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· Spazio personale: Sulla Sabbia · Spazio personale: Sulla Sabbia · Categoria: 11AlameinSupercharge ·

Spazio personale: Sulla Sabbia

11) Alamein 2 Novembre 1942 Operazione Supercharge



2 - 7 NOVEMBRE 1942    OPERAZIONE SUPERCHARGE

Il fronte Nord italo-tedesco e' profondamente intaccato e fragile per gli ampi salienti che i contrattacchi non sono riusciti a ridurre. Nonostante cio' l'operazione Lightfoot non ha raggiunto lo scopo finale e un velo di carri, cannoni cc e truppe impedisce alle forze imperiali di sfondare.

Montgomery allora scatena l'operazione Supercharge (Sovraccarico).  Non sara' piu' la fanteria a sostenere lo sforzo principale ma saranno i carri della 9' brigata corazzata a dover aprire una breccia per cedere poi il passo alla 1' divisione corazzata che dovra'  irrompere ad ovest della pista del Telegrafo (Rahman) e distruggere le residue forze corazzate avversarie manovrando in campo aperto. Montgomery ritiene accettabile il 100% di perdite nella 9' brigata pur di conseguire il sospirato successo.

Nella notte del 2 Novembre inizia la battaglia decisiva, all'alba i profili dei carri della 9' si stagliano contro il chiarore della luce da est e lo scontro divampa furioso, su 94 carri impegnati ne vengono distrutti 75, l'80%, ma lo schermo difensivo anticarro e' demolito. La 1' divisione corazzata esita e ritarda a sfruttare il vantaggio, quando il comandante della 9' sollecita lo sfruttamento della breccia si sente rispondere 'non ho mai visto, Sir, qualcosa che assomigli meno ad una breccia di questo'.

Rommel raduna tutto cio' che gli resta, i pochi 88 e carri tedeschi, il XII e LI battaglione carri Littorio e l'XI Trieste e li getta ancora nella mischia, cosicche'  lo scontro finale si svolge non in campo aperto ma sui rilievi attorno alla pista, a Tell El Aqaqir.  L'esito e' comunque scontato, i Britannici conseguono l'annilichimento delle forze dell'Asse.

Rommel capisce che la battaglia e' perduta e il 3 Novembre ordina la ritirata che gli dovrebbe permettere di salvare almeno le truppe motorizzate ma sopraggiunge il contrordine da Hitler che gli impone di resistere sul posto: 'vincere o morire'.  Nella confusione generale ci sono truppe che arretrano e truppe che rimangono sul posto ma il risultato non cambia di molto. L'ultima riserva corazzata ancora intatta, l'Ariete, viene distrutta in brevissimo tempo. Quando Hitler si convince ad autorizzare il ripiegamento, questo e' gia' nei fatti ma le forze non motorizzate non riescono a sfuggire all'accerchiamento, quasi tutte le divisioni Italiane, anche quelle che al centro e a Sud avevano bravamente resistito, Bologna, Brescia, Folgore e Pavia, verranno catturate in pieno deserto.

Inizia la lunga ritirata verso Ovest delle forze superstiti mentre i Britannici inseguono senza fretta perche' sanno che, con lo sbarco in Marocco e Algeria degli Americani l'8 Novembre, l'Africa e' persa per le forze dell'Asse.
Alamein e' il giro di boa per la guerra in occidente, ormai e' solo questione di tempo e ulteriore sangue versato.



