'ANGRIFF!' e il colonnello si pose in testa, ritto sulla sua auto scoperta, era seguito dal maggiore e subito dopo dalla mia auto. Puntammo verso la 'barricata' nemica, dietro di noi autotrasporti di fanteria, blindati e trattori d'artiglieria, unita' antiaeree motorizzate. Guardavo davanti affascinato, i proiettili sibilavano, i difensori stavano facendo fuoco con tutti i cannoni da 25 libbre e i piccoli pezzi anticarro da 2 libbre. Proseguimmo ad un'andatura suicida, l'auto del comandante ondeggio' e si fermo' di botto, un colpo in pieno. Il colonnello cadde come un albero abbattuto ma lo superai in un baleno, davanti a me riconobbi posizioni difensive di fanteria. Un brivido di freddo mi percorse la spina dorsale vedendo forellini formarsi sul parabrezza della mia auto, il conduttore si chino' di piu' sul volante. Anche l'auto del maggiore sussulto' e si schianto' su un fianco. Poi ci fu un sobbalzo violento e improvvisamente eravamo fermi, scorsi una trincea e mi ci tuffai dentro. Il conduttore mi segui' ma prima di potersi buttare pancia a terra si irrigidi', giro' su se stesso e rimase li'. Mi appiatii: Dove diavolo erano finiti tutti quelli che ci seguivano? Non c'era piu' nessuno! Scoprii piu' tardi che, vedendo i loro ufficiali cadere, la truppa aveva esitato e si era ritirata ma un sottotenente ancora illeso li avrebbe poi riuniti e avrebbe ripreso l'attacco, comportamento che gli sarebbe valsa la Rittenkreuz... Da TOBRUK di M.Carver WIP TRATTORE PAVESI E CANNONE DA 105/28 SEMICINGOLATO 3 TON E CANNONE 105 LEFH 18 L'artiglieria italiana e' antiquata, con pezzi definibili 'da museo' risalenti alla prima guerra mondiale. Il 105/28 e' un pezzo con buona gittata e potenza ma mobilita' ridotta dato il peso e sopratutto si usura rapidamente nel movimento e nel tiro, il trattore Pavesi su quattro ruote motrici con avantreno e retrotreno snodati e' geniale ma progettato per sentieri di montagna, lento e chiaramente inadatto al deserto. Il pezzo tedesco ha lo stesso impiego ma e' molto piu' mobile dato il suo sistema di sospensioni e l'efficienza fuoristrada del semicingolato. 'Avevamo perso tre autocarri e un trattore, su una macchina erano caricati tutti i nostri viveri, le sigarette, il cognac il vino... fu percio' grande il nostro dispiacere ma quando il comandante l'artiglieria venne a sapere che era stato abbandonato anche un cannone per mancanza di automezzi, diede l'ordine di andare a recuperarlo anche se era ormai in territorio ostile... Si torno' indietro con la dovuta cautela, le macchine ancora bruciavano...' Da L'ALLEATO di ANDREA INNOCENZI STRADA DELL'ASSE ASSEDIO DI TOBRUK SEMICINGOLATO da 12 TONNELLATE e KANONE 18 da 17CM Per l'assedio di Tobruk i tedeschi utilizzano artiglieria pesante, sia di produzione nazionale che di preda bellica francese. Il traino e' assicurato dal piu' pesante semicingolato in dotazione all'artiglieria, piu' potente del semicingolato da 8 tonnellate. Le batterie di artiglieria d'assedio, una volta iniziato il tiro, subiscono il tiro di controbatteria da parte di Tobruk e cio' le costringe ad interromperlo prima che possano essere individuate con precisione. Per gli assediati la vita e' dura sotto i bombardamenti d'artiglieria e gli Stuka ma gli assedianti non stano meglio, anzi dal punto di vista logistico stanno decisamente peggio. SIDI REZEGH SOLOTHURN CONTROCARRO 20MM 9'REGGIMENTO BERSAGLIERI DIVISIONE TRIESTE La fanteria italiana oltre al cannone controcarro 47mm 'Elefantino', ancora valido nel 41, ha in dotazione un elevato numero di pesanti fuciloni Solothurn di produzione svizzera. Purtroppo tutti i modelli di fuciloni controcarro, in tutti gli eserciti, sono ormai sorpassati e non hanno piu' alcuna utilita'. 'La paura...Eccola la paura! Ma non quella di un attimo, al primo sibilare vicino di una pallottola...Qui e' altro: sul ponte della nave, di notte, intorno un mare ribollente di scie spumose, sopra un pazzo carosello di luci e il crepitio della contraerea... Perdio! E i miei bersaglieri? Giu' sottocoperta a perdifiato...ed eccoli li', con gli occhi bassi, appoggiati contro le paratie, accovacciati sui rotoli delle gomene. Anche per loro la paura... Eppure fra qualche mese a Sidi Rezegh alcuni avrebbero intinto col sangue le loro medaglie d'oro e tutti avrebbero fatto ben piu' del loro dovere...' Da FRONTE D'AFRICA C'ERO ANCH'IO sottotenente GIORGIO COSSUTTA XXVIII battaglione 9' Bersaglieri Div.Trieste WIP AUTOCARRO LEGGERO CL39 COLONIALE E BREDA 20MM BATTAGLIONI GIOVANI FASCISTI BIR EL GOBI A BirElGobi i battaglioni di fucilieri dei Giovani Fascisti si scontrano con una puntata offensiva di carri inglesi, fanteria indiana e scozzese ma riescono a respingere tutti gli attacchi permettendo poi all'Ariete di intervenire. Dopo questa strenua e vittoriosa resistenza, i GGFF apprendono della ritirata strategica ordinata da Rommel e, in gran parte a piedi, intraprendono la lunga marcia verso Ovest. 