Forum : La nostra Grande GuerraSoggetto : ct Audace 1917 autocostr 1:350 FINITO foto bn |
marcellodandrea : |
20/2/2015 19:18 |
Cario amici dopo vari ripensamenti mi iscrivo alla campagna sulla Grande Guerra con questo cacciatorpediniere, più che famoso alle cronache per aver fatto parte della squadra navale che il 3 novembre 1918 entrò a Trieste portando le prime truppe italiane e, successivamente, il 10 novembre, per aver portato in visita sempre a Trieste il Re Vittorio Emanuele e il generale Diaz. Questa nave - da non confondere con il precedente Audace, un ct tipo Pattison-Odero modificato della prima serie costruttiva, affondato nel 1916 - fu costruito in origine (1916) per il Giappone (e denominato Kawakaze) ma finì inglobato nella Regia Marina per ovvie necessità belliche: inizialmente denominato Intrepido, cambiò quasi subito il nome in Audace. Capirete se non riporto qui, da capo, tutta la documentazione di base relativa alla nave, perché l'ho già fatto, in questa pagina nel topic relativo alle foto e filmati della Guerra mondiale. Le foto citate nel topic precedente e relative alla visita del Re a Trieste il 10 novembre 1918, saranno di fatto le mie foto di riferimento per questo modello (che cercherò quindi di replicare per come appariva nel 1918). Comunque, per chiarezza, metto anche un foto della nave senza data ma che secondo me è se non di fine guerra, solo di qualche anno posteriore. (Audace a Venezia - dettaglio di foto inserita per discussione modellistica, coll. Giorgio Parodi) La costruzione è come al solito in legno e plastica, più le fotoincisioni che saranno necessarie e di cui dirò al momento. Veniamo alle prime foto: disegno (di Maurizio Brescia tratto da " I cctt italiani della II GM", ediz. Albertelli - vi si trova il profilo e la pianta del 1918, il profilo del 1943) riscalato e stampato con i primi pezzi tagliati in alto. Il mio solito sistema per fare in modo che i vari strati incollati non svergolino durante l'essiccamento della colla (millechiodi per il legno). Lo scafo pronto per essere rivestito. A prua la stellatura è sensibile e va curata facendo riferimento alle foto. La stellatura della prora Lo scafo con il rivestimento finale dei ponti di castello e coperta (plasticard da 0,25 mm). link alla galleria | |
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dj : |
20/2/2015 20:08 |
E vai Marcello...siamo tutti con te ! Cioè io ci sono ! Giuseppe
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ABC : |
20/2/2015 21:37 |
Stupendo soggetto ed inizio lavori ammirevole; ti seguiro' col massimo interesse.
Alessandro | |
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AndRoby : |
21/2/2015 11:46 |
E finalmente! Benvenuto in Campagna! Altro bel soggetto e tosta autocostruzione! Ciao! | |
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enrico63 : |
21/2/2015 15:34 |
Bene Marcello, sono contento che tu non abbia abbandonato la campagna.Buon lavoro | |
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Maurizio Maggi : |
21/2/2015 19:36 |
Per Alcione il disegno è tratto dal vol.17 Navi Ital 2 gm.....etc.etc. autore A.Rastelli edit. Albertelli disegno di M.Brescia . Marcello hai mai provato ad usare il forex ? Per modelli statici per di più fissati su una base come usi fare tu è perfetto e molto più agile da lavorare, tra l'altro si taglia e si modella più velocemente. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
22/2/2015 09:30 |
Grazie Maurizio per la precisazione sul volume. Nel disegno del libro la pianta è molto più piccola del profilo, sono io che l'ho riscalata per renderla uguale al profilo in 1:350. No non ho mai provato ad usare il forex, ormai questo scafo è in legno, ma terrò per buono il consiglio per un successivo modello. Ho incollato le murate allo scafo con attak, utilizzando sempre alcune strisce di plasticard da 0.25, qui prima della lisciatura a prua: Poi ho rifatto la tuga sulla coperta con dei listelli di legno adeguati (l'ho fatta un pochino più lunga per poi tagliarla a misura) Eccola accanto allo scafo lisciato E infine l'ho incollata, dopo averla ricoperta con il solito plasticard da 0.25 (il colore Gloy è per le dimensioni, ma anche per curiosità: me lo ha regalato un signore insieme ad altri, li aveva da moltissimi anni, e sono ancora tutti utilizzabili...). Ecco la nave con disegnati sopra alcuni riferimenti per le strutture dei ponti. Sopra la tuga ho solo appoggiato la sagoma in carta della tuga. Come si vede sopra ho fatto anche gli oblò, riportandoli dal disegno del libro (lato destro): per questo lato sono uguali (a prua) a quelli che vedo nelle foto più vecchie. Per il lato sinistro c'è qualche differenza (vedi la foto sotto). Per gli oblò di poppa (entrambi i lati) ho fatto qualche aggiustamento soprattutto a livello dei lanciasiluri, ma non ho foto completamente chiare per tutti (gli oblò di poppa). Devo dire che sono ancora indeciso se fare la nave come era nel 1918 o nel 1917. Il motivo è che la configurazione del 1918 (lettere identificative AD e armamento) rimane sostanzialmente uguale fino al 1925 più o meno, mentre quella del 1917 (lettere AU e armamento leggermente diverso) è tipica di quell'anno e quindi del periodo bellico. Ci penso link alla galleria. | |
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alcione : |
22/2/2015 15:03 |
Sospettavo che fosse il volume di Rastelli " Torpediniere ( ex ct) Pattison e Orlando " che ho e che - mea culpa - non ricordavo riportasse il disegno di M.Brescia Buon lavoro, Francesco | |
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vista85 : |
22/2/2015 20:34 |
Rimango sempre stupito di fronte a lavori del genere, come l'anno scorso seguirò il WIP con interesse Bravissimo | |
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marcellodandrea : |
25/2/2015 19:05 |
Ho messo i bordi degli occhi di cubia, fatti sempre con il solito filo dei fiorai per legare i mazzi di fiori... Si noti che il bordo libero della murata è di ca. 1 mm più alto di quanto riportato dal disegno (insomma se guardando le foto avete l'impressione che la murata sia più alta, sì è vero), ma questo mi serve per evitare che la nave "sprofondi" nell'acqua simulata dal cartoncino. Come si vede dalla foto seguente (dettaglio di foto dal sito Europeana 1914-1918 - visita a Trieste del re e Diaz a bordo del ct Audace, 10 novembre 1918) (ribadisco che NON è questa la vicenda che replicherò essendo oltre la fine della guerra: vedi più sotto) e da tutte le altre che ho a dire il vero, non c'è traccia, a poppa, dei paraeliche, o dei grossi passacavi aperti coerenti con la murata che si trovano, ad esempio, ai lati dell'alberetto della bandiera sui tre pipe. Bene questo era facile. Da qui in poi viene il difficile, cioè decifrare da disegni e foto tutto quello che c'è a bordo e, naturalmente, rifarlo. Per finire, sto pensando seriamente, come dicevo, di fare l'Audace nel 1917 anziché nel 1918, quando aveva ancora il codice AU, come da foto. Tra l'altro le bande bianche sui fumaioli mi piacciono... (se confrontate sopra, nel 1918 l'Audace aveva le bande dei fumaioli rosse, oltre che i codici AD e una differenza nell'armamento che dalla foto non si vedono). Il solo problema è che per il 1917 (codice AU) ho solo 2 foto, quella linkata sopra e un'altra tratta da Storia Militare n. 181, 2008. Se qualcuno ne avesse altre vi sarei grato se me le poteste segnalare. ciao grazie link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
5/3/2015 14:49 |
Grazie Giuseppe per la foto Ho fatto i fumaioli con anima in legno e ricopertura nel solito plasticard da 0,25 mm, stuccato per lisciare tutto. Sul primo fumaiolo ho aggiunto un dettaglio che si vede nelle foto ma non so sinceramente che cosa sia (1); ho aggiunto anche le corone di rinforzo per l'aggancio dei cavi di sostegno (2). (dettaglio di foto da Storia Militare 2008; Audace 1917 a Brindisi) Una vista di poppa e una al traverso Ora mi occuperò della plancia, di cui possiedo il disegno solo del ponte di comando (il livello più alto). Il primo livello lo posso dedurre solo dalle foto, vediamo dove si arriva... link alla galleria
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marcellodandrea : |
6/3/2015 15:39 |
Dunque, mentre cercavo le varie foto con viste della plancia, è emerso un problema. La foto seguente l'avevo già vista perché molto evidente, ma la struttura indicata dalla freccia verde l'avevo scambiata per un abbastanza "ovvio" portello aperto di accesso ai locali del castello. (i ritagli delle le tre foto che seguono provengono da questo link , già citato in precedenza e mostra l'Audace il 10 novembre 1918 mentre trasporta a Trieste il Re e Diaz) Andando a fare ingrandimenti di altre foto, ecco cosa è venuto fuori: In altre parole, lì davanti, a ridosso del castello, non ci sono portelli di accesso ma, semplicemente, non c'è la parete per uno spazio corrispondente grosso modo alle dimensioni della larghezza della tuga o poco più: lì sotto il ponte di coperta prosegue libero verso prua (è possibile che ai lati ci siano dei locali chiusi). Mi sono chiesto allora: se non c'è la parete, come può la tuga proseguire fino al castello? (insomma, l'accesso non sarebbe così semplice verso prora con degli scalini in mezzo). Così sono andato a rivedere i disegni e mi sono accorto di quanto segue: (dettaglio del disegno sul libro di Rastelli sui cct italiani, ediz Albertelli) qui si noti, la tuga della pianta prosegue fino al castello (è quello che mi ha tratto in inganno all'inizio), MA il disegno di cantiere, sotto, mostra, a discreto ingrandimento, la tuga che finisce più indietro, al primo dei tre casottini davanti al fumaiolo (la catenella bassa della battagliola sembrava a prima vista il bordo della tuga). A parziale riprova (si tratta comunque del disegno di un ammodernamento posteriore alla I GM) , il disegno sul libro I cctt italiani, ediz USMM 1971, mostra la tuga interrotta: Così, per prima cosa ho risistemato la tuga (1), tagliandola all'altezza del primo casottino e lisciato convenientemente. resta il problema dell'apertura sul settore centrale della parete del castello (2). E' del tutto evidente che non posso risolvere il problema facendo materialmente una apertura là sotto, verrebbe troppo imprecisa (corretto sarebbe stato aprire uno spazio interno sulla striscia di legno che forma il castello). D'altra parte fare una cornicina (c'è una sorta di cornice nella nave) e dipingere l'interno di nero lasciando tutto a piena vista è troppo finto. Mi chiedo perciò se non si possa salvare questo modello in corner, diciamo così, facendo una di due cose: 1) coprire tutto quel settore con il relativo telo parasole, questo dovrebbe ridurre parecchio la visibilità lì sotto. 2) preferirei questa, perché se fosse sarebbe realistica. Chiudere quello spazio con la sua - probabile? - "chiusura". Mi chiedo infatti: possibile che lì fosse tutto così aperto senza alcuna possibilità di chiudere? Con mare in tempesta da lì doveva entrare acqua a fiumi. Come è possibile? Ma, d'altra parte, quale poteva essere il sistema di chiusura? Nell'unico modellino che pare esista in commercio, l'Audace 1:700 della francese l'Arsenal, dalle foto non riesco a capire come sia stato fatto là dietro il castello. Comunque, metto tutto qui e su betasom.it, vediamo se salta fuori qualcosa... santi forum, che si conservino a lungo . link alla galleria | |
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AGOCAP : |
7/3/2015 16:40 |
Senza parole... solo tanti complimenti !!! | |
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Maurizio Maggi : |
7/3/2015 16:56 |
Marcello controlla i fumaioli, dalla foto che hai postato non sembrano avere lo stesso angolo di inclinazione. Non posso aiutarti circa i quesiti posti, solo i piani di costruzione dettagliati potrebbero risolvere i tuoi dubbi.Altrimenti potresti provare a contattare il cantiere che costruì l' Audace, gli Inglesi conservano tutto. ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
9/3/2015 21:19 |
Grazie Maurizio, controllerò meglio. Nel frattempo, mi perdonerete se non riporto qui l'intera problematica relativa alla plancia che ho postato sul forum di betasom.it e a cui vi rimando. Per una volta l'ho messa prima lì nella speranza che ci sia qualcuno competente anche di navi giapponesi, così mi limito qui a segnalarvi il post, perché la forma in pianta del ponte di comando dell'Audace è assai meno chiara di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Sintetizzando all'estremo, ma rimandando comunque all'altro link, la forma del ponte di comando nel disegno del libro di Rastelli sui cctt italiani (da cui ho preso il disegno dell'Audace) è simil-squadrata e così sembra anche da una foto del 1917, mentre nelle foto dell'Audace a Trieste del 1918 e in tutte quelle successive, la pianta della plancia è molto più simile ad un trapezio isoscele. Ringrazio Zailan per avermi mandato un articolo da una rivista russa dedicato all'Audace, che comunque cita sia il libro di Rastelli (da cui è ripreso il disegno) che quello dell'USMM. Su quell'articolo c'è una interessantissima foto dell'Urakaze (gemello del Kawakaze/Audace) nel 1915, su cui trova conferma un dettaglio importante della plancia. link alla galleria | |
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dj : |
9/3/2015 23:57 |
Ciao Marcello purtroppo non ti posso essere utile però ho trovato QUESTO in rete. Si tratta della rivista giapponese Ships of the world dove sono pubblicate le foto del gemello Urakaze penso durante la fase di costruzione nei cantieri inglesi. C'è proprio la vista presa dalla tuga verso il castello di prua dove si vede lo spazio aperto sotto il ponte di coperta. Purtroppo la foto ha una scarsa risoluzione perchè rappresenta una demo della rivista. Un appello per i colleghi modellisti giapponesi ??? Ciao Giuseppe
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marcellodandrea : |
10/3/2015 08:56 |
Foto comunque utilissime, grazie Qui, sotto, tratto dalla pagina a questo link, l'ingrandimento della foto del retro della plancia e del castello dell'Urakaze nel 1915 in cantiere. Si noti l'apertura dietro il castello (1), che qui appare però più squadrata rispetto a quella sull'Audace (a meno che non sia un effetto ottico) e l'angolo smussato laterale posteriore (2) dove sono situate due postazioni rialzate (una per lato). Il lato posteriore della plancia non sembra, qui, curvo come invece appariva in un'altra foto (si vd. il link su betasom, dove ho messo la foto) , ma abbastanza diritto. Molto interessante anche il sistema per sorreggere la piattaforma del proiettore in alto, servirà a decifrare meglio le foto dell'Audace.
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marcellodandrea : |
10/3/2015 17:27 |
Su betasom mi fanno notare che accanto alla freccia rossa c'è una specie di porta o portello, qualcosa che potrebbe essere scorrevole e chiudere l'apertura. E' possibile, si vede qualcosa di simile sull'Audace 1918 a Trieste. Altri dettagli visibili sono: gli angoli retti in alto dell'apertura in questione che potrebbero essere propri solo dell'Urakaze, mentre nell'Audace 1918 l'angolo è stondato con una specie di cornice tutto attorno: nella foto dell'Urakaze in cantiere qui sopra la forma della plancia che si intravede da sotto ha chiaramente a destra un lungo lato obliquo laterale verso prua (e sarà così anche a sinistra ovviamente), così da essere complessivamente di forma simil-trapezoidale (come quella dell'Audace 1918 e oltre, per intenderci) ma diversa da quella dei disegni. Questo spiegherebbe perché la plancia dell'Urakaze mi sembra trapezoidale nel 1933, in realtà non sarebbe mai cambiata ed eliminerebbe l'assurdità (a me appare tale) di una presunta modifica identica (la pianta del ponte di comando da squadrato a trapezoidale) posteriore di almeno un anno all'entrata in servizio sia nella nave giapponese che in quella italiana; proprio accanto alla freccia rossa sempre nella foto del post # 13 c'è una piccola piattaforma che si trova proprio dietro la scaletta che porta al ponte di comando (forse serviva appunto a fare spazio per salire sulla scaletta); per finire è interessante, come dicevo, l'insieme dei sostegni della piattaforma del proiettore, ma si ricordi che l'Audace ha una controplancia vera e propria, mentre l'Urakaze in quel periodo ha la plancia scoperta (un dettaglio molto chiaro nella foto dell'Urakaze nel 1915, su un articolo russo che mi ha inviato Zailan). Tornando un attimo alla questione plancia, è lecito chiedersi a questo punto se davvero la plancia dell'Audace nel 1916-17 fosse squadrata come da disegno oppure trapezoidale come è, evidentemente, quella dell'Urakaze. Il problema è che la foto pubblicata su Storia militare 2008 (terza foto del mio post # 12) sembra indicare una forma come quella del disegno... sempre che non si tratti, anche qui, di un effetto ottico. Ma allora, da dove diavolo sbuca fuori quel disegno con la plancia squadrata ???
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dj : |
10/3/2015 18:20 |
Marcello sarei portato a pensare che nella foto dell'Urakaze quella porta accanto alla freccia rossa potrebbe essere una paratia scorrevole, tanto che sulla foto che tu hai precedentemente pubblicato mi sembra di intravedere una sorta di binario su cui potrebbe scorrere (vedi cerchio rosso). Ma vista la larghezza dell'apertura è sufficiente una paratia unica solo da un lato o forse una mezza paratia con l'altra mezza sull'altro lato? Ciao Giuseppe
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marcellodandrea : |
11/3/2015 14:24 |
Può darsi che tu abbia ragione dj, ma ormai vediamo di tirare le conclusioni (almeno per quanto possibile) per la questione plancia. Ammetto che la foto dell'Urakaze in cantiere sulla rivista giapponese inserita sopra ha contribuito parecchio a darci un punto di riferimento sicuro. Dunque, guardando le foto dell'Audace 1917 senza il paraocchi della forma squadrata del disegno della plancia, ecco quello che sembra: foto da web (agenziabozzo), le frecce verdi indicano il lato anteriore, molto stretto, non compatibile con la forma squadrata ma sicuramente con quella trapezoidale. Il lato laterale sembra rettilineo, ma certamente il lato anteriore è chiaramente stretto. foto da Storia militare 2008, le frecce verdi indicano il lato (a me sembra) chiaramente rettilineo della controplancia, dal lato anteriore (stretto come nella foto precedente) verso l'indietro. Se si guarda la battagliola della plancia, al di sotto, le differenze di luminosità sembrano indicare degli angoli in più, ma la controplancia è lineare e anche le finestrature al di sotto devono esserlo per forza. Dunque, la plancia era trapezoidale anche nell'Audace 1917 (come nell'Urakaze 1915), e quindi probabilmente la plancia squadrata è un errore, anche se sarebbe interessante capire come si è originato questo errore. Che ne pensate? Ho fatto questo disegnino tanto per orientarmi. Ho preso come riferimento la larghezza della plancia del disegno sul libro (non c'è nessuna ragione perché quella larghezza sia giusta, solo per partire da qualche cosa), messo la mezzeria (linea rossa - i dettagli disegnati in nero sono spostati rispetto a questa, si veda la piattaforma del proiettore, il cannone oppure l'albero in basso) e costruito intorno a questa il primo livello (blu - anche qui, larghezza e lunghezza sono ipotetiche, fatte a occhio sulle foto) e il ponte di comando sopra (verde - il lato corto anteriore è preso sulla larghezza del primo livello, il lato posteriore sporge di una misura ipotetica ed è, ipoteticamente, diritto). L'unica cosa che posso fare ora è cercare di vedere se, da qualche foto messa un po' meglio, si possa dedurre qualche proporzione, ma con la prospettiva è un problema ovviamente. L'unico modellino in commercio da cui si potrebbe ottenere qualche misura è questo dell'Arsenal con la plancia correttamente trapezoidale nel 1942; ma chi ci dice che le proporzioni siano giuste e non dedotte dalle foto ? ... | |
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dj : |
11/3/2015 21:20 |
Quote: marcellodandrea ha scritto:................Dunque, la plancia era trapezoidale anche nell'Audace 1917 (come nell'Urakaze 1915), e quindi probabilmente la plancia squadrata è un errore, anche se sarebbe interessante capire come si è originato questo errore. Che ne pensate? Concordo, discorso coerente che non fa una piega. Giuseppe
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marcellodandrea : |
13/3/2015 19:19 |
Speriamo dj ... sai com'è la legge di Murphy... Ho fatto un po' di conti su alcune immagini, in particolare quella dell'Urakaze in cantiere ma anche un paio dell'Audace, ma la distorsione delle foto è piuttosto forte. Dai suddetti conti la larghezza della plancia oscilla intorno ai 470 -510 cm, mentre sul disegno del libro di Rastelli sarebbe di 577 cm circa. Ma penso sempre al fatto che, appunto, ci sia una forte distorsione e le misure dovrebbero essere maggiori. Non posso essere sicuro purtroppo, ma sarei per lasciarla così com'è. In quanto al primo livello, ho fatto un conto per sfizio, relativo al primo livello dei tre pipe Pattison Odero, immaginando che più o meno dovevano contenere le stesse cose e avere gli stessi spazi: in scala viene largo 6,4 mm, che per puro caso (giuro) è uguale a quello che ho messo io (la lunghezza è tratta dal profilo sul libro di Rastelli ovviamente). Dunque almeno in prima battuta ho deciso di considerare questo disegno come finale. Per ridurlo, tenete conto che la larghezza massima del castello nella nave vera è di 840 cm, 24 mm in scala, mentre la lunghezza del castello, in scala, è di 52 mm (basta cliccare sull'immagine per ingrandire). Rispetto al disegno precedente, ho allungato il primo livello in modo da tenere conto della lunghezza del disegno di cantiere (di profilo) del libro di Rastelli. La linea di mezzeria rossa si riferisce al disegno verde che è allineato con la vecchia plancia squadrata, ma come avevo già detto i dettagli della nave sembrano allineati alla meglio, l'albero è spostato a sinistra, la piattaforma circolare e il cannone a destra - dico sembrano, perché mi è capitato, ad esempio sui Sauro, che l'albero fosse spostato a sinistra della mezzeria per compensare alcuni problemi dello scafo, quindi non si può mai dire a priori... . Dal momento che non ho bisogno di completare tutta la plancia per capire se è ragionevole o sballata, proverò a fare una prima bozza, magari con il ponte di comando in carta, e vedere se il suo aspetto si accorda con le foto. | |
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alcione : |
14/3/2015 19:38 |
Osservando la foto da S.Militare ritengo sia di forma trapezoidale;lo sai che i disegni possono sempre riferirsi a prime stesure che non tengono conto di modifiche in corso d'opera..... solo la foto - quando la si trova - di quel dato periodo può darci una ragionevole certezza ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
15/3/2015 09:16 |
Grazie a tutti, sì ne sono convinto anche io ormai Preciso che, come suggerito da Maurizio Maggi, ho scritto all'archivio storico dell'università di Glasgow che, a quanto pare, gestisce anche l'archivio dei vecchi cantieri Yarrows, chiedendo loro se avevano qualche foto o disegno di Urakaze e Kawakaze. Ho scritto ieri, quindi vedremo se risponderanno nei prossimi giorni. Altro problema, di avvicinamento alla forma definitiva della plancia, quello della posizione della scaletta di accesso. Presumo sia una sola, perché da tutte le foto che ho vedo solo questa. Cominciamo dalla foto più facile, tanto per chiarire. Questo è un dettaglio della solita foto tratta da Storia militare. La freccia verde (2) indica la scaletta inclinata con il suo corrimano, che scende verso il basso. La freccia rossa indica un dettaglio piuttosto voluminoso che si trova tutto davanti alla scaletta. Ricordo che dietro la scaletta, a livello del ponte di castello, c'è una piattaforma che sporge indietro e che serve in tutta evidenza a dare spazio per salire sulla scaletta. Sto studiando questa situazione, perché di nuovo non torna con il disegno del libro di Rastelli. Sto mettendo insieme alcune foto, le posterò qui in questo stesso post, tra poco e gradualmente, via via che elaboro la cosa Ecco il primo aggiornamento. Questo è un dettaglio del disegno sul libro di Rastelli. Nel primo disegno, ho riportato la piattaforma 1 e la scaletta 2, come potrebbero essere a prima vista. Ma si nota subito che, nonostante la piattaforma aggiuntiva, la scaletta avrebbe spazio solo se passasse a fianco della grossa struttura a "P" indicata dalla freccia rossa nella prima foto. Perché la scaletta 2 possa salire dietro la struttura a "P" (se i dettagli del lato dritto del primo livello sono posizionati correttamente), mantenendo quel minimo di inclinazione che si vede dalle foto, deve partire oltre il bordo del castello, dalla piattaforma 1, che quindi deve essere un po' più lunghetta altrimenti non ci si passa per salire. Nel contempo, come del resto si vede dalle foto, anche il ponte di comando, sopra, deve sporgere oltre il bordo del castello, indietro, altrimenti ugualmente non c'è lo spazio per far entrare la scaletta da sotto, come ugualmente si vede dalle foto (cioè la scaletta entra da un foro nel pavimento del ponte di comando, non da una apertura nella battagliola dietro). Ora complichiamoci la vita e diamo un'occhiata a questa foto dell'Urakaze 1915, l'unica dove si vede bene questo fianco perché per l'Audace ho ben poco, almeno per ora. La scaletta scende giù inclinata ma finisce, si direbbe, proprio sul bordo del castello e non oltre. D'altra parte, davanti alla scaletta, ci sono la solita manica a vento e la solita struttura a "P" che si vedono dalla foto del'Audace di Storia militare (la prima di questo post). Si vede anche il portello e uno spazio nero davanti al portello, poi l'oblò a prua. Anche sulla foto tratta da Storia militare c'è il portello, lo spazio nero davanti al portello e l'oblò. Che cosa è quello spazio nero? Non sarà per caso che il portello si apre (eresia) verso poppa? Però, se così fosse, il disegno del libro di Rastelli sarebbe sbagliato nel senso che il portello è troppo spostato verso poppa, e anche la struttura a "P". Se entrambe fossero più a prua, forse ci sarebbe spazio per far salire la scaletta così come mostra l'Urakaze? Ok, ci penso un altor po'. Dite la vostra | |
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alcione : |
15/3/2015 13:48 |