RAHMAN PISTE EST 2 NOVEMBER     SHERMAN II  WARWICKSHIRE YEOMANRY   9'ARMOURED BGD  2'NEOZELAND DIV

Alla 9' Brigata, componente corazzata con equipaggi britannici della 2' divisione neozelandese, viene assegnato il compito di aprirsi un varco nell'ultimo schermo controcarro nemico con i suoi tre reggimenti di cavalleria, 3th King's Own Hussars, Royal Wiltshire Yeomanry, Warwickshire Yeomanry.
Alle rimostranze del brigadiere Currie che paventa un possibile 50% di perdite viene risposto che Montgomery e' disposto ad accettarne il 100% al che il il tenente colonello Faerquhar conclude che si tratta di puro suicidio. Nella notte si guadagnano posizioni ma all'alba l'avanzata si trasforma in un massacro reciproco ad alzo zero fra i carri e l'artiglieria controcarro avversaria. Alla fine dell'operazione a chi gli chiede dove e' la sua brigata Currie potra' solo indicare i 19 carri superstiti su 94 con piu' di 200 tra morti e feriti su 400 carristi, il compito assegnato e' stato assolto a caro prezzo.


WIP





TEL EL AQQAQIR  3 NOVEMBER    CHURCHILL MARK III  'KINGFORCE'  1'ARMOURED DIV.

Il carro Churchill e' pesantemente corazzato fino alle protezioni dei cingoli, sei di questi carri sono impiegati durante la battaglia per saggiarne la resistenza al tiro controcarro. Agendo come punta di lancia davanti agli Sherman, durante due azioni assorbono 106 colpi in totale col risultato di un carro bruciato, uno immobilizzato con danni ai cingoli e uno con torretta incatastata, sette carristi uccisi e otto feriti. Il carro bruciato e' penetrato da un colpo da 75mm e due da 50mm che raggiungono il serbatoio carburante. I tempi dell'invincibilita' della corazzatura del Matilde sono ormai tramontati ma il test e' giudicato positivamente e il Chuchill verra' ancora utilizzato nella obsoleta logica britannica di carro da fanteria.




 



RAHMAN PISTE OVEST  2 NOVEMBRE   ANTICARRO PAK 36r  7,62 CM

Il cannone russo di preda bellica da 7,62 cm diviene disponibile in buone quantita' prima che la produzione del Pak 40 da 75mm vada a regime per cui questi pezzi, riconfigurati, vanno ad equipaggiare i reparti panzerjaeger dell' Afrika Corp, possono penetrare qualunque carro alleato anche a lunga distanza (1500 1800 mt) con micidiali effetti durante l'attacco della 9' brigata.
...'Caricate! Puntate! Fuoco! Bersaglio!...' dieci, dodici, quindici carri Crusader e Sherman, erano gia' presi dalle fiamme, una torretta d'acciaio era volata via da un carro mentre altri proiettili, sibilando, si erano infilati fra i cingoli bloccandone alcuni, ora facile preda degli anticarro... un tremendo fuoco di controbatteria venne pero' rovesciato sulle postazioni anticarro ormai individuate per la nuvola di fumo e polvere sollevata dal tiro...arrivo' una salva tremenda  e i serventi furono travolti dalla corazza protettiva del pezzo, divelta dalla furia delle granate... urla e sangue che si perdeva nella sabbia..
Da BATTERIE SEMOVENTI ALZO ZERO di D.Beretta



WIP

 

RAHMAN PISTE OVEST    GERMAN PANZERJAGER 38T SDKFZ 139 MARDER III

I Tedeschi montano il potente cannone anticarro russo da 76mm di preda bellica, dotandolo di freno di bocca, anche sullo scafo dell'obsoleto carro T38 di origine ceca. La corazzatura del mezzo e' evidentemente insufficiente e gli artiglieri operano praticamente allo scoperto. Gli ultimi carri, i cacciacarri e i panzergrenadier combattono fino alla morte sulla linea di difesa a cavallo della palificata (linea del Telegrafo/Rahman piste) decimando la 9' brigata corazzata ma venendo alla fine annientati.
Il primo tenente Ralf Rinkler del 104' panzergrenadier lancia una granata verso il portello aperto della torretta di uno Sherman ma manca il bersaglio e la granata rimbalza via. Il capocarro britannico con sarcasmo gli urla 'Almost'  ('Quasi!' NdT)   Da ROMMEL'S AFRIKA KORP   Osprey Battle Orders di P.Battistelli









