Il
Schieramento dei reparti di Artiglieria (2)
Argomento: Artiglierie : Articoli Data: 22/4/2004
2) Fronte dell'Africa Settentrionale (dal 10.6.1940 al 2.1941)


Fronte dell'Africa Settentrionale (dal 10.6.1940 al 2.1941)

 

Per molti anni il problema dell'artiglieria in Libia fu visto in funzione delle operazioni contro i ribelli. Si pensò quindi che il materiale di artiglieria dovesse rispondere ai seguenti requisiti: grande rapidità e mobilità di fuoco per poter battere bersagli sparsi e mobilissimi; non grande potenza del colpo isolato, non essendovi da battere bersagli molto resistenti; grande adattabilità al terreno durante il tiro e durante il trasporto, quest'ultimo da farsi preferibilmente a soma, per poter marciare agevolmente in terreno privo di strade e di scarsa resistenza. In conseguenza di ciò venne previsto il seguente armamento:

a) - Divisione o gruppo misto.

Il materiale che risponde ai requisiti necessari, si disse, è il 75/18-35, il quale, oltre agli altri pregi minimo peso, minimo ingombro, massima maneggevolezza, possiede anche quello di essere un obice, ossia una bocca da fuoco a tiro curvo. Vantaggio notevole in quanto il terreno libico, anche laddove, come nella Gefara, sembra a prima vista piano ed unito, è invece pieno di fratture, solcato in tutti i sensi da fossi e profonde incisioni, coperto da dune talvolta elevate, per cui il tiro teso dei cannoni, specie alle brevi distanze, che in questo caso sono le normali, riesce di scarsa efficacia.

In confronto i materiali dei quali invece allora si disponeva in Colonia (75/27, 77/28) erano molto pesanti ed ingombranti.

Il mezzo di traino adatto sotto ogni aspetto appariva il nuovo T.L.A. (Trattore leggero Africa), munito di ruote speciali; così il complesso da 75/18-35-T.L.A., leggero e maneggevole, era considerato in possesso della maggiore attitudine a muoversi e a manovrare nei territori libici.

L'autotrasporto del 75/27 e del 77/28, che era praticato allora, era riconosciuto come soluzione di ripiego e transitoria. A parte che detti materiali erano sotto ogni riguardo ormai sorpassati, l'autotrasporto sembrava nel caso specifico il meno indicato, perché toglieva all'artiglieria il requisito più prezioso: la possibilità di manovrare e di intervenire celermente.

Per quanto riguarda poi le batterie reggimentali il materiale da 65/17 si pensava potesse essere sostituito con grande vantaggio dal mortaio da 81, arma nel confronto molto più leggera e di grande efficacia.

Ciò si diceva anche e specialmente per quanto riguarda i gruppi libici misti.

b) - Corpo d'Armata.

Il materiale di corpo d'armata più adatto sembrava il 100/17; esso presentava rispetto al 105/28 il vantaggio di essere molto più leggero pur rimanendo in grado di assolvere gli stessi compiti entro limiti di gittata che, nel caso che si considera, possono essere ritenuti sufficienti. Infatti di norma queste artiglierie dovranno essere decentrate alle divisioni, le quali dovranno assumersi anche le eventuali azioni di interdizione e di controbatteria.

Solo in qualche caso eccezionale possono riuscire utili azioni di fuoco a raggio più esteso e in questi casi il 105/128 potrebbe tornare vantaggioso; ma tale vantaggio non potrebbe certo compensare il grave inconveniente del maggiore appesantimento che il 105 comporta. Se ne può vedere perciò un'assegnazione eventuale.

D'altra parte simili azioni a largo raggio possono essere in questo caso affidate con maggior rendimento a unità aeree. Si chiedeva pertanto, per

a) - il gruppo misto libico: 1 gruppo su 2 batterie da 75/18/35;

b) - la Divisione: 3 gruppi da 75/18/35 su 3 batterie ciascuno;

c) - il Corpo d'Armata: 3 gruppi da 100/17 su 3 batterie ciascuno; eventuali uno o due gruppi da 105.

