: Fucile controcarro mod. 35 |
Inviato da e_pieranto il 30/9/2004 15:43:24 (4152 letture)
| Quest’articolo è, in larga parte, la mia traduzione di quello presente, in lingua inglese, sul sito Panzerfaust - German antri-tank weapons con alcune considerazioni aggiuntive sull’uso dell’arma da parte del Regio Esercito. |
Il modello Maroszek WZ 35 fu ideato e sviluppato dall’ing. Jósef Maroszek all’inizio degli anni ’30; le prime prove, nel 1935, si rivelarono insoddisfacenti, poiché la canna dell’arma era duramente sollecitata dalla potenza del colpo e non durava più di 20 colpi ma, dopo un periodo di ricerca e sperimentazione, fu raggiunta una relazione quasi perfetta fra le caratteristiche del munizionamento e la costruzione dell’arma; la nuova canna poteva sparare circa 300 colpi.
L’arma fu assegnata ai reparti dell’esercito nel Novembre del 1935 e le esercitazioni confermarono l’arma come più che soddisfacente nell’uso anticarro; secondo alcune fonti fu considerata così importante che un rigoroso segreto fu mantenuto sull’intero progetto e le casse di spedizione - contenenti un’arma completa, tre canne di ricambio, tre caricatori e le munizioni – furono sigillate con l’ordine di rompere i sigilli solo per ordine diretto del Ministro della Difesa.
Fino al luglio del 1938 l’arma era stata mostrata solo un ristrettissimo e selezionato numero di persone (con ordine di massima segretezza), perlopiù comandanti militari ai vari livelli; il risultato fu che in molti casi i soldati che avrebbero dovuto usare l’arma non la videro mai finché non scoppiò la seconda guerra mondiale con l’invasione tedesca della Polonia; a causa di ciò quest’arma ragionevolmente efficace ebbe, secondo alcune fonti, un uso assai limitato contro gli attaccanti tedeschi e molti soldati polacchi non ne vennero addirittura a conoscenza. I tedeschi catturarono un considerevole numero di queste armi, ancora inutilizzate, nelle armerie e nei magazzini e diedero loro la denominazione Panzerbüchse 35(p), abbreviata in PzB 35(p); fu anche usata la denominazione Panzerbüchse 770(p). Almeno 630 armi di questo tipo furono acquisite dalla Wehrmacht e usate nella campagna di Francia nel 1940. In seguito, l’arma fu in parte usata dalle truppe tedesche e in parte ceduta agli italiani che, che la ribattezzarono “fucile controcarro mod. 35”. Il volume “The Italian Army 1940–45 (1) Europe 1940–43” edito dalla Osprey riporta il profilo di un fante della divisione “Pasubio” con un arma di questo tipo; l’autore commenta invitando a riflettere sulle quali dovessero essere le condizioni dell’armamento anticarro degli italiani sul quel fronte per accettare armi come questa, ormai pressoché inutili contro la maggior parte dei corazzati sovietici. L’arma era a colpo singolo con un caricatore di tre proiettili ed era facilmente riconoscibile per la mancanza di un’impugnatura a pistola, caratteristica insolita per questo tipo di armi. La canna, molto lunga e sottile, doveva essere sostituita dopo 300 colpi, operazione piuttosto rapida e semplice grazie ad un’apposita chiave. Il freno di bocca ben progettato assorbiva il 65% dell’energia di rinculo che era, contrariamente a quello di altre armi anticarro, di poco superiore a quello di un normale fucile di fanteria. Poiché la munizione di quest’arma non aveva un nucleo in metallo duro ma contava sull’alta velocità del proiettile, la capacità di penetrazione calava sensibilmente oltre i 300 metri; principalmente questa caratteristica ha determinato la sua dismissione. Il proiettile usato per l’arma era il Panzerbüchsenpatrone P 35 7,92 x 107 che pesava g 62,6 compresi g 10,4 della carica; la pallottola vera e propria pesava g 14,5 (12,8 secondo altre fonti); la lunghezza totale del proiettile era di mm 132 mentre il solo bossolo era lungo mm 107; in figura il confronto con i proiettili dei fucili anticarro russi, di quelli tedeschi e di quella standard da mm 7,9. L’energia sviluppata dal proiettile (massa per velocità) era di 11.786 Joule. L’alta velocità della pallottola le conferiva una traiettoria molto rettilinea; l’arma era completa di bipiede ma poteva essere usata anche senza. La capacità di penetrazione era stimata in mm 22 a 50 metri e mm 15 a 100 metri, con angolo d’impatto a 60°, sufficiente a contrastare efficacemente la maggior parte dei veicoli corazzati della prima fase della guerra ma, come gli altri fucili anticarro, praticamente inutile dopo il 1940.
Caratteristiche tecniche | Calibro: | mm 7,92 | Velocità iniziale: | 1.275 m/sec | Lunghezza totale: | cm 176 | Lunghezza canna: | cm 120 | Peso con caricatore: | kg 9,5 | Peso con bipiede: | kg 10,0 | Cadenza pratica di tiro: | 6 colpi/min |
di Eros Pierantozzi (aka e_pieranto)
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