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Da AFV Interiors : Porta mortaio M106
Inviato da giulio_mattei il 17/2/2006 23:08:12 (9315 letture)

Da AFV Interiors
Qualche tempo fa, Cesar de los Bueis ci ha mandato dalla Spagna delle foto interessanti di un veicolo che aveva visto e fotografato. Noto a lui come M113 TOA porta-mortaio da 120mm, ho pensato che fosse arrivato il momento per dare un’occhiata più da vicino a questo veicolo.


Ho anche pensato che potesse essere interessante confrontarlo all’ M113 porta-mortaio usato dagli USA negli ultimi anni, incluso l’ M125 porta mortaio da 81mm, l’ M106 porta mortaio da 107mm e l’ M1064 porta-mortaio da 120mm. Inizieremo esplorando il porta-mortaio spagnolo da 120mm nella prima parte mentre nella seconda parte daremo un’occhiata rapida ai tre porta-mortaio principali americani.


Lo scafo di questo mezzo spagnolo è fondamentalmente quello di un M113A1 con il tipico alloggiamento del vano del pilota nell’angolo anteriore sinistro. Il motore è installato sulla destra del vano del pilota e posteriormente ha un compartimento posteriore con dei vani di stivaggio lungo le pareti, ed il serbatoio per il carburante interno nella parte posteriore sinistra, tutte caratteristiche tipiche dell’M113 A1. I cambiamenti apportati all’interno del veicolo per convertirlo nel porta mortaio spagnolo sono incentrati intorno al mortaio di produzione spagnola ECIA 120mm che consiste in una bocca da fuoco, un bipede ed una piastra d'appoggio. L’arma può far fuoco dall'interno del veicolo da un basamento rotante montato sui pannelli del pavimento. Ovviamente i portelloni superiori devono essere aperti quando il mortaio viene adoperato. Dato che su AFV Iinteriors gia abbiamo un’ampia trattazione sull’ M113 qui ci concentreremo nel confrontare gli interni di questo veicolo con i porta mortai usati recentemente dagli USA.
Dall’esterno del porta mortaio spagnolo si notano chiaramente le caratteristiche linee della dell’ M113. Sulla parte esterna del cielo della camera di combattimento si notano le aperture per l'accesso alle postazioni del capocarro e del pilota. Sulla ralla montata sul cupolino del capocarro è montata una mitragliatrice Browning cal. 12,7 mm. E' inoltre significativa la mancanza dei serbatoi esterni nella parte posteriore del carro, una delle numerose indicazioni che questo veicolo deriva dall’M113 nella sua versione base e (quando i serbatoi del carburante erano ancora collocati all’interno del veicolo nella parte posteriore del vano di combattimento) e non sulla versione A2 o successive.
La prima cosa che ho notato guardando quest’immagine dell’interno del compartimento interno è che il mortaio ECIA da 120 mm ha un allestimento della base completamente diverso da tutti quelli che ho visto su ogni altro tipo di M113, certamente diverso dall’ M106A1 (107 mm), M125A1 (81 mm), e dall’ M1064 da 120 mm. In tutti i porta mortaio basati sull’ M113 la bocca da fuoco è montata su un piano rotante e in teoria può sparare in ogni direzione. L’assetto impostato su questo particolare veicolo spagnolo non ha questa possibilità. E’ montato in modo tale che il mortaio possa impiegare solo un arco di tiro limitato, di circa 70 gradi, e solo quando l’arma è puntata posteriormente. Si vede chiaramente dove la parte inferiore del bipede scorre su di una guida posta sul pavimento. Altrettanto chiaramente visibile è che la parte inferiore della bocca da fuoco del mortaio è attaccata ad una cavità sferica tramite un supporto cilindrico (che attraversa il pavimento da lato a lato ). Anche qui diversamente da tutte le piattaforme con cui ho una qualche confidenza. E’ evidente che lo stivaggio su entrambe le sia diverso, essendo le bombe posizionate verticalmente ed orizzontalmente in ceste disegnate diversamente da qualsiasi veicolo americano.
