: Il piave mormorò - Italia 1917 |
Inviato da GiorgioBis il 30/9/2004 14:31:37 (4999 letture)
| “…i soldati che tra il 7 e il 10 novembre del 1917 si schierarono a difesa sul Massiccio del Monte Grappa erano quelli della IV Armata costretta a ripiegare dal Cadore per la disfatta di Caporetto. La ritirata delle nostre truppe si concluse sulla nuova linea del Piave e del Grappa tra il 3 e l’11 novembre di quell’anno, era costata all’Italia 10.000 morti, 30.000 feriti, 300.000 prigionieri. Verso la fine del 1916, secondo un disegno difensivo già studiato dal Generale Cadorna e dallo Stato Maggiore italiano, erano stati iniziati sul Grappa dei lavori di fortificazione; poiché non vi era urgenza nel condurli, erano andati avanti lentamente e nel 1917 – all’epoca del bisogno – consistevano in poca cosa. In pratica, solamente in una strada camionabile da Romano Alto alla vetta del Grappa della larghezza di tre metri. Appena giunti, i soldati, gli alpini cominciarono a preparare le trincee, i reticolati mentre i primi artiglieri piazzavano i pezzi leggeri che avevano trascinato su per i monti a forza di spalla… cominciava la loro leggenda …” | La scena ritrae un momento del concitato afflusso dei rifornimenti; una colonna di muli condotta dagli Alpini del Reparto d’Assalto del Raggruppamento “Arditi” arranca mentre un autocarro Fiat 15 ter aspetta il proprio turno. | Fiat 15 Ter Il kit in resina, (ex Da.Ga. Model ora distribuito da MrPanzer), suddiviso in 5 stampate per un totale di 30 pezzi, si presenta corretto nelle dimensioni con una buona definizione dei dettagli e privo di bolle. I pezzi si staccano facilmente dai supporti di colata ed il montaggio non richiede molto tempo. Il filo di rame fornito nel kit, deve essere usato per la sostituzione del tirante trasversale delle ruote anteriori qual ora risulti danneggiato, con la parte in avanzo sono riuscito a ricostruire il tirante longitudinale per il comando dello sterzo e la manovella di avviamento. Unico neo sono le istruzioni, forse un po’ troppo generiche e con un errore di prospettiva, infatti il predellino e la marmitta devono essere montate nella posizione opposta a quella riportata. La targa è stata riprodotta al computer su di un normale foglio di carta bianco e riporta le sigla SM (Servizio Militare) in rosso ed i numeri in nero. Alla fine tutto il modello ha ricevuto una base di smalto Humbrol 116, i pneumatici di acrilico Lifecolor LC 19 (Grigio Opaco) e la capote di LC 15 (Terra Opaco), successivamente il tutto è stato schiarito con diversi toni di verde e crema, ed ombreggiato con terre colorate; per ultimo è stato passato ad aerografo del trasparente opaco per fissare tutto.
Figurini La scelta dei soggetti da affiancare al mezzo per realizzare la scenetta ha richiesto la maggior parte del tempo. Non essendoci in commercio scatole dedicate ai soldati Italiani della I^ Guerra Mondiale, sono partito dagli Alpini della Italeri (ex Esci). Dopo accurate ricerche per modificare l’uniforme nel tipo indossato durante il primo conflitto mondiale, mi sono imbattuto in delle tavole descrittive dell’uniforme indossata dagli Arditi nello stesso periodo; gli stessi, considerati un corpo d’elite, avevano un equipaggiamento più confortevole rispetto ai commilitoni. Essi infatti indossavano una giubba grigio-verde con bavero aperto e rovesciato (definita “alla borghese” ), un maglione a collo alto; calzoni a sbuffo al ginocchio e fasce gambiere; scarponi chiodati e anneriti. Il tascapane si portava a tracolla con attaccata, talora, la borraccia di alluminio rivestita di panno. Le giberne erano quattro o due, appese al cinturino e alla correggia che girava attorno al collo. Il fucile era il modello 91 con baionetta. Di conseguenza le uniche modifiche fatte ai due Alpini sono state la sostituzione dell’elmetto Mod. 1933 con il cappello alpino e l’eliminazione delle due tasche inferiori. Discorso a parte merita l’autista del Fiat 15 ter. Reperire foto degli Autieri in servizio all’epoca non è cosa facile, tuttavia, nel volume “L’Esercito Italiano 1914/18” della serie Soldati delle due Guerre Mondiali Ed. Del Prado, vi è un’immagine di un Capitano della sezione autoblindate, equipaggiato con gran parte della divisa in cuoio nero. Per tanto, utilizzando il tronco di un Capitano della Legione Straniera (Esci), le gambe di un’Ufficiale inglese della Guerra Zulu ed il braccio sinistro di un’ Alpino, ho ricreato il nostro Autiere, costruendo successivamente con una sottile striscia di carta alluminio il bavero del giaccone. Per quanto riguarda i due muli, al soggetto presente nella scatola Italeri, per altro molto interessante in quanto raffigurato in “atteggiamento restio” a proseguire la marcia, ho preferito quello della Mirlinton in piombo, se non altro per la maggiore definizione nei dettagli - basto da carico e finimenti. Ad esso ho aggiunto le due ruote del pezzo d’artiglieria prelevate dalla “banca dei pezzi”. Per la colorazione ho usato una nuova tecnica che consiste nel dare una fondo di marrone acrilico Lifecolor LC 15, e successivamente una mano di smalto Humbrol 160; asciutto il tutto ho passato il pennello intinto con dell’acquaragia così da sfumare il colore Humbrol, e successivamente ho fatto delle lavature con del marrone scuro acrilico.
Diorama La costruzione della scenetta è cominciata dall’angolo “roccioso”. Su di una basetta in legno 13x19 ho inserito due pezzi di plasticard opportunamente sagomati per creare il dislivello e, per non appesantire la struttura, ho riempito il tutto con palline di cartone arrotolato, sulle quali ho posato strisce di carta imbevute di acqua e vinavil, ho poi incastonato alcuni sassi e ricreato la barriera di legno. Con il DAS bianco ho ricreato il manto stradale nel quale ho inserito della ghiaia per fermodellismo testurizzando poi con un vecchio spazzolino da denti. Dopo un paio di giorni ho colorato utilizzando vari toni di marrone, verde e grigio, lavando poi il tutto con una miscela di nero-marrone. Attese 24 ore ho cosparso la superficie di colla vinilica diluita al 70%, sulla quale o fatto cadere dell’erba sintetica successivamente colorata con vari toni di verde.
di Giorgio Brigà (aka GiorgioBis)
Bibliografia - Enciclopedia dei Mezzi Corazzati - Fabbri Editori
- Soldati delle due Guerre Mondiali Vol. 71 - L’Esercito Italiano 1914/18
- Men-At-Arms Vol. 387 The Italian Army of WWI
- Alpini - Storia e Leggenda - Ed. Compagnia Generale per le Attività Redazionali e Promozionali S.p.A.
- Uniformi Militari Italiane di E. e V. Del Giudice Bramante Editrice
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