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Diorami : Articoli : Bocage - Normandia luglio 1944
Inviato da Stefano il 23/4/2006 16:32:00 (6343 letture)

Diorami : Articoli
Sturmgeschutz III Aufs.G Sd.Kfz 141 Destinato all’origine al sostegno della fanteria il cannone d’assalto tedesco Sturmgeshutz, più comunemente abbreviato in StuG III fu costruito sulla base dello chassis del Panzer III su cui era tata montata una nuova sovrastruttura. Per far sì che il carro fosse il più basso possibile, la torretta fu eliminata e il cannone corto L/24 da 75 mm venne installato direttamente nella casamatta consentendo un brandeggio di 12° per lato. Il primo impiego dello StuG avvenne durante l’invasione della Francia nel Maggio del 1940 dove fu impiegato con successo anche contro i punti fortificati nemici. Con l’invasione della Russia nell’estate del 1941 le forze corazzate tedesche si trovarono ben presto a confrontarsi con i carri KV e T34, carri spesso superiori in armamento e corazzatura a quelli impiegati dalle forze dell’Asse e gli StuG furono sempre più impiegati in funzione controcarro ma l’inadeguatezza della bocca da fuoco fu causa di notevoli perdite.


Per far fronte a questa grande minaccia i tecnici tedeschi si trovarono ben presto a dover modificare in tutta fretta i mezzi corazzati in loro possesso e anche lo StuG III subì varie modifiche sia alla struttura sia nell’armamento dando origine a diverse versioni del mezzo.
Lo StuG III Ausf.G d’inizio produzione presentava un cannone Stuk 40 L/48 da 75 mm e una maschera del cannone di forma parallelepipeda. La sovrastruttura fu anch’essa modificata allargandola, fu installata una scudatura per l’MG, la cupola del capocarro fu dotata di visori e furono poi aggiunti i lanciafumogeni che successivamente furono soppressi: poteva capitare che fossero colpiti da proiettili che innescavano accidentalmente il fumogeno.con grave pericolo per l’equipaggio!!! Il carro fu poi dotato di shurzen fissati sui fianchi del mezzo per aumentarne la protezione specialmente contro i fuciloni controcarro russi e i proiettili a carica cava.
Con qualche modifica minore (introduzione Topfblende, installazione MG a comando remoto..) lo StuG III G fu prodotto in pratica sino al termine del conflitto in circa 7.800 esemplari, sommando le precedenti versioni si oltrepassa la cifra di 10.000 StuG costruiti nel corso della guerra.
Si può dunque affermare che fu uno dei carri costruiti in maggior numero dall’industria tedesca nel secondo conflitto mondiale e che vedrà il suo impiego ben oltre la fine della guerra: la Finlandia ad esempio lo manterrà in servizio sino agli anni sessanta.

Il modello
Si tratta del modello di StuG III prodotto dalla Tamia ormai da diversi anni.
La scatola ci offre la possibilità di costruire due differenti versioni dello StuG Ausf G: la versione con cannone da 75 mm (la versione da me scelta) o la versione denominata StuH 42 dotata di obice da 105 mm.
Entrambe le versioni combatterono nella battaglia di Normandia, per un totale di circa 150 carri, sia in seno alle divisioni panzer che in brigate indipendenti.
Il modello è stato costruito sostanzialmente da scatola, apportando solo piccoli lavori di miglioria:
  • i rulli del treno di rotolamento sono stati leggermente incisi con un cutter per simulare i danni alla gomma dovuti all’impiego del mezzo
  • le piastre frontali del carro sono state anch’esse ammaccate per simulare gli urti contro i muretti a secco e i danni da combattimento
  • la camera di combattimento è stata dettagliata internamente con cablaggi e la costruzione dell’apparato radio
  • sono stati collocati alcuni spezzoni di cingoli sui lati e sul frontale della casamatta e costruiti i relativi sostegni di fissaggio
  • le griglie del motore sono state dettagliate aggiungendo un pezzo di tulle e un telaio di lamierino sottile
  • ho costruito con plasticard sottile la classica “ringhiera” posteriore che serviva a contenere i vari materiali trasportati dall’equipaggio e vi ho applicato lateralmente i rulli di scorta
  • gli schurzen costruiti con una plastica decisamente troppo spessa sono stati rifatti con lamierino sottile e poi danneggiati in vari punti; uno di loro è stato ricoperto con zimmerit per simulare un pezzo di recupero prelevato da un altro carro; sono stati rifatti di conseguenza tutti gli attacchi che fissano gli schurzen al carro
Colorazione
Il carro è stato colorato ad aerografo nel classico dunkelgelb con striature irregolari marroni ed ho usato i colori acrilici Tamia.
Per riprodurre il dunkelgelb ho usato XF60 (80%) + bianco (10%) + giallo (10%); ho usato una tonalità più scura molto diluita per evidenziare le pennellature del mezzo e una tonalità più chiara spruzzata al centro delle parti piane più esposte.
Per le striature marroni ho usato XF 10 flat brown (90%) + bianco (10%).
Attesi un paio di giorni ho steso su tutto il modello una mano molto diluita di colore ad olio nero/marrone; lo stesso colore meno diluito è stato dato attorno ai bulloni posti nelle piastre frontali, attorno alle cerniere dei portelli. Sempre dopo un paio di giorni ho evidenziato gli spigoli e bulloni con la tecnica del pennello asciutto. Per simulare la maggiore usura cui gli schurzen erano sottoposti con steso con la punta di un pennello molto sottile piccole dosi di colore ad olio nero, marrone, giallo e bianco tirato poi velocemente con un pennello piatto morbido fondendo così i colori tra loro e creando varie tonalità di colore.
Con gessetti colorati ho poi ripassato la parte bassa del carro per simulare la polvere accumulata durante l’uso del mezzo.