Una vista più ravvicinata del lato sinistro dello scafo mostra l'alloggiamento delle bombe sulla parete laterale sinistra accanto al pezzo da 120mm (a volte il mortaio è anche chiamato “cannone”). Il canale di supporto del mortaio, che va da lato a lato, è visibile più chiaramente in quest’immagine. Sulla parete di sinistra dello scafo ci sono i tubi di stivaggio del munizionamento incernierati accanto al serbatoio del carburante. Si vedono, anche se non perfettamente, alcuni tubi per le munizioni montati orizzontalmente sul cassone di sinistra, davanti al serbatoio. Ancora più avanti ci sono delle mensole con del gibernaggio e ancora più avanti i comandi del pilota. Apparentemente il personale trasporta l'armamento individuale all’interno del mezzo, le armi sembrano fucili d’assalto CETME L. In alto a destra c’è il sedile del capocarro il cu supporto ne permette l'elevazione dal pavimento al cielo della camera di combattimento, con la la stessa disposizione che si vede nella maggior parte dei mezzi della serie M113. Il seggiolino permette al capocarro di abbassarsi all’interno dello scafo sotto la protezione della corazzatura usando gli iposcopi per guardare intorno, o in alto, senza necessità di fuoriuscire con la testa. Sotto il mortaio c’è una cassa di equipaggiamento con il numero del mezzo: il 143. Riguardo ai fucili precedentemente menzionati, dopo la seconda guerra mondiale , il fulcro della squadra Maser che aveva progettato lo Sturmgewehr 44 si spostò in Spagna entrando nella CETME (Centro de Estudios Tecnios de Materials Especiales) e sviluppò un nuovo fucile d’assalto basato sul suo layout originale. Il risultato fu un’arma di acciaio di basso titolo costruita enfatizzando economicità ed affidabilità a discapito dell’aspetto esteriore. L’esercito spagnolo adottò il CETME B, o 58, come arma individuale standard nel 1958, arma camerata per l’unico calibro 7,62 mm leggero. Nel 1964 la Spagna decise di adottare la più potente cartuccia calibro 7,62x51 mm NATO e la CETME modificò il progetto del fucile per arrivare al modelo 58 C. La versione più recente di quest’arma risale al 1984 e fu creata per utilizzare il calibro 5,56 NATO, questo è il modello L (Grazie a Javier Hueso and Gorka L. Martinez Mezo).
Questa foto del comparto del pilota ne mostra la similitudine con quello del M113A1, con le leve di sterzo davanti al sedile, gli oposcopi nella parte superiore intorno al portello ddi accesso ed il pannello degli strumenti principale posto alla sinistra del pilota, angolato leggermente in avanti per consentire una visione migliore. Gli scaffali immediatamente alla nostra sinistra in genere sono riservati alle radio, ma è visibile un solo un connettore per l'amplificatore, mentre le radio sono state spostate sull’altro lato dello scafo, o comunque fuori dalla nostra vista. Ancora una volta, confrontando questa foto con quelle del M113 si noteranno alcune piccole differenze tra i veicoli.
Ecco una vista del lato destro all’interno dello scafo del carro spagnolo. Gli scaffali superiori sono pieni di materiali di trasmissione radio e quelli più in basso sono vuoti, con l’eccezione di un elmetto. Più avanti c’è un altro casco tipico degli equipaggi di mezzi blindati e corazzati, penzolante dal portello di accesso del compartimento motore posteriore. Da notare come i segnali di pericolo da avvelenamento da monossido di carbonio sono posizionati allo stesso modo di quelli dei veicoli americani, ma qui sono in spagnolo. Più giù, in basso alla destra dal portello di accesso c’è il grande condotto nero per l’impianto di condizionamento dell’equipaggio, anche questo uguale a quello dei veicoli americani. La plafoniera sul cielo è la stessa, come pure pure i materiali delle radio appaiono familiari, anche se non sono un esperto di radio dei veicoli moderni. Uno dei nostri lettori, il sig. Alastair Bowie, mi ha scritto per ricordarmi che questo set è o un AN/VRC 160 (con AN/PRC 77) oppure un AN/VRC 125 (con AN/PRC 25).Entrambi i set esternamente sono identici, tranne che per la placca di identificazione. Ad ogni modo, l'AN/PRC 77 è in via di sostituzione con apparati radio della famiglia PR4G, ma comunque continua a sopravvivere nei reparti di seconda linea. Tutti i reparti di prima linea spagnoli si sono convertiti alla famiglia di radio veicolari digitali PR4G (grazie ancora ad Al e Gorka per l'aiuto).