L'impiego lo si pensava orientato sui seguenti criteri base:

a) - Normale decentramento dei gruppi divisionali ai reggimenti di fanteria e dei gruppi di Corpo d'Armata alle Divisioni.

b) - Normale assunzione da parte delle artiglierie divisionali di tutti i compiti, compresa l'interdizione e l'eventuale controbatteria. Il Corpo o d'Armata non avrebbe dovuto svolgere, se non in casi del tutto eccezionali, azioni di artiglieria in proprio, ma limitarsi a rinforzare con i suoi gruppi le artiglierie divisionali.

c) - Azioni di fuoco ravvicinate e normalmente a vista;manovra del fuoco ottenuta sia con lo spostamento delle traiettorie, sia, e con frequenza, con lo spostamento delle batterie; schieramenti avanzati, centrali e relativamente raccolti.
d) - L'appoggio devoluto ai gruppi decentrati ai reggimenti; le rimanenti azioni ai gruppi divisionali e di rinforzo.

e) - Normale la preparazione per l'azione immediata e quella di gruppo; eccezionale quella per la manovra del fuoco.

In sostanza l'impiego dell'artiglieria nelle unità considerate si avvicina a quello delle unità celeri, solo che nelle prime la cooperazione fra fanteria e artiglieria deve essere ancora più intima e serrata.

Le idee che abbiamo così riportate rispecchiano una fase di transizione. S- guardava al 75/18 con molte speranze come all'ultima e più appropriata realizzazione che conciliava in sè le esigenze di mobilità, di potenza, di gittata; forse si astraeva un po' troppo dalle doti di robustezza e di rusticità che tanta importanza hanno nel terreno della colonia. Ma comunque i 75/18 cominciavano solo allora ad apparire e appena qualche esemplare (1938) era dato ai reggimenti della madrepatria: fino al 1941 in Libia di moderni materiali d'artiglieria non se ne ebbero.

La realtà però che andava maturando soverchiava di gran lunga queste stesse visioni e queste aspirazioni. In definitiva noi ci presentavamo in Libia nel 1940 con un complesso di materiali di artiglieria che era quello della guerra 14-18 (e in certa misura anche inferiore perché in Colonia avevamo relegate le più vecchie artiglierie di preda bellica austriache 77/28) e con idee un po' più progredite se si vuole, ma comunque lontane anch'esse dalla realtà. E la realtà era data dalla guerra meccanizzata ed aerea, che imponeva soprattutto, via via nel suo rapido affermarsi, oltre ai carri armati e poi alle artiglierie semoventi, pezzi controcarro e artiglierie contraeree gli uni e le altre moderni e potenti: e non li avevamo e non li avemmo mai, almeno in sufficiente quantità, nemmeno nella madrepatria.

Per i pezzi contro carro ci fermammo al 47/32 che ben presto apparve superato perché inefficace contro le corazzature dei carri armati. Inoltre il 47/32 non aveva mobilità: una volta messo giù dall'autocarro doveva essere trainato a braccia dai fanti in terreno assolutamente proibitivo: il deserto. E pesava 315 kg.!

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Il 25 luglio 1940, la situazione organica delle Grandi Unità italiane, operanti nello scacchiere libico alla dipendenza del Comando Superiore Forze Armate in A.S., era la seguente (con particolare riguardo all'artiglieria e ai pezzi da 47/32 controcarro).

- Intendenza A.S., con delegazione a Tripoli per la Libia occidentale e a Bengasi per la Cirenaica.

(A) - Unità a diretta dipendenza del Supercomando:

a) - Gruppo di due Divisioni libiche (1a e 2a) (Gen. Gallina), binarie, rispettivamente 1° e 2° - 3° e 4° Raggruppamento di fanteria libica e coi seguenti elementi di artiglieria:

  • 1a Divisione:

    • Compagnia cannoni da 47/32;

    • VI e VII Gruppo art. libico da 77/28; . Col. Ruggeri-Laderchi

    • 6a e 7a batteria da 20

    Rinforzo

    • 1 Sezione da 65 della 4a Div. CC.NN. (10a Armata)

    • 1 Compagnia da 47 della Div. «Catanzaro» (10a Armata)

    • 1 Batteria da 20 della Div. «Bologna» (5a Armata) 1 Batteria del X X Gruppo da 75 CK (le altre due batterie del gruppo erano una con due pezzi fuori uso al XXI C. d'A.; e l'altra pure con due pezzi fuori uso, a Bardia) (1).