Analogie dis. Rastelli vs. Urakaze : faccio solo questa breve considerazione e spero di non sbagliare : tutto il primo livello della struttura di comando è al'incirca al terzo oblò - e un poco più oltre - di quelli a murata sia sul disegno che sulla foto; il portello viene a trovarsi all'altezza del secondo oblò di murata, considerando che la foto e sghin- data vs. sx e ne distorce la percezione. Il portello stesso è battente verso poppa e si vedono i cardini e la maniglia dalla foto di S/Militare. Tutto sta a trovare le giuste dimensioni per armonizzare gli spazi e gli ingombri. La scaletta per l'accesso alla plancia entra nella stessa e non poggia su di un piccolo zoccolo come credi, vedi foto Urakaze postata su Betasom. ciao. Francesco | |
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marcellodandrea : |
15/3/2015 19:22 |
ciao Alcione, grazie di intervenire Dunque, avevo valutato anche io che la posizione del primo livello fosse corretta sul disegno rispetto alle foto in base agli oblò di murata, e infatti non ho pensato che il primo livello fosse spostato in avanti per accordarsi con la posizione relativa della struttura a "P" rispetto alla scaletta. Dunque, se ho interpretato bene le tue parole, su questo sono assolutamente d'accordo con te. Ugualmente, nel disegno, il portello è "correttamente" posizionato rispetto a come appare nelle foto, sempre stando agli oblò di murata (nel senso che si trova a quell'altezza). Ma il problema è quello spazio nero davanti al portello che nel disegno non c'è e nelle due foto invece sì. Per evitare equivoci ti chiedo: che intendi per "battente verso poppa"? Che si apre verso poppa (tipo prime automobili) o si chiude verso poppa (come le automobili moderne)? Nella foto di Storia militare si vedono bene cardini e maniglia, ma siccome i portelli si dovrebbero chiudere tutti (?) verso poppa, in prima battuta li avevo interpretati per cardini esterni e maniglia esterna. Mi viene in mente qui che facendo i tre pipe discutemmo a lungo sul fatto che i portelli del primo livello della plancia, in alcune foto, sembravano chiudersi verso prua e non verso poppa, ma sembrava così strano che poi ripiegai su una apertura convenzionale. Ugualmente per evitare equivoci, per favore chiariscimi meglio anche la questione della scaletta. Forse mi sono espresso male sopra, ma anche io sostengo che la scaletta entri nel ponte di comando da una apertura sul suo pavimento, mentre non capisco, abbi pazienza, cosa intendi per "piccolo zoccolo". Inserisco qui una foto dell'Audace a Trieste di quelle prese sul sito europeana1914-1918.eu citato all'inizio. I numeri sono i soliti. 1 è la piattaforma all'esterno del castello. 2 la scaletta. 3 è, secondo me, un po' di luce che passa dallo spazio nel pavimento della plancia dove entra la scaletta. Attendo commenti con molto interesse. Ciao a te e di nuovo grazie (a te e a tutti gli altri) per il contributo | |
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alcione : |
15/3/2015 20:17 |
Scaletta: mi è sembrato di capire che tu vuoi far coincidere la scaletta in 2 con la piattaforma in 1 e se questo e il tuo pensiero non è così, per ciò ti rimandavo alla foto dell'Urakaze in cantiere dove il particolare è abbastanza evidente. E' fuori discussione il fatto che la scaletta di servizio in 2 passi per un'apertura. Portello : dalla foto di S/Mil. il portello mi sembra in posizione aperta - cardini a sx di chi guarda la foto - il vuoto " scuro " è l'interno del locale che veniva adibito a segreteria o altri servizi logistici-amministrativi, se ho ben compreso lo "spazio nero" L'infelice espressione " zoccolo " lo riferivo alla pedana-piattaforma in 1. Domanda : cos'è il cilindro che si vede alla dx della scaletta di sx della foto precedente del sito europeana ? La foto dell'Audace su S/Mil. è grande quanto un francobollo; il tuo ingrandimento così chiaro come lo hai realizzato ? ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
15/3/2015 21:31 |
Ti ho mandato la foto dell'Audace via mail, a me l'ha girata gentilmente dj proveniente dal web credo. Nella foto dell'Urakaze in cantiere, c'è una scaletta a destra che sale dalla coperta al castello; a sinistra di questa c'è la piattaforma e, subito al di sopra (almeno come posizione nella foto), la scaletta che sale alla plancia. Questa scaletta è esattamente centrata sopra la piattaforma, anche se da questa foto non posso calcolare se appoggi effettivamente sulla piattaforma oppure sul castello (come sembra evidente, invece, dalla foto laterale dell'Urakaze 1915 vista sopra). In base alla foto laterale, la scaletta effettivamente finisce sul bordo del castello e la piattaforma servirebbe perciò, soltanto, a trovare lo spazio per salirci sopra. Se intendi questo, siamo anche qui d'accordo. Ma resta il fatto, allora, che il disegno sul libro di Rastelli va senz'altro modificato, perché se i dettagli laterali (portello, struttura a "P" e manica a vento) rimangono lì dove sono, non c'è lo spazio per far coincidere una scaletta inclinata sul bordo del castello. Riguardo il "cilindrone" accanto alla scaletta di sx dalla coperta al castello, non ho idea di che cosa sia (forse Maggi potrebbe suggerire una soluzione?), ma compare chiaramente sia nelle foto dell'Audace che in entrambe quelle dell'Urakaze (in quella sopra gialla, il cilindro sbuca fuori proprio "sulla pancia" del marinaio in tuta chiara che scende la scaletta dal castello giù verso la coperta). | |
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alcione : |
15/3/2015 22:40 |
Non credo che la scaletta incriminata poggi sulla piattaforma che hai correttamente identificato.... la piattaforma , che sporge dal bordo del castello, servirebbe a dare più spazio a chi usi la scaletta, magari per evitare che si possa finire sul sottostante ponte con il mare grosso...... Credo che quella scala sia avanti dello scatolato P e tra il montante che sorregge la plancia. Il cilindro, e non in quella posizione, mi ricorda i tubi per i siluri di riserva..... ciao, Francesco | |
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dj : |
16/3/2015 00:04 |
Io la vedo così: 1) La scaletta poggia sul bordo del castello ed entra nel ponte di comando attraverso una apertura sul pavimento. 2) La scaletta è davanti allo scatolato a "P". 3) Di conseguenza, nel disegno, scatolato a P e porta vanno spostati più verso prua quanto basta per far posto alla scaletta. 4) Concordo con alcione sull'uso della piattaforma utilizzata per dare più spazio a chi sale. 5) Concordo con Marcello : il ponte di comando, sopra, deve sporgere oltre il bordo del castello. Quindi il disegno non corrisponde a quanto evidenziato dalle foto. Ciao Giuseppe
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marcellodandrea : |
16/3/2015 12:07 |
Io penso che al momento, in mancanza di altri elementi, la situazione si possa riassumere così come hanno fatto sopra alcione e dj (ma non mi pronuncio sui siluri di riserva, mi piacerebbero altre opinioni a conforto...) . C'è poi da dire che il modellino, essendo in scala 1:350, non consente di fare aggiustamenti oltre una certa precisione. Di conseguenza, sarei per finire qui la questione "forma della plancia" e "scaletta", almeno fino a elementi nuovi. Ho riassunto qui sotto in due disegni la situazione. Nel primo, in celeste ci sono le modifiche. Per cominciare il settore del primo livello con manica a vento (che ho aggiunto), "P" e portello, è stato spostato in avanti per accordarsi con la sua posizione relativa rispetto agli oblò di murata (linee rosse verticali), come si può dedurre dalla foto dell'Urakaze 1915. Lo spostamento è stato aggiustato anche sulla base dell'inclinazione della scaletta (celeste, nel senso che la scaletta si vede dalle foto che è inclinata e quindi, appunto, un minimo inclinata deve pur essere). Davanti alla scaletta ho messo un nuovo pilone grigio. Presumo che il portello si apra ruotando verso poppa (anche perché, guardando bene, c'è un marinaio che entra nello spazio nero sul davanti !!!). Nella foto dell'Audace tratta da Storia militare il portello è appoggiato alla parete del primo livello, ergo, in effetti, lo spazio tra portello e "P" dovrebbe essere maggiore, ma può darsi benissimo che in realtà il portello stesso sia più stretto, o che l'oblò a proravia del primo livello sia più piccolo (non so cosa sia la forma quadrata, nella foto di Storia militare la forma è tonda e pure la copertura dell'oblò, ribaltata verso l'alto, è tonda). La plancia in alto è stata allungata verso poppa (celeste) di una quantità ipotetica, così come la lunghezza della piattaforma (profilo triangolare) in basso è ugualmente ipotetico. Data la scala del modello, credo semplicemente che alcuni piccoli aggiustamenti (come potrebbe essere la dimensione della piattaforma) vadano fatti a occhio, in modo che siano compatibili con la loro funzione. Devo comunque fare una correzione al disegno in pianta della plancia. Se si confronta con il profilo, infatti, torna tutto (linee celesti) ma non la lunghezza della plancia medesima (in pianta è più lunga). Il mio disegno trapezoidale verde, perciò, dovrebbe essere accorciato un po' (nuovo profilo blu in avanti). Ripeto che la parte posteriore, che sporge oltre il castello, è di lunghezza ipotetica, accordato più o meno con le foto. Per finire, la posizione dell'apertura sul pavimento della plancia per sistemare la scaletta, sempre tornando al modellino, sarà meglio vederla in pratica, al momento di sistemare la scaletta, in modo che l'inclinazione sia compatibile con tutto il resto.
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alcione : |
16/3/2015 18:45 |
Allo stato attuale........non vedo cos'altro aggiungere........ unicamente tenderei ad aumentare leggermente la larghezza del locale " 1^ livello ", sempre riferendomi alla foto in cantiere dell'Urakaze. Per quanto riguarda il cilindro sconosciuto dico solo che mi ricorda un tubo siluri, ma che non credo possa essere tale data la posizione in cui si trova e poi sul cappello ci sono delle appendici non meglio identificate... ciao, Fancesco | |
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marcellodandrea : |
17/3/2015 12:01 |
Grazie mille Alcione Il link più interessante è il secondo, perché ci sono, per quanto poco leggibili, i disegni del modellino e una vista dello scafo in resina. Salvate le immagini e ingranditele; soprattutto in pianta si osservano alcune cose che, presumo, siano state considerate e verificate dai disegnatori giapponesi (dubito che abbiano fatto il modello basandosi solo sulle pochissime foto in circolazione dell'Urakaze): 1) come appunto era chiaro, nello spazio vuoto senza tuga dietro al castello c'è un lanciasiluri binato da 533. Mi era venuto in mente che la "caverna" al di sotto del castello servisse a ricaricare il lanciasiluri, ma è anche vero che lì in mezzo c'è l'albero di trinchetto... 2) accanto al lanciasiluri, sul lato sinistro, c'è un binario che comincia (?) nella "caverna" (sul lato sinistro, accanto all'albero) e corre fino al secondo lanciasiluri binato, alla fine della tuga. Forse serviva a trasportare i siluri di riserva ? 3) la forma della plancia è più stretta e allungata di quella che ho ipotizzato io, ma d'altra parte non è coerente con il disegno di profilo (in pianta manca la proiezione dietro oltre il castello, per esempio, che invece c'è di profilo e di profilo davanti è più corta). Inoltre il primo livello è esageratamente alto, non mi torna con le foto. 4) non sono molto esperto di navi giapponesi: immagino che il ponte, con tutte quelle linee parallele trasversali all'asse longitudinale, simuli la copertura di linoleum, ma ignoro se ci fosse già nel 1915-18. Comunque, a prua, non c'è il paraonde che invece si vede ai lati del cannone nelle foto dell'Audace, la copertura di linoleum (?) prosegue fino alla zona delle catene delle ancore. 5) nella foto del modellino in resina imbustato, il primo livello in pianta si ferma ad una distanza sensibile dal bordo del castello, il che, a dir la verità, era un'impressione che avevo dalle foto, anche dell'Audace: è possibile che ci sia uno spazio stretto, giusto per passare sui due lati. | |
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alcione : |
17/3/2015 18:28 |
Prego, non c'è di che.... son dovuto andare fino in Giappone ( magari !!! ) Occhio fino 1)2) quanto meno a custodire i siluri di riserva, visto che ci sono le ferroguide per agevolare il trasporto dei siluri ai due impianti l.s. Gli impianti di ricarica automatica dei siluri furono introdotti nel secondo conflitto mondiale, dal momento che la loro dottrina d'impiego del siluro prevedeva il lancio in massa. 4) i giapponesi rivestivano di legno i ponti, eccetto le aree di manovra x catene e argani. A questo link http://defenceforumindia.com/forum/military-multimedia/42804-imperial-japanese-navy-colorized-photos.html ci sono alcuni esempi (pag. 3 inc. Nachi ) ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
17/3/2015 20:40 |
Legno? Sì ho fatto la Yamato e aveva il ponte di legno, ma il linoleum sugli incrociatori c'era, mi ricordo di averlo visto in molti modelli... va beh, guarderò meglio ma ora non è importante. Invece, sto prendendo in considerazione seriamente la LARGHEZZA della plancia. Non torna con quella che ho disegnato, senza farla tanto lunga ho provato a montare una sagomina di carta sul primo livello ed è troppo, troppo larga... fate il confronto con la foto del retro della plancia dell'Audace a Trieste, pochi post più sopra. Quella è stretta, e anche quella dell'Urakaze è stretta. Se ristringo la sagomina l'effetto è molto più realistico. Stasera ho fatto due conti sulle foto, non viene 5 metri e 77 come nel disegno, ma almeno un metro in meno, mi sembra troppo pur considerando la distorsione. Ora è tardi per postare le foto e i calcoli, lo farò domani. Sì lo so che sembra non finire mai, ma in realtà la difficoltà di questa nave è tutta qui nella plancia, il resto sono solo dettagli minuti... | |
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marcellodandrea : |
18/3/2015 15:37 |
Allora, l'unica foto dove si può vedere la larghezza della plancia quasi frontale è questa dell'Audace a Trieste, presa dal sito Europeana 1914-1918. Valutare se sia presa esattamente di fronte è arduo, ma comunque quasi. Se si considera che la larghezza massima del castello era di 840 cm e si rapporta alla larghezza massima della plancia (le due larghezze massime erano in corrispondenza l'una sopra l'altra, per questo si possono raffrontare), si ottiene 459,7 cm, che in scala fanno 13,13 mm (la plancia squadrata disegnata sul libro di Rastelli è circa 16,5 mm, cioè 577,5 cm reali, più grande di 1 metro e 18 cm). L'unica altra foto dove si può tentare una misurazione è quella dell'Urakaze in cantiere postata sopra, anche se ci sono molte distorsioni. Lì per ridurre i problemi ho usato l'altezza del castello sopra la coperta presa alla murata (non al centro perché c'è il cavallino, usando la misura del disegno di profilo (7 mm, cioè 245 cm). La laghezza della plancia dietro viene 461,5 cm, 13,19 mm in scala che comunque è quasi uguale a quella presa sulla foto sopra. (tra l'altro già che c'ero ho valutato anche la larghezza della pedana dietro la scaletta, sempre considerando l'altezza del castello, viene circa 171 cm, in scala 4,89 mm. Un terzo elemento per valutare la larghezza della plancia è il modellino dell'Urakaze segnalato da alcione. Ingrandendo il disegno le linee diventano spesse come tronchi purtroppo, ma se diamo credito ai fabbricanti giapponesi di aver almeno dato un'occhiata ai disegni originali o a qualche foto che hanno loro, vale la pena fare la misurazione. sempre considerando la larghezza max del castello di 840 mm, la larghezza della plancia viene di circa (dato lo spessore delle linee...) 504 cm, cioè 14,4 mm in scala. Per provare l'effetto che faceva, ho fatto le due foto seguenti, entrambe da confrontare con la foto dell'Urakaze in cantiere e con quella della plancia dell'Audace presa da dietro a Trieste (le ho fatte sul tavolo, poi le ho ribaltate per dare l'impressione che fossero prese da sotto, come nelle foto). La prima è con la plancia larga la seconda con una plancia più stretta, qui di 14 mm. Mi sembra francamente più giusta la seconda, anche se non perfetta, tanto che ormai che ci sono valuterò anche quella di 13 mm. | |
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marcellodandrea : |
21/3/2015 19:40 |
ok, come dicevo ho ristretto la plancia fino a circa 13,5 mm, tanto per stare in mezzo alle misure che ottengo dalle foto. Ho fatto il primo livello e la plancia soprastante, sistemando anche, in via provvisoria, la piattaforma del telemetro e preparando una mascherina per la controplancia. Avendo materialmente i pezzi fra le mani, mi sono reso conto intanto che la plancia proietta molto meno all'indietro, verso poppa, di quanto ci fosse sembrato dalla foto dell'Urakaze 1915, non quello in cantiere, ma l'altro al traverso: in quest'ultimo la parte che proietta indietro va OLTRE l'albero e, a quanto deduco, è un'aggiunta posteriore solo giapponese (o magari lo avevano allungato in modo posticcio, perché nella foto dell'Urakaze 1933 quella parte così indietro non c'è più) ; se infatti si cfr. con la foto dell'Urakaze in cantiere, l'albero si vede libero, e tale è anche nelle foto dell'Audace (cioè la plancia non si proietta così all'indietro). Sul lato sinistro del primo livello, c'è un oblò esattamente nella stessa posizione di quello a dritta (si vede in foto del 1925 circa (nave in grigio scuro). Ho messo a tutti lo sportello (? come si chiama) alzato, come si vede in alcune foto. Un altro oblò è proprio al centro sul lato anteriore, si vede nella foto di Storiamilitare. Non ho idea se sul lato sinistro ci fosse un altro portello, non si vede quasi nulla di quella parte. Tutte le battagliole sono ricoperte di spessa canapa, così mi sembrava inutile sciupare delle fotoincisioni, ho messo delle striscioline di plastica che ricoprirò utilizzando un paio di strati di cartina di sigarette. La piattaforma del telemetro è già in una posizione leggermente più arretrata di quella iniziale, perché i due piloni che salgono dietro sono verticali. Ma devo togliere le due squadre di sostegno posteriori, perché mi sembravano indipendenti e invece fanno parte dei due piloni dietro. Le squadre anteriori così lunghe mi servono a sostenere la controplancia, certamente nella nave vera non c'erano, ma lì non si vedrà quasi nulla e questo mi permette di lavorare con più stabilità. Tutta la plancia è solo appoggiata sul ponte. Può darsi che a sostegno della piattaforma non ci fosse neppure un pilone in senso stretto, ma certamente non c'era una colonna grande piena, perché ho trovato una foto dell'Audace 1918 dove lì sotto si vede luce. La foto proviene dal solito sito Europeana 1914-1918, salvatela e ingrandite il retro della plancia, tra battagliola e piattaforma si vede chiaramente una luce (si noti anche qui che l'albero è esterno alla plancia e non inglobato in essa). Dalla foto dell'Urakaze 1915 al traverso potrebbero essere una serie di piloncini dotati di squadre, come i due dietro, ma non si capisce granché. Semmai, dovrò capire come salivano sopra, ma sono orientato a sistemare una scaletta verticale dalla plancia alla piattaforma, perché nella nave originale (Kawakaze) non era nemmeno prevista la controplancia. link alla galleria
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marcellodandrea : |
3/4/2015 15:26 |
Ciao a tutti e tanti auguri di buona Pasqua Purtroppo questo mese ho potuto lavorare pochissimo al modellismo e in modo molto saltuario. Comunque, ho fatto qualche modifica. In pratica, ho preferito rifare la plancia da capo (salvo il primo livello), per evitare troppi pasticci. La battagliola del ponte di comando l'ho fatta piena, tanto è completamente fasciata dalla canapa. Ho evitato di fare la controplancia in due pezzi. Ho fatto un unico pezzo, ma come si vedrà in altra angolazione ho anche alzato la piattaforma circolare, che nel disegno di profilo risulta più in alto rispetto alla controplancia. Anche il paraschegge della piattaforma circolare l'ho fatto pieno perché è fasciato completamente. La sovrastruttura non è incollata al ponte ovviamente, ma solo appoggiata. Per la controplancia ci vuole una battagliola (a due catenelle, si noti le foto), perché la fasciatura non è completa nelle due foto 1917 ma si ferma alla catenella bassa. Si noti la piattaforma rialzata. Ed ecco alcune foto della sovrastruttura quasi completata, nel senso che ha ancora bisogno di qualche ritocco di pittura su vari sbaffettini qua e là. Si noti la nuova soluzione che ho adottato per salire sulla controplancia (il livello più alto - nel 1917 la controplancia è ancora scoperta, in seguito avrà una copertura di tela). In realtà non so se la scaletta (ammesso che fosse lì) fosse situata a sinistra o a destra della piattaforma, ma ora sospetto che fosse sul lato posteriore della controplancia perché nella foto del post precedente viene da pensare che salissero di lì e non da una botola adiacente alla piattaforma circolare che avrebbe anche complicato la manovra del proiettore. I piloni dietro sono di fotoincisioni di recupero e sono (all'incirca...) come quelle che si vedono sull'Urakaze in cantiere. Penso fossero così (al di fuori della fasciatura di canapa) e non coperte dai paraschegge come si vede nelle foto dell'Audace a Trieste nel 1918, perché nelle due foto del 1917 tutti questi paraschegge in più non ci sono. I pannelli ribaltati in basso sul davanti del ponte di comando sono di carta dipinta. Come dicevo la sovrastruttura è solo appoggiata, al momento di fissarla deve stare un po' più indietro, più vicina al bordo del castello. Per finire, il colore della canapa può darsi che sia troppo scuro, sia in basso (dove è più chiaro nelle foto) sia in alto. E non so se i salvagente a ciambella erano arancioni, come saranno in futuro, oppure di un altro colore (nelle foto sono scuri: qualcuno lo sa?) . In effetti non so se erano già lì nel 1917 (dalle foto non si vede, certamente non c'erano di lato) ma nel 1918 ci sono e mi piaceva metterli... Comunque sia la canapa che i salvagente possono essere ridipinti alla bisogna. Ora, salvo qualche aggiustamento, possiamo occuparci dell'apertura sotto al castello, e vedere come fare... a chiuderla P.S. HO CAMBIATO LA DATA SUL TITOLO DEL WIP, DA 1918 A 1917, PERCHE' E' QUELLA VERSIONE CHE ORMAI STO FACENDO. Link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
4/4/2015 11:25 |
Può darsi, ma non ne sono sicuro, più che altro è quello che si vede/non si vede... o si intuisce sulla foto presa da dietro (due post sopra) che mi ha fatto propendere per mettere la scaletta lì, più le considerazioni sulla scarsa funzionalità di una botola a fianco della piattaforma circolare più, avevo dimenticato di dirlo, appunto il fatto che sul lato destro posteriore della controplancia, come si vede appunto dalla foto sopra, una scaletta non sembra proprio esserci (così l'ho messa a sinistra). Spulciando meglio, salvate e ingrandite parecchio questa foto che riporto a grandezza intera per come compare nel sito Europeana 1914-1918 (che avevo scartato per il semplice fatto che mi sembrava uguale all'altra molto simile riportata sopra) e guardate il lato sinistro della controplancia. Si vedono strani "aggeggi" a decorso verticale, uno dei quali, a fianco della piattaforma circolare (freccia rossa), sembra proprio una scaletta. Più all'esterno sembra addirittura che ci sia un'altra scaletta che sale più in alto, sopra il tetto della controplancia, ma E', SEMPLICEMENTE, UN EFFETTO OTTICO DOVUTO ALLA SOVRAPPOSIZIONE DELLA PICCOLA PIATTAFORMA DI OSSERVAZIONE AL DI SOTTO (quella che si proietta in fuori, si vede anche sul lato destro) E DELLA BATTAGLIOLA DEL LATO POSTERIORE DELLA CONTROPLANCIA AL DI SOPRA. Per cui, tra l'altro, devo mettere un pezzettino di battagliola a chiudere in parte quel lato. | |
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enrico63 : |
4/4/2015 11:34 |
Già lo sai ma......Bel lavoro Marcello!!! Ciao e buona Pasqua | |
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marcellodandrea : |
4/4/2015 21:26 |
Grazie Enrico, ricambio gli auguri. Ecco aggiunto il pezzettino di battagliola mancante in alto sulla controplancia, accanto alla scaletta link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
5/4/2015 12:08 |
Sistemata più o meno la questione plancia... salvo modifiche limitate dell'ultimo minuto. Ad esempio, di che colore saranno stati i salvagente a ciambella? Se avete notizie pe ril 1917 vi prego di farmi sapere... passiamo all'altra questione spinosa dell'Audace, è cioè l'apertura sotto al castello. Per cominciare, ecco la solita foto dell'Urakaze con l'indicazione di qualche punto di repere che potrebbe aiutare a capirci qualcosa: 1 e 2 sono le linee verticali che, secondo me, proseguono verso l'alto i lati sx e dx dell'apertura del castello. Mi pare di capire che l'apertura sia più stretta della larghezza massima della plancia, in effetti sia pressappoco come il lato minore posteriore del ponte di comando (all'interno delle due piccole postazioni esterne sopraelevate - un po' come l'ho disegnata a lapis sul modellino, nel post precedente). 3 e 4 sono i punti dove scendono i lati, sul ponte di coperta, della medesima apertura (con qualche perplessità per 4). In blu sono indicate le due scalette laterali dalla coperta al castello, che hanno la loro importanza. Si noti, sarà un problemino, che dietro la scaletta (blu) a dx, c'è qualcosa, che al momento non saprei definire. Così a occhio, potrebbe sembrare che l'apertura del castello sia asimmetrica e a dx sia più larga, finendo sotto la scaletta. Ma non ha molto senso, con la scaletta davanti non si può passare, quindi che diavolo è quella cosa là dietro? Questa è, al momento, l'unica altra foto dove si vede benino qualcosa dietro la scaletta di dx (blu). Anche qui il lato dx dell'apertura sotto al castello sembra arrivare sotto la scaletta (freccia rossa, 6). Si noti che in alto l'angolo è stondato e non retto come l'angolo sx dell'apertura sull'Urakaze. Per finire, qui come nella foto precedente, si noti anche la posizione della piattaforma (gialla) che, essendo in corrispondenza con la scaletta che sale al ponte di comando e affiancata a quella che scende sulla coperta, ci dà indicazioni sulle dimensioni e la posizione di tutto quanto. L'unica altra foto in mio possesso dove si vede qualcosa è questa, che ritaglio ma ingrandisco. Lascio a voi le eventuali interpretazioni, anche qui dopo averla salvata e ingrandita. Intanto che ci penso su, farò qualche dettaglio nella mia Aldebaran, così mi rifaccio vivo anche nella pagina della marina Italiana, che a quanto pare tutti hanno abbandonato. Ovviamente, accolgo con piacere qualsiasi aiuto e consiglio
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marcellodandrea : |
6/4/2015 20:29 |