'Si parte! Per dove? Incontro agli autocarri! Incontro? Perche' non vengono a prenderci? Quanti chilometri? Quaranta,forse piu' di cinquanta... Capii solo allora che se qualcuno correva seri rischi di non uscirne vivo, quello ero io con i miei piedi piatti... Il sottotenente ti affida questa lampada a petrolio! Ah...che me ne faccio!?! Poi capii, con quella lampada ero esentato dal dover spingere il cannone e forse ce l'avrei fatta a seguire il gruppo...forse...' Da MUSSOLINI'S BOYS di ALPHEO PAGIN SID REZEGH DICEMBRE 1941 FIAT G50 352 SQ. 20'GR. 51'ST. C.T. Il FIAT G50, pur essendo un monoplano superiore al biplano CR42, non puo' competere con gli Hurricane ed e' presto relegato alla scorta degli Stuka o all'assalto, i piloti degli Stuka germanici apprezzano molto la tecnica di difesa ravvicinata dei FIAT contrapposta alla protezione dall'alto praticata dai BF109. Qui il caccia risulta danneggiato in una delle incursioni del SAS e poi volontariamente sabotato nei piani di coda a seguito della necessita' di abbandonarlo, l'effige del 51' Stormo, col gatto nero che acchiappa i sorci verdi, rimanda bombardieri 'sorci verdi'. Occorre ricordare la definizione del tempo per l' aviazione come l'arma piu' veloce in cielo ma piu' lenta in terra, volendosi significare che la predisposizione dei servizi a terra costituisce un impedimento critico per la sua operativita'. SIDI REZEGH DICEMBRE 1941 MACCHI MC202 81SQ. 1'STORMO C.T. Verso fine anno finalmente giunge un caccia competitivo il Folgore MC202, derivato dal MC200, ha un motore in linea AlfaRomeo Monsone (DB601 su licenza) che gli permette una velocita' di 600 Km/h con ottima manovrabilita', nulla ha da invidiare ai caccia avversari salvo l'armamento che rimane basato sulle due SAFAT da 12,7mm a bassa cadenza perche' sincronizzate con l'elica. STUKA PICCHIATELLO JU 87 209 SQ 102' GR.AUT. B. a T. Dopo il fallimento dei progetti italiani per un aereo da bombardamento a tuffo, i Tedeschi forniscono addestramento e velivoli con cui si formano alcune squadriglie da picchiata. Lo Stuka e' un'arma molto efficace e precisa ma, data la sua vulnerabilita', solamente in un contesto di superiorita' aerea e contro bersagli non troppo protetti. Nella scena uno Ju 87 della 209' Sq in un campo allagato, non raramente nell'inverno libico i fortunali colpiscono localmente un campo d' aviazione rendendolo impraticabile e consentendo attacchi di sorpresa senza contrasto all'aviazione avversaria. Il tempo nebbioso e' anche concausa per la 209' Sq del suo annientamento. 'Il Comandante la 209' Sq aveva iniziato a circuitare in attesa di veder emergere i suoi 12 Picchiatelli dallo spesso strato nebbioso, aveva scorto la salita della formazione tedesca ma, degli Italiani, neanche l'ombra...quindi si era messo in rotta in coda agli Stuka germanici sperando di vedersi raggiunto dai suoi, ma nulla...dopo l'azione il comandante rientrava al campo base, anche qui nessuna notizia, eppure erano decollati per partecipare all'azione sotto il suo comando...superato il limite concesso dall'autonomia dei velivoli iniziarono frenetici scambi di messaggi radio, nessuno li aveva piu' visti... si inizio' una intensa attivita' di ricerca, senza esito...' Da GUERRA AEREA IN AFRICA SETTENTRIONALE 1940-1941 BORGIOTTI-GORI EGITTO TARDO 1941 MARTLET F4F-3A 805' SQ. FLEET AIR ARM Le prime versioni del Wildcat sono ribattezzate con humor britannico Martlet (Rondone), uccello dalle zampe tozze e sgraziate. I primi sono prelevati dal lotto destinato alla Grecia e, pur assegnati alla FAA, data la mancanza di ali ripiegabili che li rende inadatti alle piccole portaerei britanniche, sono utilizzati solo con l' 805' Squadron da aereoporti costieri in Africa per protezione convogli. A Dicembre il sottotenente Griffin, decollato da solo in ritardo per noie tecniche, intercetta 4 siluranti S79 in fase di attacco ad un convoglio e riesce ad abbatterne uno ma, colpito, a sua volta precipita in mare. WIP
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