| F-14B (N.F. 163217) VF 103 Jolly Rogers |
Il modello di questo articolo non ha bisogno di molte presentazioni, è più che famoso, ormai è leggendario, ho voluto rappresentare un esemplare dalla livrea vivace e allo stesso tempo commemorativa di un ultimo volo del N 103 del VF-103 proprio per ricordare un aereo così spettacolare e caro a tutti gli appassionati. Vorrei dedicare il modello all’amico Giulio Gobbi che mi ha dato la possibilità di portarlo da una soffitta polverosa fino alla vetrina di internet, in suo onore ho cercato di farne un modello più dettagliato e rifinito possibile, sperando che il mio impegno sia stato il miglior modo di dire grazie a Giulio e al sito di Modellismopiù. Come premessa, vorrei ringraziare Giovanni Merletti, per la sua collaborazione e disponibilità, si è unito all’impresa nel trasformare questo kit in un modello superlativo. Anche lui ha costruito pari passo un modello di F-14 di cui non sono riuscito a fotografare ogni passaggio, ma in sostanza è stato costruito in parallelo. Quello che viene mostrato in questo articolo è valido altrettanto per la costruzione dell’F-14 di Giovanni e molti dei “trucchi” utilizzati e mostrati in queste foto provengono dall’esperienza di Giovanni che divertendosi nelle ore spese a costruire mi ha volontariamente trasferito la sua conoscenza, specialmente nella verniciatura. Ringrazio anche Stefano Biavati che ha realizzato il tubi di pitot per i due tomcat ricavandoli da alluminio al tornio. Infine un grazie per l’aiuto in extremis di Roberto Nardi e Gianni Belli che mi hanno donato le decals mancanti a completare le bombe GBU-10. Un ultimo grazie a tutti gli amici del forum di M+ per il continuo interessamento al mio lavoro e il divertimento fra una cena e un post di tanto in tanto.
Il kit
La scatola è della Tamiya, il codice di produzione è 60301. Si tratta della primo kit dell’ F-14A in scala 1/32 prodotto da Tamiya più di 20 anni fa, infatti replica le primissime versioni di questo aeroplano contraddistinte dalla griglia di aerazione del cannone e dagli scarichi dei motori tipo Pratt&Witney TF-30 La possibilità di armamento del kit è data dai missili Phoenix , un paio di Sidewinder AIM9 (errati) e da un paio di sparrow AIM7-E (piuttosto scadenti). Il carrello è ben riprodotto e le ruote in gomma non sono male se si pensa di levigarle per renderle più opache. Le ali sono ottime e anche le derive dei timoni, invece sono scadenti i condotti di aerazione delle gondole motori. Purtroppo questo kit è famoso per il fatto di avere la parte anteriore della fusoliera con pannellature in negativo e ben rifinita, mentre il resto della fusoliera è in positivo e approssimata nelle pannellature. L’abitacolo e i vani carrello sono molto spogli vanno sicuramente arricchiti. Se si considera una buona preparazione modellistica a modificare e migliorare i kit, questo può diventare un bel modello in quanto le forme e le dimensioni sono perfette e la dimensione della scala consente di lavorare a qualsiasi modifica o miglioria si pensi di apportare.
Costruzione
Dato che la scatola è adatta esclusivamente per realizzare un F-14A delle prime serie, e il mio soggetto invece rappresenterà un F-14B (N.F. 163217) dei Jolly Roger, è necessario modificare in diversi punti il kit per trasformarlo nella versione B. Nella parte anteriore della fusoliera, si deve eliminare la griglia (presente solo nei primi esemplari della versione A) di raffreddamento del cannone M61 A1, e creare le aperture dinamiche “Naca” in corrispondenza della griglia e sul rigonfiamento del cannone, inoltre si devono riprodurre le griglie di estrazione aria dietro al rigonfiamento del cannone.
Sul lato destro della fusoliera anteriore si è dovuta stuccare una strana “apertura” al posto del pannello della sonda di rifornimento, e reincidere la pannellatura dopo aver lisciato lo stucco.
Su entrambi i lati, si trovano due pannellature stampate in rilievo, che devono essere carteggiate a filo della fusoliera e opportunamente reincise, le piastre di rinforzo delle prese statiche e dinamiche saranno poi riapplicate tramite le fotoincisioni Eduard dedicate a questo kit.