Su betasom.it mi suggeriscono che il "bordo esterno" ad andamento stondato indicato con il n. 6 nella seconda foto del post precedente sia in realtà un tubo portavoce o comunque un tubo qualsiasi. In effetti, guardando con attenzione, si direbbe che quel "bordo" finisca in alto proprio dietro la testa dell'ufficiale in piedi davanti alla scaletta (quella indicata con la freccia celeste), mentre in basso non scenda fino al ponte, ma (ingrandendo) finisca poco sotto la prima catenella della battagliola. | |
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Zailan : |
6/4/2015 21:10 |
Scusa Marcello, Lo so che hai usato i piani, ma le "finestre" della controplancia mi sembrano un po' troppo alte se confrontate con le foto, non trovi? Per il resto, superbo come al solito Emanuele | |
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AndRoby : |
8/4/2015 11:27 |
Io seguo in rispettoso silenzio....primo perché di navi non ci capisco un'acca e secondo perché proprio per questo non sarei d'aiuto. Però mi piace molto l'approccio scientifico e il fatto che piuttosto che accontentarsi uno rifà i pezzi daccapo. Bel lavoro, molto! | |
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Zailan : |
8/4/2015 18:23 |
Si, Ora mi pare decisamente meglio! | |
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marcellodandrea : |
8/4/2015 19:02 |
Anche a me Ciao AndRoby, sai com'è, poi alla fine ci ripenseresti sempre che lì è sbagliato e così... meglio correggere finché si può. Ho approfittato per aggiungere qualche dettaglio in più che prima avevo omesso/sbagliato. I sostegni delle due piattaforme sopraelevate esterne sono a V e non singoli come li avevo fatti prima; ho aggiunto anche dei montanti sul lato posteriore del primo livello (che vanno a rinforzare i due piloni che sostengono la piattaforma circolare del telemetro), che non avevo notato prima nelle foto. Per finire, non ho ancora messo la scaletta di accesso al ponte di comando e non la metterò fino al momento del montaggio finale, perché se no è un problema maneggiare tutta la struttura; mancano anche il telemetro (che a questo punto se trovo qualche foto faccio senza telo di protezione) e il proiettore. Ho anche schiarito i toni della canapa e, almeno per il momento, non ho rimesso i salvagente (che in effetti non si vedono nelle due foto del 1917). Il bordo basale grigio scuro del primo livello vedo se posso farlo con una decal tra tutte quelle che ho aggiustata un po' da me, verrebbe molto più preciso. Noto anche dalle foto che come al solito ci sono alcuni sbaffettini qua e là, li correggerò con calma. link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
10/4/2015 21:22 |
Su youtube c'è questo video con qualche foto e un filmato, già noti ma comunque interessante da archiviare. En passant, fermate l'immagine al momento in cui l'Audace punta diritto verso di voi mentre attracca e, considerando la larghezza massima del castello di 840 cm, fate i conti di quanto viene, all'incirca, la larghezza massima della plancia... | |
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marcellodandrea : |
12/4/2015 15:55 |
Dunque, adesso procedo a sistemare il lato posteriore del castello, con la famosa apertura. In questa foto dell'Audace nel 1917, tutta quella zona è coperta da un telo parasole. Penso che riprodurrò questo aspetto, con il telo aperto, lasciando l'apertura "aperta" (in pratica verniciata in grigio molto scuro o nero). Il fatto è che non ho nulla (purtroppo) per affermare che quell'apertura potesse essere chiusa da qualche paratia. Quella che sembra una sorta di rotaia su cui far scorrere un eventuale portellone (come mi avete fatto notare qualche post indietro per la foto dell'Audace vista dal lato sinistro) , potrebbe essere semplicemente l'ombra netta del sole (si veda l'illuminazione e in particolare l'andamento dell'ombra dei marinai proprio lì accanto all'apertura). Anche sul lato opposto non c'è niente che assomigli ad un portellone. Nella foto dell'Urakaze in cantiere, dietro la scaletta di destra c'è qualcosa appoggiato alla parete ma sembra più una tavola di qualche genere, e nella foto dell'Audace presa su quel lato non c'è proprio niente, a parte il tubo (portavoce) curvo: quello che a prima vista potrebbe sembrare un portello con delle costolature orizzontali, è semplicemente l'ombra dei gradini della scaletta davanti. Dunque sarei intenzionato a fare l'apertura di forma rettangolare con angoli retti, larga quanto il lato posteriore del ponte di comando (il lato compreso tra le due postazioni sopraelevate), che quindi in scala (facendo fede alla misura che ho dedotto per la plancia, poco più di 13 mm) viene circa 10 mm. Ai due angoli superiori sistemerò due minuscoli montanti come si vede nella foto dell'Audace. A destra ci sarà il tubo portavoce, a sinistra il grosso "tubo di stufa" di utilizzo ignoto (almeno fin'ora). Le scalette e la piattaforma alla base della scaletta che scende dalla plancia le sistemerò in base alle foto, come al solito. P.S. come dissi a suo tempo, avevo scritto all'Università di Glasgow per avere qualche lume. Mi hanno "girato" all'Heritage Manager del BAe System che mi ha comunicato che avrebbero fatto qualche ricerca per vedere se avevano materiale su queste navi. Se c'è qualcosa vi farò sapere ovviamente. | |
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marcellodandrea : |
13/4/2015 12:26 |
Ecco, una informazione che vale la pena scrivere separatamente. Sul forum di betasom.it, Secondo marchetti mi dice che ha potuto visionare in passato vari piani di navi giapponesi e non gli risulta che avessero l'apertura chiusa in qualche maniera. Perciò la faremo "aperta" = simulata aperta, con ampio telo parasole a coprire quella parte come da foto linkata sopra. Temo di non poter fare di più in questo caso.
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marcellodandrea : |
15/4/2015 19:23 |
Alcune questioni che sorgono a questo punto. Lanciasiluri: Il basamento (1) ha la copertura forata e, sempre su betasom, mi dicono di escludere perciò che potesse essere pieno. Il tamburo (2) del lanciasiluri binato perciò scende fino a livello del ponte, mentre il carrello (3) scorre tutto intorno sulla rotaia per far girare l'arma. Copertura dei ponti: Sul modellino che Alcione aveva segnalato tempo addietro del ct Urakaze, sui ponti si vedono tutta una serie di linee orizzontali a rilievo che, a memoria, mi ricordano - come avevo già fatto notare - la copertura in linoleum di alcuni incrociatori giapponesi della seconda GM. Sempre su betasom.it, Secondo marchetti mi segnala il ct HMS Mary Rose del 1916, di cui esistono alcuni modelli (1/350 White Ensigne) realizzati come, ad esempio, questo di Jim Baumann, oppure questo, o infine questo dove si vede qualcosa di interessante in merito all'apertura del castello. In tutti, noterete, è presente una copertura in linoleum dei ponti, con il ché scopro che anche i cctt inglesi della Prima Guerra Mondiale avevano il linoleum, non solo quelli giapponesi. A mio parere perciò il problema se anche l'Audace avesse mantenuto il linoleum oppure no si porrebbe, anche se temo che non potremo avere neppure degli indizi a favore o contro. Comunque, nelle uniche due foto che ho dove si vede un pochino i ponti dell'Audace da vicino (poco indietro, quella postata da dj a pg 3 il 10/3/2015 e quella postata da me a pg 5 il 5/4/2015 dove si vede da vicino l'apertura del castello) e nell'unica altra dove si vedono da lontano, sinceramente non mi pare di vedere alcunché. Quello che mi sembra abbastanza sicuro almeno per ora, è che sui ponti non si vedono le grosse tacche di 30 e più cm che costituiscono l'antisdrucciolo dei tre pipe ad esempio. Sarei orientato perciò, in prima battuta, a fare i ponti a lastre di metallo grigio scuro senza antisdrucciolo. | |
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Maurizio Maggi : |
15/4/2015 21:02 |
Ciao Marcello, ultimamente ho poco tempo a disposizione e non seguo molto il forum.Tu conosci la mia opinione, in quanto espressa altre volte, sul fare un modello basandosi solo sulle foto.Servono i piani , altrimenti è impossibile capire la maggior parte delle sistemazioni di bordo. In ogni caso le navi Italiane usavano i telemetri Barr & Stroud, sulle unità sottili come l' Audace dovrebbe essere il modello FQ da 1,37 m. Puoi facilmente trovare l'immagine per riprodurlo. Sulle nostre navi il linoleum antisdrucciolo non veniva usato, sulle navi giapponesi copriva la maggior parte dei ponti anche se in guerra veniva tolto in quanto possibile fonte di incendio, i ponti comunque venivano irrorati da manichette d'acqua proprio allo scopo di evitare il pericolo. Anche i ponti in legno delle nostri navi venivano bagnati in battaglia, sempre per lo stesso motivo. Non puoi fare in ogni caso un confronto con l' Urakaze in quanto l'Audace venne acquistato dal governo Italiano mentre era in costruzione e ns ufficiali e tecnici seguirono la costruzione, è quindi ragionevole pensare che la ns fosse diversa dalla giapponese, ogni marina aveva le sue specifiche tecniche.E ritornia mo all'importanza dei piani. Hai notato che Jim Baumann ha usato i piani del caccia che costruito anche se in kit ? Devi accettare l'idea di un ragionevole compromesso, nella speranza di fare meno errori possibili , tante volte con modelli di navi di cui si sa poco è cosi ! In ultimo ricordati che l'Audace partì dall'Inghilterra con un armamento che venne poi cambiato quasi subito al suo arrivo in Italia.Quelle che vedi nelle foto a Trieste con il re, non sono quelle imbarcate al suo arrivo. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
15/4/2015 23:38 |
ciao Maurizio, è un piacere rileggerti Come avrai letto ho provato a cercare i piani in Inghilterra, ma ancora non mi hanno risposto e non è detto che lo facciano. In quanto alle diversità tra l'Urakaze e l'Audace ce ne sono diverse già così abbastanza evidenti, ad esempio la disposizione dei lanciasiluri è completamente diversa (e di conseguenza, ad esempio, la rotaia che corre lungo il fianco sx della tuga sull'Urakaze non esiste proprio nell'Audace... e così via). Grazie per le precisazioni sul linoleum, questo mi convince definitivamente a lasciare i ponti a metallo nudo. L'armamento è un aspetto che affronterò a tempo debito, ma comunque so che l'armamento del 1917 è diverso da quello del 1918. Altra questione è "come" fosse diverso. Su "I cctt italiani" ed USMM 1966 si parla dell'arrivo in Italia senza armamento imbarcato e, quindi, dell'imbarco in Italia di 7 impianti da 102/35 per l'armamento principale. Nel disegno a pg 140 del medesimo libro però la configurazione del'Audace nel 1917 è data con 1 pezzo da 120/40 e 4 da 76/30. Tuttavia, nelle due foto che ho con codice AU e quindi del 1917, a me NON sembra che sia così (intendo, in nessuno dei due modi precedenti). La foto dove si vede meglio è quella che compare anche in Storia Militare (e che di fatto è ormai la mia foto di riferimento per questo modello) ma siccome mi dicono che nella rivista è veramente piccola e d'altra parte bisogna averla intera per apprezzare la cosa, te la spedisco per email a grandezza intera per come un amico del forum me l'ha passata dopo averla trovata, a suo tempo, in internet. Il cannone di prua è effettivamente grosso e potrebbe essere un 120, MA gli altri sono piccoli (se ne vede uno davanti al lanciasiluri nella foto del post precedente) e potrebbero essere pezzi da ...? 102 ? o 76 ? ma non 4 come indicato nel disegno del volume USMM, bensì 6 (sono ben visibili quelli di dritta), nella disposizione che avranno poi tutti i 7 pezzi monocalibro (dice il libro da 102/35) imbarcati nel 1918. | |
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marcellodandrea : |
19/4/2015 23:11 |
Bene, in attesa di tornare sull'armamento a tempo debito, ho messo qualche dettaglio in più. Ho fatto la sovrastruttura di poppa dietro il secondo fumaiolo, col solito sistema dell'anima in legno rivestita in plastica. Per forma e dimensioni mi sono rifatto al disegno del libro di Rastelli, perché nelle foto è quasi invisibile, a parte vista da lontano o totalmente in ombra. Lato destro. Sulla piattaforma circolare era alloggiato un cannone, la battagliola era fasciata in canapa come al solito. Sul davanti scendeva la scaletta di accesso. Già che c'ero, ho messo anche una serie di osteriggi davanti e dietro, questi basati esclusivamente sul disegno in pianta del libro di Rastelli, quello meno preciso (con la plancia errata come ricorderete). Di questi non ho alcuna testimonianza dalle foto, dove in quella posizione si nota, al massimo, qualche manica a vento. L'Urakaze non aiuta perché a quel livello la tuga era molto diversa (anche per via del lanciasiluri poppiero). I due basamenti semicircolari ai lati della tuga alloggeranno i lanciasiluri binati. La copertura esterna ha 5 fori come si vede dalle foto. Ho dettagliato anche la parte posteriore del castello. Dopo molte discussioni, ho messo la cornice che in realtà delimiterebbe l'apertura al di sotto (che sarà dipinta di nero e coperta dal telo parasole in quel settore, come una delle due foto 1917 - purtroppo non posso fare altrimenti), il grosso tubo inclinato a sinistra, la piattaforma in alto e il tubo portavoce a dritta (in rame). A prua, il passacavi chiuso sopra il tagliamare. Una vista d'insieme. Adesso comincerò a sistemare tutta una serie di dettagli, a cominciare dal castello, da prua verso poppa. Dal momento che, dopo la discussione sul linoleum, ho deciso di lasciare i ponti in metallo nudo (nelle pochissime foto non c'è neppure traccia di antisdrucciolo), non è necessario che dipinga i ponti prima di mettere i vari dettagli. link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
21/4/2015 21:19 |
Per le sistemazioni della prua, non ho altra scelta che fare riferimento a queste due foto, la prima è la foto di riferimento dell'Audace a Brindisi nel 1917 (che di solito cito come foto tratta da Storia Militare 2008), la seconda è un'altra foto dell'Urakaze tratta dal link citato in precedenza della rivista giapponese "Ships of the world". Qui nell'Audace sono visibili il grosso argano a mano (1) e un altro singolo elemento sulla mezzeria (2) che dovrebbe essere un (non so come si chiamano esattamente) rinvio per la catena dell'ancora. Si noti proprio sopra il numero 2 anche un passacavi aperto e verso poppavia, tra il secondo e il terzo oblò, una coppia di bitte. Si noti anche, proprio a sinistra della freccia del n.2 e addossato al rinvio grigio scuro, un dettaglio circolare chiaro che sembra un volano o una manovella o qualcosa del genere. Forse serviva per la manovra delle ancore? Per quanto, per varie ragioni, Urakaze e Kawakaze/Audace non fossero uguali (basti pensare alla diversa disposizione dei lanciasiluri), devo presumere che le sistemazioni di prua fossero ragionevolmente simili nelle due navi. In questa foto dell'Urakaze si vede l'argano (1) nella medesima posizione, molto vicino al cannone, e il rinvio (2). Si noti intorno all'argano una serie di tacche a raggiera che servivano come antisdrucciolo durante la manovra a mano (freccia celeste). Ed ecco quello che ho messo fin'ora. L'argano con le tacche a raggiera sul ponte intorno, il rinvio più avanti, i passacavi aperti e le bitte dietro. In effetti, vedendo le foto, la testa schiacciata delle bitte mi sembra un pochino troppo grossa, quindi forse le sostituirò con altre più sottili. Accanto al passacavi di destra c'è un disegno (un semicerchio) a lapis a indicare la posizione approssimativa, secondo me, dei pozzi delle catene (uno a destra e l'altro a sinistra ovviamente; la catena esce da lì, va al rinvio - o all'argano - e torna all'ancora). Dove siano questi pozzi è un mistero perché non sono disegnati né si vedono da nessuna parte: quella che ho segnato a lapis è semplicemente una posizione ragionevole in cui una catena può andare all'argano e l'altra al rinvio, e poi tornare alle rispettive ancore, senza intralciarsi o sovrapporsi. link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
22/4/2015 21:25 |
Ecco come dicevo ho sostituito le bitte con altre più piccole. Prima di lasciarvi, richiamo la vostra attenzione sui vari problemi evidenziati nel post precedente ... link alla galleria
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enrico63 : |
22/4/2015 22:59 |
E' sempre un piacere seguire la nascita e lo sviluppo dei tuoi modelli Ciao | |
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marcellodandrea : |
23/4/2015 19:09 |
Grazie Enrico, ma sono ansiosissimo di fare un modello con piani, disegni, foto e testimoni oculari a bizzeffe che mi guidino passo passo fino all'ultimo bullone... La questione "prua" sta suscitando su betasom.it qualche discussione. Mi è venuto in mente l'osservazione di un modellista di betasom, relative al modello dell'HMS Mary Rose, un ct inglese della prima guerra mondiale. Dal momento che anche le nostre due navi giapponesi sono state costurite in cantieri scozzesi, ho pensato che potevano esserci delle similitudini nelle disposizioni di prua. Ho trovato qualcosa, in particolare i disegni del modellino della WE in scala 1:350 e quelle del modello di Jim Baumann (da modelwarships.com). Come mi faceva notare qui anche Maurizio Maggi, Jim dice di aver confrontato i piani in scala 1/192 della nave, per cui non dovrebbero esserci molti dubbi almeno per queste sistemazioni di prua. I numeri indicano i medesimi dettagli tra le due foto e, in particolare , i numeri 1 e 2 indicano anche i medesimi dettagli delle foto dell'Audace e dell'Urakaze. In effetti, il dettaglio n. 2 nel Mary Rose non ha la stessa forma a bulbo che presenta sull'Audace (e forse sull'Urakaze), ma potrebbe essere una struttura con la stessa funzione, data la posizione. Non capisco bene (se non mi spiego le cose rimango male perché poi la ricostruzione è meno plausibile...) perché l'uscita delle catene dai pozzi sia verso poppa al n. 3 e verso prua al n. 4. E non mi spiego neppure perché i n. 3 e 4 siano in posizioni diverse. L'unica cosa che posso dire è che, a mio parere, i dettagli 1 e 2 sono nella stessa posizione e quindi, forse, la sistemazione di questa zona nell'Audace e nell'Urakaze era simile a questa. PS come è evidente intorno all'argano e verso prua ci sono delle lastre a rilievo. Anche qui non ho la più pallida idea se ci fossero e come sull'Audace, ma eventualmente le simulerò con una tonalità leggermente diversa di grigio. PPS Già che ci sono esprimo qui anche un dubbio sulla colorazione del ponte. Se i cctt inglesi avevano il linoleum, e i cctt giapponesi pure, non c'è alcuna prova che il linoleum probabilmente sistemato sul ponte del Kawakaze sia poi stato tolto dagli italiani una volta acquistata la nave. Non è solo perché il color rosso bruno sarebbe interessante, ma è proprio per una questione di probabilità (= ho l'impressione che a parità di condizioni sia più probabile la presenza del linoleum). Accetto suggerimenti e opinioni ovviamente... | |
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Maurizio Maggi : |
24/4/2015 10:41 |
Marcello il particolare n. 2 è un " bittone " presente su qualsiasi nave, veniva utilizzato per bloccare la catena dell'ancora.Se guardi il Mary Rose la catena dell'ancora di dritta va all'argano, quella di sinistra è bloccata sul ponte da apposite ritenute.Dato il peso del sistema il bittone aveva appunto lo scopo di facilitare le manovre in caso di utilizzo della seconda ancora la cui catena, essendoci un solo argano, andava passata sullo stesso. Le sistemazioni del Mary Rose possono essere un buon riferimento, non penso che quelle dell'Audace fossero tanto diverse.Piuttosto mi convince poco la posizione dell'ingresso sul ponte delle catene rispetto agli occhi di cubia.Le foto dell'Audace danno l'idea di un angolo di ingresso diverso del fusto rispetto a quello del modello.Lascia perdere il linoleum, non c'era sulle ns navi, i ponti erano in acciaio.Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
24/4/2015 11:31 |
Guardando più ingrandita la foto di riferimento dell'Audace, il dettaglio 2 ha due braccettini orizzontali, presumo laterali, quindi sarebbe un bittone però di diametro più largo rispetto a quello del Mary Rose. Ma la catena dell'ancora (di sinistra sul modello del Mary Rose) usciva in quel modo e andava dritta all'ancora senza dare volta al bittone? PS ok, darò una controllatina all'angolo di ingresso delle ancore... | |
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Maurizio Maggi : |
24/4/2015 13:59 |
I bittoni guardandoli di fianco (rispetto alla fiancata) avevano due inserti che lo fanno simile ad una T, utili per dare volta a cime etc. etc. . In effetti è strana la sistemazione della seconda ancora del M.R. sembra uscire dal pozzo e andare verso prua, comunque la catena non veniva bloccata al bittone ma tenuta in tiro da appositi bracci realizzati con parti di catena e maniglioni. Si vede che sono in convalescenza e ho molto più tempo !Ciao Maurizio | |
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Francesco Tedeschi : |
24/4/2015 14:26 |
Frugando in rete, mi sono imbattuto in questo documento; alla pagina 13 c'è una indicazione riguardante l'armamento e delle foto, che però non sono di aiuto... http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/bollettino/Documents/2011/settembre/tamburini.pdf | |
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marcellodandrea : |
25/4/2015 09:18 |
Ieri ho scritto una risposta che però oggi no trovo più. Strano, comunque la riscrivo... Intanto grazie a Francesco, sì le foto le avevo già ma il documento è interessante e lo metto in archivio Sono contento che Maurizio sia in convalescenza non solo per il tempo che può dedicare qui. Su betasom ci sono state alcune discussioni su questa faccenda, ma in effetti senza concludere più di tanto. La mia richiesta in Gran Bretagna di qualche documentazione non ha ricevuto più risposta, così non so bene come regolarmi. Credo che il percorso della catena dell'ancora di dritta sia abbastanza chiaro, ma per quella di sinistra resta incerto. Lo lascerò in sospeso (quello di sinistra) e andrò avanti con il resto dello scafo, sperando che nel prossimo futuro salti fuori qualcosa. Se no alla fine deciderò per una soluzione e basta. | |
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Maurizio Maggi : |
26/4/2015 16:32 |
Il bittone, nella foto di riferimento dell'Audace, sembrerebbe installato al contrario, con la " T " a guardare la fiancata. Immaginando il pozzo di sinistra la catena potrebbe uscire dallo stesso,dare di volta al bittone e proseguire verso l'occhio di cubia dove sarebbe collegata alla sua ancora.Potrebbe avere senso. Così l'ancora di dritta sarebbe sempre pronta alla manovra, bloccata sul ponte dai bracci ( gli inserti diagonali visibili sui disegni,fatti con catene e maniglioni) che venivano sbloccati al momento dell'ancoraggio.Per motivi di sicurezza le ancore erano sempre bloccate, un colpo di mare avrebbe anche potuto liberarle ed un ancora che sbatte non è proprio la cosa più sicura con mare grosso. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
26/4/2015 21:33 |
Ho guardato anche io un bel po' quei braccetti perché non riuscivo a decidere da che parte orientarli (per cui capisco benissimo il tuo dubbio) , ma poi li ho messi perpendicolari alla mezzeria semplicemente perché sul Mary Rose sono così, dando credito, di nuovo, a Baumann che dice di aver visto i piani della nave. E purtroppo non ho nessuna altra foto dove si veda qualcosa di quei braccetti. Per completezza devo dire che il disegno di profilo sul libro di Rastelli mostra il bittone (2) con qualcosa che "assomiglia" ad un braccetto anteriore posto parallelo alla murata, ma il bittone medesimo si trova sostanzialmente sul punto di uscita del fusto dell'ancora, a fianco di una coppia di bitte che non esiste proprio in quella posizione e davanti all'argano (1) che è abbondantemente troppo avanti rispetto alla foto di riferimento... La tua ipotesi sull'andamento della catena di sinistra è per caso questa? (modellino in resina dell'Urakaze, scala 1:700, vd. sito citato in precedenza nel wip) in rosso, andamento delle catene sul modellino dell'Urakaze 1: argano; 2: bittone; 3: pozzo della catena di dritta; 4. non è chiaro, forse pozzo di sinistra Spulcia che ti spulcia, la foto seguente è l'unica altra dove si vede qualcosa (poco e niente) da vicino. (Audace con una strana combinazione colore-codice, si direbbe grigio scuro con codici neri piccoli: ammesso che sia grigio scuro potrebbe essere intorno al 1923-24 per quanto, in quella data, mi risultano semmai navi grigio scuro con codici piccoli bianchi e non neri, prima dell'introduzione di quelli bianchi grandi, ma non si sa mai... - dettaglio di foto inserito a scopo discussione modellistica, purtroppo non ricordo dove l'ho presa e ora non la ritrovo, se la volete comunque ve la mando intera) A proposito, è saltata fuori questa foto di riferimento a risoluzione decente, se la volete scaricare... | |
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Maurizio Maggi : |
27/4/2015 18:26 |
Marcello grazie ai suggerimenti di Michele Raus ora il pc sembra funzionare bene, grazie ancora Michele ! a destra mi convince, a sinistra mi piace poco il pozzo così avanti rispetto all'altro. Quasi sempre sono speculari,ma nulla toglie che potrebbe essere questa la configurazione. In mancanza di dati precisi non so proprio cosa dire, ora che potrò nuovamente postare foto o disegni con facilità se riesco a trovare qualcosa, anche se sarà molto,molto difficile, te lo mostrerò subito. Ciao Maurizio
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marcellodandrea : |
27/4/2015 18:40 |
D'accordo, tanto come ti ho detto il pozzo di sinistra aspetto a metterlo fino all'ultimo se necessario. Già che ci sei e è tutto ok, hai un'idea di quella "strana" (per me) colorazione della foto precedente (intendo grigio scuro con codici neri piccoli del tipo iniziale, noterai che il font è quello utilizzato nel 1918 - sempre che, appunto, sia grigio scuro, ma ti mando la foto per mail).. | |
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Maurizio Maggi : |
27/4/2015 19:33 |
Ho l'impressione che l'immagine sia stata presa in tempo di pace dato l'allestimento della nave,sembra anche a me dipinta in grigio scuro , è molto probabilmente una foto degli anni venti. ciao maurizio | |
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marcellodandrea : |
30/4/2015 21:40 |