  • 2a Divisione:

    • Compagnia cannoni da 47/32;

    • I e II Gruppo art. libico da 77/28 (Col. Masserano)

    • 1a e 2a batteria da 20

    Rinforzo:

    • 19a e 20a Batteria da 65/17 della Div. «Pavia» della 5a Armata.

b) - Raggruppamento Oasi Merid. - (7 btg. libici e minori unità al comando del gen. Maletti), con le seguenti unità d'artiglieria:

  • IV Gruppo libico (7a 8a e 9a Btr.) da 65/17;

Rinforzo:

  • 1 Batteria da 20 del 10° Regg. art. «Bologna»

  • 1 Batteria da 20 del 42° Regg. art. «Sabratha».

c) - 61a Divisione «Sirte», binaria, con le seguenti unità di artiglieria.

  • 61° Compagnia da 47/32;

  • 43° Reggimento artiglieria «Sirte» (Col. Bonfanti Gildo) con:

- 2 gruppi da 75/27

- 1 gruppo da 100/17

- 1 batteria da 20

La batteria da 20 è poi ceduta alla 10a Armata, e reintegrata con una batteria da 20 della Divisione «Pavia». Anche la batteria da 65/17 di ciascuno dei due Reggimenti di fanteria (69° e 70°) è ceduta alla 10a Armata.

d) - Fra le altre unità, le seguenti di artiglieria:

  • 20° Raggr.to artiglieria di C. d'A. (Col. Moech Fernando) (meno X X Gr. da 75 CK)

  • 10° Raggr.to artiglieria di C. d'A. (Col. Pirisi Eugenio) (meno una batteria da 20)

Raggruppamento di manovra

- 1 Gruppo da 100/17 del 10° rgt. art. «Bologna»

- 1 Gruppo da 100/17 del 26° rgt. art. «Pavia»

- 1 Gruppo da 100/17 del 42à rgt. art. «Sabratha»

- 1 Gruppo da 100/17 del 55à rgt. art. «Brescia»

  • 1 Btr. da 20 del 20° Raggr. Art. di C.A.

  • 1 Comp. cannoni da 47/32 della Div. «Bologna»

  • 1 Comp. cannoni da 47/32 della Div. «Pavia»

  • 1 Comp. cannoni da 47/32 della Div. «Sabratha».

e) - 4° Reggimento fanteria carrista (meno un battaglione).

(B) - 5a ARMATA

a) Artiglieria dell'Armata (C.te Art. Gen. Benelli Cesare)

  • 5° Raggruppamento artiglieria d'Armata, (Col. Letizia Angelo) coi gruppi: XIX, XX, XXI e XXII da 149/35 (il XIX Gruppo è in difesa costiera, nel settore di Tripoli).

b) - X Corpo d'Armata:

  • 10° Raggruppamento artiglieria di C.d'A., coi gruppi: XVII e XXV da 105/28 e VII da 100/17 (al Supercomando).

  • 10° Reparto specialisti d'artiglieria.

  • 25a Divisione «Bologna», binaria, con la 25a Comp. pezzi da 47/32 (al Supercomando).

  • 10° Regg.to Art. «Bologna» (Col. Simoncelli Mario), con:

- 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17 (al Supercomando)

- 1 batteria da 20 (alla 10a A.).

  • 55a Divisione «Savona», binaria, con la 55 Cp. pezzi da 47 ceduta alla 10a A.:

- 12° Regg. Art. «Savona», ceduto alla 10a Armata;

- 1 batteria da 20 ceduta alla 10a Armata.

  • 60a Divisione «Sabratha» con la 60a cp. pezzi da 47, ceduta al Supercomando;

- 42° Regg.to Artiglieria «Sabratha» (Col. Piana Giuseppe) con:

- 2 gruppi da 75/27;

- 1 gruppo da 100/17 (ceduto al Supercomando)

- 3 batterie da 20 (cedute alla 10a A.)

c) - XX Corpo d'Armata

  • 20° Raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata (Col. Moech Fernando), con:

- 2 gruppi da 1051/28

- 2 gruppi da 75/27 (ceduti al Supercomando);

  • XX Gruppo da 75 C K, ceduto alla 10a Armata;

  • 2 Btr. da 20 (una al Supercomando e una alla 1a Divisione «Libica»);

  • 20° reparto specialisti d'artiglieria.

  • 17a Divisione «Pavia», binaria, con la 17a comp. da 47/32. Le due batterie da 65/17 dei regg.ti di fanteria sono cedute alla 10a Armata.