Arretrando sulla rampa posteriore abbassata, abbiamo ancora una volta un’eccellente vista d’insieme del compartimento del mezzo porta e del mortaio. Il bipede che supporta la bocca da fuoco può essere regolato per variare l'alzo dell’arma, il cui meccanismo è visibile proprio direttamente davanti a noi. Questo braccio di sostegno può anche essere usato come una base portatile che normalmente viene agganciata al cielo dello scafo, così che il mortaio venga probabilmente sganciato dal suo perno sul supporto a tunnel così da poter essere rimosso dal veicolo e messo in batteria indipendentemente. Le tubature di supporto sono molto simili come disegno a quelle usate dal M1064 120mm americano, eccetto che questo ha le gambe di supporto piegate a formare un angolo per poter entrare nella guida sul pavimento, mentre la gambe di sostegno nei mezzi americani sono dritte. Ancora una volta notare come il tunnel di supporto nella foto appaia massiccio, in particolare come la fine delle tubature sono fissate ai cassoni dello scafo con delle piattine e numerosi rivetti. I portelli di carico sono aperti e forniscono una visuale suffficientemente ampia per il limitato traverso posteriore del grosso mortaio. La necessità di aprire il veicolo per poter tirare con l’armamento principale, come in questo caso, rappresenta uno dei principali aspetti negativi dell'usare un M113 come mezzo porta mortaio. Impiegato in questo ruolo, l’equipaggio è molto esposto durante le fasi di puntamento dell’arma e di tiro, non solo alle esplosioni aeree sulla loro verticale, ma anche alle contaminazioni di tipo NBC. Alcuni paesi (quelli con maggiori risorse finanziarie) si stanno gradualmente convertendo a mezzi a cielo coperto e dotati di una torretta anche per questo specifico impiego. Un esempio relativo a questo nuovo tipo di mezzi è la torretta United Defense's 120 mm Armored Mortar System (AMS), che può essere montata su molti tipi diversi di scafo e ne esistono altre ancora allo stadio sperimentale.
Questa è una foto dell’interno di un M125A2 con il suo mortaio M29 da 81mm installato in dotazione all’esercito americano. Notare la piattaforma completamente rotante sul pavimento con il mortaio elevato su una piastra centrata sulla piattaforma. La piastra elevata era necessaria perché la bocca da fuoco del mortaio era corta ed era necessario assicurare che la vampa sfogasse completamente all’esterno del mezzo. Notare come i ganci sul cielo del mezzo siano circolari anzichè quadrati come nella maggior parte dei mezzi basati sullo scafo dell’ M113. Come accennato in precedenza, il mortaio utilizzato nella serie M125 era il ben noto ed affidabile M29 da 81mm, che affondava le sue radici nella Francia della prima guerra mondiale e meglio conosciuto nell’esercito americano come M1. Il peso della bocca da fuoco era di sole 44 libbre (meno di 25 kg), la lunghezza di circa 1 m e 20 cm, la velocità in uscita di circa 250 metri al secondo, il tiro utile di oltre 2 km ed una cadenza di tiro da 18 a 30 colpi al minuto, a seconda delle condizioni locali e dell’addestramento del personale. Con alcune modifiche minori, il mortaio M1 fu ribattezzato M29 alla fine degli anni ’50. Quando trasportato all’interno dell’ M125 il mortaio poteva essere smontato e approntato usando una piastra portatile che si può vedere sulla parte esterna del cielo sulla sinistra della cupola del capocarro. Poteva stivare internamente 114 bombe da mortaio e le relative spolette e, come si può vedere, montava una mitragliatrice Browning M2 cal. 12.7 mm sulla ralla della cupola del capocarro. Negli ultimi 20 anni circa l’esercito americano ha convertito questi mezzi negli M1064 porta mortaio da 120 mm o in configurazioni similari, processo che dovrebbe essere giunto ormai a conclusione. Ad oggi ci sono pochissimi M125, sempre che ne siano rimasti, negli arsenali dell’esercito americano.
Questo è il disegno dell’interno dell’ M125A2 per il trasporto del mortaio M29 da 81mm. Iniziando da dietro a sinistra, si vede il porta spolette vicino al serbatoio della benzina (nella sua tipica posizione sopra il cingolo sinistro). Ancora più avanti sul cassone soprastante il cingolo sinistro c’è un rastrelliera di stivaggio verticale per il munizionamento di pronto impiego, e ancora più avanti c’è la grande scatola della batteria con sopra la mensola per gli apparati radio. Montato accanto alla scatola della batteria c’è un sedile, e un altro sedile simile è visibile sul lato opposto del mezzo. Il riscaldamento occupa l’angolo avanti a destra dietro al secondo sedile. Lungo questo lato del mezzo ci sono altre due cassette per le bombe, questa volta le bombe sono conservate orizzontalmente. Tipicamente, quando era in uso l’M125A2, le munizioni erano conservate nei loro tubi protettivi, che si vedevano alla base di questi scaffali quando il mezzo era a pieno carico e pronto all’azione.