TEL EL AQQAQIR     M14/41 1'CARRO 3'PLOTONE 1'COMPAGNIA  IV BATTAGLIONE 133' DIV.LITTORIO

I carri italiani non reggono piu' il confronto con Grant e Sherman. In fase offensiva non hanno speranze contro i 57mm anticarro e i 75 degli Sherman e gli scontri si concludono rapidamente. In fase difensiva, anche a scafo sotto, finche' i nostri carri sparano gli Inglesi non si fanno avanti perche' fra i 1500 e i 500 mt sono invulnerabili ai proietti a carica cava e si possono permettere di tirare con tranquillia' fino a demolire la difesa... ci vuole piu' tempo ma il risultato e' lo stesso.
2/11/42 L’ultima giornata a Tell el Aqqaqir
… Ed ecco che gli Inglesi si trovano ancora di fronte al IV che rimane, quasi da solo, con l’ultima decina di carri e tre semoventi a contenere la marea che avanza. I carri avversari con gli anticarro, protetti da cortine nebbiogene, serrano sotto. Il IV ha altri sei carri incendiati e un semovente distrutto ma davanti a noi bruciano anche i carri avversari che sono arrivati a tiro del sergente Camicciottoli e delle sue perforanti a carica cava. I piu’ pero’ restano tra i 1000 e 2000 mt e da quella distanza tirano fino a trenta colpi contro un solo bersaglio fino a demolirlo...
... Intorno a noi i carri nemici si sono gia’ portati ad ovest della ‘Palificata’ ma non qui...
... La giornata e’ avanti, il sole alto, le nostre forze agli sgoccioli quando compaiono da oltre la ‘Palificata’ i carri del XI Btg Trieste che si dirigono in linea a tutta velocita’ verso il nemico... mi si mozza il respiro, L’XI avanzando mi passa accanto... I
l carro del loro comandante e’ colpito a una trentina di metri dal mio...  Gli Inglesi in meno di dieci minuti distruggono quei carri, penso che i carristi non abbiano avuto neppure il tempo di scorgere il nemico che pero’ non avanza piu’, forse teme imboscate fra i roghi dei carri che bruciano...
...Anche questi poveri figli e'mammeta sarebbero stati degni di miglior sorte... l
a 9' brigata corazzata britannica perde ottantasette carri ma infine, a una certa ora, non c’e' piu’, di vivi, praticamente nessuno a tenere quel tratto di linea... Da FERREA MOLE FERREO CUORE di D.Campini IV Btg.medi del 133’ Littorio






  WIP


SHERMAN II  M4A2    9'LANCERS   2'ARMOURED BGD.  1' ARMOURED DIV.

A seguito del sacrificio della 9' armoured brigade, la 1' divisione corazzata riesce infine a conseguire la vittoria risolutiva. Le perdite sono ingenti e l'inseguimento da parte della cavalleria corazzata alle truppe nemiche motorizzate che fuggono verso Ovest viene portato avanti senza troppa pressione, si preferisce adottare l' antica massima militare 'a nemico che scappa ponti d'oro'.