Ho corretto per quanto potevo l'inclinazione del fumaiolo posteriore, riducendola leggermente per uniformarlo meglio a quello anteriore: a occhio nudo o con qualche righello sembrano sempre giusti, poi con le foto la situazione cambia...sob. Ho aggiunto poi i tubi delle caldaie (2 sul fumaiolo anteriore, 1 su quello posteriore, 3 caldaie in tutto), quelli di scarico del vapore (tutti esterni, 2 sul fumaiolo anteriore e 1 su quello posteriore). Il tubo di scarico davanti al primo fumaiolo porta in alto la sirena ed è, in effetti doppio (nel senso che c'è un ulteriore tubo, molto più sottile, che corre parallelo e arriva in alto: immagino portasse i comandi per la sirena). Il secondo e terzo tubo di scarico sono molto più corti di quelli presenti sul disegno del libro di Rastelli, foto alla mano dell'Audace 1917-18. Ho poi cominciato a fare i casottini presenti sulla tuga, davanti ai fumaioli. Ho fatto per primo quello che si trova davanti al secondo fumaiolo. A differenza del disegno, ma concordemente con le foto, posteriormente ha due ulteriori volumi di poco più alti, chiaramente separati almeno in una delle foto dell'Audace a Trieste nel 1918. Questo casottino ha due portelli, uno per lato: si vedono chiaramente nelle foto del 1917 (la foto di riferimento e quella dell'Agenzia Bozzo) perché sono (per fortuna...) aperti. Sul tetto del casottino ci sono due tubi di stufa, stando alla foto di riferimento. Ho visto in foto di altre navi che strutture del genere potevano ospitare anche le cucine (cfr. ad es. il ct Fuciliere del medesimo periodo, nelle foto di PicturesArchive). Immagino perciò che si tratti davvero di tubi di stufa. Il problema è dove sono situati, che sarà argomento del prossimo post link alla galleria | |
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alcione : |
1/5/2015 15:32 |
Solo per segnalarti questa pagina del forum Regia Marina, relativa all'Audace. saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
5/5/2015 00:05 |
Grazie Alcione, tra l'altro c'era una foto che non avevo. Anche noi dovremo fare una discussione sull'armamento Ho fatto i casottini sulla tuga, davanti ai due fumaioli. Oltre la foto di riferimento, su cui si vedono tutti con un minimo di chiarezza, è importante anche questa (dettaglio di foto da Europeana 1914-1918, Audace a Trieste, 10 novembre 1918) Si notino, da prua a poppa: il lato sinistro dei 3 casottini davanti al primo fumaiolo, tutti più o meno della stessa larghezza; il secondo tubo di scarico del vapore dietro il primo fumaiolo, piuttosto basso, proprio come il terzo sul davanti del secondo fumaiolo; sempre davanti al secondo fumaiolo, i due volumi separati sul retro del casottino dotato di due "tubi di stufa" e, inoltre, il fatto che questi tubi di stufa sono ravvicinati al centro (si cfr. con la foto di riferimento). Un'altra foto interessante è questa, anche qui un dettaglio preso dallo stesso sito web. Si notino qui, da prua a poppa: (freccia verde) il grosso tubo che "entra" nel castello con l'inclinazione giusta e, approssimativamente, la lunghezza giusta (da cui si può calcolare quella del modello); davanti al fumaiolo la struttura dei vari casottini con, in particolare, la "paratia" a terra (freccia celeste) che unisce il secondo e terzo casottino (si vede anche nella foto di riferimento sul lato destro); il grosso "tubo di stufa" (freccia rossa) che sale inclinato sul davanti del terzo casottino, proprio al centro (cfr. la foto di riferimento) e, si legge qualcosa ma senza dettagli chiari, le strutture che si trovano sotto questo tubo di stufa. Sul lato sinistro del terzo casottino sembra esserci un parallelepipedo applicato a mezza altezza, ma non è molto chiaro. In queste ultime due foto, sempre dettagli dal sito Europeana 1914-1918, c'è qualche lume in più sia sul lato dritto... (si noti ad esempio che a poppavia del terzo casottino, quello davanti al fumaiolo, c'è un volume diverso, rialzato - si capisce meglio se si cfr. anche la foto di riferimento - che io ho supposto simile a quello davanti al secondo fumaiolo). Si noti anche che l'altezza dei casottini cresce verso il fumaiolo (nella foto di riferimento si vede meglio forse). che su quello sinistro: dove si vede chiaramente il volume diverso del retro del terzo casottino (in grigio scuro - la struttura ricurva lì accanto a dx non ha niente a che fare con il casottino, è una delle gruette della scialuppa sull'altro lato della nave), così come, tra il grosso tubo di stufa e la testa del maresciallo Diaz, si vede il profilo di qualcosa che sporge a sinistra del terzo casottino, dovrebbe essere il parallelepipedo di cui sopra. Ed ecco quello che ho fatto io: i casottini smontati (il quarto verso sinistra si legge approssimativamente sulla foto di rif.; Jim Baumann, sul mary Rose, per strutture con dettagli simili usa la definizione "boiler room vent covers: qualcuno sa cosa sono?); il secondo è chiuso sui tre lati anteriori come nella foto di rif.; i casottini appoggiati sulla tuga, circa nelle posizioni giuste; tra il secondo e il terzo non ci sono ancora le basse paratie a terra, le metterò una volta incollati sulla tuga. Sul lato sinistro del terzo casottino non ho ancora messo il volume che apparentemente esce fuori (quello accanto alla testa di Diaz nella foto sopra). Si noti la posizione ravvicinata dei due tubi sul quinto casottino (la faccio notare perché in foto successive al 1918 questi due tubi sono più lontani, sui lati opposti della struttura e più spostati in avanti). P.S. per chi avesse scaricato le foto dell'Audace a Trieste dal sito Europeana 1914-1918 (linkato diversi post più sopra) preciso, ma forse lo avrete notato da voi, che anche se la didascalia recita sempre "visita del Re a Trieste" etc. o sue varianti, alcune foto si riferiscono all'arrivo, altre alla partenza. A prima vista non ci si fa caso. Ma considerando il filmato dell'arrivo della nave (anche questo linkato più sopra), tutte le foto in cui l'Audace mostra il lato destro al molo sono foto dell'arrivo. Evidentemente poi, mentre il re era in visita alla città, la nave è stata girata e rimessa in condizioni di muovere subito senza fare manovre aggiuntive. Quindi tutte quelle in cui l'Audace mostra il lato sinistro sono foto della partenza. link alla galleria | |
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marcellodandrea : |
6/5/2015 15:42 |
Sì, la foto di riferimento è quella e così vorrei riprodurre quella. Anche la foto riportata sul sito dell'Agenzia Bozzo (che al di là delle imprecisioni delle loro didascalie ha un codice AU e quindi è molto vicina all'altra) ha lo stesso armamento direi. | |
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alcione : |
6/5/2015 18:22 |
Quote: marcellodandrea ha scritto:
Sì, la foto di riferimento è quella e così vorrei riprodurre quella. Anche la foto riportata sul sito dell'Agenzia Bozzo (che al di là delle imprecisioni delle loro didascalie ha un codice AU e quindi è molto vicina all'altra) ha lo stesso armamento direi.
Molto bene proprio le due foto sulle quali mi sono preparato....
foto 1 ) fonte Ag. Bozzo la stessa foto - di pessima qualità ma meglio definita - è sul testo di Rastelli e cita : l'Audace a Brindisi il 15/03/1917, poco dopo il suo arrivo da Glasgow. L'unità porta ancora il cannone prodiero da 120/40 ( Armstrong mod. 1891) ......( foto IWM Q48283 ) La differenza dimensionale (e alcuni particolari osservati con una lente d'ingrandimento) evidenzia la differenza tra un 120 lungo 40 calibri ed un 102 lungo 35 calibri; propendo per il 120/40. foto n. 2 ) l'Audace in uscita da ......... qui la cosa si fa più interessante ; il periodo è sempre il 1917 ma le differenze - a mio avviso - per l'armamento secondario imbarcato sono interessanti ; sul casotto a poppa abbiamo un 76/40 Ansaldo 1917, mentre a centronave, a cavallo dei lanciasiluri binati da 450 mm. , vi sono dei pezzi da 76/23 o 76/30 ( Armstrong mod. 14). ( Rastelli cita il 76/30 ) Come sono del tutto sicuro del 76/40 a poppa - affusto e volantino chiaramente identificativi - altrettanto sono sicuro che i 4 pezzi a murata non sono dello stesso calibro; nel periodo la Regia Marina utilizzava estesamente il 76/40 mm. come arma standard per il contrasto navale e a.a., oltre ad aver armato numerose batterie a bordo di natanti nel basso Piave e forse così si spiega l'aver un armamento non omogeneo. All'altezza della stazione secondaria di manovra si vede la canna - puntata verso il cielo - della V. 40/39, con il caratteristico convogliatore dei bossoli espulsi dopo lo sparo ( ci vuole un pò di occhio da artigliere Non vedo, purtroppo, cosa ci fosse a poppa ma se diamo per scontato quanto riporta Rastelli sul suo libro abbiamo un ulteriore 76/30 nel 1917. Nella prima foto - Ag. Bozzo, 1917 - i pezzi da 76 sono in numero di 6 mentre - sempre dallo stesso testo di Rastelli e nella tavola che riporta la variazione di armamento- per l'Audace abbiamo nel 1917 : 1 x 120/40 e 4 x 76/30 ( due a murata sx./dx. tra i due fumaiuoli , 1 sul casotto/poppa e 1 a poppa estrema.). La Regia Marina avrebbe voluto dotare l'Audace di un armamento principale monocalibro, ma sappiamo dalle foto che così non è stato almeno fino al 1918 , quando l'artiglieria principale sarà standardizzata sul 102/35 mm. ( Sch.Arm,Ansaldo 1914/15 ) - vedi foto postate dal sito Europeana e altri alla pag.5 ( post. del 04/04 ) e 8 di questo wip. Ricapitolando - a mio avviso - per L'Audace nel 1917 : 1 x 120/40, 5 x 76/30 , 1 x 76/40 , 2 x 40/39 e i l.siluri da 450 - 2x2 - A proposito di fonti : hai segnalato la Relazione dei fatti accaduti a Tangeri......la nota 22 o 23 (?) cita per l'Audace 7 x 102/35 (fonte USMM i CCTT. Italiani 1900-1960) ; alla nota 44 dello stesso testo l'autore cita....6 pezzi da 120/45 dell'armamento originale...... - refuso di stampa ....? Speriamo bene di non aver sollevato un vespaio saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
6/5/2015 20:38 |
Beh sì, sono abbastanza d'accordo, anche se così a occhio non saprei distinguere i vari 76. Un certo numero di post indietro avevo fatto presente, su una osservazione di Maggi, che il pezzo prodiero secondo me era il 120 e quelli dietro mi sembravano diversi. La tua analisi - aspetto commenti da chi altri vorrà - mi sarà molto utile ma temo che comunque almeno un minimo di verifica la farò se non altro perché se no non sono contento... Comunque grazie infinite, il lavoro grosso te lo sei preso tu, benedetti forum (come dico sempre) | |
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alcione : |
6/5/2015 20:46 |
La mia è una pura e semplice constatazione e procedi con le tue verifiche, nel tuo pieno diritto, ma le foto non mentono...... ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
13/5/2015 16:44 |
A proposito di foto.... ho fatto qualche aggiunta e correzione. Vediamo prima la correzione, partendo da un disegno. Nell'immagine qui sotto sono riuniti due disegnini che ho trovato in rete, della prua di due cctt classe M: l'HMS Mandate, tratto dal libro di E.J. March "British destroyer 1892-1953", e il Mary Rose (che nel libro di March non c'è) tratto dai disegni WEM del loro modellino. Da quel che si vede, l'orientamento dei bracci del bittone è ortogonale alla linea di mezzeria sulle navi inglesi; i pozzi delle ancore sono due, uno per lato poco avanti il bittone centrale; infine nel Mandate entrambe le catene sono bloccate (con altri pezzi di catena ma forse c'è anche un gancio), senza fare il percorso pozzi-argano-ancore. Poi vi presento quest'altra foto: E' un piccolo dettaglio di cartolina dell'Audace trovata (qualche sera fa) nel sito di cartoline storiche delcampe.it, che io dato (lo dico non per vantarmi ma per farvi presente che potrei sbagliare, non c'era data assegnata) a fine guerra o poco dopo. La freccia rossa indica il bittone e, a mio parere, non c'è tratta di braccetti trasversali: se ci fossero, con questa angolazione, si vedrebbero, come si vedono nella foto di riferimento. Aggiungo qui di aver avuto sotto il naso, in questi giorni, la prua di nave Puglia, al Vittoriale, con i suoi 2 grossi bittoni con i braccetti orientati lungo la mezzeria che mi hanno spinto a riflettere un po' sulla questione. Siccome nella foto di riferimento non è affatto chiaro l'orientamento dei braccetti (Maggi aveva proposto longitudinali, io li avevo messi ortogonali ma con qualche dubbio, più che altro per via del modello di Baumann, cioè dei disegni delle navi inglesi messi sopra), a questo punto dico che le pochissime indicazioni che abbiamo per l'Audace (la foto di riferimento, la foto qui sopra) mi inducono a ruotare il bittone in senso longitudinale. Già che c'ero, ho messo anche i pozzi delle ancore e il blocco della catena di sinistra. Sì è vero questo l'ho fatto seguendo i disegni delle navi inglesi, ma dove altro potevano essere i pozzi delle ancore? In quanto al blocco è ipotetico ma dubito che potremmo avere altre notizie in merito. A fine castello ho messo i due armadietti, quello di destra più basso e largo (foto di riferimento), quello di sinistra più stretto (una delle foto di Europeana). Davanti alla tuga ho messo la coppia di maniche a vento che si vedono (almeno quella dx) nella foto di riferimento. Ai lati del primo fumaiolo, ho messo le gruette delle imbarcazioni del tipo a ribaltamento verso l'esterno. Se ne vede una in vista ravvicinata nella solita foto da Europeana, il dettaglio è postato più sotto. Vedremo in seguito come sono alloggiate le scialuppe. Le grate dei fumaioli sono in sprue stirato. Ho modificato il quarto casottino, quello piccolo dietro il primo fumaiolo, aprendolo davanti (vd. foto di riferimento con adeguato ingrandimento). Sul lato destro del secondo fumaiolo ho messo una scaletta, è l'unica che si vede nelle diverse foto che ho. Ho messo poi la timoneria ausiliaria a poppa, e le due maniche a vento sulla tuga davanti. Queste maniche a vento sono sensibilmente più grosse di quelle davanti al primo fumaiolo, almeno stando alla foto di riferimento, e più basse della piattaforma circolare davanti. Per finire, una vista d'insieme e la sistemazione a poppa, dove ho messo le bitte e due passacavi aperti in una posizione che mi sembrava plausibile, perché per altri versi non ho foto dove si veda qualcosa di chiaro. E' possibile, comunque, che ci sia un'altra coppia di passacavi un po' più vicino alle bitte, per via delle foto che aggiungo sotto dove si nota che, a differenza del 1920, nel 1918 a poppa non c'erano passacavi rialzati del tipo di quelli che si vedono sui tre pipe ad esempio. (dettaglio di foto tratto da Europeana - la freccia indica qualcosa che non c'è, e che invece è presente nella foto successiva). L'uscita del cavo di ormeggio a sinistra mi fa sospettare un passacavi in quella posizione, a meno che il cavo non venga direttamente dalla bitta. Per finire ho l'impressione che dovrò aggiungere un oblò o due a poppa, rispetto al disegno che ho utilizzato, altrimenti non torna molto con la posizione della bitta e relativi cavi. (dettaglio di foto da Marinai d'Italia nov 2014, Audace ad Ancona 1920 - la freccia indica una struttura che sostiene un passacavi in alto, da cui esce il cavo, come si trova nei tre pipe). Commenti e critiche ben accetti (come sapete...) link alla galleria | |
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dj : |
14/5/2015 19:21 |
Già intravedo che sarà un ottimo modello....e si Marcello ci hai abituato troppo bene ! Come si dice dalle parti nostre "ogni botta 'na tacca" Ciao Giuseppe
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marcellodandrea : |
14/5/2015 23:59 |
Speriamo... Ho trovato un altro filmato, sempre del re a Trieste. Non aggiunge gran ché, però si vede bene l'alloggio dell'imbarcazione sulle gruette, nonché il "sistema" per mettere la passerella sul fianco. Quando l'auto del re supera la prua, la nave balla un bel po' e ci manca poco che si veda come sono sistemate le catene a prua ma... niente da fare, grunf! (in compenso, se non ho le traveggole come si dice, si direbbe proprio che i braccetti del bittone siano longitudinali, almeno mi pare di vederli). | |
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enrico63 : |
16/5/2015 15:44 |
Seguo sempre ciao | |
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marcellodandrea : |
17/5/2015 19:19 |
Vi segnalo un nuovo video della cineteca di Bologna, anche questo a bassa risoluzione, dove si vedono, al tempo 17 sec circa, il La Masa, l'Audace e l'Acerbi affiancati a Trieste col gran pavese alzato. La nave a sinistra sembra in grigio più scuro e non mi pare un tre pipe (forse è straniera ma si vede pochissimo... una classe F inglese? ma avevano 4 fumaioli... boh non so). C'è un altro video dell'Audace, a risoluzione sensibilmente più alta (720) e quindi molto più chiaro, su cui sto rimuginando sensibilmente anche io... Datemi un attimo di riflessione e lo inserisco. | |
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marcellodandrea : |
20/5/2015 23:22 |
Come dicevo, c'è un filmato (della Cineteca del Friuli) che vi ho già segnalato in due parti distinte (le riconoscerete) ma che a questo link compare con una risoluzione decisamente più alta, quanto basta per vedere qualcosa in più e fare qualche considerazione. Vi invito perciò a guardarlo (è tutto interessante) in particolare comunque nelle parti navali, circa al 4 minuto di filmato (anche in fondo si vede l'Audace, ma da una posizione infelice e probabilmente poi è tagliato). Dal filmato ho salvato qualche fotogramma, vi propongo qui alcuni dettagli su cui vorrei il vostro parere. n.1 (dettaglio al tempo 05:57:19) Nel primo dettaglio si nota la prua dell'Audace al massimo della sua inclinazione verso destra. Si noti il cavo che da 1 (bittone) va a 2 (passacavi di prua). A differenza di quanto mi sembrava con la risoluzione più bassa, non si vedono i braccetti, ma potrebbero essere coperti dal cavo di ormeggio. Il bittone ha una forma larga e schiacciata e dovrò rifarlo più simile. Si noti anche il passacavi laterale (3) che è chiuso, e non aperto come si sembrava in precedenza (dovrò sostituire anche questo). Se si confronta l'ancora con quella della foto di riferimento, si nota che è diversa. In effetti l'ancora del 1917 è come quella dell'Urakaze, stando all'unica foto che ho dove si vede l'ancora della nave giapponese. Non è chiaro nella foto di riferimento se il fusto dell'ancora del 1917 sporge così al di fuori del condotto, come qui nel 1918, mi sembra di no ma non sono sicuro. Per finire veniamo alla cosa più importante di questa foto ma disgraziatamente meno chiara: l'andamento delle catene. La mia prima impressione è stata che la catena di destra fosse bloccata poco avanti il bittone (più o meno dietro il passacavi) , mentre quella di sinistra scorresse dall'altra parte del bittone fino all'argano. Ne ho parlato con Maurizio Maggi il quale mi conferma che di solito era l'ancora sinistra quella bloccata (vd. Mary Rose ad es.), se qui fosse quella di destra sarebbe inconsueto, ma non si può dire... Il vostro parere su quello che pensate di leggere dalla foto sarebbe utile. n. 2 (dettaglio al tempo 05:55:10) Si noti la manovella indicata dalla freccia (4) su quella specie di volano circolare, che qui si vede meglio che nella foto precedente. E' qualcosa che sta a fianco del bittone, poco avanti direi. Non so che cosa sia. Qualcuno ha un'idea in merito? n. 3 (dettaglio al tempo 05:39:21) La freccia (5) indica la copertura del grosso "tubo" che esce inclinato sul lato sinistro dell'apertura del castello. In precedenza ci siamo chiesti che cosa fosse quel tubo. Con quella copertura, potrebbe avere a che fare con le antenne radio? n. 4 (dettaglio al tempo 05:46:14) I tubi del casottino davanti al secondo fumaiolo non sono alti uguale, quello di destra (6) è leggermente più alto. Inoltre la scaletta del fumaiolo (7) non arriva fino alla cima (nella foto di riferimento non si capiva) ma si ferma poco più in basso e quindi dovrò accorciarla. In questo fotogramma si nota anche le imbracature dell'imbarcazione, ma questo è un motoscafo, mentre nel 1917 l'imbarcazione di destra è diversa (comunque le imbracature sono le medesime). Di nuovo, commenti e critiche ben accetti ... | |
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Zailan : |
21/5/2015 19:36 |
Marcello, hai gia' visto queste? (alcune sicuramente si!) Link Altre foto (piu' tarde) a pag. 44, compresa una vista aerea... | |
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marcellodandrea : |
21/5/2015 20:46 |
per giove c'è una quantità di foto interessanti, non solo l'Audace. Dell'Audace non conoscevo le prime due (quelle più scure), ma comunque grazie di tutto. Ma ho guardato solo la prima pagina e devo guardare le altre 49... | |
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marcellodandrea : |
22/5/2015 09:09 |
Ho cambiato i colori della foto della prua per evidenziare più possibile i dettagli. L'andamento della catena di destra, effettivamente, mi sembra quello indicato dalle frecce celesti. Non capisco cosa sia il dettaglio contornato in rosso, ma potrebbe essere qualcosa per bloccare l'ancora di destra. cliccate sopra l'immagine per ingrandirla Se così fosse, allora la catena di destra scorre indietro e passa tra il bittone e quella manovella circolare che si vede sopra il primo oblò, indietro fino all'argano. Ieri ho telefonato alla cineteca del Friuli per sapere se potevano mandarmi questo fotogramma in risoluzione piena (i filmati originali sono su pellicola ovviamente). Devono farmi sapere qualcosa, vedremo | |
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marcellodandrea : |
22/5/2015 14:25 |
Ho appena ricevuto da Iscandar sul forum di betasom.it questa, tratta da un libro e classificata come prua di cctt inglesi classi A-H. Anche qui si può cliccare sulla foto per ingrandirla. Le frecce rosse le ho aggiunte io e indicano due volantini circolari del tutto simili a quelli presenti sull'Audace come detto nel post sopra. La disposizione delle attrezzature, molto simile a quella del disegno del Mary Rose che ho messo più indietro, potrebbe essere tranquillamente quella presente sull'Audace: da poppa verso prua, l'argano, il bittone, il blocco della catena di sinistra, i due pozzi delle ancore con i volantini (ma a che servivano questi volantini?). Ma come è sistemata la catena di destra? il tratto che va al fusto dell'ancora è chiaro, ma il pezzo che va al pozzo di destra in realtà sembra un ulteriore blocco che parte all'altezza del bittone. A meno che in quel punto non ci sia qualcosa che lega entrambe i tratti di catena al bittone per bloccarli ulteriormente. Per finire, sembra che la catena passi sotto il coperchio circolare del pozzo della catena. Sul link russo che mi hanno segnalato poco sopra, ho trovato questa foto attribuita al Rosolino Pilo ma in realtà del ct Euro in convoglio nel 1941 con la motonave Nino Bixio (come dimostrano anche le altre foto presenti sul forum, con i cannoni e la grossa direzione di tiro tipici dei Turbine), con questa attrezzatura di prua: La freccia indica il pozzo della catena di destra con un coperchio circolare e la catena che apparentemente ci passa sotto. Sull'altro lato è lo stesso, nel medesimo sito c'è un'altra foto che non metto per brevità ma dove si vede la stessa attrezzatura. | |
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Maurizio Maggi : |
22/5/2015 16:53 |
con questa foto si capisce qualcosa. Lascia perdere la seconda foto ,forse del Pilo, ti confonde e basta. Invece la prima mostra delle sistemazioni che sembrano essere perfette per l'Audace. Le sistemazioni erano sempre abbastanza standardizzate, quindi : i volantini penso agissero su un meccanismo che bloccava la catena per impendire movimenti improvvisi. La catena è legata e bloccata al bittone, al momento di dare fondo si tagliava e il tutto era libero.Piuttosto è evidente la mancanza di catena dal pozzo di sinistra, c'è solo l'ancora debitamente fissata.Vuol dire che se usavano quella di sx, bloccavano l'ancora di dx, staccavano la catena dalla stessa e la ammagliavano sull'ancora di sx con la catena già pronta sull'argano. Lo scopo, forse, era una riduzione di peso nelle cale di prora. Ma come facevano nel caso di mare molto grosso quando sono necessarie due ancore ? D'altronde , per quello che vediamo nella foto, era impossibile manovrarne due. Marcello, prenderei per buona questa foto, questa mi convince. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
22/5/2015 18:53 |
Sì Maurizio per il momento sono d'accordo, come dicevo sembra proprio la sistemazione dell'Audace o è molto simile. Ormai aspetto risposta dalla cineteca del Friuli per concludere, penso che mi faranno sapere qualcosa la prossima settimana perché la persona a cui ho indirizzato la richiesta era fuori sede ieri. Nel frattempo sto terminando la basetta, così risparmio tempo No tranquillo non mi confondo con il PIlo la seconda foto (del Pilo) l'ho messa solo perché c'è un coperchio del pozzo della catena uguale a quelli inglesi e la catena che ci passa "sotto". Cioè sembrava la stessa situazione. E' ovvio poi che il resto è diverso, se non altro per via dei due bittoni. | |
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marcellodandrea : |
22/5/2015 22:58 |
C'è un moderatore del forum di betasom,it che mi ha scritto questo, a commento delle osservazioni di Maggi: "Buona sera a tutti, anche secondo me i volantini agivano su uno strozzatoio. Gli strozzatoi sono ancora oggi utilizzati per bloccare la catena e funzionano a manovella. Oltre che dagli strozzatoi ancora e catena sono poi assicurati dalla bozza e dalla controbozza di sicurezza. Gli strozzatoi odierni sono posizionati più vicino all'argano e non in prossimità della monachella (il tubo d'ingresso della catena nel condotto che va al pozzo della catena). I "tappi" per la monachella esistono ancora oggi. Sono assicurati alla struttura fissa tramite gallocce e hanno un apertura sagomata in maniera da circondare esattamente la maglia di catena che si trova all'ingresso della monachella stessa. Il bittone, infine, ha sempre i bracci laterali. Servono per dare i colli alla catena quando si da fonda in alti fondali (in questo caso la funzione è quella di rallentare per attrito la velocità di caduta dell'ancora che altrimenti diventerebbe incontrollabile) oppure per dare volta alla catena stessa (oltre a bozza e controbozza) quando si viene rimorchiati. Nel rimorchio, infatti, il rimorchiante passa il cavo di rimorchio mentre il rimorchiato incoccia il cavo di rimorchio alla propria catena dalla quale è stata preventivamente smanigliata l'ancora (che rimane in forza alla bozza e alla contro bozza). Le lunghezze di catena filate a mare servono a dare elasticità all'apparecchiatura di rimorchio grazie al loro peso. Lo sforzo di trazione è scaricato sul bittone dove e data volta la catena a bordo del rimorchiato e sul gancio di rimorchio a bordo del rimorchiante. La catena durante il rimorchio fa via dall'occhio di panama in quanto nelle cubie rimangono le ancore, una delle quali è smanigliata. Spero di non essere stato troppo criptico " Mi chiedo se i bracci dei bittoni siano posti sia in senso longitudinale (magari quelli più alti) che trasversale (più bassi). Incidentalmente... nella foto del Pilo qui sopra sono così.
