| Per l'occhio inesperto le moderne uniformi da combattimento mimetizzate sono fatte semplicemente di verdi, marroni, grigi e kaki. Tuttavia, qualsiasi studio anche superficiale di queste mimetiche rivelano che gli schemi delle uniformi da combattimento degli eserciti di tutto il mondo sono piuttosto caratteristici e unici. È perciò abbastanza deludente vedere dei figurini moderni rovinati da un approccio alla colorazione del tutto casuale, che consiste nell'impiastricciare il soggetto con qualsiasi colore "fangoso" che sembri adatto. Senza dubbio una uniforme da combattimento del XX e XXI secolo richiede tanta attenzione ai dettagli quanto una di un qualsiasi periodo storico precedente. |
Materiale di riferimento La prima cosa da fare è definire lo schema effettivo e i colori del materiale che desideriamo riprodurre; esistono vari metodi per determinarlo: è possibile comprare dei pezzi veri di uniforme da combattimento nei vari negozi di "surplus" militare, allo scopo di stabilire lo schema generale può essere necessario comprare qualcosa di grande come una giacca. I cappellini da giungla o da fatica aiuteranno con i colori, ma non daranno una visione generale dello schema. Perciò questo potrebbe risultare un metodo di ricerca costoso. Dato che queste uniformi sono di uso corrente è possibile fare delle fotografie in molte esibizioni e caroselli militari. Ci sono molti libri sul mercato che riportano varie fotografie a colori, riviste sia militari che di modellismo possono anch'esse essere una fonte di informazioni. Nell’era delle comunicazioni Internet rappresenta una vera miniera per il reperimento di immagini di ogni tipo e praticamente al solo costo del tempo che vogliamo dedicare alla nostra ricerca. Ognuna delle fonti sopracitate fornirà abbastanza informazioni per determinare gli schemi ed i colori da utilizzare per il nostro figurino. Tenetiamo sempre a mente che occorre stabilire il modello che serve, me non occorre riprodurlo esattamente come appare sul materiale di riferimento. Questo sembra in contraddizione a quanto detto in precedenza circa l'accuratezza, ma una volta che stabiliti la forma e la dimensione delle chiazze di colore che compongono la mimetizzazione, potremo riprodurli nello stile del materiale che desideriamo e come tali verranno riconosciuti. Ci dobbiamo preoccupare dello schema e dei colori, non di riprodurre una parte particolare di uniforme esattamente come appare in un'immagine. Consideriamo che perfino il medesimo schema su tipi diversi di stoffa può avere una diversa sfumatura dello stesso. Per esempio gli impermeabili in "Gore-Tex" di solito hanno una sfumatura dellla mimetica molto più scura del colore standard dell'uniforme di cotone. Anche le coperture degli elmetti sono spesso più sbiaditi dell'uniforme stessa in quanto piu soggette all’azione degli agenti atmosferici ed alle abrasioni che derivano dall’appoggiarli ovunque quando a riposo.