4 NOVEMBRE  M13/40  1' CARRO 1' PLOTONE 1' COMPAGNIA 132'  DIVISIONE ARIETE

Il cippo poi posto ad ElAlamein recita 'manco' la fortuna non il valore' ma e' corretto solo per quanto riguarda il valore. La fine dell'Ariete e' la dimostrazione che, vista la disparita' di mezzi, coraggio e fortuna non sono piu' sufficienti perche' come afferma un carrista  'ci sarebbe voluto un miracolo ma il tempo dei miracoli era finito'.
Il 4 Novembre 1942 la divisione, fino al momento poco impiegata, arriva a Nord col 12' Bersaglieri, quattro gruppi di artiglieria e un centinaio di carri medi. Intorno alle 10 le piomba addosso la 7' divisione corazzata, Grant e Sherman si piazzano ad un kilometro e mezzo e iniziano un comodo tiro al bersaglio, inutilmente i carri italiani cercano di accorciare le distanze per arrivare a tiro utile, alle 15,30 tutto e' praticamente finito.
...Uno dopo l'altro i carri esplodevano o prendevano fuoco. Verso le 15,30 ci pervenne l'ultimo messaggio radio dall'Ariete: 'Carri nemici fatta irruzione a sud del nostro settore. Con cio' Ariete accerchiata. Carri Ariete continuano a combattere', con l'Ariete perdemmo i camerati di tante battaglie ai quali, bisogna riconoscerlo, avevamo sempre chiesto piu' di quello che potevano dare con il loro cattivo armamento...
Da  GUERRA SENZA ODIO del feldmaresciallo E.Rommel







RAHMAN PISTE OVEST   2 NOVEMBER   HUMBER ARMOURED CAR     ROYAL DRAGOON

Nella notte del 2, sfruttando il caos provocato dall'attacco della 9' brigata, nuclei di autoblindo dei Royal Dragoon si infiltrano tra le linee avversarie e compaiono improvvisamente nelle retrovie italiane seminando il panico.
...Per la confusione causata dai tanti veicoli di preda bellica e dal fatto che gli Italiani credevano fossimo Tedeschi e i Tedeschi ci credevano Italiani nella notte non fummo riconosciuti. All'alba un ufficiale italiano si avvicino' e vide i nostri inconfondibili berretti, sbalordito indietreggio' di qualche metro poi torno' a guardare non credendo ai propri occhi...  Da EL ALAMEIN di Lord Carver





SETTORE NORD  DAIMLER ARMOURED CAR 11th HUSSARS

Le blindo britanniche sciamano nel deserto cogliendo le fanterie appiedate per mancanza di mezzi o carburante e raccogliendone la resa senza troppa resistenza. 
Un sergente maggiore, cui chiedo un pacchetto di medicazione, dalla sua blindo me lo porge dicendo: 'Don't worry boys! At least this bloody war is over for you and you can thank God you're still alive' Ha ragione lui ma e' dura da ingoiare per noi. Da 'Ritorno ad El Alamein' di B.G.Trovero



 

SETTORE SUD  31' BATTAGLIONE GUASTATORI DEL GENIO

Il 31' Guastatori durante il ciclo di battaglie partecipa all'attacco di Alam Halfa con i suoi lanciafiamme e provvede alla rischiosa stesura degli ampi campi minati, i giardini del diavolo,  che consentiranno alla difesa di resistere allo strapotere delle forze avversarie cosi' a lungo. Ne e' al comando il maggiore Paolo Caccia Dominioni, divenuto poi leggendario per la sua opera di recupero salme e costruzione del sacrario militare. Essendo motorizzato, tra i venti battaglioni del X Corpo sara' l'unico che riuscira' a bucare l'accerchiamento e riprendere a combattere.
... La posa delle mine di ogni tipo, spesso avariate perche' recuperate in campi gia' sensibilizzati da precedenti esplosioni o notoriamente difettose come il tipo italiano V3 giudicato criminale da Rommel, costituisce un'incognita odiosa. Ho tempestato il comando genio e cercato appoggi per non collocare l'ultima partita di V3, ma e' giunto l'ordine perentorio 'ottemperare questa notte stessa e dare assicurazione'.
Poche ore dopo avviene, con funeste conseguenze, la micidiale esplosione.
La notizia da comunicare alle famiglie e' la classica formula 'caduto in combattimento', quando invece la frode e l'incuria di un'industria italiana, complice la disonesta' di collaudatori militari, hanno troncato la vita ai loro cari...  Da TAKFIR di P.C.Dominioni