- 26° Regg.to artiglieria per Divisione di fant. (Col. Pasquali Aldo), con:

- 2 gruppi da 75/27; 1 gruppo da 100/17

- 1 btr. da 20 (al Supercomando).

  • 27 Divisione «Brescia», binaria, con la 27a cp. da 47/32 ceduta alla 10a Armata insieme con le 2 btr. da 65/17 dei due regg.ti di fanteria.

- 55° Regg.to artiglieria «Brescia» (Col. Tramontin Giuseppe), con:

- 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17 (ceduto al Supercomando)

- 1 btr. da 20 (10a Armata).

  • 2a Divisione Camicie Nere «28 Ottobre», binaria, con 1 cp. mortai da 81 per ciascuna delle due legioni CC.NN. (231a e 238a).

- 1 cp. da 47/32, ceduta alla 10' A.

- 202° Regg.to artiglieria (Col. Ninni Gaetano), (ceduto alla 10a Armata), con:

- 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17 e 2 btr. da 20.

d) - XXVIII Settore di copertura (Zuara):

  • 1 Raggrupp.to art. di 4 gruppi di 3 btr. ciascuno;

  • 1 Btr. cannoni da 65/17, ceduta al R O M. (Raggr. Oasi Merid.).

e) - XXIX Settore di copertura (Nalut)

  • 1 Raggrupp.to art. di 2 gruppi di 3 btr. ciascuno 1 Btr. cannoni da 65/17, ceduta al R.O.M.

f) - XXXIII Settore di copertura (Zanzur):

  • 1 Raggrupp.to artiglieria di 5 gruppi (16 batterie).

g) - XXXIV Settore di copertura (Suani ben Aden)

  • 1 Raggrupp.to artiglieria di 5 gruppi (15 batterie).

h) - XXXV Settore di copertura (Castel Benito):

  • 1 Raggrupp.to artiglieria di 3 gruppi (9 batterie).

i) - Difesa costiera:

  • Settore di Tripoli:

- 1 Com.do Raggrupp.to art. contr. da posizione, con:

- 1 gruppo btr. da posizione costiere e c.a.

- 1 gruppo btr. da posizione costiere e c.a.

- Comando fronte a mare, con:

- 4 btr. da 76/40

- 4 btr. da 77/28

- 4 btr. da 75/27-906 3 btr. da 76/45

- 2 btr. da 90/39

- 1 gruppo da 149/35.

  • Settore di Zuara:

- 1 gruppo di 4 btr. da 77/28 contraerei da posizione (spostate poi a Bengasi).

(C) - 10a ARMATA

a) - Artiglieria dell'Armata (C.te Art. (2) Gen. Villanis):

  • 10° Raggrupp.to d'art. d'Armata con 4 gruppi da 149/35;

Rinforzo:

- 2 btr. da 20 della «Sabratha»

- 1 btr. da 20 della Divisione «Savona»

b) - XXI Corpo d'Armata:

  • 2 Gruppi da 105/28, 2 gruppi da 75/27,

  • 1 gruppo da 75 CK contraerei

  • 2 batterie da 20,

  • 62a Divisione «Marmarica» , con la 62 cp. da 47/32 anticarro.

  • 44° Regg.to Art. «Marmarica» (Col. De Matteis Vincenzo) con 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17, 2 batterie da 20.

  • 27a e 28a btr. da 65/17 della Divisione «Brescia».

  • 63a Divisione «Cirene» con la 63a cp. da 47/32 anticarro:

  • 45° Regg.to art. «Cirene» (Col. Sozzani Michele) con 2 gruppi da 75/27, 1 gruppo da 100/17, 2 batterie da 20.

  • 69a e 70a btr. da 65/17 della Divisione «Sirte»;

  • 202a cp. da 47/32 della 2 Divisione CC. NN. c)

c) - XXII Corpo d'Armata:

  • 22° Raggrupp.to artiglieria di C. d'A. (T. Col. Vallone Riccardo), con i gruppi: 1/100/17, XLII/105 '28, XLIII/105 28;

  • 13a e 14a btr, c. a. da 20 (solo personale);

  • 10a e 11a btr. da 20 della 2a Divisione CC. NN.;

  • 27a btr. da 20 della Divisione «Brescia» .

