Il
Hurricane Mk I di preda bellica tedesca
Argomento: Aerei ed elicotteri : Articoli Data: 7/7/2005
Modello che ha partecipato alla campagna "Africa Settentrionale 1940-42" di M+ conclusasi nel Giugno del 2005.




Si tratta di un Hurricane Mk.I della RAF catturato dai tedeschi e ritrovato dagli inglesi in un campo di volo a Gambut , in Egitto all’inizio del ’43.
L'idea per questo modello mi è venuta guardando il libretto con i profili incluso nel foglio decal della Skymodel relativo agli Hurricane in scala 1/72 aquistato per un precedente modello. Cercavo un esemplare che fosse adatto alla campagna A.S. e quello era perfetto , anche perché insolito. Ho così cercato in rete e su diverse monografie informazioni su questo velivolo e ho trovato un paio di fotografie dell’epoca che lo ritraggono
A questo punto avevo l’idea e avevo le decal, mi mancava il modello. Mi sono così procurato un Hurricane Mk.IIb Hasegawa, al momento credevo che bastasse un qualsiasi modello di Hurricane per mettere in pratica la mia idea! Non era così: un amico mi ha dato spiegazioni sulle differenze tra il Mk.I e il Mk.IIb. Quelle visibili constano nel numero di mitragliatrici alari, 6 per parte sull’Mk.IIb, 4 per parte sull’MkI e quindi in una diversa pannellatura sopra e sotto l’ala a causa della mancanza di portelli di ispezione e caricamento armi.
Ho quindi dovuto riempire con stucco i pannelli in più, per i fori delle mitragliatrici è stato necessario solamente non forare quelli più esterni, il kit viene fornito con tutti i fori chiusi.
Nelle foto il velivolo appare parzialmente “denudato”, mancano infatti due portelli sulla fiancata destra e uno sulla sinistra. Ho quindi dovuto adeguarmi e prepararmi ad un lavoro che non avevo mai fatto prima: l’apertura di pannelli e la parziale ricostruzione della struttura interna.
Nella fase del taglio ho fatto un errore: ho scambiato la destra con la sinistra e ho tolto a sinistra un portello che andava lasciato! Non mi sono fatto prendere dal panico e l’ho prontamente richiuso con plasticard. Ho costruito parte della struttura a traliccio perchè era ben visibile dalle aperture nei portelli. Ho usato del plastirod da 0.5 mm usando come maschera un disegno in scala fatto al CAD.
Vari interventi di ricostruzione si sono concentrati soprattutto nell’abitacolo: le 2 fiancate con manopole, ruote e comandi aggiunti, il seggiolino rifatto in plasticard così come la paratia dietro di esso. Il montaggio , una volta chiusa la fusoliera, è proceduto senza problemi.
La mimetica è quella standard RAF: Middlestone e Dark Earth su Azure Blue con le coccarde, la fin flash e i codici in fusoliera coperte da “macchie” in colore tedesco RLM70 sulle superfici latero-superiori e RLM65 sulle inferiori. Per realizzarla mi sono avvalso della mascheratura con salamini di uhu-tac. I colori sono Tamiya XF-52 (Dark Earth), Humbrol 225 e 157 (Middle Stone e Azure Blue), Lifecolor UA-051 e UA-061 (RLM70e RLM65).
Le decal, come già detto sono della Skymodel e si limitano alle croci e al codice V7670. Le pannellature sono state fatte con una miscela di gesso nero in polvere, acqua e detersivo per piatti, le sporcature con polveri di colorificio e gessetti. La basetta, che ho aggiunto dopo per portare il modello in mostra, è una semplice tavoletta in cartongesso con sabbia di deserto (vera) e microsassolini Tauromodel incollati con Vinavil spennellato. E' stata colorata con Buff Tamiya XF-57 e scurita un po' con un velo di Humbrol 113.
Documentandomi per realizzare questo modello ho imparato molte cose su questo velivolo che fino a poco fa non mi piaceva molto, adesso è diventato quasi il mio aereo ad elica preferito.
Il kit è molto bello e ben fatto, si possono ottenere ottimi risultati con pochi interventi e soprattutto poco stucco!
Unici nei, a mio avviso, sono la mancanza della caratteristica bombola di compensazione dell'impianto idraulico posta nel vano carrelli a mezzeria, gli scarichi un po' brutti e il tettuccio rappresentabile solo chiuso.
Il mio consiglio comunque è quello di usare un foglietto di fotoincisioni almeno per gli interni che sono un po' scarni. Io ho usato quello, molto economico, della serie Zoom della Eduard n° SS-117 che sebbene sia per il kit Revell è ottimo anche per quello Hasegawa: ne ho ricavato il pavimento dell'abitacolo, il cruscotto, le cinture e vari particolari sia interni sia esterni. Mai come in questa occasione ho ricevuto così tanti consigli e preziose informazioni utile alla realizzazione di questo modello.
I miei ringraziamenti vanno agli amici del Club Lilliput, in primis Pierfrancesco "PFG" Grizi, Ettore "Colibrì" Giordano e Francesco "Tuppe Tuppe" Marchesani per avermi insegnato varie tecniche e avermi anche fornito i materiali per metterle in atto e agli amici di Modellismo+ per i consigli e i commenti positivi nei vari post che fanno sempre piacere e danno una carica in più.
Pierpaolo Liso

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