  WIP  


SETTORE SUD  6 NOVEMBER    AEC MK I ARMOURED CAR

I reggimenti di cavalleria blindati britannici, muniti anche di questa autoblindo pesantemente corazzata e dotata della torretta del carro Valentine, rastrellano il deserto dove le divisioni italiane di fanteria e i paracadusti si stanno ritirando a piedi, con poca acqua e trainando con fatica le armi di accompagnamento. Ovviamente non c'e' nessuna possibilita' per loro di sfuggire all'accerchiamento.
La vera morte della Folgore e' iniziata alle ore due del 3 Novembre con l'ordine notturno di abbandonare la linea e ritirarsi 15 Km ad ovest in aperto deserto. Gia' il 4 Novembre ci si trova circondati dalle blindo nemiche che, con altoparlanti, invitano alla resa.  I paracadutisti rispondono 'FOLGORE!' e sparano.  I pezzi sono trainati a braccia, il IV battaglione di retroguardia viene annientato all'alba del 6, aumenta la pressione dei mezzi blindati, alle otto rimangono sette proiettili da 47 e trentadue da 20, vengono sparati poi si continua coi mitragliatori fino alle quattordici... Infine viene ordinato di distruggere le armi e la truppa passa in riga , non un drappo bianco e' stato alzato, il nemico cessa il fuoco e assiste. Mario Zanninovich presenta i resti della divisione schierata a Luigi Camosso e da' la forza: ufficiali 32, truppa 272, dei 5000 partiti da Tarquinia...
Da ALAMEIN di P.C.Dominioni








SETTORE CENTRO   SDKFZ 2  KETTENRAD  BRIGATA PARACADUTISTI RAMKE

Questo piccola moto cingolata e' in dotazione ai paracadutisti tedeschi che la utilizzano a fini logistici su terreno difficile, qui e' per trasporto mine.
I paracadutisti della Ramke, non molto impegnati nel corso della battaglia, iniziano la ritirata a piedi ma riescono nella notte ad impadronirsi di un convoglio di rifornimenti britannico e con tali mezzi sfuggono all'accerchiamento. Ramke con la sua brigata ricomparira' davanti a Rommel che lo aveva dato per perso. I paracadutisti, soggetti ad una dura disciplina e motivati fanaticamente, sono una truppa scelta pur se non piu' usati nel loro ruolo specifico dopo le perdite subite a Creta. 
...Un paracadutista si avvicina ingenuamente al serbatoio dell'acqua e riempie la borraccia. Il tenente Trewell, 22 anni ma veterano di Rotterdam e Creta, lo fa chiamare: 'Non sa che l'acqua e' razionata e distribuita a ore fisse?' 'No, signor tenente, non lo sapevo'  E' un ragazzo di 17 anni, terrorizzato, e' quasi un bimbo e sicuramente in buona fede. Trewell da' un ordine al sergente, 19 anni, croce di ferro guadagnata a Creta, la cui espessione crudele e fredda non viene meno neppure quando fa risuonare una allegra risata da adolescente...
Nella piana assolata il sergente, con voce urlante, fa evoluire il malcapitato, affardellato come un mulo, con corse, dietrofront, movimenti a terra, esercizi col fucile... dopo 10 minuti, matido di sudore, questi sta per crollare quando una salva di 88 piomba sulla piana.  Dopo i colpi uno dei paracadutisti attorno non si rialza, quasi decapitato da una scheggia e viene portato via.  Il sergente riprende come se nulla fosse ad urlare ordini e contrordini fino a che il para' ragazzino stramazza a terra... Trewell fa' un segno, puo' bastare ma il malcapitato, rimessosi rigido sull'attenti e senza ancora una goccia d'acqua, dovra' sorbirsi la lunga ramanzina finale...  Da ALAMEIN di P.C.Dominioni