Un altro carro recentemente radiato dall’esercito americano è l’ M30 per il mortaio da 107 mm. La maggior parte di queste armi è stata eliminata dai reparti attivi e dalla riserva per far posto al mortaio standard NATO M120 da 120 mm. Ciò nonostante, il vecchio mortaio M30 da 107 mm si può ancora trovare in servizio con alcuni eserciti della NATO. Questo è il mezzo per questo tipo di arma basato sull’ M113, noto come M106. Come l’ M125 per il mortaio da 81mm, il carro deve fermarsi per mettere l’arma in batteria per poter sparare dal'interno. Come molti mortai che sono stati montati sui carri mezzi americani, il mortaio da 107 mm può essere smontato dal mezzo come l’ M125 ed usato esternamente. In questo caso una grande piastra era stivata sul lato sinistro dello scafo del carro e ne è visibile solo una parte sull’estrema sinistra. Noto a molti che lo hanno usato sotto il nome di “4,2 pollici”, il mortaio M30 da 107 mm fu progettato in modo diverso dagli altri mortai degli arsenali dell’esercito americano, perché aveva la canna rigata che stabilizzava ta traiettoria della bomba facendola ruotare sul suo asse longitudinale (come il mortaio Thomson-Brandt RT-F1 da 120mm in dotazione all’ E.I. N.d.T.). Anche qui si noti che l’arma è montata su una piattaforma rotante su 360°, simile come disegno a quella usata sull’ M125, anche se il supporto della bocca da fuoco è abbastanza diverso esteticamente, dato che consiste in un singolo tubo mentre il supporto del mortaio M29 da 81mm era a forcella.
Ecco il disegno della disposizione interna tratto dal manuale dell’ M106A2, con all’interno il mortaio da 4,2pollici (107 mm). L’M106A1 originale fu prodotto per la prima volta nel settembre 1964 ed è stato per parecchi anni il porta mortaio standard dell’esercito americano. La disposizione interna è simile per alcuni aspetti quella dell’M125A2. Ancora una volta, iniziando dietro a sinistra c’è uno scaffale per le spolette (accanto al serbatoio del combustibile), ma in questo c’è anche una rastrelliera per i fucili. Più avanti sul cassone ci sono delle rastrelliere verticali per le bombe di pronto impiego che abbiamo visto prima e la scatola della batteria spra il quale si trova il castello per la radio ed un sedile per il personale. Un altro sedile per il personale è dall’altra parte accanto all’impianto di riscaldamento e ci sono due serie di mensole per lo stivaggio delle munizioni, il tutto simile per molti versi a quanto gia visto sull’ M 125A2. Entrambi i carri hanno il supporto ed il sedile del capocarro nella tipica posizione verso la fronte del compartimento così da essere collocato direttamente sotto la sua botola. Il mortaio M30 da 4,2 pollici (anche noto come “quattro-due”) era in origine il mortaio chimico M2 ed era progettato per sparare bombe al fosforo bianco (WP), fumogene, alla Lewisite (un composto organico di gas all’arsenico - aggressivo chimico vescicante allo stato gassoso N.d.T.), gas soffocanti, gas mostarda e due tipi di gas lacrimogeni ai tempi della grande guerra. Nel 1951 fu leggermente modificato e ribattezzato mortaio M 30 da 4,2 pollici, e solo in seguito mortaio M 30 da 107 mm per conformarsi agli standard NATO. Si diceva che l’arma avesse limiti di elevazione di 45° e 85° con uno sbandamento massimo di 16° senza dover spostare la base. Il munizionamento usato più comunemente erano bombe ad alto potenziale esplosivo (HE), al fosforo bianco (WP), chimiche ed illuminanti con un tiro utile di circa 5 km. La celerità di fuoco si diceva fosse di 20-25 colpi al minuto, con una velocità alla bocca di circa 300 m am secondo.
