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Gli Sherman del 44° Royal Tank Regiment in Sicilia
Argomento: Storia : Moderna Data: 20/11/2010

Gli Sherman del 44° Royal Tank Regiment in Sicilia

L‘8 agosto 1943 i primi carri armati inglesi entravano ad Acireale. Erano i nuovissimi Sherman, di produzione americana, in dotazione ai carristi del 44° Royal Tank Regiment. Ma da dove arrivavano questi ragazzi? E poi dove sono andati?

 


 



Breve storia del 44° R.T.R. Royal Tank Regiment

    Il Battaglione fu formato nel 1938 in Inghilterra, con elementi del Gloucestershire Regiment, ed equipaggiato con i carri armati Matilda MkII. Il 23 aprile 1941 viene imbarcato (carri armati compresi) sulla nave Sobiesky e trasportato in Egitto. Il viaggio in nave sarà molto lungo visto che la circumnavigazione dell’Africa prevedeva soste in Sierra Leone e Sud Africa. L’arrivo a Suez avverrà il 13 giugno, dopo due mesi circa di viaggio. Caricati i carri armati sul treno raggiungono Alessandria d’Egitto ed indossano le nuove divise da deserto; ora fanno parte della 4° Brigata della 7° Divisione Armata.

   In data 1 luglio 1941 partono verso la guerra (il primo morto del battaglione sarà "Teddy’ Foster, a settembre).

   Il 18 novembre prendono parte all’operazione "Crusader", la grande avanzata inglese in territorio libico, dividendosi in più gruppi, in appoggio ai Reggimenti di Nuova Zelanda, India e Sud Africa (che combattevano insieme agli inglesi). A seguito di svariati scontri con gli italo tedeschi perdono quasi tutti i carri armati. La situazione è disperata, diversi uomini del battaglione vengono decorati, molti fatti prigionieri, altri muoiono. Arrivano nuovi carri ed il 1 gennaio 1942 partecipano insieme ai sudafricani alla presa di Bardia facendo 9.000 prigionieri italiani. Alla fine l’offensiva sarà un successo, temporaneo.

   A febbraio il Battaglione riceve i nuovi carri armati Valentine MkIII, quasi tutti distrutti nell’offensiva italo tedesca di maggio. La ritirata inglese è generale ed anche il 44° torna verso Alessandria, attestandosi con gli australiani ad El Alamein dove perdono gli ultimi mezzi. I superstiti del 44° (senza carri) raggiungono quindi in agosto le retrovie, dove verranno addestrati all’utilizzo dei nuovissimi e potentissimi carri armati americani Sherman (I, II e III). Nel frattempo le successive battaglie di El Alamein vedranno gli alleati vincenti definitivamente sugli italo tedeschi, anche grazie all’inserimento nelle loro fila di questi nuovi carri armati.

   Alle ore 10:30 del 10 luglio 1943 il 44° RTR sbarca in Sicilia con i suoi nuovi Sherman III (M4A2) sulle spiagge di Avola, vicino Noto. Lo squadrone "C" perde subito 9 carri, colati a picco con la nave che li trasportava.

   Il primo contatto col nemico avviene il 12 luglio a Palazzolo, dove vengono distrutti diversi cannoni italiani e presi 60 prigionieri. Il 13 luglio il 44° passa Siracusa ed il 15 luglio cerca di attraversare il Ponte di Primosole, sul fiume Simeto (Catania), dove però si sono attestati anche 1.400 paracadutisti tedeschi (giunti da Avignone il giorno dopo lo sbarco alleato). Il Ponte di Primosole era una struttura di ferro lunga 120 metri, protetta da numerosi bunker nascosti e sparpagliati nei dintorni del fiume Simeto. Montgomery pensa di prendere velocemente il ponte con l’aiuto di Commandos e di Paracadutisti ma non andrà così. Quella che seguirà sarà una delle più cruente battaglie di tutta la campagna d’Italia, risolta in parte con l’aiuto dei cannoni inglesi che dalle navi al largo sparavano sulla costa siciliana.

