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Aerei ed elicotteri : Visti per voi : Il Dc8/63 Minicraft in 1/144
Inviato da Stefano Betti il 20/4/2007 23:52:50 (3872 letture)

Aerei ed elicotteri : Visti per voi
   Il Dc8 è stato ed è tuttora uno dei più famosi aerei civili degli ultimi 50 anni e le sue numerose versioni hanno portato tante livree, da quelle delle compagnie più grandi e famose a quelle meno conosciute. E’ naturale quindi che sia stato un aereo guardato con particolare attenzione dai modellisti appassionati di aerei di linea a reazione. Prima di descrivere il nuovo modello della Minicraft, vorrei fare un elenco dei kit del Dc8. Una buona parte dei kit elencati risalgono alla fine degli anni ’50 e agli anni ’60 e d alcuni sono dei modelli che si avvicinano più a dei giocattoli che ai kit ai quali siamo abituati




Tra l’altro sono rari ed introvabili da tempo, quindi hanno un valore più che altro affettivo e possono interessare i collezionisti più che i modellisti veri e propri: - Aircraft in Miniature 1/72 in vacuform: varie versioni tra cui un Dc8-43 Alitalia - Aurora 1/103: Dc8-11 United, Dc8-21 Eastern, Dc8-32 Pan American, Dc8-30 American Airlines, Dc8-20 Delta - Co-Ma/Aermec 1/208: Dc8-42 Alitalia. - Doyusha 1/100: Dc8-61 JAL (stesso stampo della Nitto 1/100) - Doyusha 1/200: Dc8-61 JAL (stesso stampo del Nitto 1/200) - Entex 1/520: Dc8-63 Eastern - Entex 1/100: Dc8-62 Eastern - Heller 1/125: Dc8-32 TAI, Dc8-32 UTA (due scatole) - In Formation 1/144 in resina: Dc8-20 e -30 (no decal) - KVZ 1/100 (stesso stampo del KVZ): Dc8-32 KLM (due scatole) - Lindberg 1/231: DC8-11 Delta, Dc8-32 Pan American - Necomisa 1/200: Dc8 Pan Am - Nitto 1/100: Dc8-61 JAL (stesso stampo della Doyusha in 1/100) - Nitto 1/200: Dc8-61 JAL (stesso stampo del Doyusha 1/200) - Paramount 1/300: Dc8-32 Pan American - Plasticart 1/100 (stesso stampo del KVZ): Dc8-32 KLM - Revell 1/144: tutte le versioni dal Dc8-10 al Dc8-63 meno la -40, livree KLM, JAL, United, Aeromexico, Aeronaves de Mexico, Pan American e Viasa. Le scatole sono sono state commercializzate con i marchi Revell e Revell Lodela. - Welsh Models 1/144 in vacuform: Dc8-63/73 KLM, Dc8-61F/71F Evergreen e Flying Tigers, Dc8-62 Alitalia. Il kit Revell merita qualche parola in più perché è stato uno dei primi (la prima scatola uscì nel 1959), per il suo livello qualitativo superiore alla media del periodo e perché è stato prodotto in grandi quantità coprendo praticamente tutte le versioni dalla -10 alla -63 con numerose livree. Ho letto da più parti che la scala non era proprio 1/144 ma superiore (probabilmente vicina alla 1/120 di altri kit Revell dell’epoca) e comunque si tratta tuttora di un buon modello che rappresenta abbastanza fedelmente le forme del quadrimotore americano. Ovviamente, si tratta di un kit di tanti anni fa e quindi propone dei dettagli pesanti ed approssimativi ed un montaggio non del tutto facile, ma è stato l’unico kit in 1/144 ad iniezione per 46 anni e questo ne ha fatto una pietra di paragone per chi volesse costruire un Dc8 in tale scala. I kit elencati sono quasi tutti esauriti da tempo e in gran parte introvabili, e l’unica possibilità di trovarne qualcuno è cercare su internet e nei mercatini o provare a vedere se qualche negozio li ha ancora in magazzino, ma quelli particolarmente rari, come i primi Revell o alcuni Aurora, messi in vendita nelle aste tipo ebay, possono raggiungere delle quotazioni anche molto elevate. Il Dc8/63 Minicraft. La Minicraft è una casa Americana che una decina di anni fa cominciò a produrre dei kit di aerei di linea in 1/144. Fu subito chiaro che erano kit abbastanza moderni che avrebbero potuto sostituire i vecchi Airfix o Revell ormai non più al passo con i tempi, ed effettivamente, a parte qualche difetto che quasi tutte le prime realizzazioni avevano, si trattava di modelli validi che anche costruiti da scatola rendevano bene le forme dell’aereo vero. Nel 2002 con l’uscita dell’eccellente Md80, la Minicraft dimostrò che era in grado di produrre dei kit che potessero rivaleggiare con i migliori Revell ma un cambio di proprietà e un blocco della produzione mise a rischio la sua esistenza. Dopo circa un anno uscì il Boeing 727 (molto moderno e valido ma non esente da qualche difetto, dovuto probabilmente anche alle vicissitudini della casa) e quando nel 2005 venne annunciato il Dc8 tutti i modellisti cominciarono a fregarsi le mani sperando di avere presto qualcosa di più moderno ed economico dei vecchi Revell, che prima dell’uscita del kit Minicraft potevano raggiungere delle quotazioni superiori ai 50 euro. L’attesa non fu vana e nel dicembre 2005 la scatola del Dc8-73 con la livrea Delta ebbe un tale successo che negli USA andò esaurita in poco tempo. Il kit è stato progettato da un noto masterista italiano molto esperto ed accurato che ha utilizzato la tecnologia Cad Cam senza lasciare nulla al caso. 