  • 64a Divisione «Catanzaro» (derivata dalla 3a Div. CC.NN. 21 Aprile):

- 203a cp. da 47 32 (alla 1a Divisione Libica);

- 203° Regg.to artiglieria d.f. (Col. Farfaneti Ermenegildo) con:

- 2 gruppi da 75/27,

- 1 gruppo da 100/17

- 2 btr. da 20.

  • 4a Divisione Camicie Nere «3 Gennaio», con:

- 2 cp. mortai da 81;

- 2 btr. da 65/17 (di cui una alla 1a Div. Libica);

  • 204a comp. da 47/32 d.f.;

  • 204° Regg.to art. d.f. (Col. Marini Achille) con:

- 2 gruppi da 75/27,

- 1 gruppo da 100/17,

- 2 btr. da 20.

d) - XXIII Corpo d'Armata: Non aveva regg. art. di C. A.; ma alla 1a Div. CC. NN. c'erano 2 regg. art. di cui uno della 2a Div. CC. NN.).

  • 15a e 161a btr. da 20;

  • 1 cp. da 47 32 della Divisione «Savona».

  • 1a Divisione Camicie Nere «23 Marzo»

  • 201a cp. da 47/32;

  • 201° (Col. Di Puccio Guido) e 202° Regg. (della 2 Div. CC. NN.) artiglieria d.f. ciascuno con:

- 2 gruppi da 75/27,

- 1 gruppo da 100/17,

- 2 btr. da 20;

  • l5a e 16a btr. da 65/17 della Divisione «Savona».

e) - XXX - A. Settore di copertura (Bardia)

  • Raggruppamento Artiglieria con:

- 16 pezzi da 75/27 (costieri);

- 24 pezzi da 77/28;

- 12 pezzi da 120/35;

- 10 pezzi da 65/17;

- 18 pezzi da 47/32.

f) - XXX B. Settore di copertura (Giarabub):

  • 1 sezione di 2 pezzi da 65/17.

g) XXXII Settore di copertura (Sidi Daud - Piazzaforte di Tobruch)

  • Raggruppamento artiglieria Guardia alla frontiera, con:

- 10 pezzi da 47/32;

- 44 pezzi da 77/28;

- 16 pezzi da 120/35;

- 16 pezzi da 149/35;

- 4 pezzi da 105/28.

Elementi di rinforzo alla piazzaforte avuti dalla 5 A.:

  • 12° Regg.to artiglieria «Savona »;

  • 202° Regg.to artiglieria della Divisione CC. NN.;

  • 1 cp. da 47/32 della Divisione «Brescia».

Compresi nel presente elenco sono le unità di artiglieria dei Raggruppamenti. G. a. F.:

  • 29°: Col. Tufarelli Giulio;

  • 30°: T. Col. Pasquali Raffaele;

  • 31°: T. Col. Baggini Guido;

  • 32°: T. Col. Mesiano Gaetano;

  • 33°: T. Col. De Caroli Francesco;

  • 34°: T. Col. Tobia Diamante;

  • 35°: T. Col. Mattia Fernando.

h) - Difesa costiera e controaerei:

  • Settore di Bengasi:

- 1 gruppo di 4 btr. da 75/27, da posizione costiera e controaerei.

  • Settore di Derna:

- 1 gruppo di 5 btr. da 75/27 id. Settore di Tobruch:

- 1° e 2° gruppo da 20 CC.NN. D.I.C.A.T., con le btr. 201a, 202a, 203a, 204a, 205a e 206a.

  • Settore di Bardia;

- 1 gruppo di btr. da 75/27 da posizione costiera e contraerei.

- VI Gruppo da 75/27 CK.

- 1 btr. da 75/27 CK (del XX Gruppo) avuta dalla 5a A.

(D) - Scacchiere Sahariano

- Truppe Mobili

  • 2 sezioni controaerei da 20;

  • 1 batteria da 65/17, al R. O. M.

NOTE:

 

1) V gr. 75/27 C.K. del 5 Regg. Art di C.A. (Porto Bardia);

XVII gr. 88/56 in arrivo.

Il Comandante del Reggimento aveva inoltre azione ispettiva sulla organizzazione controaerei territoriale della Libia Orientale. con dipendenza dal Comando Base di Bengasi.

(2) Il Comando art. della 10a Armata fu costituito il 16 luglio 1940 in Tobruch: comandante il Gen. di br. Villanis nob. Virginio.

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