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marcellodandrea : |
27/5/2015 12:24 |
Senza riportare tutto, vi segnalo uno scambio di notizie sul forum di betasom con una interessante foto della prua di nave Zeffiro e commenti relativi ai bracci per chiglia (longitudinali) e per madiere (trasversali) (ho appena imparato queste definizioni e le uso...) dei bittoni e relative disposizioni delle catene. Aggiungo qui invece una foto della basetta quasi pronta (manca la bacheca in vetro e naturalmente il "mare"), nel solito compensato a media densità lucidato gradualmente con impregnante acrilico e con l'Audace appoggiato sopra. link alla galleria
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enrico63 : |
28/5/2015 17:43 |
Mi immagino già l'effetto finale Lo fai in navigazione?
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marcellodandrea : |
30/5/2015 23:14 |
No, avrei dovuto prevedere un equipaggio in plancia, ma ormai è chiusa. Penso di farla alla fonda, con diverse imbarcazioni intorno. Non ho alcuna risposta dalla cineteca del Friuli, comunque resto in attesa fino a lunedì. Nel frattempo, altre due foto di alcune correzioni. L'altezza più bassa della scaletta del secondo fumaiolo e il comignolo di destra del casottino davanti al fumaiolo più alto di quello di sinistra. La particolare conformazione della copertura del grosso tubo a sinistra dell'apertura del castello. Presumo che quel "tubo" abbia a che vedere con la radio. link alla galleria
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marcellodandrea : |
31/5/2015 20:34 |
La foto relativa al "tubo" è la terza del mio post del 20 maggio, alla pagina precedente a questa (ma non si potrebbe numerare i post nel forum? che ne pensate? in discussioni lunghe sarebbe assai più facile citare post prcedenti).
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Cesko : |
1/6/2015 11:06 |
I tuoi lavori sono pozzi di ricerca storica. Complimenti per il modello e per la ricerca. | |
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marcellodandrea : |
1/6/2015 16:54 |
Grazie, ma ci sono sempre molti errori, non vi fidate troppo di me.... (la ricerca non la faccio solo io, ci sono diverse persine che mi aiutano come ben sapete nei vari forum) Allora, siccome non ho più avuto risposte dalla cineteca del friuli e, nel frattempo, un amico del forum di betasom mi ha aiutato a capire meglio la situazione delle manovre delle catene (vd la discussione sull'altro forum), ho (ri)fatto la prua : Nella prima foto, tanto per cambiare, il bittone centrale non è quello definitivo ma, a parte questo, si notano i cambiamenti più importanti, da prua a poppa: ho rifatto i bordi delle cubie dei pozzi delle ancore, a sinistra ho messo il fusto dell'ancora visibile, perchè sarà issata; a destra invece è calata in acqua e quindi non si vede; di conseguenza la catena di sinistra è bloccata , qualla di destra scorre all'argano e al rispettivo pozzo; i pozzi delle catene hanno ognuno uno strozzatoio manovrato dalla manovella circolare posta davanti al pozzo e un tappo circolare, con uno spazio sotto cui scorrono le catene. Ho sostituito poi i passacavi, mettendoli chiusi e le bitte, riducendo drasticamente le dimensioni. Dimenticavo, dal momento che ero lì a rifare tutto, ho messo anche il rinforzo di lamiera a ponte nella zona delle catene: l'unico riferimento che ho usato è la foto del'Urakaze, presumo infatti che sulle due navi li avessero montati uguali. Nella seconda foto il bittone dovrebbe essere corretto (spero...), dotato di bracci sia per chiglia (più alti, in senso longitudinale) che per madiere (più bassi, in senso trasversale - come dicevo, non conoscevo questo modo di indicare le direzioni, l'ho imparata adesso e la metto qui così magari fa comodo anche a chi legge). Ho messo poi i penzoli di sicurezza che bloccavano ulteriormente le catene, perché pare che dovessero esserci più o meno sempre. I penzoli avrebbero una composizione più complessa di come li ho fatti io (con un semplice pezzo di catena). Il penzolo di bozza (il più vicino all'ancora) ha appunto una bozza, cioè un anello che lo aggancia alla catena, poi un penzolo con un tenditore, infine un altro anello agganciato ad un golfare fissato al ponte. Ma in questa scala al massimo potrò simulare il golfare, vedremo. Il penzolo di controbozza (quello dietro) è attrezzato nello stesso modo. Se volete vedere come sono i penzoli di sicurezza su navi moderne, potete guardare qui (al post n. 166, seconda foto) (citare il numero del post è comodo...) si nota la bozza che aggancia la catena dell'ancora, catena del penzolo, tenditore, altra catena, il golfare sul ponte. Ho cominciato poi a fare gli alberi, sulla base del disegno del libro di Rastelli. Quello di trinchetto per il momento è rettilineo, come si vede nella foto sotto. Il fatto è che nell'Urakaze l'albero è visibilmente curvo, comincia alla base inclinato all'indietro (come nella foto sotto) e poi curva in avanti fino a tornare quasi verticale (non completamente comunque). Sinceramente quello dell'Audace mi pare rettilineo, ma mi riservo di controllare meglio. Per la coffa ho usato una battagliola arrotolata, poi dovrò rivestirla con la solita cartina di sigaretta. link alla galleria
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marcellodandrea : |
5/6/2015 16:40 |
Dunque ho controllato l'albero e prima di tutto ho scoperto che quello vecchio va rifatto, perché il disegno è poco corrispondente. Dunque ripartiamo da zero. Intanto vediamo l'Urakaze nell'ottobre 1915 (sono tutte foto già inserite in questa discussione in precedenza). Questo è l'albero che, presumibilmente, era almeno destinato ad essere montato anche sul Kawakaze poi Audace. Si nota prima di tutto che l'albero non è rettilineo: il tronco maggiore di trinchetto è curvo, mentre sopra l'albero di gabbia (sarebbe di parrocchetto, non so se si chiama così anche su navi di questa epoca) sembra effettivamente rettilineo. Ho segnato alcuni riferimenti (la testa di moro, l'estensione del colombiere/rabazza, la lanterna di posizione a luce bianca) che ci servono anche per l'Audace. Nell'Urakaze manca la coffa. Ora la domanda è ovviamente: questo è lo stesso tipo di albero montato inizialmente anche sull'Audace? Non è che ci siano tante foto e, "naturalmente" (grunf...) quelle al traverso sono distantissime e illeggibili. Ecco quello che ho. Due foto del 1917, entrambe a Brindisi in marzo, cioè poco dopo la consegna. Il primo è un dettaglio tratto dalla foto di riferimento. Si noti la posizione della coffa rispetto alla testa di moro e l'estensione presunta sulla foto (ma si vede male e, infatti, più avanti vedremo che in realtà è più lunga, come nellUrakaze - solo per rimarcare che se hai una foto sola l'errore è dietro l'angolo) della rabazza per l'albero di gabbia (di parrocchetto; l'estensione poi è la medesima del colombiere per quello principale di trinchetto). Le lanterne bianche sono due. La scaletta che sale è di corda, situata sul lato destro dell'albero e parte dalla testa di moro. Da questa angolazione non si nota alcuna curvatura del tronco maggiore di trinchetto. Il secondo è un dettaglio della foto tratta dal sito dell'Agenzia Bozzo (sempre marzo 1917 a Brindisi). L'albero dovrebbe perciò essere identico nelle due foto. Si notano infatti le stesse cose, posizione della coffa, estensione corretta della rabazza/colombiere, le lanterne. Purtroppo la foto è tagliata e non si vede la punta dell'albero. Il tronco di trinchetto non sembra particolarmente curvo, ma insomma neppure rettilineo. Questa è una foto tratta dal sito Europeana 1914-1918. Mostra l'Audace il 10 novembre 1918, qui alla ripartenza del Re da Trieste. Coffa e dettagli minuti non si vedono bene, ma si nota, invece, una chiara curvatura della parte bassa dell'albero, come quello del'Urakaze. La foto non sembra deformata e quindi la curvatura non può dipendere dall'obbiettivo. E' vero che il pennone di trinchetto è arcuato verso il basso ma è sempre così in ogni altra foto e quindi era così, non è l'effetto di alcuna deformazione. Per finire e per completezza, una foto tratta dal Jane's 1937, La didascalia recita che si tratta dell'Audace nel 1925. Non so, a quell'epoca avrebbe potuto essere già in grigio scuro, ma comunque è senz'altro posteriore alla guerra (si noti la plancia), quindi diciamo che è quasi certamente dei primi anni '20. C'è la solita coffa al di sopra della testa di moro, la lanterna sembra singola e, se si segue il tronco maggiore di trinchetto verso il basso, si nota una certa curvatura della parte bassa dell'albero. Ci sarebbero anche altre foto, come vi dicevo, una in particolare dell'Audace al traverso a Trieste, ma ripresa da così lontano che la curvatura dell'albero sembra più un effetto della sgranatura che altro. Ho messo quelle più chiare. Dunque mi metto al lavoro su un albero fatto come quello dell'Urakaze, curvo nella parte bassa, con coffa sopra la testa di moro, scaletta di corda a destra (non so bene come simularla di corda... boh vedremo) e due lanterne; ma se pensate che abbia preso un granchio ditemelo senz'altro... | |
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dj : |
7/6/2015 20:09 |
Quote: Marcello questo si che ha preso un granchio !!
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alcione : |
8/6/2015 17:36 |
Ciao Marcello, incuriosito da questa " scoperta " stavo guardando qualche foto di cctt. italiani del periodo, tra cui l'Animoso, lo Schiaffino , l'Audace ( 1° ) etc, visti di profilo e con la stessa "curva" del fuso princi- pale...... non credo che fosse curvo intenzionalmente, forse un effetto peso dovuto anche all'inclinazione e alla lunghezza dell'ulteriore alberetto ? In una foto del Bronzetti - traverso dritta - la curva sembrerebbe concava, con l'alberetto inclinato vs. poppa.....ma in altre e per altre navi l'albero è dritto, come anche in una foto dell'Audace nel pero- do 1940-43 .... nulla di più e nulla di meno , ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
8/6/2015 19:40 |
Un commento a dj e al povero animale pescato: un esemplare meraviglioso, spero lo abbia liberato subito... In quanto ad alcione, grazie di aver controllato anche tu. Ho pensato che potesse trattarsi di un effetto dovuto a qualche cosa, ma non può essere il peso, l'albero è inclinato indietro (dovrebbe curvare indietro no?) e comunque l'alberetto di gabbia è troppo corto e sottile per pesare ulteriormente. Ho guardato le foto di Animoso/Audace (il primo) ed effettivamente c'è una minima curvatura, costante e chiara. Quella potrebbe essere dovuta alla trazione delle sartie. Ho una bella foto dell'Ardente intorno a fine anni '20 (grigio scuro, codici grandi rossi) da una cartolina su ebay dove c'è ugualmente una curvatura evidente dell'albero, però è diversa, nel senso che lì effettivamente sembra piegato appena sopra la testa di moro, come se appunto l'alberetto fosse piegato dalle sartie. Sull'Urakaze però la curvatura è eccessiva, dubito che sia solo una deformazione dovuta alle sartie, per me è stato costruito così, forse per dare spazio al lanciasiluri proprio sotto, per poi far ritornare un po' più verticale l'albero in alto.
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marcellodandrea : |
8/6/2015 23:10 |
Ok, qualunque sia la ragione della curvatura, ecco l'albero dopo qualche aggiustamento. Ho utilizzato per il tronco maggiore il tondino di acciaio più sottile che avevo e uno spillo entomologico per l'alberetto di gabbia, nel tentativo di dare maggiore leggerezza all'insieme e rispettare la sensazione che si ha dalle foto. Le dimensioni sono un problema a parte. L'albero che ho messo io è 60 mm e più corto di qualche millimetro rispetto a quello del disegno del libro di Rastelli. Il fatto è che facendo i calcoli sulle varie foto (a livello della fine del castello, dove va a cadere l'albero per avere tutte misure circa in proporzione) la misura dell'albero viene costantemente molto più bassa (54-58 mm in scala). Se si va a vedere sul modello (ho fatto qualche prova), un albero così basso è sproporzionato. La "bassezza" eccessiva dell'albero di gabbia è dovuta sicuramente alla distorsione delle foto. Tuttavia l'albero risulta più corto anche in foto riprese da molto lontano e d'altra parte se faccio l'albero alto come da disegno, mi dà un'effetto eccessivamente lungo rispetto alle foto. Così, salomonicamente, ho scelto una via di mezzo.. In tutte le foto la parte di sovrapposizione colombiere/rabazza risulta sempre intorno ai 7-8 mm in scala: ho scelto 8 perché si avvicina di più all'effetto che ho dalle foto. Qui sono più sicuro che sia vicino alla realtà, perché è una parte più in basso sull'albero, più vicina al centro della foto e quindi meno soggetta a distorsione. Per comparare meglio l'effetto, ho aggiunto i due pennoni che ora sono attaccati con una puntina minuscola di vinavil. La plancia è solo appoggiata. La coffa è riciclata pari pari dall'albero precedente. Ho già preparato a parte le due lanterne da sistemare sotto la coffa, ma non capisco dove sono attaccate. link alla galleria
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marcellodandrea : |
12/6/2015 15:33 |
Ottimo dj, mistero risolto a quanto pare !!! (ti invito a metterlo anche su betasom) ribadisco il bello dei forum, come affermo più volte... Io intanto ho messo un paio di particolari ulteriori. Intanto due paia di grosse bitte poco avanti la fine del castello. Sono evidenti nelle varie foto e pure nel disegno. Però nel disegno sono di dimensioni uguali a quelle delle altre, ma nelle foto appaiono sensibilmente più grosse e dunque così le ho messe io. Mi chiedo semmai dove siano i corrispondenti passacavi... A poppa ho messo altre due coppie di bitte, togliendo quelle vecchie troppo grosse. Ho poi deciso di arretrarle fin là e sistemare, al posto di dove comparivano le vecchie bitte sul disegno, due passacavi. il motivo è che nelle foto dell'Audace prese da poppa, all'altezza del'ultimo oblò esce un cavo di ormeggio e qundi lì dovrebbe esserci un passacavi (vedi foto sotto) Ho arretrato le bitte facendo riferimento alla loro posizione sull'Urakaze e, un po', a qualche indizio ricavato dalla foto di riferimento (tenete presente che non esistono foto a me note dove si vede la reale posizione di questi dettagli sulla nave). Audace a Trieste, 10 nov 1918, visita del Re e Diaz (dettaglio tratto da Europeana 1914-1918). Si noti la posizione del cavo di ormeggio. Confermo invece l'albero di maestra così come si vede nel modellino sopra, anche se ancora non ho messo il pennone per la radio. Si noti che quello della foto di riferimento del 1917 è "semplice" per così dire, cioè una semplice asta (appunto come sul modello), mentre nella foto qui sopra del 1918 al di sopra del pennone c'è un'altra asta più sottile (con una bandierina in cima) che alza parecchio l'albero. link alla galleria
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Cesko : |
12/6/2015 17:27 |
Wow.... | |
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AGOCAP : |
15/6/2015 22:17 |
complimenti, prosegue sempre meglio | |
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marcellodandrea : |
18/6/2015 15:52 |
Grazie, piano piano, ma prosegue... Ho ricevuto da kikko64 (che ringrazio moltissimo) le decals dell'Audace (i codici AU e il nome di poppa) e così si avvicina il momento di verniciare il modello. Da RegiamarinaMas invece ho ricevuto le battagliole giapponesi della Artwox Model (AW 60018, 1/350 IJN ships utility rail). Sempre da RegiamarinaMas in quanto distributore ho ricevuto anche i figurini de l'Arsenal che volevo utilizzare per vivacizzare la scena. Ho aggiunto anche qualche dettaglio al modello. In particolare, alcuni dettagli dentro le piazzole dei lanciasiluri (seguendo quanto si vede in postazioni analoghe e coeve di altre navi) e due maniche a vento poco dopo la tuga di poppa presenti anche sul disegno e che si vedono, un po' nascoste, nella foto di riferimento, in corrispondenza del 9-10° oblò dopo il lanciasiluri di destra. Ho aggiunto poi; due prese d'aria (credo, per eventuali maniche a vento) poco dietro i pozzi delle catene, questi visibili nel filmato del Re a Trieste citato sopra; uno sportellino davanti al primo casottino della tuga che, nel solito filmato, è aperto e ben visibile (dato il comignolo, forse serviva a scaricare la cenere?); i due tubi a U rovesciata al lati del medesimo casottino, vicino alla murata, questi visibili nelle foto di Europeana 1914-18. Nel frattempo sto aspettando che m portino la bacheca in vetro e, a breve, comincerò a fare le armi di bordo e vedrò di mettere a frutto il lavoro di Alcione sulle medesime... link alla galleria
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marcellodandrea : |
27/6/2015 19:09 |
Anche qui dopo qualche ripensamento, ho deciso di affiancare all'Audace, ancorato alla fonda, una imbarcazione da carico tipica dell'Adriatico, un trabaccolo. Ho cominciato da una sagomina piena di legno, rivestita poi di plastica seguendo le caratteristiche linee di scafo di queste navi (in rete ci sono svariati disegni). Ho scelto un trabaccolo di grandezza medio-piccola, intorno ai 16 metri (le dimensioni vanno dai 12 ai 20 metri circa, per quanto leggo). madieri e incintoni vari sono in plastica, così come gli occhi di cubia a prua Madieri, incintoni, chiglia e cubie sono di plasticard. Come per l'Audace, ho usato un tondino di acciao sottile per l'alberatura bassa e uno spillo entomologico per il bompresso e gli alberi di gabbia. Le crocette sono di sprue stirato. Il tavolato del ponte è una decal gentilmente realizzata da kikko64 (grazie... ) di questo forum per il mio modellino del Vespucci in 1:350, da affiancare all'Aldebaran in costruzione (vd. topic sulla pagina della marina italiana). Ho messo in sprue stirato le manovre fisse principali, i bozzelli sono goccioline di vinavil. Infine ho montato le vele con alcune manovre principali. Le vele sono di carta dipinta, i pennoni in sprue stirato a caldo. Ho scelto una colorazione non particolarmente appariscente, immagino che nel 1917 avessero meno necessità di attirare l'attenzione dei turisti... Questa è la situazione finale nella scenetta, almeno quella che per il momento ho scelto. Penso sarebbe meglio se la nave avesse lo scalandrone abbassato, ma per il momento non ho ancora capito dove diavolo fosse lo scalandrone dell'Audace... link alla galleria
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enrico63 : |
29/6/2015 21:15 |
Che bello sto trabaccolo!!!!! E lo trovo carinissimo affiancato all'Audace!! Proprio un bell'effetto Ciao
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dj : |
1/7/2015 13:36 |
Bellissimo !! Basterebbe da solo a fare bella figura .... Ciao Giuseppe | |
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marcellodandrea : |
5/7/2015 12:17 |
Beh, potrei cambiare il titolo del topic in "Trabaccolo della prima guerra mondiale" e dire che ho finito ! (ma poi l'Audace che fine fa?...) comunque, ho finito effettivamente il trabaccolo, se si esclude qualche dettaglio a bordo e, ovviamente, l'equipaggio (ho messo le briglie del bompresso, le sartie di gabbia, le ancore e qualche altra piccola cosa). Ora sto dipingendo l'Audace, a breve qualche foto. link alla galleria
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marcellodandrea : |
8/7/2015 11:57 |
Bene, ora comincia la verniciatura e quindi fase finale della costruzione dell'Audace, speriamo di non fare pasticci... Ho fatto l'ancora (in plastica) sul lato sinistro della nave (quella di destra sarà calata a mare) L'ancora è quella della foto di riferimento del 1917 (nel 1918 e seguenti l'ancora è diversa). Non posso essere sicurissimo, ma credo di poter dire che l'ancora del 1917 è come quella del Kawakaze (la sorella, più che gemella, dell'Urakaze/Audace). Ho messo poi le battagliole tutto intorno alle murate, lasciando aperto un passaggio poco avanti le gru delle scialuppe, là dove si vede passare il Re e contorno sia in salita (a sinistra) che in discesa (a destra) dall'Audace a Trieste. Sia le battagliole giapponesi a due catenelle della Artwox Mod, sia i figurini in 1:350 dell'Arsenal, mi sono stati gentilmente forniti da RegiamarinaMas, che distribuisce anche queste ditte. Per finire ho dato due mani leggere di primer tamiya. Per dipingere lo scafo ho consumato le ultime gocce di grigio cinerino che avevo preparato un paio di anni fa e con cui ho fatto le ultime navi. In effetti la modulazione con il bianco l'ho fatto con uno smalto, perchè non avevo più neppure il bianco acrilico. In questa fase si vernicia tutto di grigio chiaro, poi si dipinge il ponte in grigio ferro (grigio scuro e blu, poi lavato con verde e rosso) a pennello e infine si riprendono tutti i dettagli. La parte alta del fumaiolo ha una banda bianca, mentre sopra è nero (ho usato una mascherina per fare il bordo diritto). Senza aggiungere qui troppe foto, se si guarda il filmato dell'Audace a Trieste al tempo 5:40:17, si nota che sul davanti della torretta di poppa (a poppavia del secondo fumaiolo) non c'è alcuna scaletta, come invece compare sul disegno del libro di Rastelli. Riguardando ,meglio la foto di riferimento, la situazione è la medesima. La battagliola della piattaforma circolare è chiusa, e al di sotto non ci sono scalette. Allora, come diavolo facevano a salire al cannone? Ho fatto alcune ipotesi: in un paio di foto dell'Audace a Trieste (sul sito Europeana) la parte posteriore della battagliola della piattaforma è senza rivestimento: forse lì c'era una scaletta? Mistero. Inoltre, in seguito, nelle foto tutta la parte anteriore della torretta viene schermata da un grosso telo in canapa che scende dalla piattaforma giù sul ponte. Forse la scaletta era lì dietro? Ma come facevano a salire se il telone gli sbatteva contro? Forse la scaletta era alloggiata su una botola più interna? Di nuovo mistero. Confesso che non so come risolvere il problema, così ho scelto una soluzione salomonica: ho chiuso la battagliola come da immagini, poi ho messo al di sotto il telo che scende fino al ponte (anche se nella foto di riferimento non c'è). Lì sotto, da qualche parte, state tranquilli che c'è una scaletta ... Un occhio alle varie foto permette di verniciare in modo corretto i dettagli. Ad esempio faccio notare le grosse bitte al termine del castello, dipinte di grigio chiaro e non scure come le altre più piccole. Non è venuta poi così male l'apertura fittizia sulla parte posteriore del castello, credo perciò che una volta coperta dal telo parasole come sull'altra foto del 1917 possa essere accettabile. link alla galleria
