| Aperta la scatola ci troviamo di fronte a due stampate di plastica grigio chiaro, più un’altra trasparente per le parti vetrate, un ottimo foglio di istruzioni ed un bel foglio di decals nitido e completo per tre esemplari della Regia Aeronautica, tutto il kit è in negativo finissimo. Le mie stampate presentavano parecchie bave, indice forse di uno stampo molto usato. |
Pro: prezzo contenuto, bel dettaglio superficiale, buona resa in scala, ottimo rapporto qualità/prezzo
Contro: interni dettagliati ma non corretti, montaggio non agevole, qualche stuccatura di troppo, foglio decals per tre versioni ma incompleto ed errato per quello che riguarda alcune scritte.
Esame dei pezzi: confrontando i pezzi con i disegni del volume della serie Ali d’Italia, edito dalla “Bancarella Aeronautica” ci si rende conto che la sagoma del caccia è catturata fedelmente.
E’ un buon kit, ma…….come diciamo a Roma, gli manca uno per far trentuno, anche se andando avanti nel montaggio, l’uno è destinato a crescere, mi spiego meglio.
- Fusoliera: nell’intento di utilizzare lo stampo del 202 anche per il 205, si è ottenuto il risultato di avere una scomposizione dei pezzi, soprattutto nella zona del muso cervellotica. Di conseguenza il montaggio non è proprio semplice, anzi, bisogna fare molte prove a secco per avere un corretto allineamento delle tre parti che compongono il muso. La zona scarichi è onesta, c’e da fare qualche dettaglio, ma la base e valida, il filtro antisabbia fornito non è il massimo bisogna lavoraci sopra, soprattutto nella zona anteriore.
- Ali: molto buone, va sostituito tubo di pitot, lievemente fuori scala. Purtroppo è veramente mal riuscita la giunzione fra ala e fusoliera nella parte inferiore, che obbliga ad una stuccatura.
- Impennaggi: sono fornite due versioni dei piani di coda, così facendo con un po’ di attenzione è possibile riprodurre un qualsiasi velivolo. • Radiatori: Bellissimi e ben dettagliati
- Carrello: la base di partenza è ottima, ben riprodotti gli interni, meno bene il ruotino stampato a parte in ben due pezzi, anche qui è necessario stuccare. Le gambe principali sono ottime, ma l’assemblaggio è un incubo, sono la bellezza di quattro pezzi per elemento, gamba principale, semi forcella, martinetto e ruota. Inoltre sui pezzi che compongono le forcelle sono presenti i segni in rilievo degli estrattori, e non sono semplici da eliminare considerata la loro posizione. Peccato, con un po’ di attenzione il kit avrebbe avuto un carrello splendido.
- Tettuccio: in due parti ben stampato, limpido e sottile, combacia bene con la fusoliera.
- Elica e ogiva: buone entrambe
- Abitacolo: con un poco più di attenzione sarebbe stato perfetto, magari con l’aggiunta di un piccolo set in fotoincisione, ma ci sono tante cose che non vanno. Il cruscotto è impreciso, la scelta delle decals per riprodurre gli strumenti troppo semplicistica e mancano bussola e collimatore, la pedaliera sufficiente, bella la cloche, il seggiolino è errato, bello il dettaglio delle pareti interne della fusoliera. Se si lascia il canopy chiuso si può utilizzare tranquillamente quello che viene fornito con il kit, altrimenti c’è da rifare quasi tutto. In definitiva vale il suo prezzo, la riproduzione da scatola è onesta ed è una buona base per un lavoro di superdettaglio senza dannarsi l’anima. Montaggio Ho seguito fedelmente il foglio di istruzioni partendo dall’abitacolo e utilizzando i pezzi del kit senza preoccuparmi troppo del cruscotto (in verità un esperimentino l’ho fatto ma è riuscito male), avendo deciso di riprodurre il velivolo con il tettuccio chiuso. Per il verde anticorrosione interno mi sono basato sulle “Vito Charts” e l’occhiometro, facendo un mix di “Duck egg blue” e “Flag Green” acrilici Tamya.