I colori Siamo sostenitori del fatto di usare la pittura migliore per l'effetto che ci occorre e con la quale siate più familiari. I volti sono raramente di un colore opaco a "guscio d'uovo", soprattutto se il soggetto appare sudato, e ciò è abbastanza comune per i militari del blocco Occidentale che sono generalmente dotati di equipaggiamenti pesanti, trascurando logicamente quelli ai tropici. Talvolta si viene criticati per aver lasciato che due o tre componenti dell'equipaggiamento avessero una lucentezza appannata come se questo fosse un errore. Tuttavia, i componenti del kit in nylon appaiono in questo modo, in contrapposizione alle parti in tela grezza che invece sono piuttosto opache. Perciò è importante stabilire quale sia l’effeto che desideriamo ottenere, poi determinare il colore da usare e, per ultimo, il tipo di colore più adatto per quell'effetto desiderato. Per i visi preferiamo utilizzare colori a olio in quanto risultano alla fine lievemente opachi. Per le uniformi mimetiche è meglio usare un colore a base non oleosa in modo che i vari colori si possano sovrapporre l'uno sull'altro senza rovinare gli strati precedentemente applicati. Per questo uso sono molto indicati colori solubili in acqua come i Pelican Plaka o altri acrilici. Le tecniche per gli oli e i Plaka non potrebbero essere più diverse. La lenta asciugatura degli oli ci mette a disposizione un discreto lasso di tempo per sfumare le parti in ombra e quelle in luce. I Plaka tendono invece ad asciugarsi quasi all'istante, perciò il grande vantaggio che offrono gli oli per sfumare va' perduto. Inoltre, gli oli richiedono uno specifico solvente, mentre i colori Plaka vengono diluiti in acqua. L'idea di mescolare ogni singolo componente di colore per le parti in ombra e quelle in luce è piuttosto scoraggiante. Si possono pero' ottenere degli effetti veramente accettabili con i Plaka ed il grosso vantaggio è dato dall’ottenimento di una perfetta superficie. Per creare le sfumature che vi occorrono dovremo miscelare i colori di cui è composta questa pittura. Questi colori si possono mescolare e usare direttamente sulla tavolozza, ma è consigliabile preparare tutti i colori in anticipo e di sistemarli i vasetti o contenitori (le vecchie scatole per pellicole o dei vasetti in vetro si prestano bene allo scopo). Se non completate una sezione dovrete preparare dell'altra pittura e molte volte troverete molto difficile ottenere una identica sfumatura. I plaka aciugandosi tendono a prendere una sfumatura più chiara (gli acrilici della Tamiya ad esempio asciugandosi diventano più scuri) della pittura umida, perciò è buona norma attaccare un'etichetta sul vostro contenitore e di pitturarla con la miscela che contiene, in modo da avere sott'occhio la sfumatura finale. Di solito si inizia con due colori di base a cui si aggiungono i verdi ed i marroni esistenti nella serie Plaka per ottenere l'effetto desiderato. Verde oliva: giallo + un po' di Nero Kaki: giallo + rosso + bianco + un po' di nero Un problema dei Plaka (e degli acrilici) è che tendono ad essere piuttosto lucidi, perciò aggiungiamo alla miscela una considerevole quantità' di grigio medio.
Colorariamo il figurino Questo processo si può meglio desciverlo dividendolo in varie fasi. Per prima cosa un paio di punti generali. Usiamo i pennelli migliori che ci possiamo permettere. Inoltre separatiamo i pennelli che usiamo per gli oli da quelli che usiamo per i colori acrilici.
Passo 1 Assicuriamoci che tutte le parti del soggetto aderiscano perfettamente, di aver eliminato tutte le tracce dello stampaggio e le possibili sbavature. Montiamo il più possibile del modello prima di colorarlo. Ciò che non si può vedere quando il figurino è montato non si può colorare. Poi laviamolo con acqua e detergente e risciacquiamolo allo scopo di togliere ogni traccia di grasso, infine assicuriamo il soggetto ad un'impugnatura di qualsiasi tipo per poterla colorare senza bisogno di toccarla con le mani.
Passo 2 Diamo una mano di fondo al figurino con del colore opaco a smalto (quelli della Humbrol sono molto validi) del colore più simile a quello che dobbiamo utilizzare. Per le parti mimetiche scegliamo un colore di base, sul quale presumiamo vengano stampati gli altri colori. Questo è spesso un kaki chiaro, ma dipende dal materiale. Usiamo delle pitture abbastanza fluide perchè dovremo cercare di evitare di coprire troppo la figura e oscurarne i dettagli, in linea generale due strati sottili sono meglio di uno spesso.
Passo 3 Una volta asciutta la mano di base, coloriamo tutte le parti del soggetto non mimetiche, se usiamo l’olio dopo i Plaka, questo scivolerà nel Plaka che è molto poroso e così rovinerà l'effetto. Se dovete passare dei dettagli a pennello secco (soprattutto le armi con il color metallo), facciamolo in questa fase per evitare di picchiettare la pittura sulla figura finita.