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marcellodandrea : |
9/7/2015 16:38 |
Insomma... giusto sarebbe stato averla fatta vera l'apertura... mi secca non essermi accorto prima di questa cosa grossa come una casa sob. Va beh, andiamo avanti. Ho messo le splendide decals dei codici identificativi gentilmente fattemi da kikko64 di questo forum... quanto basta per fare 4 Audace, ma siccome sono un pochino delicate da maneggiare, meglio averne qualcuna di più a disposizione. Come per la decal del tavolato del ponte fatta per il Vespucci e qui usata per il trabaccolo, non fatevi ingannare dal tono bluastro del fondo, è il colore del supporto di carta, la decal in realtà è trasparente. Prima di applicarle ho fatto la banda nera alla linea di galleggiamento. Ho sistemato una lunga mascherina con nastro adesivo di carta e dato una mano di nero ad aerografo. Lungo la linea di demarcazione ci sono, ovviamente, alcuni sbaffini minuscoli da correggere a pennello. Poi ho messo il nome a poppa e la sigla a prua e infine ho dato due mani leggere di trasparente opaco acrilico. Dopo la rifinitura di altri dettagli e l'invecchiamento ad olio, seguiranno altre due mani di trasparente, che a quel punto diventerà leggermente satinato. Ho messo anche la scaletta d'accesso al ponte di comando, che ora si può incollare al castello. link alla galleria
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marcellodandrea : |
11/7/2015 12:06 |
Ho incollato la plancia sul castello e dipinto la testa dei comignoli di nero. Ho poi messo le scalette che salgono dalla coperta al castello. Tutte le scalette appartengono ad un set generico (di scale) della Gold Medal Models. A questo punto ho completato l'invecchiamento dello scafo, lavando le sovrastrutture con bruno van dick diluito. Le colate verticali sulle murate (ce ne sono in quantità nelle foto di riferimento, ho cercato di rifare quelle principali negli stessi punti) sono nel solito bruno ad olio, un certo numero di puntini tirati in basso a pennello. Le scrostature di ruggine sono in acrilico. Le scrostature del lato destro sono riprese pari pari dalla foto di riferimento dove sono molto evidenti: l'andamento suggerisce che la vernice si sia scrostata in corrispondenza delle onde quando la nave era in navigazione in alto mare (forse nel trasferimento dall'Inghilterra all'Italia, nell'oceano). Sul lato sinistro ho replicato qualcosa del genere, per analogia. La freccia indica la piccola manica a vento che compare, nella foto di riferimento, sotto la scaletta che sale in plancia. link alla galleria
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enrico63 : |
12/7/2015 17:24 |
Come sempre procedi alla grande! Bella. ciao | |
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marcellodandrea : |
15/7/2015 12:36 |
Grazie Ho fatto i lanciasiluri da due tondini di plastica con dettagli pure in sprue stirato. Nella foto di riferimento la metà anteriore è dipinta in grigio scuro, il resto in grigio chiaro. Sempre in plasticard rimodellato da me ho fatto la scialuppa a mototre del lato sinistro, come si vede sulla foto 1917 dell'agenzia Bozzo. Qui sotto il dritto di poppa deve essere tagliato a misura. Ho fatto poi una pirobarca, dettagliata da me ma ricavata da una imbarcazione di una nave della prima guerra che non ricordo, devo aggiungere un po' di cordami e teli per coprire qualcosa... Le gocce di vinavil sono respingenti, da dipingere in color corda. L'altra barca è termoformata e dettagliata con listellini di plastica stirata o di plasticard, e dovrebbe essere una specie di piccola paranza adriatica. Qui in opera vediamo il lanciasiluri di dritta e, dietro la torretta, le gruette per i lanciasiluri (su molte foto si vedono benino in quella posizione) e gli oblò degli osteriggi sulla tuga: li ho fatti utilizzando vecchie decals di insegne aeree circolari in scala 1:700, poi dipinte in blu. il lanciasiluri di sinistra e la scialuppa in opera. Siccome non avevo tanta voglia di fare anche la scialuppa di destra, oltre tutto con un profilo difficile a rendere (per me) , ho alzato in verticale le gruette, come se avessero messo a mare la scialuppa (dato che la nave è ferma all'ancora). Ho messo poi il telemetro e il proiettore sulla controplancia, entrambi in tondini di plastica o metallo di vari diametri. Il diorama finale con qualche dettaglio in più. Dietro il trabaccolo penso che metterò al traino la scialuppa, qui termoformata ma non ancora dettagliata. Le altre due barche sono affiancate alla murata dell'Audace, peril momento mi sembra una composizione carina, ma poi si vedrà... link alla galleria
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dj : |
15/7/2015 12:42 |
... (no comment) .... | |
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marcellodandrea : |
18/7/2015 12:11 |
"No comment" in senso buono o cattivo... ? (scherzo) Ho fatto una seconda paranza (questa senza albero di bompresso) e ho pensato di mettere le foto di qualche passaggio in più. A destra la nuova barca termoformata, con il tavolato del fondo (sprue stirato incollato su una sagoma in carta). Intorno al bordo della barca si vede incollato un incintone sempre di plastica sottile. Qui l'incintone si vede meglio, oltre al dritto di prua (sprue stirato, poi da tagliare) e il timone. In plastica sottile i sedili, più o meno come l'altra barca. Ho aggiunto 4 grosse bitte a prua e fatto il pennone della vela, ammainata: la vela è di vinavil. Le tre barche con il primer bianco. La barca con il bompresso ha una vela che poi ho tolto e sostituito. Ecco le due barche da pesca verniciate. Quella con il bompresso ha la vela nuova, fatta sempre con il vinavil. Gli "occhi" dipinti a prua. La pirobarca vista sopra, dipinta e con qualche accessorio. I due salvagente a prua sono di filo di rame arrotolato. Il fumaiolo dovrebbe essere sostenuto da 4 cavi ma li metterò alla fine (se no sicuramente li rompo). Una possibile disposizione delle barche sul fianco del'Audace. Un'altra possibilità, con le barche meno raggruppate. Bene, ora è venuto finalmente il momento di finire l'Audace e di occuparmi, quindi, dell'armamento cannoniero. Il lavoro di indagine lo ha già fatto Alcione, che ringrazio ampiamente come sempre. A breve ne riparliamo tutti assieme link alla galleria
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euro : |
19/7/2015 07:41 |
è sempre un piacere vedere i tuoi wip!! La scena con le barche meno raggruppate mi pare più equilibrata | |
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marcellodandrea : |
20/7/2015 11:19 |
Grazie Euro. Sì anche per me la seconda sarebbe più equilibrata, ma l'idea originaria era di indirizzare il trabaccolo da carico verso la scaletta dell'Audace, chesi trova proprio avanti la scialuppa, quindi nella posizione della prima barca (a destra). Per questo devo ancora vedere un po'. Veniamo ora all'armamento cannoniero. Per cominciare, inserisco un disegno con la sintesi di quanto dedotto da Alcione confrontando le due foto dell'Audace 1917 e i libri che trattano dell'argomento. Il disegno è tratto da wordmilitary.net, ma è praticamente identico a quello del libro di Rastelli (mostra in realtà i cannoni tutti uguali nel 1918). Ho aggiunto le frecce con il tipo di cannone. "V" sta per Vickers, sono le due mitragliatrici. Come mi spiegava Alcione e come del resto si vede nelle foto, a differenza di quanto poi succederà in seguito con l'unificazione dei calibri, il cannone di prua è chiaramente più grosso di tutti gli altri e potrebbe essere il medesimo 120/40 presente anche sugli Indomito (quello che ho messo sull'Insidioso lo scorso anno). D'altra parte, nel filmato dell'Audace a Trieste nel novembre 1918 si vede bene il 102/35 di prua al tempo 05:53:19 e oltre ed è chiaramente diverso. Il cannone in cima alla torretta dietro il secondo fumaiolo ha abbastanza chiaramente l'aspetto del pezzo antinave da 76/40 mod 1916. Meno chiaro è il tipo dei pezzi sulla coperta, anche se si può escludere che siano come quello sulla torretta (cioè il 76/40 mod 1916). Alcione propone il 76/30 antiaereo, così come fa Rastelli nel suo libro. Quanti sono complessivamente i pezzi da 76? Se si sta ai libri, il volume dell'USMM sui cctt italiani indica che la marina giapponese ne aveva richiesti in totale 4: 2 tra i fumaioli, uno a poppa e uno sulla torretta. Sempre il libro USMM dice che la nave arrivò in Italia disarmata e qui fu installato un armamento monocalibro di tutti 102/35. Anche le figure che lo illustrano riportano questa situazione (4 pezzi totali da 76 nel 1917, 7 pezzi totali da 102 nel 1918). Anche il libro di Rastelli riporta la medesima situazione con 4 pezzi da 76 in totale nel 1917 e lo stesso fa una rivista russa (2, 2009) di cui un amico del forum mi ha gentilmente mandato copia, che pone i 4 pezzi da 76 totali solo come progetto iniziale ma già nel 1917 la configurazione con tutti i pezzi monocalibro (... mi viene da pensare che uno abbia copiato l'altro che ha copiato l'altro, senza alcuna verifica - una cosa che purtroppo succede spesso nell'editoria... e anche a scuola durante i compiti in classe). Ma appunto le due foto in nostro possesso del 1917 ci dicono che non è affatto vero. A prua c'è un 120/40 (o comunque un pezzo più grosso di un 102/35) mentre a poppa ci sono complessivamente 6 pezzi più piccoli e, in particolare, quello sulla torretta è sicuramente un 76/40 mod 1916 dato il peculiare aspetto. Io non ho le competenze per dire una parola definitiva sul tipo di cannoni che compaiono sulla coperta. Nella foto di riferimento si vedono sia i due pezzi sul lato destro della coperta, sia quello a poppa (si vede che ci sono, ma non si vede bene l'affusto purtroppo). Mi chiedo però se il pezzo sia piuttosto questo, che è un 76/40 antinave mod. 1912, perché il 76/30 di cui ho le immagini è questo qui, e non riconosco la sagoma dell'affusto. Devo perciò chiedere aiuto di nuovo ad Alcione e a chi altri pensa di poter fare qualche considerazione. Nel frattempo, vedo di fare il 120/40 e le due Vickers a poppa che sono abbastanza chiare...
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marcellodandrea : |
26/7/2015 10:37 |
Allora, comincio con il 120/40 di cui non ho trovato immagini in rete almeno di questa versione navale: comunque, ho aggiunto i pochissimi dettagli che si vedono dalle foto (sia dell'Audace che dei Pilo che lo avevano in dotazione). Tutto il cannone è fatto con tondini di plastica di vari diametri. La canna è rastremata. Il pezzo è colorato così come appare nella foto di riferimento. Sul davanti della plancia ho sistemato un grosso contenitore che si vede nella foto di riferimento e che, presumo, conteneva i proiettili per il cannone. Ho fatto poi le due Vickers da 40/39 e il pezzo da 76/40 Ansaldo mod. 16. Qui la colorazione è stata più difficile da decidere, solo il pezzo da 76 si vede benino. Seguiranno i pezzi in coperta, stando ai libri dei 76/30, ma devo guardare meglio perchè qualche dubbio ancora ce l'ho... link alla galleria
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dj : |
26/7/2015 17:34 |
Ciao Marcello vedo che i lavori procedono molto bene. Avevo un dubbio su l'affusto del 76/40 che ricordavo che dai disegni fosse di tipo a piedistallo, ma poi visionando meglio la foto che ti ho mandato confermo che il piedistallo è del tipo a piattaforma così come da te realizzato (se correttamente datata la foto vince sempre). Per gli altri pezzi in coperta sono su affusto a piedistallo ma non si capisce bene se si tratti di 76/30 o 76/40 anche se varie fonti riportano 76/40 (??). Ciao Giuseppe
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alcione : |
26/7/2015 18:19 |
Ok per l'artiglieria, utilizza il link segnalato per il modello del 76/30; metti una copertura sul davanti del 76/40, come da foto a pag.6 di questo wip. ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
27/7/2015 10:56 |
Ciao a tutti e grazie di interventi e correzioni intanto ho corretto il 76/40, in effetti la parte anteriore è coperta, in questi giorni avevo per l'appunto scaricato una serie di foto di vecchi dragamine/rimorchiatori, tutti armati col 76/40 mod 16 dove si vede la copertura anteriore... Ricordo che le due paranze a fianco della nave non hanno ancora i cordami e neppure il fumaiolo della pirobarca. Per quanto riguarda i 76/30 sulla coperta, io coltivo qualche dubbio che se possibile dovreste aiutarmi a risolvere. Sintetizzando al massimo, senza stare a caricare tante foto, se io comparo la forma dei due cannoni di prora (un 76/30 e un 76/40 di modello diverso da quello sopra, dico per chi ha meno familiarità con questi pezzi) di questo modello del Mosto (la foto quasi in fondo alla pagina, la terzultima dal fondo, li riunisce tutti e due) con la forma dei cannoni sulla coperta della foto di riferimento dell'Audace, ... ecco, a voi che sembra? Non vi voglio influenzare, le mie osservazioni le dico dopo.
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alcione : |
28/7/2015 17:01 |
....sono curioso di leggere le tue osservazioni in merito all'artiglieria secondaria dell'Audace... non sono infallibile, anche se noto delle differenze tra i due tipi d'impianti nel particolare della foto di pag. 6. saluti, Francesco | |
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euro : |
28/7/2015 20:12 |
io purtroppo non posso aiutarti ma resto ammirato dai tuoi lavori di microchirurgia!!! | |
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marcellodandrea : |
29/7/2015 12:12 |
Di nuovo grazie a tutti per gli interventi. Quando leggo che Alcione "non è infallibile", mi strappo i capelli pensando alla quantità di errori che ci metto io... Tornando ai cannoni della coperta, prima di tirare a concludere ho un problema. Come aveva suggerito en passant Alcione, anche Maurizio Maggi mi fa notare "che bisognerebbe essere sicuri che i cannoni fossero proprio dei 76.30 e , magari , non dei 76.23". Ecco, io non ho la più pallida idea di come siano i 76/23. Qualcuno ha un'immagine che possa aiutarmi? PS a dir la verità, Maggi mi ci ha fatto pensare e così io ho scritto anche all'USMM chiedendo loro se era possibile controllare quali pezzi fossero imbarcati sull'Audace all'arrivo dall'Inghilterra, ammesso che il fascicolo esista ancora. Chissà, magari trovano il tempo di dare un'occhiata.
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alcione : |
29/7/2015 19:22 |
La qualità del dettaglio della foto di riferimento non permette di stabilire con certezza tra il 76/30 ed il 76/23 che, tra l'altro, dal volume - unico - sulle Armi delle navi Italiane - E.Bagnasco, 1978 - viene indicato come Armstrong 1914 ed anche come Ansaldo 1918 In un primo momento avevo considerato l'ipotesi che fosse stato imbarcato il 76/23, ma il citato volume mi dice che ebbe scarsa diffusione al contrario del 76/30. Comunque, per tua buona pace , ti mando una foto del 76/23, tratta dal citato volume. saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
29/7/2015 21:54 |
veramente grazie mille Alcione. La foto che mi hai mandato mi pacia abbastanza... A questo punto aspetto qualche giorno per vedere se mi rispondono dall'USMM, poi vediamo di concludere per quanto possibile. Ecco, ora che ci penso, riguardo le armi ti chiederei un ultimo favore se possibile. Credo che nel volume sulle Armi italiane ci sia anche il disegno del 76/30 con le misure. Ti sarei davvero grato se potessi farmene una copia. Di nuovo grazie
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alcione : |
29/7/2015 23:17 |
Abbiate pazienza sino a domani saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
30/7/2015 11:12 |
DJ ha ragione, chiedo scusa, lo faccio io tanto è uguale. Mi perdonerete se non metto anche l'esatto costruttore e modello di ogni cannone, io purtroppo ne so poco e ce n'è una quantità... mi rendo conto che lo stesso calibro può essere diverso da modello a modello ma spero di ricevere un po' di aiuto nei forum Comunque tenetelo presente se, come me, non avete alcuna familiarità con cannoni e affini. (dettaglio di foto tratto da questo libro - la didascalia recita: ... cannone da 76_23 a bordo del dragamine Vedetta, 1941). Il cannone si trova a prua. Ho lasciato il bordo bianco della pagina a sinistra per mostrare che nella foto (o almeno nella parte pubblicata) non si vede la parte terminale della canna a sinistra. La foto in questione è a pagina 69, ma non so in quale edizione del libro. Preciso che se si va a cercare altre foto del Vedetta, ad esempio su questo sito, si trovano immagini con un cannone diverso che potrebbe essere il 76/30 (Alcione eventualmente confermerà). Comunque, a questo punto aggiungo anche le altre foto per una comparazione diretta (sperando che l'USMM risponda alla mia richiesta). (cannone da 76/30 su torpediniera 56 AS (Ansaldo Sestri), dettaglio di foto da pictures archive). Questo cannone e il successivo sono uguali a quelli imbarcati sul modello del Mosto a questo link. (cannone da 76/40 ma io purtroppo non so dire di quale modello si tratti , dettaglio di foto su un ct classe Indomito presumo, da agenziabozzo.it - teoricamente però, il cannone che ci interessa potrebbe essere anche questo qui su you tube dal museo di La Spezia - ) Per finire, l'ingrandimento del primo cannnone di dritta in coperta dell'Audace 1917, dettaglio da foto di riferimento.
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dj : |
30/7/2015 12:52 |
Grazie ragazzi delle foto.... a vederle sarei più propenso nel pensare che il cannone fosse un 76/40 soprattutto per il fatto che non mi sembra di vedere i due recuperatori presenti sul 76/30; a meno che non ci sia stata una versione di 76/30 con recuperatore posto sotto la canna come nel caso del 76/40 riferito al dettaglio della foto del ct della classe Indomito. Vedete un po questo 76/40 presente sul Fuciliere del 1909 ... Che ne dite Certo però che nella foto di riferimento la canna sembra più corta ma la prospettiva non aiuta Ciao da Giuseppe | |
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marcellodandrea : |
30/7/2015 12:58 |
Penso che facendo un modellino in piccola scala sia opportuno tenere a mente che i dettagli effettivamente realizzabili sono limitati. In questo caso, sostanzialmente, si tratta di decidere quale tipo di affusto fare (verticale per il 76/40 nei modelli visti sopra o parzialmente inclinato indietro per il 76/30) e quanto fare lungo il cannone (30 o 40 calibri più la culatta).
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Francesco Tedeschi : |
30/7/2015 15:15 |
Non voglio generare confusione, ma mi sembra opportuno richiamare quanto scritto in questo documento nel 1917, a Napoli, furono montati 7 pezzi da 102/35, 2 mitragliere da 40/39 e i 4 lanciasiluri da 450 mm. La fonte citata è la pubblicazione dell'USMM dedicata ai cacciatorpediniere italiani 1900-1966; il documento pur parlando di altro, dedica qualche riga all'Audace, ma ahimè nulla dice più sull'armamento... | |
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enrico63 : |
30/7/2015 16:13 |
Non posso esserti d'aiuto ma continuo a seguirti con ammirazione! Ciao | |
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Francesco Tedeschi : |
30/7/2015 18:59 |
sorry, mi era sfuggito... Certo è che la documentazione ufficiale ogni tanto (come Omero ) sonnecchia... Anche la scheda della marina militare riporta la stessa informazione ... Da puro profano, mi sembra che tale armamento non va d'accordo con gli spazi della nave (per motivi di equilibrio, peso, rinculo..., spazi per le munizioni, ecc.). | |
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alcione : |
30/7/2015 19:08 |
Disegni del 76/30 Ansaldo 1915 affusto a.a. singolo ed a piedistallo mod. 1916 (modificato )
Ti mando lo stesso file anche per posta; la tavola è tratta dal volume di Rastelli - Tp. ex Ct. tipo Pattison e Orlando - inserita a solo scopo informativo/documentale. saluti, Francesco | |
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alcione : |
30/7/2015 19:13 |
La terza foto postata da Marcello - con il rif. del museo di La Spezia - ritrae un 76/40 Ansaldo 1897 su affusto normale singolo a culla ed a piedistallo mod. 1897-1910; lo stesso della foto postata da dj. saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
30/7/2015 19:18 |
Intanto grazie a tutti per partecipare alla discussione Come detto sopra, abbiamo parlato di questo problema delle fonti scritte rispetto a quelle iconografiche. Le foto d'epoca non lasciano dubbi sull'armamento che aveva l'Audace quando è arrivato dall'Inghilterra. Non so quanto tempo sia passato prima che entrasse all'arsenale di Venezia per la sostituzione dell'armamento con quello monocalibro (che invece è presente nelle foto e nei filmati del novembre 1918) , Maurizio Maggi mi dice pochissimo tempo. Se esistesse ancora il faldone dell'Audace all'USMM e avessero modo di controllarmi questo dato forse risolveremmo senza dubbi il problema del calibro dei cannoni (se ci sono le specifiche all'arrivo), ma dubito che sia possibile, comunque aspetto fino a lunedì (poi magari telefono e verifico). Il fatto poi che gli autori dei testi controllino solo le carte ma non (tutte) le foto ... Comunque, penso sia sufficiente per noi modellisti cercare di avere sempre un'occhio alle foto, per quanto possibile e considerando che pure così (almeno io) si prendono granchi anche grossi... e meno male che c'è il forum che ti corregge (repetita juvant): viva i forum ! Grazie Alcione della tavola del 76/30. PS scusa Alcione ma gli affusti dei due 76/40 (foto su indomito e filmato a Spezia) non sono diversi?
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alcione : |
30/7/2015 19:41 |
Non noto nessuna differenza degli affusti da te indicati, se non la mancanza del cannocchiale di puntamento del pezzo di La Spezia. saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
30/7/2015 21:39 |
Non c'entra (quasi) niente, ma guardate che bella questa roba... Alcione hai ragione (per gli affusti dei due 76/40), ho visto male io, sob...