 

La fusoliera è quella lunga delle versioni -61/63 e -71/73 ma internamente riporta dei riferimenti utili per poterla accorciare per le versioni -62 e -72 e per tutte le precedenti più corte. Tra l’altro all’atto della presentazione del kit furono mostrate le stampate separate per i motori CFM56 (versioni -70), P&W JT3D-7 (versioni -62 e -63) e P&W JT3D-3 (versioni -61 e -50) consentendo, ai modellisti dotati di un minimo di esperienza di poter realizzare la maggior parte dei Dc8 costruiti. La scatola che ho esaminato è la terza uscita ed è stata commercializzata nel tardo 2006. Si tratta della versione Dc8-63 Eastern con i motori P&W JT3D-7 e l’ho scelta perché da tale versione si può partire per realizzare un Dc8-62 usato anche dall’Alitalia. Data la particolare scomposizione del kit e la forma dell’aereo vero, non sono riuscito a misurarlo con precisione ma i commenti di bravi recensori, l’impressione generale del modello finito e il tipo di progettazione del kit, mi induce a considerarlo preciso, mentre il confronto dei pannelli con un disegno in mio possesso non ha evidenziato difetti di sorta. La scatola contiene 4 stampate di plastica bianca ed una con i trasparenti per un totale di 71 pezzi. Tre stampate sono uguali per tutte le versioni mentre la quarta con i motori viene accoppiata alla versione da realizzare. Il foglio delle istruzioni contiene una breve storia dell’aereo, le istruzioni per la costruzione con l’indicazione dei colori, lo schema per la colorazione e il posizionamento delle decal ed anche le procedure da eseguire per tagliare la fusoliera per realizzare il Dc8-62.

 

Il kit è in negativo molto fine, più che nei kit di ultima generazione Revell e tutte le pannellature sono precise e squadrate. Davvero nulla sembra essere lasciato al caso. Colpisce l’altissimo livello di dettaglio, mai visto su un kit civile in 1/144. I piani di coda ed il timone sono stupendi e rasentano la perfezione e le ali, bellissime, hanno alettoni e flaps in pezzo unico così da rendere il bordo d’uscita fine e tagliente.