FUKA 8 NOVEMBRE  SDKFZ 9 SCHWERER ZUGKRAFTWAGEN 18 T FAMO  RAOC

Questo e' il semicingolato piu' grande e potente della guerra, utilizzato sopratutto per recupero carri. In grado di trainare un panzer IV, nonostante la sua potenza ne occorreranno due e talvolta tre per tirare fuori un Tigre da un fosso e trainarlo per cui nel proseguio della guerra i Tedeschi adotterano i carri recupero.
Qui lo vediamo a Fuka, ormai retrovia britannica, abbandonato durante la ritirata, probabilmente per mancanza di carburante, catturato e rimesso in uso dagli Inglesi del RAOC, Royal Armoured Ordnance Corp, i cui compiti sono 'supply and repair', rifornimenti e recupero dei mezzi corazzati.





SDKFZ7/FLAK 88 

Martellati dalla RAF, inizia la lunga ritirata verso la Tunisia.
Tutto e' successo in un attimo, i due Curtiss sono venuti giu' in picchiata mitragliandoci, il vano munizioni e' esploso, il serbatoio ha preso fuoco, poi i due caccia sono scomparsi verso Est. Abbiamo seppellito i nostri morti, un proiettile in culatta ed uno in volata, abbiamo sabotato il pezzo e ora siamo appiedati nel deserto... in lontananza una nuvola di polvere si avvicina... amici o nemici? 








HURRYCANE MKIIC   213' SQD

Nel 1942 l’ Hurricane MKIIC non ha piu’ le prestazioni richieste ad un caccia puro, il 213’ Sqd ( motto ‘irritatus lacessit crabro’ ‘Il calabrone irritato attacca’, simbolo un calabrone ) effettua prevalentemente incursioni di appoggio al suolo con le sue quattro mitragliere da 20mm anche se e’ ancora efficace contro i cacciabombardieri avversari. Dopo la vittoria di El Alamein lo squadrone viene riposizionato su una pista di volo dietro le linee nemiche e ne costituisce una spina nel fianco tartassando le colonne in ritirata. Questo aereo rappresenta quello di Albert Houle, pilota volontario canadese nella WDAF. A volte l’esordio di un pilota che poi diviene un asso non e’ dei piu’ fortunati ed anzi, prima di acquisire sufficiente esperienza, incorre in un lungo periodo di apprendimento. Ne e’ dimostrazione Houle che si spende da ottobre 1941 ad aprile 1942 in noiose crociere di protezione sopra Alessandria D’Egitto con un’unica violenta azione contro un JU88 senza successo. Dopo essere stato messo a terra per altri due mesi come punizione per un atterraggio rovinoso, ripreso servizio attivo finalmente con la sua sezione incontra una formazione di JU87 sopra El Alamein: Segnalo ai compagni di seguirmi ed inizio la picchiata sugli Stuka, aprendo un poco il tettuccio per guadagnare visibilita’. Ecco allora che il vento mi strappa gli occhialoni mentre sbuffi di sabbia mi entrano negli occhi. Giusto il tempo di riprendere gli occhiali e vederci nuovamente, quando mi accorgo che nella picchiata ho attraversato la formazione nemica seguito da tutti gli altri e non possiamo far altro che guardare gli Stuka allontanarsi.
Houle dovra’ subire gli sfotto’ circa il famigerato ‘Houle’s attack’, almeno fino al 26 ottobre quando, scontrandosi nuovamente con una formazione di JU87ne abbatte quattro.