   Nel primo attacco i tedeschi lasciano arrivare vicini gli inglesi e poi, nascosti dalla vegetazione, ne fanno una strage. La potenza di fuoco impedisce agli Sherman del 44° di aiutare la fanteria ed alla fine della giornata i morti inglesi saranno più di 100, con 3 Sherman distrutti. Il successivo attacco notturno permetterà agli inglesi di prendere il ponte, ma i nostri carri del 44° riusciranno (per problemi radio) a salirci sopra solo la mattina, quando un cannone tedesco da 88 ne distruggerà i primi due. Altri 3 Sherman saranno distrutti durante il corso della giornata. Alla fine gli inglesi riescono a passare il ponte, ma i tedeschi si attestano sul fossato Bottaceto, creando un nuovo sbarramento. Si combatte ormai alla baionetta, come nella prima guerra mondiale. Ma i tedeschi resisteranno ad ogni attacco e lasceranno la strada libera solo dopo aver deciso il ripiegamento sulla Calabria.

   Tra le migliaia di soldati sepolti nel "Catania War Cemetery" troviamo anche il carrista Gerald PAGE (7957644 - 2 C 35) appartenente al 44° Royal Tank Regiment. Il suo carro venne colpito dai tedeschi nella piana di Catania il 18 luglio 1943 e lui restò ucciso sul colpo, aveva 22 anni.

   Il 5 agosto i carri armati Sherman III del 44° RTR entrano a Catania e, finalmente, l‘8 agosto arrivano ad Acireale. Salgono su dalla stazione fino a piazza Duomo, dopo che i genieri hanno aperto la via interrotta dagli artificieri tedeschi. Un testimone ricorda di aver visto passare un soldato tedesco ferito, che aveva appena fatto saltare il ponte sulla ferrovia. Vengono anche fatte brillare le mine che i tedeschi avevano lasciato innescate. Alle ore 15 i carri armati sono in p.zza Duomo e sparano contro un cannoncino tedesco lasciato a copertura in fondo alla Via. L’orologio della cattedrale è rotto e segna le 14,40.

   Il 17 agosto gli Sherman arrivano a Fiumefreddo. La guerra in Sicilia è terminata.

   Il 7 settembre la brigata si trova a sud di Paternò mentre tra il 23 e 24 viene traghettata al di là dello stretto. Sale fino a Taranto e poi a Lucera, dove arriva l’8 ottobre 1943. Riprendono l’azione il 3 novembre, bloccati da aspri combattimenti sul fiume Sangro. Per riuscire a passare ci metteranno quasi un mese. L’8 dicembre perderanno 6 carri nei combattimenti di Rualti, arrivando ad Ortona il 14.

   Finalmente escono dai combattimenti, tornando a Taranto. Il 27 gennaio si imbarcano per tornare in Inghilterra, dopo più di 3 anni di lontananza da casa.

   I mesi di marzo, aprile e maggio 1944 verranno spesi  in preparazione del D Day. Il giorno 8 giugno lasciano il porto di Gosport per sbarcare l’indomani con i loro carri armati sulle spiagge della Normandia, concentrandosi ad Anbliè e Caen. Nel contrattacco tedesco perdono 13 carri, più 9 danneggiati (con 9 morti ed una trentina di feriti e dispersi). Nella battaglia di Falaise perdono altri due carri. Il 29 agosto attraversano la Senna. Attraversano il confine belga, passando sui teatri della prima guerra mondiale. Il 17 settembre prendono parte all’Operazione Garden e poi Arnhem, insieme ai paracadutisti americani della 101°. Il 10 ottobre attraversano il fiume Reno a Waal. Finalmente il 25 novembre ottengono 6 settimane di riposo.

   Il 23 febbraio 1945 attraversano la Linea Sigfrido concentrandosi a Goch. Seguiranno diversi scontri con i tedeschi che li costringeranno a ritirarsi a Nymegen. Passano il Reno nuovamente il 24 marzo. Il 19 aprile vanno all’attacco di Bremen, con grande supporto aereo, liberando la città dai cecchini solo il 25. Sono pronti ad assaltare Amburgo, quando il 5 maggio alle ore 08:00, la guerra sul loro fronte finisce. Il 9 maggio 1945 il 44° RTR si posiziona a Uetersen per iniziare il suo ruolo di controllo sul paese occupato. Altro che turismo di massa!

Lorenzo Bovi


 



Fig.1: Uno Sherman III provvisto di feritoie per la visione diretta e copertura della trasmissione
           monoblocco in transito ad Acireale.




Fig. 2: Sherman III con copertura della trasmissione monoblocco del 44° RTR in
            Acireale.



Fig. 3: Ecco come si presenta oggi, il luogo in cui transitarono i due Sherman delle immagini
            precedenti.



Fig. 4: Gli Sherman III del 44° RTR in Piazza del Duomo, Acireale.



Fig. 5: Acireale, Piazza del Duomo ai giorni nostri.








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