 | A trent'anni dagli ultimi testi sull'argomento, una monografia che ha tutta l'aria di essere quella definitiva sul Carro Veloce L3 |
A. Tallillo, A. Tallillo, D. Guglielmi, Carro L3, Trento GMT 2004, pp. 136 Se dovete acquistare un solo libro sul Carro Veloce L.3, acquistate senza pensarci troppo questo eccellente studio dei fratelli Tallillo e di Daniele Guglielmi, che riescono nell’impresa di comprendere in questa ottima opera, tutto o quasi su questo mezzo fondamentale della storia del carrismo italiano. L’opera sulla falsariga delle precedenti ottime prove forniteci dal G.M.T., rappresenta lo studio in assoluto più dettagliato e aggiornato su questo mezzo in una prospettiva che unisce aspetti di carattere storico e tecnico in una veste molto accurata e gradevole con un apparato iconografico di tutto rispetto. L’excursus storico parte da un’approfondita analisi della nascita e della grande diffusione delle tankette Carden Lloyd e fornisce informazioni inedite sul successo planetario di questa formula, esportata negli anni 30 ai quattro angoli del pianeta e sul suo successivo, rapido declino. Su questa vicenda si innesta la storia delle tankette italiane, esaminata dalla creazione e dallo sviluppo di questi mezzi e del loro conseguente impiego in tutte le guerre del Regno d’Italia e del regime fascista, a partire dall’ Abissinia fino alla caduta della RSI, con una trattazione anche del limitato impiego post bellico da parte dell’Esercito Italiano delle tankette superstiti. Molto dettagliato è anche il capitolo dedicato all’impiego dell’ L3 presso altri eserciti con informazioni inedite anche su paesi decisamente esotici che si dotarono del piccolo carro Ansaldo. Di particolare interesse per i modellisti gli accurati disegni tecnici delle principali versioni del mezzo, qui presentato con dovizia di varianti. Gli schemi di mimetizzazione ed i contrassegni che i carri veloci sfoggiarono nel corso della loro non breve vita operativa sono descritti in modo autorevole e informativo, ma manca la profondità con la quale i medesimi autori li trattarono in un articolo del Notiziario GMT dedicato a questo mezzo. L’opera è poi completata da uno studio sui carri veloci sopravvissuti in Italia e all’estero, inclusi alcuni esemplari recentemente ritrovati in Irak e Afghanistan a seguito delle recenti operazioni militari in quei paesi, un’ ulteriore dimostrazione del grande successo di questo piccolo mezzo. Se si può fare un appunto all’opera, ma è un parere assolutamente interessato, è nella limitatezza della parte modellistica ridotta ad una pagina ed alla mancanza di profili di qualche esemplare con relativi schemi mimetici corretti. Tale carenza è sentita soprattutto per la non grande mole di informazioni attendibili e univoche sull’argomento. In definitiva, senza nulla togliere alla recente opera di Pignato sul medesimo argomento, che mi pare in ogni caso affronti la storia del mezzo da una angolazione diversa, e che mi riprometto di leggere e recensire a breve, mi sento di consigliare senza riserva alcuna questo riuscitissimo lavoro del G.M.T. a cui non dovrebbe mancare il successo che merita per la sua indispensabilità per gli appassionati di mezzi corazzati italiani. |
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