L’abitacolo del kit è molto spoglio e per valorizzare al meglio questo modello si è pensato di scegliere il set in resina della Black Box che è ottimale nei dettagli e nella velocità di montaggio, l’unica cosa migliorabile sarebbero i pochi strumenti a quadrante che sono ottimamente stampati in resina, ma sarebbero più realistici se stampati su acetato e fotoincisione. I pezzi del set in resina si adattano con pochi colpi di lima all’interno dell’abitacolo, il seggiolino anteriore stranamente non entra nella sede della vasca e necessita di essere limato per adattarsi perfettamente. Per l’assemblaggio generale bisogna solo stare attenti al corretto posizionamento con molte prove a secco prima di incollare con colla cianoacrilica. Diverse fonti danno una corrispondenza con il Fs 36231 grigio per la colorazione degli interni, ma confrontando le decine di foto del vero aereo il colpo d'occhio non era soddisfacente con il grigio 36231 , quindi è stato utilizzato un Gunze H335 (BS 3814/640) schiarito con un 20% di bianco, si avvicina moltissimo al 36375, ma con una leggera componente azzurrognola, che nelle foto del libro (Daco Publication) dedicato al F-14 è molto evidente.
Durante la colorazione separata delle varie parti, per avere una visione d’insieme del risultato finale, sono consigliabili diversi montaggi a secco per decidere come intervenire sulle lumeggiature e i colori in modo da soddisfare il colpo d’occhio confrontando le foto del vero abitacolo.
Dopo la colorazione dettagliata degli interni effettuata con vernici viniliche Vallejo, è stata passata una mano di trasparente lucido per effettuare dei lavaggi mirati nelle zone più intricate. Per completare la colorazione degli interni è stata data una passata di trasparente opaco prima di effettuare un drybrush finale con grigio Fs 36375 facendo risaltare tutti i dettagli esposti in luce. Parzialmente, è stato fatto anche un drybrush con alluminio su zone più esposte a usura o metalliche.
Sulle palpebre dei cruscotti una zona in tessuto amovibile copre tutti I cablaggi interni, questa è stata riprodotta con colori Vallejo e tecnica drybrush, partendo da un marrone molto scuro e schiarendo man mano le varie mani di dry brush, infine un leggero lavaggio a olio con vari toni di marrone ha contribuito a dare un effetto profondità.
Per poter assemblare gli interni è necessario realizzare anche il vano carrello anteriore che si incastra fra le semifusoliere. In questo caso sono stati utilizzati vari materiali per riprodurre i cablaggi e le condutture interne; filo di rame, filo in gomma (ricavato da elastici di sartoria), piccoli componenti di elettronica e plasticard. Se qualcuno volesse ereditare lo stratagemma di utilizzare fili in gomma ricavati dagli elastici suggerisco di utilizzarli seguendo questi accorgimenti: -usarli solo per riprodurre cavetteria morbida (cavi elettrici, tubi in gomma, oleodinamici e simili) in quanto restano sempre mossi non rettilinei e hanno una superficie semiruvida che simula bene solo questo genere di cavi; -incollarli in più punti per evitare un successivo loro movimento che screpolerebbe la vernice finale (in quanto molto flessibili, più dello strato di vernice che li ricopre) a meno che non si voglia riprodurre proprio un tubo screpolato; -fissarli ulteriormente con un annegamento di FUTURE una volta finito il vano carrello, che li portegge nel tempo e li rende un corpo unico con il resto e più facilmente verniciabili.
Il vano carrello è stato prima verniciato con un abbondante mano di vernice acrilica Future e poi con bianco lucido Tamiya X2. Sono stati colorati tutti i particolari e in ultimo, sono stati applicati un paio di lavaggi a olio con nero e burno Van Dyk. Una mano di trasparente semilucido ha completato la colorazione.
A questo punto è possibile assemblare le semifusoliere anteriori del kit, facendo attenzione agli incastri e eventuali stuccature. Dopo aver lisciato perfettamente tutte le giunture e le stuccature, sarà necessario ripassare le linee di pannellature scomparse durante la carteggiatura e realizzare alcune piccole pannellature mancanti per riprodurre correttamente la versione B dell’ F-14.