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marcellodandrea : |
31/7/2015 12:14 |
Tutto sommato sono anche io curioso di capire se i miei dubbi hanno fondamento, così tiro a concludere questa analisi. Se poi avremo notizie dall'USMM, peraltro improbabili, vedremo meglio. Dunque, le frecce indicano i caratteri principali che mi fanno sospettare che il primo cannone a dritta sulla coperta della foto di riferimento dell'Audace sia un 76/40 Ansaldo 1897 mod 1912 e non un 76/30 o un 76/23. Si confronti con la foto qui sotto, numero per numero (purtroppo non conosco il nome esatto dei singoli elementi, ma cercherò di spiegarlo anche a parole): 1: che cosa è? (un pistone per frenare il rinculo?) comunque luci e ombre su quell'elemento sembrano uguali in entrambi le foto. 2: l'aspetto "curvo" e avvolgente di quella parte, causato dalla sommatoria dell'affusto più la parte più grossa del cannone proprio sopra. 3: la mancanza di grossi pistoni sopra, che invece sono presenti nei pezzi da 76/23 e 76/30. Qui poi sul lato sinistro dovrebbe esserci il mirino nella foto sotto, in quella sopra non si vede niente. 4: questo è più soggettivo, ma la lunghezza del cannone, anche se in prospettiva, mi sembra parecchia per le corte canne dei 76/30-23. Ammetto poi che se andiamo a vedere l'altro pezzo più a poppa, questi elementi sono assai meno evidenti, ma la risoluzione è anche molto scarsa. Tuttavia, c'è (forse), un altro elemento interessante anche in questa foto. Mi sono dimenticato di evidenziarlo, ma cerco di essere chiaro. Banalmente, mi sembra abbastanza chiara la presenza di un affusto conico al di sotto (affusto che escluderebbe il 76/23) e la mancanza di due grossi pistoni al di sopra (che escluderebbe il 76/30). Ovviamente, non posso dire niente per il cannone all'estrema poppa, né per quelli sul lato sinistro (nulla vieta infatti che quelli fossero 76/30 o 23). Comunque, per analogia, io sarei dell'opinione che al momento di questa foto (marzo 1917 presumo) i 5 cannoni di coperta dell'Audace fossero tutti 76/40 identici a quelli imbarcati sugli Indomito, come nella foto sopra (poi ricordatevi che anche dalle foto si prendono granchi, naturalmente... e siate buoni con il sottoscritto ).
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alcione : |
31/7/2015 17:28 |
Tanto di cappello per l'ottima analisi delle prove e delle parti in comune nelle due foto: punto 1 - freno del rinculo e punto 2 - culla ; la minore lunghezza della canna è da attribuirsi alla prospettiva della foto, e se riesci a determinare la lunghezza della canna compreso l'otturatore pari 3284.66 mm.,.....sei a cavallo A proposito delle fonti ..... l'autore del volume spesso citato " Le Torpediniere (ex Ct) Pattison e Orlando " riporta alla voce armamento dell'Audace nel 1917 - lo stesso periodo temporale della foto di riferimento di questo lavoro - solo 4 pezzi del calibro minore ( 76) e nessuna V. da 40/39, mentre dall'esame visivo della foto di riferimento i pezzi del calibro minore risultano essere in numero di 6 ( se diamo per scontata la presenza di quello di poppa ) e risultano anche le V. da 40/39 ( ne avevi già parlato in un tuo intervento precedente ? non mi far rileggere tutte le 17 e passa pagine ) saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
31/7/2015 19:17 |
Mi permetto di dire, tanto di cappello al lavoro di squadra di tutti quelli che hanno collaborato a questo (così come di tutti quelli che collaborano ad altri) topic. E' il bello dei forum... Grazie anche delle terminologie, ma, scusa, quello che indico con 2 non credo sia esattamente la culla. La culla presumo sia la parte sotto a "U" che sostiene i due perni laterali del cannone. Quello che indico con 2 è la parte della canna del cannone di spessore più grosso che comincia proprio lì sopra la culla e finisce alla culatta (che cos'è, la camera di scoppio?). Tornando ai cannoni, ho consultato anche (qualcuno mi aveva mandato la pagina e io me ne ero dimenticato) di Bagnasco-Cernuschi: Le navi da guerra italiane 1940-45, Albertelli 2003: (sintetizzo) consegnata disarmata nel dicembre 1916, dal gennaio 1917 a Napoli per completare l'allestimento ed entrata in servizio il 1 marzo 1917 con 1x120/40 e 4x76/40. I 4x76/40 sono presenti anche sul libro sui cctt italiani dell'USMM ed. 1966, datato 1917 e senza le Vickers. Quindi poi in fin dei conti i 76/40 compaiono qua e là nei libri, non è una novità assoluta. Purtroppo non abbiamo prove che ci sia il cannone all'estrema poppa, perché nelle due foto del 1917 non si vede per nulla. Ma non si può avere tutto... Le Vickers si vedono bene nella foto di riferimento (almeno quella di dritta) e ne hai parlato tu per primo comunque sono d'accordo. Se la datazione della foto di riferimento è giusta (marzo 1917), credo di poter dire (grazie anche alla vostra collaborazione, alla comparazione con gli altri modelli di cannoni etc. etc.), che appunto nel marzo 1917 a Brindisi l'armamento dell'Audace fosse così composto, almeno per quanto possiamo essere sicuri qui: 1 x 120/40 (ignoro quale modello sia - avete qualche disegno ???) sul castello 1 x 76/40 Armstr 1897 mod 1916-1917 su torretta a poppavia del secondo fumaiolo 5 x 76/40 Ansaldo 1897 su affusto mod 1897-1910 sul ponte di coperta 2 x 40/39 Vick mod 1915 ai lati della timoneria ausiliaria a poppa e naturalmente i lanciasiluri. Noto incidentalmente che è un armamento che ricorda molto da vicino i ct Patt-Odero della serie Indomito (vedi Insidioso dell'anno scorso, dove però non avevo messo le Vickers perché nelle foto non si vedono assolutamente là dove, invece, avrebbero dovuto essere). Ecco, io qui mi fermerei un attimo e aspetterei i vostri commenti. Poi ricordatevi che questi cannoni sono minuscoli e attaccati con una puntina di colla, ci fosse un errore sui tipi e modelli che salta fuori più avanti, si fa prima a rifarli che a spiegarlo Intanto sto mettendo il telo para-sole dietro la plancia, qualche foto a breve.
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marcellodandrea : |
31/7/2015 22:29 |
Le mitragliatrici Colt compaiono sulle foto e sul filmato dell'Audace a Trieste nel novembre 1918 e sono ben visibili sulla battagliola a proravia delle imbarcazioni. Tra il marzo 1917 (le due foto con codice AU) e il novembre 1918 (codice AD) non sono a conoscenza di foto dell'Audace, quindi non sappiamo quando sono state montate le Colt, ma è possibile che le abbiano messe insieme all'armamento monocalibro, già nel 1917.
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alcione : |
31/7/2015 22:46 |
Si sono stato più sintetico; in pratica abbiamo la culla che guida la slitta con la bocca da fuoco nel movimento di rinculo, contenente il freno di sparo idraulico ed il recuperatore a molla; il tutto imperniato all'affusto mediante due orecchioni. Il 120/40 Armstrong 1891/1889 - ti farò avere il disegno tecnico. Completano l'armamento le Colt da 6,5 come giustamente nota dj, che non erano fisse ma montate all'occorrenza su candeliere. saluti, Francesco | |
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dj : |
31/7/2015 23:11 |
Ecco la Colts 6.5 con il suo candeliere .... Ciao Giuseppe | |
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marcellodandrea : |
2/8/2015 07:46 |
Ho cominciato a fare i cannoni da 76/40 con i soliti tondini di diversi diametri. link alla galleria
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marcellodandrea : |
3/8/2015 16:19 |
Ho terminato i canno ni da 76/40. Non ho idea di come fossero dipinti, comunque penso che la canna fosse chiara. Ho seguito un po' lo "stile" del cannone da 120 a prua. Qui mancano ancora due manovelle sul lato sinistro. Questo è un metodo comodo per lavorare che tutti conoscono penso, sistemare i pezzi sopra un pezzettino di nastro bi-adesivo. Ed eccoli a posto dopo la pittura. link alla galleria
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Maurizio Maggi : |
3/8/2015 23:16 |
Ciao Marcello, sono a Roma per un paio di giorni e ho dato una occhiata agli ultimi aggiornamenti. Mi permetto un suggerimento : mai prendere per oro colato quanto scritto sui libri, anche da autori famosi e assolutamente competenti. Circa l'Audace , il libro del C.te Bagnasco riporta i dati già precedentemente descritti nel volume i ct italiani edito dall'USMM nel 1966 e compilato da diversi alti ufficiali della Marina. Immagino che gli autori abbiano svolto ricerche presso l'archivio in quanto la descrizione della vita operativa della nave è molto accurata.In effetti viene riportato che l'Audace arrivò a Napoli privo di armamento e " i cannoni effettivamente installati furono sette 102/35 " , poi la nave si trasferì a Brindisi. Gli autori precisano che i Giapponesi avevano ordinato la nave armata con un 120/40, quattro 76/30 e due mtg da 40/39 ma che, come detto, all'arrivo in Italia era disarmata. Quindi le notizie del libro del C.te Bagnasco riprendono quelle del volume " ufficiale " dell'USMM. Infine il libro di Rastelli Torpediniere (ex Ct ) tipo " Pattison e Orlando " racconta che la nave giunse a Napoli disarmata dove fu completata con l'armamento previsto dalla Regia Marina, ma qual'era ? Era effettivamente disarmata ? Possibile che a Napoli venissero installate armi che dopo due/tre mesi saranno sostituite ? Poichè si dice che " alcune fonti " riportano che l'Audace era disarmato non c'è l'assoluta certezza che effettivamente lo fosse. Invece le foto dell'arrivo dell'Audace a Brindisi sono abbastanza chiare : 120/40 a prora e 76/30 ( per me sono 76/30 e non 76/40 in quanto le canne dei cannoni sono corte ) e ci sono anche le mtg da 40/39 , non c'è alcun dubbio che la decisione di sostituire l'armamento con i 102/35 è successiva al mese di Marzo 1917 ( data quando furono scattate le foto ). C'è una foto a pag. 130 del libro di Rastelli ed un altra molto bella a pag. 108 del volume Navi e marinai Italiani nella Grande Guerra di Bagnasco/Rastelli che è quella lato destro già pubblicata nel forum entrambe prese a Brindisi all'arrivo da Napoli che non lasciano dubbi, I dubbi vengono leggendo i volumi citati perchè dicono cose simili ma non uguali. L'unica soluzione come ti dicevo sarebbe quella di svolgere delle ricerche di persona presso l'archivio storico, ma è indubbiamente un pò complicato. In ogni caso mai fermarsi alla prima stazione ma conviene sempre confrontare testi diversi, anche se tante volte succede di trovarsi ad avere le idee abbastanza confuse come nel caso dell' Audace. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
4/8/2015 12:23 |
ciao Maurizio, grazie di essere intervenuto Sono praticamente d'accordo su tutto, salvo il cannone da 76/30 o 76/40... almeno per ora Ma temo che in mancanza di una foto decisiva al momento non conosciuta, il mistero resterà tale. Presumo che in quei mesi tra l'allestimento dell'Audace e la fine del 1917, la nave abbia avuto un certo numero di aggiornamenti, ma appunto è difficile dare una scaletta precisa. L'unica cosa che possiamo dire con una certa sicurezza, penso, è che al varo era (direi) sicuramente disarmata, che in Italia con il codice AU (quindi si presume nei primi mesi del 1917) l'armamento era quello delle due foto conosciute e che abbiamo tentato di ricostruire qui, a fine 1918 con il codice AD l'armamento era quello del filmato a Trieste (il monocalibro). Come dicevo, ho cominciato a mettere i teli parasole, per il momento vediamo la situazione tra la plancia e il primo fumaiolo. (dettaglio di foto, Audace novembre 1918 a Trieste, da Europeana 1914-18) Si nota nella foto sopra alcune caratteristiche: 1-il candeliere centrale dove è appoggiato il cavo è sul tetto del secondo casottino da prua; 2-il cavo scorre a sinistra del lungo comignolo; 3- il cavo dopo il candeliere 2 si sdoppia a V e va ai lati del primo fumaiolo (si noti che il grosso camino tra 1 e 3 ha la testa chiara e non nera e che il comignolo in 2 è più alto di quanto mi sembrava all'inizio). Dunque ho sostituito il comignolo (più alto) davanti e sistemato i cavi come da foto. Non ho nessuna immagine di come siano sistemati i cavi ai lati del fumaiolo, ammetto che ho tirato a indovinare una sistemazione plausibile (come proseguono verso poppa lo vedremo poi). La testa del grosso camino davanti al fumaiolo qui è ancora nera, ma successivamente l'ho corretta e ridipinta in grigio chiaro (è chiara anche sulla foto di riferimento). I candelieri alti a murata sono sottili fotoincisioni di recupero. Ho messo i rinforzi alla base di ogni candeliere alto. Nella foto dell'agenzia Bozzo il comignolo sbuca fuori ben visibile dal telo parasole, che arriva poco prima del candeliere 2. Per essere così, o c'è un foro in corrispondenza del comignolo o i teli sono due distinti per destra e sinistra. Ho scelto la seconda soluzione. Per il momento ho messo quello di destra, ma sopra non è dipinto. link alla galleria
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marcellodandrea : |
5/8/2015 11:44 |
Ho finito di mettere il telo. Il grosso tubo verticale davanti al fumaiolo ora è interamente in grigio chiaro (se là sopra non è nero o annerito, e quindi non è un camino, allora che diavolo è?). link alla galleria
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Hurricane66 : |
5/8/2015 15:10 |
Sta diventando proprio un bel modello Bravo!! | |
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marcellodandrea : |
8/8/2015 12:18 |
grazie Hurricane, speriamo che alla fine sia davvero così Andando verso poppa, i cavi dei teli parasole sono presenti ma il loro andamento non è così evidente. Comunque, nella foto di riferimento si vede un cavo che va chiaramente dalla torretta dietro il secondo fumaiolo (quella con il cannone) all'albero di maestra, perché c'è un certo numero di (? cosa sono) paraschegge (forse, ci sono anche sulla battagliola proprio dietro il castello nella foto di riferimento, vedi qui sotto nella terza foto tra i nn. 2 e 3) appesi al cavo. Per la stessa ragione si identifica un cavo che va dalla torretta in avanti, al secondo fumaiolo. Tra i due fumaioli il cavo ha un andamento più complesso. Arriva sdoppiato, come sappiamo, ai due lati del primo fumaiolo. Da qui probabilmente (non c'è altra possibilità logica anche se non si vede bene) si riunisce poco dopo, su un candeliere a poppavia del fumaiolo medesimo, prosegue unico fino ad un candeliere sul cielo del casottino con i due comignoli, poi si sdoppia di nuovo e va ai lati del secondo fumaiolo. (Audace 1917, foto di riferimento, dettaglio) (Audace 1918 aTrieste, dettaglio) Nella seconda foto, si noti che il cavo sdoppiato prosegue oltre il secondo fumaiolo (freccia verde), il ché confermerebbe l'ipotesi fatta per il primo fumaiolo, cioè che il cavo si ricongiunga dietro andando a convergere a "V" su un candeliere centrale immediatamente a poppavia e poi proseguendo singolo verso poppa. Già che c'ero, ho aggiunto anche due coppie di salvagente a ciambella che compaiono nella foto di riferimento (nn. 2 e 3) e su quella dell'agenzia Bozzo, oltre che la copertura in canapa delle battagliole accanto alle bocche da fuoco (nn. 1, 4, 5, 6) (entrambe i dettagli dalla foto di riferimento, Audace 1917) Ed ecco il modello, da prua verso poppa: Nella foto seguente, dietro il secondo fumaiolo, non c'è ancora un candeliere e il cavo sdoppiato a V. Avevo messo il cavo tra il secondo fumaiolo e la torretta e pensavo che fosse semplice, ma a quanto pare devo aggiungere un candeliere e fare un raccordo a V tra questo e i lati del fumaiolo. link alla galleria | |
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euro : |
8/8/2015 14:49 |
la tua cura dei dettagli è strabiliante!! | |
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Andrea66 : |
8/8/2015 18:08 |
Puro spettacolo, considerata la scala i dettagli sono molto più che impressionanti!!! | |
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enrico63 : |
9/8/2015 21:26 |
..... Ciao | |
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marcellodandrea : |
10/8/2015 12:06 |
ciao grazie a tutti. ho aggiunto degli strani "cosi" che vedo appesi nella foto di riferimento e nelle varie foto e filmati a Trieste (al tempo 05:01 sono in bella mostra accanto al re) ai cavi dei teli parasole centrali e appoggiati sulle battagliole della coperta (nella seconda e terza foto qu sotto, sono appoggiati alle battagliole sotto il telo parasole dietro la plancia). Visti da vicino sembrano tanti sacchetti legati insieme, potrebbero essere paraschegge fatti con sacchetti di sabbia, ma non lo so di sicuro. Date le dimensioni e lo spessore, non ho trovato niente di meglio che farli con striscioline di carta dipinte in vari toni di bruno marrone, a simulare i diversi sacchetti uno accanto all'altro. link alla galleria
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Hurricane66 : |
10/8/2015 13:43 |
Bravo Marcello Con tutti questi dettagli sta diventando uno spettacolo | |
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alcione : |
10/8/2015 23:24 |
I strani " cosi " sono salvagente del modello in uso nella Regia Marina di tela con i salsicciotti ( in numero di dieci ) riempiti di sughero macinato e dall'aspetto cilindrico; poi verranno riempiti con strisce rettangolari di sughero, sino alla II^g.m. per poi evoluire nella giacca o giubbotto saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
11/8/2015 10:09 |
Grazie, mistero risolto ho provveduto a correggere anche su betasom.it. Scusate se torno un attimo su un argomento passato, ma se qualcuno avesse un disegnino del pezzo da 120/40 gli sarei grato se potesse farmelo avere per il mio archivio. Sarebbe il momento, prima di passare alle sartie degli alberi etc., di capire un attimo se è il caso o meno di mettere uno scalandrone abbassato sul fianco della nave (in fin dei conti è ferma alla fonda), e dove. La foto seguente (dettaglio di foto da forum russo, Audace 3 novembre 1918 a Trieste) mostra una scaletta di accesso nell'unico punto dove io vedo questa scaletta anche in foto posteriori (questa dovrebbe essere la foto più vecchia con questa scaletta in vista; la nave comunque non è alla fonda, ma ormeggiata al molo Audace dal lato opposto a quello dove si fermerà per la visita del Re, cioè il molo qui è sul fianco sinistro della nave). Tra l'altro, la lunga passerella utilizzata per sbarcare il re a Trieste una settimana dopo (rispetto a quando è datata questa foto, comunque l'aspetto della nave sembra coerente) è situata proprio in quel punto (e sul lato opposto per la ripartenza). E' per questo motivo che ho lasciato uno spazio vuoto nella battagliola sul lato destro a quell'altezza. Il problema, credo sia chiaro, è: come facevano ad abbassare e alzare la scaletta? Siccome non c'è una gruetta specifica in quella posizione (in pratica, immediatamente davanti la gru dell'imbarcazione), l'unica possibilità che vedo è che i cavi della scaletta vadano a dare di volta, appunto, alla gru dell'imbarcazione. CHE NE DITE ? (Naturalmente c'è anche la possibilità che la scaletta sia abbastanza leggera da non avere bisogno di una gruetta, e i cavi siano semplicemente fermati ad una galloccia sul ponte o qualcosa del genere). Presumo, ma non lo so, che in giro ci fossero anche delle aste di posta, ma queste non le vedo in opera in nessuna foto che ho dell'Audace, per cui lascio perdere.
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marcellodandrea : |
16/8/2015 12:00 |
Allora, ho messo la scaletta semplicemente così come si vede nella foto del novembre 1918. A stretto rigore non so se nel 1917 fosse così, ma in qualche modo dovevano pur salire a bordo... Seguendo sostanzialmente il disegno del libro di Rastelli ho poi messo i cavi dei fumaioli, nonché sartie e sagole degli alberi. La nave ora è incollata sulla basetta, la sostanza biancastra alla base è vinavil che serve a riempire i sottili spazi che possono rimanere tra scafo e cartoncino. Ho modificato il colore del cartoncino, rendendolo più grigio: se la data è il marzo, ho pensato che l'acqua fosse più fredda e quindi ci sta che fosse anche più grigia. Ho evidenziato le onde con grigio più chiaro, seguendo una direzione del vento che concordasse più o meno con le vele del trabaccolo (vedi indietro). Le "valli" sono lavate con blu, che verrà fuori una volta dato il vernidas e che si nota un po' nell'ultima foto. Le due sartie (in effetti non so se agivano come sartie) basse che vanno al casottino davanti al primo fumaiolo sono presenti sul disegno, mentre le altre due sopra, che dal casottino salgono sopra la coffa, sono in riferimento a quanto si vede nelle foto. Apparentemente nelle foto le sagole delle bandiere vanno più o meno alle battagliole sul bordo posteriore del castello, in una posizione comune in altre navi. link alla galleria
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dj : |
16/8/2015 15:09 |
Ciao Marcello prima di tutto complimenti per l'andamento del modello e colgo l'occasione per chiederti qual' è il tuo metodo e materiale che usi per realizzare le sartie. Ciao Giuseppe | |
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marcellodandrea : |
16/8/2015 19:05 |
Le sartie sono di sprue stirato a caldo. Bisogna farne un po' perchè i diametri vengono diversi a seconda di come si tira e della qualità della plastica, così si sceglie quello venuto meglio (più sottile, più diritto, di uguale diamentro etc.). Io uso sprue nero ma poi lo dipingo in grigio molto scuro opaco. Se ci fosse posto sul modello per lavorare comodamente e usando scale maggiori sarebbe meglio utilizzare la lenza da pesca dei diametri più piccoli possibile, però bisogna considerare che comunque la lenza (a differenza dello sprue) va messa in tensione e quindi è necessario avere un punto fisso ben fermo da una parte; la lenza non si può appoggiare e basta come lo sprue. Questo punto fisso può essere solo il ponte, quindi un foro nel ponte dove infilare la lenza che poi si può tendere verso l'albero. Non si può fare il contrario per ovvie ragioni: come si fa a tendere la lenza dentro un foro nel ponte?
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dj : |
17/8/2015 14:13 |
Ok Marcello io per le sartie sto usando sottilissimi fili di rame però ho letto, da qualche parte, che ci potrebbero essere problemi di tensionamento nel tempo dovuto al fatto che il metallo tende a ritirarsi ed allungarsi con la temperatura. Non so se questo problema riguarda anche le piccole scale tipo 1:400 e 1:700. Tu hai esperienza in proposito?? Ciao Giuseppe
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marcellodandrea : |
17/8/2015 15:56 |
A dir la verità un amico del gruppo navale qui ad Arezzo mi aveva portato dei fili di rame simili perché lui li usa al lavoro, ma ho provato e non sono molto bravo a tensionarli. Così non saprei proprio darti consigli in merito mi spiace. Sono convinto che la lenza (poi dipinta in grigio scuro) sia il metodo migliore quando è possibile, perché è davvero molto sottile. Il problema è che non sempre è possibile.
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dj : |
17/8/2015 20:04 |
Al momento i fili di rame che utilizzo hanno un diametro di circa 0.05 mm e riesco a tenerli tesi. Il problema è vedere se nel tempo rimangono tali. Farò da cavia sul modello del Prestinari e poi vedremo. Ciao da Giuseppe
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marcellodandrea : |
19/8/2015 18:36 |
La pirobarca (circa) completata Sulla foto di riferimento (marzo) a prua si vedono marinai con blusa e pantaloni chiari. Sono color canapa chiaro? I berretti (nella foto) sono blu presumo. Quello vestito di "nero" davanti al primo fumaiolo è un ufficiale presumo, la divisa è blu scuro? link alla galleria
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marcellodandrea : |
21/8/2015 11:14 |
Una cosa che ho messo e che mi sono dimenticato di far notare è la scaletta di accesso alla coffa, sul lato destro dell'albero. Per quanto capisco dalle foto era di corda (ma i pioli erano rigidi stando alle foto) e scendeva più o meno libera fino al ponte di coperta. Ho usato una fotoincisione della RegiamarinaMas. Le paranze anche queste (quasi) terminate.... A quella con il bompresso ho aggiunto il fiocco, sempre in vinavil. Gli aerei delle radio, semplificati a doppi per mia incapacità a farli quadrupli (qui nel 1917 con sostegni a croce, poi circolari), sono di sprue stirato Il diorama (quasi) terminato... Il mare è coperto con una mano di vernidas. Ci sono altri fili della radio che scendono dietro l'albero di trinchetto ma non ho idea di dove finiscano, così li ho portati al termine del castello. Due cavi li assicurano dietro, verso il ponte di coperta. Anche questi sono semplificati, dovrebbero essere ugualmente quadrupli con tre sostegni a croce. Si nota la catena dell'ancora di dritta che cala in acqua: la catena è fatta di filo di rame intrecciato e schiacciato, come al solito. Adesso, il lavoro più grosso che rimane è mettere i marinai (figurini Arsenal in resina) sulla nave e le altre imbarcazioni. Ma vado al mare qualche giorno e ci lavorerò, perciò, a settembre link alla galleria
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dj : |
21/8/2015 18:49 |
Ciao Marcello sta venendo fuori un gran lavoro (sei una sicurezza) Non voglio complicarti la vita ma i cavi dell'antenna forse non si intestavano proprio su quel famoso tubo (vedi pagina 11) che era stato oggetto di discussione diversi post fa ?? Per il momento buon bagno e buone ferie ..... sotto il sole da Giuseppe
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marcellodandrea : |
21/8/2015 19:31 |
La verità è che non lo so. In una foto di Europeana con l'Audace a Trieste il 10 nov 1918, le due antenne quadruple che scendono dall'albero (con sostegni circolari) divergono chiaramente ai due lati dell'albero e non credo quindi che andassero a convergere sul tubo in questione. D'altra parte, in una foto da dietro, si nota una specie di trapezio (intendo, simile a quelli dei circhi) che ora sospetto parecchio - grazie a dj - tenesse i cavi inferiori delle 2 antenne radio che scendono in basso (nel caso, rifaccio le 2 antenne incriminate con il nuovo ancoraggio). D'altra parte, il cavo centrale del trapezio non mi sembra che vada al "tubo", ma piuttosto che scenda verticale adiacente all'albero. (si noti incidentalmente il disco nero sulla sinistra della foto e il triangolo a destra, questo appena visibile ma nella stessa posizione speculare, due elementi per le comunicazioni ottiche tra le navi che devo ancora mettere). Nel filmato dell'Audace a Trieste al tempo 05:39:21 dal coperchio del tubo esce un cavo flesso verso destra e, nella foto, proprio lì c'è la parte bassa del medesimo trapezio che si vede sopra. Bene, sono ancora convinto che l'ancoraggio del trapezio (cioè il cavo singolo che lo ancora materialmente al ponte in basso) appunto vada al ponte e non al tubo, ma c'è una possibilità che il cavo flesso (vd. filmato) che esce dal coperchio del tubo vada a collegarsi al trapezio (e quindi ai cavi delle antenne radio).