Ho chiuso le fusoliere senza problemi di incastro dell’abitacolo, ma ho passato circa un’ora in tentativi vari di allineamento dei pezzi del muso, prova qua, forza là, carteggiatina qui, attento che ci casca dentro, porc..acc…ecchec…. tutto il corollario insomma. Non ho montato l’elica come suggerito, andrà per ultima.
Le ali combaciano benissimo nella parte superiore, in modo schifoso in quella inferiore, bisogna stuccare, come bisogna stuccare per quanto riguarda il ruotino di coda, il cui alloggiamento è diviso un ben due pezzi, e ancora mi sto chiedendo perché.
I radiatori sono molto belli, con un buon dettaglio interno e si allineano nelle loro sedi senza intoppi e luci, questo e molto importante perché permette di montarli dopo aver verniciato il ventre del modello e semplificare così le operazioni di mascheratura. Le parti trasparenti combaciano bene con la fusoliera, se si decidesse per il tettuccio aperto, occorre rifare il dettaglio interno, come spiegato sopra. Giunto ai carrelli, ero rimasto assai ben impressionato dal pozzetto e dalle gambe di forza guardando la stampata, un po’ meno quando si è trattato di montare il tutto. Così come è pensata la scomposizione dei pezzi, è impossibile montare la forcella senza prima montare la ruota, di conseguenza non si può dipingere la ruota a parte. Poco male, direte voi, monti solo la gamba, metti la ruota, e poi metti l’altra mezza forcella…..e no! Perché se si vuole far sparire la giunzione fra gamba e semiforcella, è più semplice montare prima le due semiforcelle e dipingere, e poi la ruota, esattamente il contrario di quanto suggeriscono le istruzioni! Inoltre, i perni di incastro della ruota sono stampati sulle semiforcelle, che tra l’altro presentano due splendidi estrattori in rilievo, come i portelli, belli e sottilissimi ma con due estrattori ognuno, beatamente in bella vista, quindi……… su sette pezzi (gamba, semiforcella, ruota, martinetto e tre portelli) che compongono ogni carrello principale troviamo quattro segni estrattori da eliminare, di cui due su pezzi piccoli fragili e rognosi del loro. Dulcis in fundo (latinisti del forum io lo scrivo cosi’ poi sono gustibus vostris!), dicevo dulcis in fundo uno pensa che almeno sia robusto, ma cosi’ non è! Dopo l’incollaggio bisogna prestare attenzione e lasciare asciugare tutto almeno 24 ore altrimenti si storce! Se siete arrivati sino a qui, avete superato la tentazione di buttare via tutto e state passando alla verniciatura, ma pure qui il folgorino ci mette del suo e non vi fa certo rilassare, ma stavolta non è colpa del kit. Quale Folgore faccio? Esistono minimo 200 livree una più bella dell’altra, qui il kit ci dà una mano, essendo disponibili i pezzi solo per un “trop”, scartiamo subito le versioni non tropicalizzate. Ma anche così è un ‘orgia di amebe, sfumature, “arlecchini”. Avevo puntato su un “Arlecchino” prima serie, ma mi sono reso conto che le “amebe” andavano ben oltre le possibilità mie e del mio attuale aerografo, così ho ripiegato sul “biancone”, un 202 molto noto interamente in alluminio in servizio come addestratore nell’immediato dopoguerra.
Come colore di base ho usato il Silver acrilico Tamya, per il pannello antireflesso il Flat Black sempre Tamya. Quando il colore era ben asciutto, ho fatto un lavaggio di polvere di gessetto per artisti nera diluita in poca acqua lungo tutte le pennellature, a lavaggio asciutto con uno Scottex appena umido o ripassato tutto per rimuovere l’eccesso nel senso di volo dell’aereo, o poi rimarcato con un lavaggio selettivo le pati mobili per dare profondità, sempre con la polvere nera ma stavolta asciutta ed il solito Scottex, stavolta arrotolato a mò di sfumino, ho fatto delle lievi strisciate nella zona scarichi. Le insegne della neonata AMI e una passata di acrilico trasparente opaco della ModelMaster hanno completato il tutto.
In definitiva, è una scatola piacevole come impatto, ma con molti difetti e dal montaggio non agevole, la nota positiva è che viene offerta ad un prezzo basso.
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