WIP




HURRICANE MKIID TANK BUSTER    6' SQD FLYING CAN-OPENER

La WDAF e’ la prima aviazione a schierare un aereo nel ruolo anticarro, l’Hurricane MKIID armato con due cannoni Vickers da 40mm a proiettili di tungsteno. In azione da giugno ’42 a Bir Hacheim, i piloti del 6’ sqd conseguono successi ma anche dolorose perdite. Il peso dei cannoni e della corazzatura riduce la velocita’ a 210 mph inoltre, nell’attacco a volo radente mentre si e’ molto vulnerabili al fuoco antiaereo, il rinculo abbassa il naso dell’aereo cosi’ che, dopo la prima coppiola a 1000 yard, solo un’altra o due possono essere sparate prima di interrompere. Ad ElAlamein, nel mese di ottobre, il 6’ Sqd dichiara 43 carri tedeschi distrutti con la perdita di 9 aerei e questi successi valgono al 6’Sqd il nome di ‘flying can-opener‘ ‘apriscatole volante’.
Peraltro mancano conferme di tanta efficacia. Nei 6 giorni della battaglia di HalamHalfa le perdite dovute alla RAF sono valutate dai Tedeschi di 170 mezzi (di cui un carro) e 270 danneggiati (di cui due carri) mentre ad Alamein sono i bombardamenti notturni degli Wellington e quelli diurni dello squadrone bianco ad essere i piu’ sofferti. Nota la spesso controversa attribuzione degli abbattimenti aerei, occorre considerare quanto piu’ risulti difficile per un pilota una valutazione del risultato ottenuto su un obiettivo a terra spesso esagerata per l'eccitazione. Dal rapporto di uno di loro: ‘It was a pretty poor show as one truck gota away, when last seen it was bounding across the desert touching the ground every one or three 100 yards’



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FIESELER STORCH e OPEL BLITZ AMBULANZA

 Il Fieseler Storch e' un aereo dotato di eccezionali capacita' STOL (decollo e atterraggio su piste corte e non preparate) grazie all'ampia velatura con slap e flap e all'escursione dei carrelli. Viene utilizzato in diversi ruoli, dall'esplorazione, al collegamento, al recupero di piloti nel deserto, qui lo vediamo in versione ambulanza con funzioni MEDIVAC (evacuazione feriti dal campo di battaglia).

Il 12/5/1941 a seguito della segnalazione di abbattimenti in mare di JU52, lo staffelkapitan Heinz Kroseberg decolla con tre Storch in appoggio agli idrovolanti di soccorso. In effetti risultano intercettati ed abbattuti 8 JU52 e 1 BF110 della scorta da parte di Kittyhawk e Beaufort. Gli equipaggi sopravvissuti si dibattono in mare, Kroseberg e il suo secondo gettano in mare tutti i salvagente compreso i loro. Non faranno piu' ritorno, probabilmente vittime di un guasto al motore. Kroseberg, soprannominato Abu Markub (papa' degli Storch), verra' decorato alla memoria.




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                                   EPILOGO  

TAKFIR

...Gia' da Novembre il deserto e' tornato padrone del suo silenzio che scende come una greve coltre sulla tragica distesa di grovigli di filo spinato, sui blocchi sabbiosi impastati di nafta, sulle pile di munizioni ai margini delle postazioni, sullo svolazzare di fogli e inutili documenti, sui fantasmi ferrigni che luccicano nelle notti lunari, sui cadaveri semisepolti.
...Sullo sfacelo calano stormi di avvoltoi, detti 'carognari', ma anche rapaci non alati, intenti a frugare nelle buche alla ricerca di un facile e misero bottino di banconote, portafogli, suppellettili, denti d'oro, orologi, stilografiche ed anelli.
...Il vecchio santone arabo ha guardato silente poi ha parlato, ha detto gravemente una sola parola :  'TAKFIR'.
  Cosi' come dopo Tshushima l'ammiraglio Semenoff scrisse il suo libro del dolore e lo titolo'  RASPLATA... ESPIAZIONE...
...TAKFIR ! La parola crudele riempie lo spazio, mostruosa. Ogni cosa, oggi, e' takfir,  con tutto il suo significato gigantesco e biblico, di immense folle innocenti sacrificate alla criminale volonta', alla stolida arroganza, alla insulsa ambizione,  al losco interesse di pochi, in questa guerra, in tutte le guerre, come una maledizione senza fine.
Da ALAMEIN di P.C.Dominioni


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Data inserimento : Wed 4 Sep 2019 23:13
Categorie : 11AlameinSupercharge