Infine, questo è l’attuale M1064 con il suo mortaio M121 da 120 mm (noto anche come sistema-mortaio di battaglione), il mortaio somiglia in maniera sospetta all’israeliano SOLTAM. Non solo il veicolo ha due serbatoi esterni, ma ha anche un propulsore RISE (un motore diesel 275hp Detroit Diesel 6V53T turbo accoppiato ad una trasmissione Allison X200-4) Inoltre, avrete notato che diversamente dal carro spagnolo trattato nella prima parte, il porta mortaio da 120 mm americano continua ancora ad usare una piattaforma che ruota sui 360°. Il carro M1064A3 ha la stessa sagoma dell’ M113A3, ma ci sono delle differenze strutturali, che includono una trave saldata, strutture di supporto aggiuntive sul pavimento per attutire il rinculo del mortaio ed una botola superiore allargata e divisa in tre parti. Anche se il mortaio da 120 mm sembra avere la possibilità di girarsi di 90° sulla piattaforma, il carro deve comunque sempre posizionarsi in modo che il mortaio spari verso dietro. In genere, tutti gli M1064 hanno un equipaggio di quattro uomini e 69 bombe stivate all’interno.
Il disegno dell’interno preso dal manuale mostra come l’interno sia diverso dalle altre due versioni basate sull’ M113 viste precedentemente. Dato che i serbatoi sono esterni, c’è più spazio all’interno per immagazzinare il munizionamento. Una larga cesta dotata di mensole posteriormente sulla sinistra prende il posto dei serbatoi interni mentre più avanti si trova una rastrelliera per le spolette. La scatola della batteria è nella stessa posizione dell’A3 e con la classica collocazione per la radio sempre al di sopra di questa. I sedili per il personale sono sempre accanto alla scatola della batteria e anche al traverso dell'isola, ma ora compare una rastrelliera per i fucili montata direttamente dietro il seggiolino di quest'utimo se si guarda l'interno del carro dalla rampa posteriore aperta. Sul lato destro dello scafo ci sono altre rastrelliere orizzontali per stivare altre bombe, mentre una seconda rastrelliera per le spolette prende tutto lo spazio residuo dietro a destra. La Lockheed Martin Ordnance Systems fu scelta nel 1988 come contraente principale per la ricerca e la produzione iniziale del mortaio da 120 mm e del relativo munizionamento. Questa si consorziò per la progettazione con la Soltam Limited of Israel (da qui la similitudine dei due mortai da 120 mm). In seguito l’esercito americano assegnò al Watervliet Arsenal, insieme alla Martin Marietta il contratto per la produzione in serie dell’arma in seguito all’ Arsenal Act competition. Furono convertiti circa 1190 porta mortai M1064 in M121 BMS (M1064 A3) e fu prodotto lo stesso numero di mortai M121, per un investimento totale di 108 milioni di dollari. La conversione dei mezzi fu completata nel giugno 1998, e la produzione dei mortai terminò nell’ottobre del ’96. I miglioramenti apportati al sistema includono un sistema di puntamento migliorato, bombe fumogene migliorate, bombe convenzionali e all’infra-rosso, una gamma completa di munizionamento da esercitazione ed il calcolatore balistico M30. I miglioramenti proposti più a lungo termine includono munizionamento di precisione con tiro utile maggiorato ed un sistema di controllo digitale del tiro. Alcune bombe guidate sono attualmente in prova e potrebbero fornire delle opzioni interessanti al sistema mortaio.
Un’altra immagine del porta mortaio M1064A3 confronta le dimensioni relative del mezzo, di una tipica bomba da 120 mm ed il personale. E’ difficile immaginare che il personale possa voler stare all’interno del carro quando il mortaio fa fuoco, visto che gli effetti dello sparo sono noti in tutto il mondo: il mortaio, specialmente se all’interno del carro, produce al momento del tiro una sovrappressione che oltrepassa i limiti tollerabili. Il personale soggetto a questa sovrappressione deve indossare delle cuffie e chi si trova in un raggio di 200 m dal sistema d'arma deve indossare protezioni per le orecchie. Quando il mortaio spara da dentro il carro deve essere dotato di un apparato BAD (Blast Attenuation Device) che è un dispositivo di attenuazione della deflagrazione posizionato sul vivo di volata dell’M298 per ridurre gli effetti dello sparo. In questa foto si può vedere il dispositivo, che è quell’oggetto a forma di comignolo sulla parte terminale della canna. In base a quanto sancito dal piano di approvvigionamento dell’esercito americano, ci sono previsioni per tre fucili M16A2, un estensione dell’ottica ed un estrattore direttamente dietro la piattaforma del sedile del capocarro all’interno dell’M1064A3. Altre modifiche, oltre la versione A2, includono per il pilota comandi migliorati, un seggiolino ad assorbimento degli urti, un poggiapiedi pilota collassabile e la possibilità di montare delle corazzature aggiuntive. Il carro completa la capacità operativa delle altre armi a tiro teso dei battaglioni trasportando un sistema d’arma che ha la capacità di fornire un’elevata cadenza di fuoco operando con il secondo arco di traiettoria per poter ingaggiare obiettivi defilati e battere aree inaccessibili per le armi a tiro teso. Come menzionato in precedenza il carro M1064A3 sta rimpiazzando le versioni precedenti nell’esercito americano in un rapporto uno a uno, principalmente nei battaglioni corazzati e di fanteria meccanizzata (sei carri per ognuno), squadroni di cavalleria corazzata (tre per plotone) e nei battaglioni di fanteria motorizzata (sei per ognuno). In genere la squadra mortai consiste in un comandante, mortaista, assistente mortaista e porta munizioni-radiofonista-pilota.
