| Il Carro Veloce (CV)33, poi CV35 e CV38 conosciuto anche come L3/33 - 35 - 38, era nato da un ciclo di collaudi ed esperienze su vari prototipi durato per tre anni a partire dal 1929, ed era chiaramente ispirato al similare Carden Lloyd inglese. |
La produzione cominciò nel 1933 e terminò nel 1938 per un totale di circa duemila pezzi. Non sono assolutamente in grado di tracciare esattamente la storia e le caratteristiche di tutte le versioni e sottoversioni, anche se conosco la storia di questo piccolo carro, inteso come mezzo blindato veloce con con la possibilità di poter operare sui sentieri di montagna, per poterlo utilizzare nelle zone di confine. Un "carro da montagna" dunque, ma che fini' per ritrovarsi coinvolto in tutti gli eventi bellici a cui partecipò il Regio Esercito dal 1935 al 1945, giocoforza utilizzato per compiti e missioni non appropriati, da cui forse discende la sua fama, non certo brillante. L'uso cui era destinato era di accompagnamento alle unità esploranti e avrebbe dovuto fare unicamente affidamento sulla velocità, e non su potenza di fuoco e blindatura, per la sua protezione. Gli esemplari sopravvissuti alla guerra terminarono la loro carriera nel Esercito Italiano e nella Pubblica Sicurezza.
Scheda Tecnica (riferita al CV 33 primo tipo)
- Dimensioni:
- Lunghezza 3,15 m - Larghezza 1,40 m - Altezza 1,28 m - Motore: FIAT 4 cilindri in linea da 2746 cc raffreddato a liquido
- Velocità: 42 Kmh su strada - 10/12 Kmh fuori strada
- Autonomia: 140 Km. su strada o circa 5 ore di funzionamento continuo
- Pendenza superabile: 45 gradi
- Armamento: 1 mitragliatrice Fiat mod.14 cal 6,5, con 76 caricatori da 50 colpi.
- Blindatura:
- Anteriore mm 13,5 - Posteriore mm 13,5 - Laterale mm 8,5 - Superiore mm 6 - Inferiore mm 6
- Equipaggio: 2 Uomini, pilota e mitragliere
Le varianti principali
- CV33 II Tipo (L3/33) o Mod.1934: armamento di due mitragliatrici FIATcal.8 e modifiche alla ruota tendicingolo
- CV35 I Tipo (L3/35): Piastre di corazzatura imbullonate
- CV 35 II Tipo (L3/35): armamento 2 mitragliatrici Breda cal.8, installazione retroattiva agli esemplari già costruiti.
- CV 38 (L3/38): la sostanziale differenza con la serie 33/35 sta nella completa riprogettazione del sistema di rotolamento, troppo facile alla rottura. Dal 1939 mano mano che i 33/35 venivano inviati in officina si provvedeva quando possibile all'adeguamento allo standard del 38 Il Modello
Stavolta è stato facile, grazie sopratutto ad un articolo apparso svariati anni fa (1973) su un notizario dell'IPMS, adesso disponibile in una splendida raccolta su 2 CD, che trattava proprio dell'autocostruzione in 1/35 di questo carro. Armato di fotocopiatrice, ho ridotto i disegni delle parti principali dello scafo in 1/72 ed ho ottenuto la base su cui lavorare. Il resto è venuto da se', il treno di rotolamento è stato ottenuto con una fustellatrice, lamina di rame e tanta pazienza, i cingoli sono stati realizzati incollando tante striscioline di plasticard da 4mm x 1mm sun una striscia di carta. Data la scala l'effetto finale è discreto. I rivetti li ho ottenuti bucherellando una lastrina di rame e poi premendoci contro una matarozza di sprue scaldato. Ho poi tagliato i rivetti ottenuti e li ho incollati sul mezzo. Ci sono diversi particoli abbastanza "tirati via", ma io faccio i modelli per divertirmi e viste le dimensioni di quello che avrei dovuto riprodurre ho deciso di non diventare pazzo. I figurini sono due vecchi ESCI in plastica morbida in 1/72 modificati nella posa. La colorazione è tutta in acrilico, l'erba è un brevetto di Ottaviano Randi (http://members.xoom.it/ottorandi) dico solo che è stata ottenuta con del comunissimo spago, il terreno è .....terra del parco vicino casa. Le immagini delle varie fasi di lavorazione parlano da sole, per le tecniche di taglio dei pezzi etc. mi sono rifatto a quanto già scritto sull’articolo relativo alla Lancia 1Z.
Sono sicuro che la mimetica che ho scelto lascerà molti dubbiosi, ma ci sono arrivato per deduzione. Ho deciso di ambientare il mezzo dopo la resa in A.O.I. nel 1941, quindi ho presunto che si trovasse li da almeno sette anni. Ho considerato che i CV33 arrivarono in Etiopia con una mimetica nocciola scuro a chiazze verdi, considerata l'inclemenza del clima, per le successive verniciature del mezzo non si deve essere andati troppo per il sottile, ecco perchè la scelta di quel marrone tinta unita. Mi sono ispirato ad una foto abbastanza nota che ritrae due soldati inglesi che si aggirano incuriositi in un "cimitero" di CV35. I carri appaiono allineati e tutti piu' o meno danneggiati, solo quello in primo piano si presenta abbastanza intatto. E' curioso notare che tutti e tre i CV visibili nella foto presentano mimetiche diverse... Al solito, l'elenco dei ringraziamenti: - Vito Zita(http://www.regioesercito.it),
- Riccardo La Barbera e Claudio Cioffi per la enorme mole di documentazione di carattere storico che mi hanno fornito, una delle parti della costruzione di ogni modello che prediligo è proprio leggere tutto quello che trovo sul periodo e luogo in questione
- Silvano Mussone e Ottaviano Randi per le costruttive discussioni telefoniche e via mail sul solito tema :"..come faccio a fare questo?"
Per le altre foto del modello, che è stato costruito fra maggio e novembre del 2002, vi rimando alla mia galleria. |