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Luci e ombre : Articoli : La fanteria di linea del Regno delle due Sicilie nel 1860
Inviato da erre il 8/11/2004 17:59:23 (3713 letture)

Luci e ombre : Articoli
Una descrizione dell'uniforme di fanteria borbonica all'epoca della spedizione garibaldina, con illustrazione originale.


L’esercito borbonico nel 1860 comprendeva la fanteria di linea, che contava 15 reggimenti (i 4 reggimenti Svizzeri erano stati sciolti nel 1859 a seguito di tumulti), ai quali si affiancava - fino al mese di settembre - il reggimento Carabinieri a piedi, la fanteria leggera, costituita da 16 Battaglioni Cacciatori, e i reggimenti della Guardia Reale.

I reggimenti di linea erano composti da uno Stato maggiore, uno Stato minore, una compagnia di deposito e due battaglioni di effettivi. Ciascun battaglione comprendeva 6 compagnie (con organico di 4 ufficiali e 160 uomini) distinte in 4 di fucilieri, di centro, una di granatieri ed una di cacciatori.

Il capo principale per truppa e sottufficiali era la giamberga , un abito a code monopetto, di colore blu, con il colletto alto e chiuso da un’unica fila di 9 bottoni in metallo giallo o bianco su cui era inciso il numero del reggimento. Altri tre bottoni erano apposti sulle pattine blu dei paramani e sulle patte delle tasche verticali posteriori a tre punte, due posteriormente sul giro vita ed uno su ciascuna controspallina.
Colletto, paramani e risvolti erano del colore distintivo, così come le filettature al petto, vita, controspalline, pattine dei paramani e tasche posteriori.
I colori distintivi dell’uniforme erano uguali per coppie di reggimenti, mentre il colore dei bottoni era diverso per i reggimento pari e dispari secondo il seguente schema:

N. - Reggimento - Mostre e filetti - Bottoni
1 -- Re ------------Scarlatto---------gialli
2 -- Regina -------Scarlatto---------bianchi
3 -- Principe ------Giallo------------gialli
4 -- Principessa --Giallo------------bianchi
5 -- Borbone -----Cremisi----------gialli
6 -- Farnese ------Cremisi---------bianchi
7 -- Napoli --------Celeste---------gialli
8 -- Calabria -----Celeste----------bianchi
9 -- Puglia --------Arancio---------gialli
10- Abruzzo ------Arancio---------bianchi
11- Palermo ------Verde----------bianchi
12- Messina -------Verde----------bianchi
13- Lucania -------Rosso----------gialli
14- Sannio --------Violetto--------gialli
15- Messapia ------Violetto--------bianchi


Sulle falde erano applicati i distintivi di specialità rappresentati da un giglio per i fucilieri, da una granata fiammeggiante per i granatieri e da una cornetta per i cacciatori.
Le spalline in lana erano prive di frangia (mozzette) e del colore reggimentale per i fucilieri, mentre erano frangiate e di colore rosso o verde rispettivamente per granatieri e cacciatori.
I pantaloni erano in panno rosso (rubio) d’inverno e in cotone bianco d’estate con ghette rispettivamente grigio scuro e alte al polpaccio o bianche e corte.
Nella stagione fredda o in tenuta di marcia veniva indossato un cappotto in panno grigio-azzurro (bigio) chiuso da due file di cinque bottoni, con il collo rivoltato ornato da una mostra a tre punte nel colore distintivo, e martingala sul retro, sul quale granatieri e cacciatori indossavano le spalline. Le falde potevano essere rialzate e fissate sul retro per consentire maggiore libertà di movimento.
Il copricapo era rappresentato da uno shakot troncoconico leggermente inclinato sul davanti, rivestito di feltro nero con filettatura laterale, posteriore e gallone al bordo superiore in lana rossa, e con visiera e sottogola neri; sul davanti era ornato da una placca in metallo giallo con al centro il distintivo di specialità per ciascuna compagnia e superiormente uno scudetto con le insegne reali sormontato da una corona e circondato da foglie di alloro. Superiormente vi era una coccarda di cuoio rosso sormontata da un pom-pon in lana di foggia e colore differente per ciascuna compagnia: per i fucilieri era di forma semisferica, nero con la parte anteriore bianca bordata in celeste e con al centro il numero della compagnia in ottone; per i granatieri era una doppia sfera rossa; per i cacciatori era una sfera con la parte superiore “a fiamma” in verde.
A protezione del copricapo in campagna o in caso di pioggia era prescritta una incerata nera con numero del reggimento dipinto in giallo.
Le buffetterie comprendevano bandoliera (cui era fissata una giberna in cuoio nero ornata, per le sole compagnie scelte, dal distintivo di specialità in ottone), budriere per baionetta (fucilieri) e daga o sciabola (granatieri, cacciatori e sottufficiali), entrambi in cuoio bianco, e uno zaino in pelle di vitello naturale sulla cui sommità era fissata, tramite cinque cinghie in cuoio bianco, la fodera del cappotto di forma cilindrica in tessuto bianco a righe turchine.
In tenuta di marcia venivano portati a tracolla un tascapane in tela bianca, a sinistra, e una borraccia rivestita di tela grezza a destra, mentre la giberna veniva protetta da una foderina di tela bianca.

Gli ufficiali avevano una divisa simile alla truppa per colori e distintivi (anche se come di consueto la stoffa era di qualità superiore e i bottoni argentati o dorati), ma con soprabito a doppio petto e falde più lunghe, chiuso da doppia fila di sette bottoni dorati o argentati. Il colletto era ornato da mostrine nel colore distintivo fissate con un bottone e ai lati vi erano due bottoncini ai quali era appuntata la catenella che reggeva una gorgiera a mezzaluna in metallo dorato e decorato. Una ulteriore distinzione del grado era rappresentata dalle spalline in metallo sul cui piatto erano applicati gigli e corone.
Il copricapo era uno shakot simile a quello della truppa, ma guarnito in gallone dorato in luogo della lana rossa,
mentre fuori servizio era indossato un chepì di panno blu. Gli ufficiali superiori portavano un bicorno, bordato di gallone dorato in alta uniforme, ornato da un cappio metallico cui era fissata una coccarda rossa sormontata da una granata dorata, e con un pennacchio bianco a salice.
In tenuta di marcia proteggevano il petto con il cappotto o la coperta arrotolati ad armacollo da destra a sinistra.

L’armamento era rappresentato da fucili da 38 e 40 pollici, i primi in dotazione a Granatieri e Cacciatori e i secondi ai Fucilieri, dotati di baionetta con fodero di cuoio nero e puntale in ottone.
Si trattava perlopiù di vecchie armi a pietra focaia a cui, a partire dal 1843, venne adattato il nuovo sistema di accensione a capsule fulminanti e dotate, dal 1858, di canna rigata. Solo alcuni reparti furono dotati di nuovi modelli derivanti dal mod. 1842 francese.
Gli ufficiali erano armati per la maggior parte di sciabole mod.1829 a lama leggermente ricurva. Quelle per ufficiali superiori avevano una guardia a tre rami, dorata e decorata, con fodero in metallo, mente i subalterni avevano la guardia a staffa con il pomo dell’impugnatura a forma di testa di drago ed il fodero in cuoio nero con puntale d’ottone.



Ulteriori informazioni nell’articolo completo, pubblicato sul prossimo numero di Milites (num.8/2004), corredato di 3 figurini in uniforme (ufficiale, granatiere in tenuta di marcia, fuciliere).

 

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