 

Le ali hanno la parte finale tagliata e sono acclusi i due tipi di tip per realizzare l’ala più lunga delle versioni dalla -62 in poi o quella più corta. La fusoliera presenta all’interno gli inserti per guidare il taglio da eseguire per realizzare i Dc8 corti e come nella tradizione Minicraft non sono presenti i buchi dei finestrini, da realizzare (giustamente nelle scale più piccole) con decal. 

 

Il cockpit è costituito da un pezzo trasparente che va dal bordo del musetto alla parte superiore della fusoliera così da evitare di incollare e stuccare i pezzi che dovranno rimanere trasparenti. In alternativa si può colorare il tutto ed usare la decal che riproduce i vetri del cockpit. Il muso è offerto in due opzioni: con le prese d’aria grandi usate negli aerei passeggeri, e quello con le prese d’aria piccole, utilizzate in buona parte dei cargo. I carrelli, precisi e dettagliati, hanno solo bisogno dei tubi dei freni. Quello anteriore presenta anche un piccolo pezzo di trasparente per i fari. Molto Belli e abbastanza fini i portelli di chiusura dei carrelli. I loro vani in fusoliera sono profondi ma peccano di un po di dettaglio interno. Poco male, a modello finito si vedranno molto poco. Ben realizzati anche i motori con la parte anteriore in pezzo unico così da evitare fastidiosi incollaggi e stuccature sul bordo di entrata. 

 

Il foglio decal della Cartograph contiene le insegne della Eastern con i numeri per 7 aerei, portelli vari, cockpit e solo gli stencil principali. La stampa è lucida e perfettamente a registro, se avesse avuto la dotazione completa di stencil sarebbe stato perfetto. 

 

Per i più esigenti consiglio il foglio generico della Aviagraphic (sottomarca della americana Liveries Unlimited, considerata una delle prime marche di decal specializzate negli aerei di linea) dedicato al Dc8. Vi allego una scansione per darvi un'idea della completezza e precisione del foglio. 

 

L’unico difetto degno di nota riguarda alcuni ritiri della plastica presenti sull’ala accanto all’attacco con la fusoliera, fastidiosi perché si trovano proprio sotto alcune pannellature, mentre potrebbe essere difficile incollare la parte trasparente del cockpit senza dover utilizzare lo stucco. Come scrivevo sopra, è possibile partire da un Dc8-63 per realizzare un Dc8-62. I due aerei sono quasi del tutto uguali e basta solo accorciare la fusoliera seguendo le istruzioni e i riferimenti stampati all’interno delle stampate. Per quanto riguarda le decal per i -62 Alitalia, l’unica scelta per realizzare la vecchia livrea a pentagramma è usare il foglio Welsh Models che veniva venduto anche senza il kit in vacuform. Il foglio contiene le insegne per la versione -62 e per la più corta -43 e lo ritengo di buona fattura. Esiste anche un vecchio foglio facilmente reperibile su ebay della Jet Decal per la nuova livrea ma è di scarsa qualità ed è praticamente inutilizzabile, mentre il negozio Freetime di Ostia, vicino Roma, produce un foglio per il Dc8 stampato con la stampante laser. A mio giudizio la scelta migliore sarebbe mascherare con il nastro e dipingere il verde e il rosso, utilizzare i loghi e le matricole del foglio Freetime ed i finestrini, gli stencil e i portelli del foglio Aviagraphic. Se, come penso, è anche un kit facile da montare, lo possiamo considerare il kit definitivo del Dc8 e uno dei migliori kit di aerei di linea realizzati fino ad oggi. Offerto ad un prezzo allineato al mercato è assolutamente da consigliare a tutti gli appassionati del genere e a tutti i modellisti amanti dei bei kit. Peccato che, a causa della mancanza di un importatore sia di difficile reperibilità in Italia. A chi vuole procuraselo consiglio di cercare accuratamente su internet su più siti di vendita per corrispondenza, i prezzi possono variare anche di molto. Ora, dato che alla Minicraft hanno un debole per gli aerei della Douglas, aspettiamo speranzosi un nuovo Dc9 di qualità come questo Dc8. Il vecchio Airfix ha bisogno di andare in pensione…

 

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