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Maurizio Maggi : |
24/8/2015 20:56 |
Marcello complimenti, come al solito un bel modello. Unici dubbi : la scaletta ; la foto forse mostra uno di quei tubi che servivano per scaricare , a bordo di una imbarcazione di servizio, spazzatura etc. etc. . Mi sembra strana la presenza di uno scalandrone oltre mezza nave , generalmente venivano posizionati a poppa. Poi le carinissime paranze affiancate ad una nave da guerra ? Strano ma certo non impossibile. Le divise dei marinai cambiavano in funzione della stagione, è un Audace estivo o invernale ? In ogni caso ottimo lavoro ,Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
25/8/2015 11:54 |
ciao Maurizio, bentornato e grazie delle osservazioni ... io invece sono ancora a casa causa alluvione sulla Siena-Grosseto, quindi parto domani. La scaletta (o quella che sembra una scaletta) si trova anche in alcune foto successive, a partire da quella che ho indicato io. Ho considerato poi che proprio nello stesso punto (a sinistra e a destra) sul filmato della nave a Trieste erano situati gli accessi alla nave. Ho pensato perciò che potesse trattarsi plausibilmente di una scaletta (anche perché non si vede niente altro in nessuna altra foto fino alla fine negli anni 40). Metto le due più chiare, frutto delle mie periodiche ricerche nei siti di cartoline storiche (ebay, delcampe etc.). Nella prima foto qui sotto si capisce perchè mi mi ero fattol'idea che la scaletta fosse sostenuta dalle gru della scialuppa. Ci sto ancora pensando e non è escluso che monti qualcosa del genere. (Audace a Taranto, dettaglio di cartolina non datata ma se il colore è grigio scuro dovrebbe essere seconda metà anni '20) (Audace ottobre 1934 a Tripoli, dettaglio di cartolina) La foto seguente può dare qualche perplessità per via della strana curvatura della struttura che penzola fuori bordo sempre lì nel solito punto, ma poi ho scelto la maggioranza, per così dire... (si noti per curiosità che la nave qui emerge abbastanza da far vedere il colore dell'opera viva, sotto la banda nera al galleggiamento). (Audace tra 1918 e primi anni 20 a Venezia, dettaglio di foto da I cctt italiani, USMM 1971) In quanto alle barche, il trabaccolo dovrebbe avere sulla coperta un certo numero di casse, come quelle che si vedono sulla coperta della nave e si può pensare che le stia portando a bordo. La scaletta è abbassata non tanto in funzione del trabaccolo, ma perché stavo pensando di mettere lì accanto anche una piccola barca a remi. Le altre barche che sono intorno sono lì a "fare festa" all'Audace (visto che è appena arrivato in Italia o quasi): cercherò di mettere gli "omini" in modo adeguato. Il periodo dovrebbe essere il marzo 1917 così come è datata la foto di riferimento, ma le tenute sono comunque quelle che si vedono nella suddetta foto, grigio chiaro all'aspetto (ecco perchè supponevo color canapa chiaro - in pratica un grigio caldo chiaro). PS come accennavo nel post precedente, grazie anche ai dubbi che mi ha messo dj, ho modificato le due antenne radio che scendono in basso dietro l'albero, agganciandole ad una struttura tipo trapezio da circo equestre, come si vede nella seconda foto del post precedente, appunto. Le foto a breve.
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ModellismoBrocchini : |
28/8/2015 21:52 |
Lavoro bellissimo, complimenti...una bella resa!!😀 | |
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Mario Bentivoglio : |
28/8/2015 22:03 |
...è un capolavoro Marcello! Bravissimo!!!!!!!
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marcellodandrea : |
29/8/2015 16:10 |
grazie siete tutti molto gentili, tuttavia ci sono diverse cose che avrebbero potuto essere fatte meglio (tipo, ad esempio, realizzare l'apertura alla fine del castello). Come dico sempre, bisognerebbe farli due volte i modelli... ma di nuovo grazie a tutti ... torno sulla spiaggia
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marcellodandrea : |
3/9/2015 12:21 |
Ho modificato le due antenne che scendono dall'albero, perché mi sono convinto che quella specie di trapezio da circo equestre che si vede nella foto che ho postato sopra (la seconda del 21 agosto) e che penzola verso la base dell'albero in realtà sia il punto dove si agganciano le due antenne.
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marcellodandrea : |
15/9/2015 14:51 |
Ho messo le bandiere (in carta dipinta a pennello) seguendo la disposizione della foto di riferimento più l'insegna sabauda al bompresso e un certo numero di casse e masserizie di viveri per la nave sul trabaccolo e sulla pirobarca. link alla galleria
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enrico63 : |
15/9/2015 20:27 |
Gia i tuoi modelli sono da urlo......i tuoi diorami mi fanno sbavare davanti al pc!!!!! Ma non è che una volta (magari quest'anno!!!!) riesci a venire a Bologna con i tuoi piccolini??? (nel senso dei modelli) Mi piacerebbe proprio gustarmeli dal vivo. Ciao | |
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marcellodandrea : |
15/9/2015 20:51 |
Mi sembra di capire che dal punto di vista modellistico ci invidiamo a vicenda... Però sui miei diorami esageri, sono di concezione e realizzazione molto semplice, anche se comunque cerco di stare attento alla composizione, che sia equilibrata questo sì. In quanto a Bologna mi piacerebbe ovviamente, ma per me è sempre difficile muovermi, è complicato anche andare a Siena o Perugia dove quest'anno hanno fatto dei concorsi e non sono comunque riuscito ad andare, anche se mi sarebbe piaciuto se non partecipare almeno visitarli. | |
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Cesko : |
15/9/2015 21:52 |
Un altro super, super modello. Bravissimo. | |
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Alle : |
15/9/2015 22:12 |
Grandissimo lavoro. Ogni volta rimango colpito dalla ricerca storica e iconografica che accompagna ogni tuo modello. | |
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enrico63 : |
15/9/2015 22:37 |
Quote: marcellodandrea ha scritto: Mi sembra di capire che dal punto di vista modellistico ci invidiamo a vicenda... Però sui miei diorami esageri, sono di concezione e realizzazione molto semplice, anche se comunque cerco di stare attento alla composizione, che sia equilibrata questo sì. In quanto a Bologna mi piacerebbe ovviamente, ma per me è sempre difficile muovermi, è complicato anche andare a Siena o Perugia dove quest'anno hanno fatto dei concorsi e non sono comunque riuscito ad andare, anche se mi sarebbe piaciuto se non partecipare almeno visitarli. Io credo che un bel diorama debba darti a colpo d'occhio una bella sensazione. E per ottenere questo non è assolutamente necessario riempirli di roba. Anzi, a volte vedi delle concentrazioni di materiale da paura! difficilmente riscontrabili nella realtà. I tuoi mi colpiscono sempre, sono armoniosi..ben equilibrati e assolutamente "reali". In una parola "Belli". Per Bologna mi spiace tu non riesca a partecipare. Dovrò accontentarmi di vedere i tuoi lavori sul web. Ciao | |
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alcione : |
17/9/2015 17:48 |
Un lavoro magistrale arricchito e non sminuito dalla presenza delle barche da lavoro e di servizio, che da sole sono una gioia a vedersi Viva l'Audace, viva l'Italia saluti, Francesco | |
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marcellodandrea : |
17/9/2015 22:23 |
Viva l'Audace, viva l'Italia ... ma manca ancora l'equipaggio. | |
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Maurizio Maggi : |
18/9/2015 10:05 |
Ciao Marcello, solo una cosa, d'altronde sai bene che sono un vecchio pignolo rompiscatole ! Hai messo le bandiere in modo che fa pensare che ci sia vento fresco e la nave mostra correttamente la prua al vento ma il trabaccolo ha una vela da una parte e una dall'altra e in base alla direzione del vento ( mi sembra , salvo errore , che il trabaccolo sia sotto vela ) dovrebbe avere le vele sulle stesse mure e molto più lascate,, altrimenti come fa a muoversi sotto vela ? Tiene anche una rotta che lo porterebbe dritto sull'Audace , difficile immaginare un padrone che tiene quella direzione. Perdona la pignoleria ma il diorama è molto carino e un pizzico di precisione marinaresca ci starebbe alla grande. Ciao e ti rinnovo i colplimenti Maurizio | |
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fabrix67 : |
18/9/2015 10:21 |
Ops, mi è caduta la mascella... cerco di ricompormi e ritrovare le forze per scrivere qualcosa di sensato... Disquisizioni sulla direzione del vento a parte, lavoro superlativo. fabrizio
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marcellodandrea : |
18/9/2015 12:15 |
Beh, non posso modificare il trabaccolo, perché lo distruggerei ed è fissato così alla base del diorama da molto tempo, come avrete visto dalle foto messe qui. L'unica cosa che potrei fare facilmente sarebbe, invece, cambiare direzione alle bandiere se ce n'è una migliore, oppure mettere delle bandiere senza la presenza di vento (cioè lasciate cadere giù). Fammi sapere se c'è una nuova posizione fattibile delle bandiere, se no pazienza... Comunque la ripresa macro forza un po' la prospettiva, la prua del trabaccolo punta oltre la poppa della pirobarca, non sulla nave. | |
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Maurizio Maggi : |
18/9/2015 13:23 |
L'idea della mancanza di vento è la migliore secondo me; mare fermo come hai fatto e magari un poco di scia a poppa del trabaccolo a simulare che si stia muovendo a motore con le vele in bando. In ogni caso stiamo veramente parlando di dettagli maniacali apprezzabili solo da conoscitori delle cose di mare. E bello anche così, sia chiaro ! Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
18/9/2015 15:16 |
Ok, vada per le bandiere flosce, senza vento (o quasi, in carta come sono non posso ammosciarle del tutto). Non preoccuparti per le osservazioni, io preferisco correggere quando posso lo sai. Il trabaccolo però un minimo di scia ce l'ha già, magari dalle foto non si vede ma ad occhio nudo sì, preferisco non marcarla di più.
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marcellodandrea : |
20/9/2015 23:52 |
Ho ammosciato le bandiere, semplicemente ripiegandole in posto. Quella di trinchetto invece ho dovuto staccarla e rimettere poi la sagola, altrimenti non riuscivo a piegarla. Dettaglio per dettaglio, mi chiedo se nel 1917 i trabaccoli potessero avere un motore, non trovo notizie in merito... Ho cominciato a mettere anche l'equipaggio, le foto tra poco. Poi dovremmo avere finito... link alla galleria
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Cesko : |
21/9/2015 17:17 |
Straordinario, sa tanto di mare. Che bello. | |
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corale : |
21/9/2015 19:46 |
Sono sempre più ammirato di questo stupendo lavoro certosino | |
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Maurizio Maggi : |
22/9/2015 00:44 |
Giuseppe hai ragione , ho sbagliato ad utilizzare troppi termini tecnici. Per vento " fresco " si intende un bel venticello che gonfia le bandiere come le aveva messe Marcello. In quel caso la nave all'ancora si dispone con la prua verso la direzione di arrivo del vento, quindi le bandiere erano correttamente in linea con l'asse centrale della nave. Il trabaccolo invece mostra una vela volta verso sinistra e una verso destra., ecco questo è impossibile in quanto se il battello stà manovrando a vela e considerando la rotta che sta tenendo e la direzione del vento dovrebbe avere entrambe le vele sul lato sinistro . Marcello ha trovato una buona soluzione : bandiere sventate , quindi mancanza di vento. Anche il mare è calmissimo, dà l'idea di calma piatta ( scherzando in barca si dice mare " forza olio " , una situazione odiata dai velisti come puoi immaginare). Il trabaccolo va quindi a motore e di come stanno le vele non ci importa nulla. In ogni caso è una osservazione da rompiscatole maniacale, perchè il diorama è molto accattivante e l'idea delle barche tipiche è molta valida oltre che bella.Pero mi capitò , successe alla fiera di Novegro diversi anni fa , che un Ammiraglio in pensione si fermò ad osservare un diorama simile a quello di Marcello e fece i complimenti per dettagli di quel tipo, non oso pensare cosa avrebbe detto se non fossero stati esatti ! ma per fortuna di Ammiragli in giro non ce ne sono tanti ed è pure difficile vedere bei diorami, quindi BRAVO MARCELLO ! Ciao Maurizio | |
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dj : |
22/9/2015 08:35 |
Grazie Maurizio della spiegazione: ora ho capito bene. E' una fortuna che nel forum ci siano persone competenti come te che danno la possibilità alle persone come me di imparare. Non è forse questo uno degli obiettivi di M+ ?? Grazie anche a Marcello che con i suoi meravigliosi wip ci rende partecipi di interessanti discussioni così da crescere un pò tutti (almeno per me). Quindi : obiettivo RAGGIUNTO !! Saluti Giuseppe | |
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marcellodandrea : |
22/9/2015 12:36 |
In effetti condivido per quelli che dovrebbero essere gli scopi di un forum. In quanto alle osservazioni, Maurizio lo sa che per me sono sempre benvenute.
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marcellodandrea : |
27/9/2015 10:50 |
Ed ecco infine le foto finali a colori del modello e del diorama. In seguito ne metterò alcune in bianco/nero. Cliccandoci sopra si possono vedere ingrandite. Una vista complessiva: Lato sinistro Lato destro Qualche foto con il trabaccolo: link alla galleria
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marcoaurelio : |
27/9/2015 11:53 |
Uno dei lavori più belli visti in questo forum e in rete... Ti faccio i complimenti, è di un livello altissimo!! | |
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enrico63 : |
27/9/2015 12:33 |
Ti rinnovo i complimenti Marcello!! Come ti ho già detto è un diorama che trovo stupendo. Armonioso, accattivante, ben proporzionato.....insomma...affascinante!!!! Bravissimo | |
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euro : |
27/9/2015 15:30 |
Non si crede che sia tutto autocostruito!! Bellissimo e trovo perfetto il giudizio di Enrico: Armonioso... complimenti!!! | |
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dj : |
27/9/2015 17:24 |
Una realizzazione MAGNIFICA sotto tutti i punti di vista Ma io voglio andare oltre la realizzazione .... nel seguire, appassionatamente, questo wip devo dire di aver imparato moltissimo su come si realizza un modello : "leggere" ed interpretare una fotografia, la ricerca storica e tecnica del modello, metterlo nel giusto contesto storico ed ambientale, la cura dei dettegli e dei particolari ... insomma .... Grazie Marcello. Complimenti ancora da Giuseppe | |
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ABC : |
27/9/2015 18:29 |
Non trovo parole per descrivere la meraviglia di questa realizzazione....... quindi mi associo ai commenti dei colleghi (e maestri) modellisti chei hanno preceduto e rimango ad ammirarla in ossequioso silenzio in ogni suo minimo particolare.....
Alessandro | |
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fabrizio_1960 : |
27/9/2015 19:17 |
Una sola parola: spettacolare!
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marcellodandrea : |
27/9/2015 19:28 |
Grazie a tutti. Ma grazie anche ad Alcione, Dj, MaurizioMaggi per la consulenza storica, tecnica e per le critiche/osservazioni/suggerimenti e a chiunque altro sia intervenuto e che ora a mente non ricordo, a kikko64 per le decals, al patron di RegiamarinaMas per le fotoincisioni e agli amici dell'altro forum (betasom.it) ugualmente per la consulenza e le osservazioni fatte. Solo per dire che non è tutto merito mio. Metterò poi alcune foto in bianco/nero, che a me piacciono Ora spero che gli altri modelli in lavorazione della campagna vengano terminati presto, perché per quanto complessivamente non ci siano state moltissime realizzazioni, sono tutte molto interessanti e molto belle. E da ultimo, va bé lo dico, mi piace un sacco anche il nastrino...
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Oberst_Streib : |
27/9/2015 19:53 |
Vabbe', che dire Marcello? questi sono modelli molto al di la' del limite della vergogna...... Ma come si fa a fare modellismo tranquilli, vedendo intorno questi capolavori? Bellissimi. Sia le imbarcazioni che il diorama, molto molto equilibrato. E poi c'e' poco da fare, non e' il modello in se' che colpisce, ma la ricerca storica e del dettaglio che c'e' dietro. La realizzazione puo' piacere o meno, la cura maniacale della ricerca della realta' storica lascia esterrefatti. Complimenti e complimenti. Mi piacerebbe un giorno poter venire a vedere tutti questi modelli a casa tua, mi immagino qualcosa come un piccolo museo della storia della Marina Italiana..... Bravo! | |
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willydav : |
27/9/2015 21:00 |
Mi associo a tutti quelli che mi hanno preceduto, solo per dire che hai fatto un lavoro stupendo. Spero di avere l'occasione di vederlo dal vivo in qualche mostra.
Bravo davvero | |
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corale : |
28/9/2015 19:36 |
Questo lavoro è decisamente un capolavoro uscito da abili mani. Veramente stupendo | |
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afrikaner : |
29/9/2015 22:17 |
E' molto che non frequento il sito, ma oggi come la prima volta che lo ho visitato, mi rendo conto che siate dei modellisti davvero eccezionali! Non sono un modellista navale, ma questo modello è spettacolare. Ho seguito tutti i post ipnotizzato dalla mole di lavoro e dalla bellezza del risultato finale, una sola cosa posso dire GRANDE! :)
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Cesko : |
30/9/2015 11:28 |
E' semplicemente uno spettacolo. | |
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marcellodandrea : |
30/9/2015 19:04 |
grazie ma non esageriamo... Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti quanti hanno collaborato al modello, e metto alcune foto in bn, sperando che vi piacciano. Coerentemente con la mancanza di vento, il fumo sale verticale. link alla galleria
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enrico63 : |
30/9/2015 22:59 |
Belle Marcello!!! La seppiata mi piace di più. In quelle in b/n prova sfumare un po' la linea dell'orizzonte.....così netta mi sembra un po' da fondale appiccicato. Mi sono permesso di fare una prova veloce e ho visto che la cosa che mi stonava di più era l'orizzonte troppo basso, all'altezza della linea di galleggiamento, cosa che secondo me toglie profondità all'immagine. Come ti sembra così? Scusa ancora se ti ho manipolato la foto Ciao
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afrikaner : |
30/9/2015 23:21 |
NOOOOO, da appassionato di fotografia ti dico che hai fatto un ottima scelta a mettere scatti in BN, sono bellissimi anzi REALI!
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Michele Raus : |
1/10/2015 00:37 |
Il modello e l'ambientazione sono "fuori classe" e le foto storicizzate valorizzano il tutto ancora meglio. Complimenti sinceri e strameritati!! PS quoto i suggerimenti di Enrico: basta poco per migliorare ulteriormente l'ottimo inserimento
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Hoot : |
1/10/2015 08:23 |
Che spettacolo! | |
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Icepol : |
1/10/2015 10:02 |
Io non capisco nulla di mare e di navi ma come modellista ti dico che davanti ad un Lavoro (con la L maiuscola) così non si può che essere assaliti da tante emozioni positive....... Grazie per aver condiviso. | |
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ste74mi : |
1/10/2015 10:49 |
Uno dei lavori più belli visti in queste campagne 2015... Belle le foto in b/n. Complimenti, il tutto è di un livello altissimo!! Stefano | |
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DREAM : |
1/10/2015 15:31 |
COMPLIMENTI STRAMERITATI, un lavoro spettacolare Mario
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alcione : |
1/10/2015 18:00 |
Belle le immagini in b/n...hanno un quid tutto particolare e molto emozionante .... ti aspetti di vedere dei gabbiani che passano rasenti con il loro caratteristico richiamo.....e il profumo del mare portato da una lieve brezza del vento.... saluti, Francesco | |
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Cesko : |
1/10/2015 18:32 |
Stavolta ti sei superato. Si potrebbe usare per girare un film sulla prima guerra. | |
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euro : |
1/10/2015 18:58 |
mi aspettavo le foto seppiate ed in B/N... Favolose!!! | |
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AGOCAP : |
4/10/2015 12:09 |
complimenti | |
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Maurizio Maggi : |
4/10/2015 13:30 |
Bello, ma i fumi indicano calderine accese per energia aelettrica etc. etc. e gli scarichi a mare dell'acqua di raffredamento dove sono ? Ahh,ahh sono proprio un terribile romp.............. , dai che ho ricominciato a lavorare e presto avrai possibilità di tremenda vendetta e di critica feroce !! Molto belle le foto seppiate, danno davvero l'idea di una epoca che fu. Ciao Maurizio | |
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marcellodandrea : |
4/10/2015 15:04 |
Quote: Maurizio Maggi ha scritto: Bello, ma i fumi indicano calderine accese per energia aelettrica etc. etc. e gli scarichi a mare dell'acqua di raffredamento dove sono ? Ahh,ahh sono proprio un terribile romp.............. , dai che ho ricominciato a lavorare e presto avrai possibilità di tremenda vendetta e di critica feroce !! Molto belle le foto seppiate, danno davvero l'idea di una epoca che fu. Ciao Maurizio Dunque, nel modello il fumo non c'è e quindi non ci sono neppure gli scarichi a mare... poi, nella foto, il fumo si toglie in un battibaleno o, viceversa, si aggiungono gli scarichi... se tu mi sai dire dove erano sulla fiancata perché io non ho idea dove fossero... oh bravo, così ricominci a modellare? sarà un piacere seguire i tuoi modelli...
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AndRoby : |
4/10/2015 19:50 |
Non capendoci nulla di navi e di mare sono stato seduto sul divano in silente ammirazione.....ora mi alzo per l'applauso. Oltre alla splendida realizzazione ho ammirato molto la ricerca storica e il fatto di mettere sempre in dubbio il proprio lavoro ascoltando i suggerimenti. Questo, secondo me, differenzia un modellista di serie A dagli altri. Il fatto che sia pure tutto autocostruito....beh, un voto in più! Bravissimo! | |
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marcellodandrea : |
5/10/2015 12:24 |
Maurizio Maggi sa benissimo perché gliel'ho detto diverse volte, ma penso anche gli altri dal momento che le sue note non sono le uniche che ho seguito in questo lavoro, che le sue osservazioni sono sempre benaccette, perchè in genere sono giuste (e infatti quando sparisce per mesi senza intervenire mi preoccupo perché preferirei avere a disposizione i suoi spunti). Altre volte, quando penso di avere io, a disposizione, obbiezioni giuste, le faccio presenti e quindi ne nasce una discussione corretta, che ha come unico scopo la realizzazione di un modello il più possibile conforme alla realtà (nei miei limiti si intende). Citando altri che non ricordo, la scienza è soprattutto una sana cultura del dubbio. Qui penso debba essere lo stesso, altrimenti non si va avanti (certo se devi rifare una cosa sbagliata scoccia un po', ma solo perché ci devi riperdere un po' di tempo, non per il modello in sé che anzi viene meglio, è ovvio)
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Mario Bentivoglio : |
5/10/2015 14:36 |
Grande Marcello...un lavoro SPETTACOLARE !!!!!!!! Complimenti !!!!!!!!!! un salutone mario
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Alle : |
6/10/2015 20:08 |
Dopo varie pagine di complimenti strameritati cosa si può dire di più? Sei un grande! | |
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marcellodandrea : |
1/11/2015 21:45 |
Ho fatto una ulteriore piccola modifica ad una foto bn, la utilizzerò per le votazioni. Ho aggiunto tre idrovolanti in formazione che sorvolano l'Audace. PS Se Michele Raus o un altro moderatore potessero cancellarmi le foto con la scritta CANCELLAMI (ce ne sono 4 a pg. 23) nella galleria di questo wip gliene sarei grato... così si risparmia anche spazio in generale. link alla galleria
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alcione : |
27/11/2015 18:05 |
In questa pagina LINK i disegni originali dell'Urakaze ( scorrere la pagina ). ciao, Francesco | |
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marcellodandrea : |
27/11/2015 23:02 |
In perfetto orario con la legge di Murphy, arrivano pochi giorni dopo la chiusura della campagna... noto che il castello è leggermento più affusolato di come l'ho fatto io sul Kawakaze/Audace, ma dalle molte foto dell'Audace tutto sommato non mi sembrava così. Vedo anche segnata la rotaia dei siluri che è come si deduceva dal modellino della ditta giapponese (che sicuramente ha ripreso questo disegno anche per le linee dello scafo).
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