Personalizzazione del carro
Questa è la parte che maggiormente mi ha divertito. Come si può notare dalle foto d’epoca gli StuG trasportavano oggetti di ogni sorta: armi, casse, pezzi di ricambio, spezzoni di cingoli, effetti personali, elmetti, vettovaglie.e chi più ne ha più ne metta e ciò tende a fare di ogni StuG un pezzo unico.
Ho quindi messo mano alla mia banca dei pezzi ed ho caricato il carro di tutto quello che poteva far comodo all’equipaggio, anche materiale di preda bellica nonché una piccola botte.magari piena di buon sidro!!!!
Questo carro non porta tracce di insegne divisionali, tanti carri tedeschi impiegati in Normandia non ne avevano o ne avevano in misura ridotta, per ovvie ragioni di mimetica. L’unico numero appare sullo schurzen dotato di zimmerit, ricordo probabilmente del vecchio mezzo di appartenenza.
Il figurino è di provenienza Academy, leggermente modificato nella posa, colorato con acrilici e rifinito con colori ad olio.

Iil diorama
La scenetta rappresenta il classico “bocage” della Normandia: fitta vegetazione, siepi impenetrabili e stretti sentieri. Per ricreare la vegetazione ho usato piantine secche da fioraio e da modellismo ferroviario. Fissate alla base sono state areografate con un vecchio spruzzatore che uso per questi scopi con colore verde acrilico e vinavil molto diluito. Sul tutto ho fatto cadere a pioggia il mio mix di foglie di the, origano, erbette per arrosti..ho poi ripassato il tutto con colori acrilici di varie tonalità: verde, giallo, beige.
L’erba è stata riprodotta con la classica posidonia raccolta sulle spiagge di Castiglione della Pescaia; l’ho fissata con il mastice a ciuffetti e areografata con vari toni di verde e giallo. Alcuni ciuffetti sono stati incollati al naturale per simulare l’erba secca.
Il cartello riproduce perfettamente l’originale che appare in foto su una pubblicazione dedicata allo sbarco ed alla battaglia di Normandia ed indica “Attenzione il nemico vi vede – direzione Sept Vents”. L’ho realizzato tagliando in scala un sottile compensato e inciso con una penna a china molto sottile per riprodurre le scritte. Una volta asciutto è stato invecchiato con colore ad olio marrone molto diluito.

Bocage
Il diorama una volta realizzato è stato diverso tempo in una sorta di “limbo” e non mi decidevo mai a portarlo a termine in quanto.non riuscivo a trovare un titolo adatto alla scenetta!!! Vabbè sembra una cosa da poco, ma per me è fondamentale il titolo da dare ai miei lavori. L’azione di svolge nei pressi di Caumont nel Luglio del 1944, per questo avevo pensato “Verso Caumont”, oppure “Nel fitto del bocage” o “Nel bocage della Normandia”.ma nessuno di questi titoli mi soddisfaceva. Ebbene faccio vedere il diorama a mia moglie e le spiego il mio tormento interiore, lei lo guarda e mi dice: “Bocage”, questo è il titolo, non aggiungere altro..”.
Ah le donne(dei modellisti!!).

Nota finale
Questo lavoro apparve ormai diversi anni fa sul sito di “Mezzi Militari” e nonostante gli anni passati ho notato che diversi amici modellisti ancora lo ricordavano.
Beh sinceramente la cosa non può che fare piacere ad un (modesto) modellista come il sottoscritto e approfittando di un paio di ore a disposizione, ho scattato delle nuove foto, ho rimesso mano all’articolo facendo qualche piccola aggiunta e il mio StuG è di nuovo pronto a calcare le scene!!
Ammetto che magari non sarà più consono agli standar attuali cui siamo oramai abituati, come in tutti i campi, anche la tecnica modellistica di evolve, migliora, e magari il mio carro non è più al passo con i tempi, ma a volte è bello anche voltarsi indietro, guardare cosa abbiamo fatto tempo fa e fare uscire i nostri modelli dalle scatole per farli rivivere.. anche solo per un attimo.

Stefano Carletti



Bibliografia

Panzer Color I, II, III
Squadron Signal – Stug III in action
Panzerwaffe at war – n. 2 Moscow to Berlin
Les panzer dans la bataille de Normandie
Les Panzer en Normandie – Hors Serie Militaria n.1
Normandie album memorial : invasion journal pictorial

























 

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