Per poter terminare tutta la parte anteriore è ora di rifinire il canopy anteriore. E’ stato lucidato con delle limette per lucidare le unghie e successivamente immerso in un bagno di vernice acrilica trasparente Future per dare ancora maggiore trasparenza. Successivamente, mascherate le parti che devono rimanere trasparenti con nastro Tamiya, si procedere con il dettaglio dei montanti interni e la successiva verniciatura in nero opaco.
Per riprodurre la blindatura anteriore ambrata di verde si è utilizzato il trasparente della Gunze, dato ad aerografo, dipingendo solo dal lato interno del canopy.
Successivamente sono stati aggiunti dei particolari della strumentazione, che la versione B e D avevano sui montanti interni del canopy e al termine si è verniciato in nero opaco tutto l’interno.
Tolto il nastro della parte interna si può incollare il canopy sulla fusoliera. Sarà necessario stuccare la giunzione fra il canopy e la fusoliera con stucco e lisciare fino a ottenere una superficie continua, questo tipo di attenzione è obbligatoria in una scala così grande, altrimenti le piccole (non piccole) imperfezioni sono le prime a saltare all’occhio.
A questo punto la fusoliera anteriore è terminata e pronta ad essere incollata al resto del kit.
Si procede ora con la preparazione delle parti posteriori della fusoliera, iniziando dalla modifica degli scarichi dei motori, che rispetto alla versione A proposta dalla scatola sono completamente differenti in quanto, le versioni B e D dell’ F-14 montavano i motori GE-F110, diversi dai Pratt&Witney TF-30 della versione A. In questo caso è stato usato un set di dettaglio in resina (l’unico disponibile) della Teknics. E’ stato necessario asportare parte dei terminali dei motori in fusoliera e sostituirli con quelli in resina del set. Sono state usate delle lame seghettate molto fini che si trovano nei comuni negozi di modellismo come accessorio per il taglierino.
Se si lavora con pazienza, e si cura la rifinitura delle linee ti taglio, non occorre stucco per assemblare queste parti, incollando con colla cianoacrilica le giunture restano perfettamente unite e senza fessure.
Continuando sulla parte inferiore della fusoliera, occorre incollare il pannello centrale e stuccare abbondantemente per ottenere un piano perfetto con il resto della fusoliera.
Lo stesso trattamento è necessario per gli aerofreni dorsali, in quanto non combaciano perfettamente e hanno una forma errata che deve essere corretta reincidendo successivamente.
Mentre lo stucco asciuga per una giornata, sono stati verniciati tutti i pezzi dei motori: le turbine sono state verniciate in diverse tonalità di acciai metalizer della Testor e successivamente lucidate.
É stato effettuato un lavaggio con nero per evidenziare le palette e un dry brush sulle zone in rilievo.
I condotti di scarico sono stati verniciati in bianco e successivamente sfumati con jet exaust, nero e sabbia per simulare la “cottura” dei metalli.
Gli scarichi a flabelli sono stati verniciati internamente come i condotti di scarico e esternamente con un mix di Alclad e metalizer Testor.
Il passo successivo è quello di assemblare le gondola con le prese d’aria al corpo inferiore della fusoliera. Purtroppo all’interno della presa d’aria il kit non rende giustizia alla realtà e su un kit così grosso il difetto è troppo evidente per cui è stato necessario intervenire con creatività per risolvere il problema. Si è realizzata una paratia più precisa su cui si è successivamente incollato sia la turbina, sia un foglio di plasticard da 0,25 mm che crea il condotto di aspirazione della turbina. Per rendere un corpo unico e realistico, si è dovuto anche tagliare il pezzo di condotto di aspirazione superiore dal corpo della fusoliera e incollarlo alla gondola. Si è ottenuta così una gondola comprensiva di tutto il condotto che poi è stato stuccato e verniciato prima del montaggio. Questa operazione è la più complessa fra tutte le necessarie (a meno di chiudere le bocche di aspirazione con dei teli di protezione) ma non è rischiosa, basta pianificare bene gli assemblaggi come si vede in sequenza e darsi un po’ da fare con stucco e carteggiatura.
Come si può notare, questa parte è la più laboriosa da eseguire, per rendere il massimo realismo all’interno delle gondole.
E’ neccessaria una accurata stuccatura, per eliminare le giunzioni della modifica, e successiva carteggiatura per lisciare perfettamente l’interno delle gondole prima della verniciatura.
Dopo la prima lisciatura, una mano di stucco spry grigio è utile per uniformare la superfice e rivelare ulteriori imperfezioni.