Passo 4 Assicuriamoci che la pittura usata al Passo 3 sia bene asciutta. Prima di applicare il colore è importante stabilire dove siano le giunture e le tasche sul figurino; può sembrare ovvio, ma gli schemi mimetici non passano attraverso queste giunture. Ogni pezzo di materiale (tasche, lembi, ecc.) ha il proprio schema e in nessun caso dovrebbe passare attraverso una cucitura. Scegliamo uno dei nostri colori come base e questo sarà il colore sopra il quale tutti gli altri colori saranno stampati, anche questa tinta di solito sarà una sfumatura di khaki. Dividiamo il colore di base in quattro parti. A due di queste aggiungiamo una piccola quantità di nero o di grigio scuro per ottenere due diverse tonalità di ombreggiatura (ombreggiatura di base ed ombreggiatura scura). Ad un'altra aggiungiamo del bianco per le parti in luce. Avremo bisogno di aumentare la diluizione di queste pitture con dell’acqua di tanto in tanto mentre le usiamo. Cerchiamo di ottenere una miscela più fluida possibile, ma che abbia ancora un buon potere coprente. Coloriamo l'intera area con il nostro colore di base e lasciamolo asciugare poi, stabilite le parti che vogliamo ombreggiare (per esempio le pieghe del materiale - ombreggiate; le grinze più profonde - ombreggiatura scura) e coloriamone i dettagli. Non è un sistema molto buono quello di schiarire la sommità delle pieghe, perché la struttura stessa della mimetica tende a svalutare tutte le lievi sfumature applicate con questo lavoro. Una parte che richiede di essere schiarita è la sommità delle giunture, soprattutto, intorno alle linguette delle tasche ed anche i bordi inferiori di giacche e polsini. Queste parti tendono a diventare un po' più chiare con l'uso e ciò enfatizza le tasche e gli altri dettagli. Se commettete un errore in questa fase lo si può correggere velocemente ripassando la parte con il colore di base. Se desiderate sfumare le parti ombreggiate è possibile farlo diluendo considerevolmente il colore di base finchè non è quasi una lavaggio e pitturandolo diverse volte sull'area di congiunzione tra i due colori. Poiché la pittura è piuttosto diluita, tra un'applicazione di colore e l'altra, ci vuole più tempo. L’effetto sfumato, se eseguito correttamente, può essere molto soddisfacente. Sulle figure più piccole la sfumatura può essere necessaria dato che lo schema generale tende a confondere l'occhio. Ora applichiamo il primo colore della mimetica secondo lo schema che abbiamo precedentemente stabilito. Se certi colori tendono a sovrapporsi ad altri, allora lavoriamo dal colore di base in poi. Non dimentichiamo di fermarci alle giunture, soprattutto quando queste sono sulle spalle. Stendiamo il colore secondo il nostro schema e proseguiamo sulle aree precedentemente ombreggiate e schiarite. Ora continuiamo ad ombreggiare e schiarire le parti coperte dalla nuova pittura. Finchè la vernice è abbastanza fluida i vari strati, soprattutto se colorati a strati successivi, saranno appena percettibili. Ripetiamo questo procedimento con tutti i colori dello schema.
Passo 5 Ora dovremmo avere un figurino quasi completo e con il suo schema mimetico chiaramente definito, con le aree di ombreggiate distinguibili su tutti i colori, e tutte le tasche e giunture visibili per l'interruzione dello schema e per l'ombreggiatura più chiara. Ora non rimane che mettere in evidenza tutti i dettagli. Per esempio la giuntura nelle giacche con strisce di stoffa per nascondere l'abbottonatura, i colletti, i risvolti e le tasche in modo che le interruzioni nel materiale si possano notare chiaramente. Usiamo del nero dove il materiale è realmente diviso (apertura delle giacche, la parte inferiore dei risvolti delle tasche) e un grigio medio sulle giunture. Infine, una volta che i colori si sono asciugati, il soggetto sarà completato e rimarrà soltanto da montare sulla basetta o sul fondo che avremo preparato.
Qualunque cosa si faccia, è importante evitare di toccare il figurino le dita; se è proprio indispensabile usiamo o un fazzoletto o un guanto. Questa è una buona abitudine da tenere con qualsiasi soggetto, ma è particolarmente importante con i figurini colorati con i colori Plaka (o acrilici) poiché questi rivelano subito macchie di sudore o tracce di grasso lasciate dal contatto con la nostra pelle. |
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