| Questo kit, anche se piuttosto datato, rappresenta a tutt’oggi, una delle migliori realizzazioni della nave tedesca. La scala 1/350 consente poi di avere un modello “che si vede” senza essere invadente; il prezzo medio attuale, intorno ai 69,00 € in Italia è elevato ma giustificato dalla scala e dalla qualità ancora al passo coi tempi. |
Il kit è contenuto in una scatola di cartone, di buona qualità, lunga 75 cm; la foto sul coperchio della scatola, mostra la nave in assetto da battaglia mentre naviga in un mare tempestoso.
L’immagine rende molto bene l’idea di un mostro dei mari veramente temibile. In alto a destra, vicino al logo Tamiya, sono riportate la lunghezza (717 mm) e la larghezza (103 mm) del modello. Per la lunghezza, il valore in scala, coincide con la lunghezza reale della nave misurata “fuori tutto” mentre per la larghezza, c è uno scarto di circa tre millimetri in meno sul modello (punto più largo alla chiglia). Aprendo la scatola, questa è divisa longitudinalmente in due parti; una occupata interamente dallo scafo, l’altra contiene le stampate di plastica con le altre parti da montare.
Ho trovato due libretti di istruzioni per il montaggio; uno interamente in Giapponese e l’altro in Inglese e Tedesco; curiosamente quello Giapponese, a pagina 11, riporta i codici vernici da usare della Tamiya mentre l’altro non riporta i codici ma la descrizione delle vernici.
Con una certa sorpresa, in una busta a parte all’interno del kit, ho trovato l’occorrente per montare un piccolo motore elettrico; infatti questa versione della nave è un modello statico/dinamico, nel senso che all’interno dello scafo, è inserito un vano per le pile (quattro a torcia !!!) e dei perni tra i quali viene inserito il motorino. Volendo renderla “dinamica” (le istruzioni, molto chiare, riguardano anche questa parte) occorre sostituire le eliche della versione “statica” e vanno aggiunti gli alberi di trasmissione del moto. Inoltre, occorre aprire un foro, di un centimetro per due/tre millimetri, lateralmente tra il bordo dello scafo e il deck centrale, per inserire un piccolo interruttore che la “mette in moto”. Le istruzioni suggeriscono prudenzialmente che ci si accerti che il modello stia a galla se si vuole realizzare la versione “navigante”.
Osservando le stampate, ne abbiamo otto, sigillate in buste di plastica, contenenti le varie componenti (cannoni, torri, fumaiolo, scialuppe, antenne e due minuscoli Arado AR 134), una, anch’essa sigillata in busta, con il piedistallo per il modello ed il deck principale diviso in tre sezioni (centrale in busta a sé prua e poppa in busta insieme) di cui quella di prua e quella di poppa si incastrano in parte sotto il deck centrale (che và dalla torre B sopraelevata dell’armamento principale fino alla torre C di poppa).
Osservando lo scafo, del modello in mio possesso, non si notano graffi, segni o bave di plastica che possono portare ad una pre-attività di carteggiatura e/o stuccatura; le proporzioni e le forme sono rese molto bene. Sotto la chiglia c’è una linea di giunzione che andrebbe quantomeno alleggerita con una carteggiatura con carta vetrata inumidita; sono presenti invece due piccole sporgenze in plastica quasi equidistanti una dalla prua e l’ altra dalla poppa che potrebbero essere dovute agli estrattori dallo stampo e che devono essere eliminate con pochissimo lavoro.
Il resto è sullo standard Tamiya cioè ottimo. Osservando in dettagli le altre stampate non si notano graffi o segni particolari; nemmeno sbavature di plastica eccessive; lo standard costruttivo del modello, a mio avviso, è eccellente .
Consiglio di leggere attentamente le istruzioni; anche più di una volta. Infatti, benché siano molto chiare, ci sono parti che non vanno assemblate e/o colorate nella sequenza riportata ma DEVONO essere lavorate solo verso la fine del modello pena l’impossibilità fisica di montare alcuni pezzi (a meno di non disporre di un assistente o sé qualche modellista è di provenienza extraterrestre e di mani ne ha tre o quattro), o probabile rottura dello stesso pezzo durante la lavorazione o ancora impossibilità di verniciare correttamente alcuni angoli nascosti; altre parti vanno lavorate assemblandole e incollandole/verniciandole ma lasciandole svincolate dalla struttura principale su cui dovranno essere montate come ad esempio le torrette corazzate e i cannoni, il ponte principale, la torre di controllo e la sua struttura, e così via. Se l’impressione che ho avuto sarà confermata lo saprò dire solamente durante il montaggio.
Buon Modellismo a tutti!
Carlo Canducci
(IPMS Italia centro TUTTOINSCALA di Roma)
PS: Per chi si vuole sbizzarrire, ci sono in commercio delle splendide fotoincisioni della EDUARD (cod. 53002) dedicate alla Bismarck della Tamiya comprensive di battagliole, scalette e tanti…ma proprio tanti altri dettagli con i quali divertirsi.