Quando l’interno è perfettamente liscio si spruzza una mano di stucco bianco e si carteggia con una grana fine (1000) per preparare il fondo alla verniciatura in bianco lucido.
Finalmente dopo l’ultima mano di vernice bianco lucido, gli interni delle gondole sono completati e meritevoli di attenzione anche dopo montati.
Per continuare l’assemblaggio della fusoliera è necessario preparare tutte le parti che la compongono. Purtroppo anche la fusoliera va carteggiata completamente e reincisa per rendere giustizia al kit, quindi è necessario continuare con pazienza e disegni alla mano. E’ stato necessario aggiustare gli accoppiamenti della parte caudale della fusoliera, e una modifica necessaria a realizzare la versione B del Tomcat inserendo l’antenna di coda autocostruita.
Prima di assemblare la fusoliera sarà anche necessario inserire le ali, quindi si procede con l’assemblaggio di queste ultime. Le ali del kit sono ottime, necessitano solo di una stuccatura nel punto di unione nel ventre verso il bordo di uscita, successiva carteggiatura e reincisione delle linee di separazione dei flap.
Lo stesso vale per I piani di coda, si assemblano quasi perfettamente, e necessitano di poco stucco per alcune rientranze. Ovviamente andranno carteggiati e poi reincisi per essere perfetti.
Si è preferito verniciare le ali e i piani di coda prima di assemblarli al kit, per non correre il rischio di avere difficoltà di verniciatura dopo l’assemblaggio. Quindi, vengono date le varie mani di colore sulle superfici superiori e inferiori, precedute da un preshading in blu scuro e seguite da una desaturazione con il colore base schiarito con bianco per simulare un po’ di invecchiamento del colore. A questo punto le ali sono pronte per essere assemblate al kit.
E a questo punto è stato possibile continuare l’assemblaggio delle gondole motori e del dorso della fusoliera, interponendo le ali principali con il meccanismo di rotazione, facendo molte prove a secco per verificare il corretto posizionamento e le stuccature necessarie.
Verificato che tutto combacia e in quali punti è necessario stuccare il dorso, si può procedere dettagliando I vani carrello principali con filo di rame, stagno o gomma.
Una mano di bianco lucido prima di chiudere per finire I vani carrello.
Il supporto del gancio di arresto è stato migliorato prima di essere incollato nella sua sede.
Finalmente la parte posteriore è terminata, sono stati incollati I piloni dei serbatoi e rifinite le pannellature e rivettature necessarie.
Sul dorso sono state verniciate le due camere gonfiabili sotto le ali, in quanto dopo l’assemblaggio delle ali, sarà difficile arrivare a verniciare completamente queste aree. E' stato dato un preshading di marrone e un grigio medio, molto diluito per coprire appena le zone e dare un effetto di variazione di colore dovuta all'usura.
A questo punto, con la dovuta delicatezza sono state posizionate le ali sul supporto di rotazione e con colla cianoacrilica, è stato assemblato il dorso della fusoliera.
Anche qui è necessaria una fase di nuove stuccature, carteggiature e reincisione, d'altrone questo kit ha più di 20 anni.
A colla asciutta, sono state stuccate tutte le parti che necessitano; specialmente l’unione dorsale fra fusoliera anteriore e posteriore, in quanto non combaciavano perfettamente, è stato necessario inserire delle strisce di plasticard per riempire alcune fessure.
Carteggiato lo stucco, finalmente si possono reincidere tutti i pannelli mancanti e rivettare dove necessario.
A questo punto conviene preparare le due derive dei timoni che devono essere carteggiate per eliminare il dettaglio superficiale e sostituirlo con fotoincisioni.
Dopo averle incollate alla fusoliera è necessario stuccare per chiudere i punti di giunzione con la radice delle derive stesse.
Per completare la fusoliera sono stati incollati I piloni anteriori sul ventre e i vari sensori a goccia sotto le radici alari (ricavati da una scatola più attuale della Tamiya) tipiche delle versioni B e D, così come le antenne dorsali.
Ancora qualche piccolo ritocco di stucco e carta abrasiva seguito da un lavaggio con acqua e sapone e dalla mascheratura con nastro delle zone già verniciate, preparano la fusoliera alla prima fase di verniciatura.
La verniciatura viene descritta nella PARTE 2 di questo articolo, SEGUE..........