La nostra ultima immagine mostra il mortaio americano da 120mm, chiamato M121 quando è a bordo del carro. Il tiro utile con il munizionamento in dotazione è di circa 7,240 m e la cadenza massima di tiro è di circa di 16 colpi al minuto (quattro colpi al minuto per periodi prolungati). Il peso della bocca da fuoco, bipede e piastra è di 170 kg e le munizioni includono HE (esplosivo ad alto potenziale), fumogeni, illuminanti (sia visibili si a infrarosse) ed un’intera gamma di munizioni da esercitazione. Un sistema per il controllo del fuoco è in via di sviluppo per coordinare i diversi interventi e dovrebbe essere disponibile a breve termine. Quando trainato dietro un M998 HMMWV il mortaio è trasportato sul suo rimorchio M1100 e necessita di una squadra di 5 uomini. L’elevazione è da 710 a 1510 millesimi (da 45 a 85 gradi), mentre lo sbandamento è in totale di 272 millesimi, da destra a sinistra. Ogni giro di manovella equivale approssimativamente 5 millesimi. Le principali componenti consistono nel mortaio M298, che è una canna ad anima liscia con un tappo alla base rimovibile dall’equipaggio. Quando l’arma viene impiegata sull’M1064 viene montato sul vivo di volata un attenuatore di sparo come visto in precedenza. Il solo il tubo pesa circa 50 kg. Il treppiede può essere l’ M190 o M 191, con mobilità in direzione, tiro e sbandamento. L’ M190 ha gambe dritte (come si vede qui) mentre l’ M191 ha estensioni rimovibili che gli consentono di essere montato sull’ M1064. La base è dotata di un meccanismo di assorbimento e di un’estensione trasversale. L’ M191 pesa circa 35.5 kg. Il congegno di puntamento visibile in questa foto è l’M67, che include una staffa ed un telescopio 4X a gomito con del trizio radioattivo utilizzato per illuminare scale, indici e reticoli. Il congegno di puntamento pesa circa 1.02 kg. La controparte russa è l’M43 da 120 mm, con un tiro utile di 5700 m, pper un peso di pesa circa 300 kg e servito da una squadra di 6 uomini. Tutte queste armi sono approssimativamente equivalenti come potenza di fuoco, anche se i progetti occidentali per le munizioni sono più avanzati. E con questo si conclude la nostra sintetica panoramica del porta mortaio speciale dell’esercito spagnolo e dei vari porta mortaio derivati dall’ M113 negli ultimi 20 anni. I miei ringraziamenti vanno a Cesar de los Bueis dalla Spagna per le foto dell’interno del carro spagnolo. Grazie anche a Javier Hueso, Alastair Bowie, e Gorka L. Martinez Mezo per i loro commenti, che hanno enormemente migliorato questo contenuto. Le altre illustrazioni e disegni contenuti in questa scheda provengono principalmente dall’FMC, dall’esercito americano, da materiale pubblicitario che dai manuali in mio possesso.
 


Web Magazine
Questo articolo è una traduzione della versione originale pubblicata su AFV INTERIORS di Giulio Mattei, ed è stato cortesemente concesso per la pubblicazione su Modellismo Più da Mike Kendall ed AFV INTERIORS Web Magazine. This article is a translation of the original English version from AFV INTERIORS, and is provided only by permission of Mike Kendall and AFV INTERIORS Web Magazine.

 

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