| Recensione del bollettino ufficiale del Centro Ricerche Storiche “Notizie & Varie n. 40 – marzo 2005.. |
Il bollettino del Centro Ricerche Storiche “Notizie & Varie, n. 40 – marzo 2005, reca 3 interessanti saggi di carattere storico – modellistico, riassunti nella sintesi che segue. Il primo articolo, a firma del prof. Nicola Pignato, intitolato “Il primo semovente” è dedicato alla realizzazione modellistica della prima versione del semovente Ansaldo da 75/18 impiegata sul teatro africano tra il 1941-42, denominata “M 40” perché fu realizzata sullo scafo del carro M 13/40, partendo dai kit in scala 1/35 dedicati al mezzo: l’ormai introvabile Tamiya ed il modello Italeri-Zvedza attualmente reperibile, i quali pur recando la predetta dicitura “M 40” rappresentano in realtà la versione successiva, realizzata su scafo M 14/41. Il prof. Pignato guida il modellista nell’attività di conversione descrivendo, con una semplicità disarmante che consente a chi legge di vedere cosa dice, tutti gli accorgimenti e le modifiche da apportare ad uno dei kit sopra citati, in modo da realizzare uno dei primi esemplari del semovente, targato R.E. 4462, catturato dagli inglesi nell’estate del 1942. Dapprima descrive le modifiche da apportare all’esterno del veicolo, utilizzando in parte un kit di fotoincisione e ricorrendo all’autocostruzione di altri particolari, per poi affrontare la parte più complessa, gli interni, poiché il mezzo, in condizioni operative, per motivi di agibilità era impiegato con tutti i portelli aperti. La già ricordata chiarezza e semplicità descrittiva del testo è accompagnata da numerose fotografie e disegni che descrivono il mezzo fin nei minimi dettagli, consentendo anche al modellista alle prime armi di cimentarsi nella realizzazione di questo mezzo corazzato, del quale va ricordata la sua rarità, dato che ne furono realizzati soltanto 60 esemplari, le cui vicende operative sono riassunte nell’ultima parte del saggio. Il secondo articolo, “M3 Half-Track con complesso quadrinato M55 Maxon”, a firma di Luciano Maffeis, è dedicato alla costruzione di questa particolare versione del semicingolato americano, realizzata “artigianalmente” dal ricostituito esercito italiano nei primi anni del dopoguerra, istallando su 6 esemplari di M3 (versione base per il trasporto truppe) opportunamente modificati, il complesso c/a quadrinato da 12,7 mm M55 Maxon trainabile privato unicamente delle 2 ruote, ad imitazione della versioni specificatamente realizzate, note come M16 e M16A1, mai fornite alle nostre forze armate. L’autore descrive il complesso lavoro di realizzazione del modello, consistente nella riproduzione delle modifiche apportate a suo tempo ai mezzi prescelti e nella costruzione dell’armatura in legno sul quale era collocata la mitragliera, mettendo a disposizione di chi volesse cimentarsi nella sua costruzione numerose foto del modello finito e la documentazione tecnica, realizzata dal prof.Nicola Pignato, che permettono non soltanto di apprezzare la bravura dell’autore ma anche di conoscere meglio questo mezzo tanto originale quanto raro, con le insegne del reparto in cui ha prestato servizio, il 132° Reggimento Artiglieria Ariete. Il terzo ed ultimo articolo, “VCC-2 O.P. dei Carabinieri e V.C.C.-2 O.P. con lama apripista”, a firma di Massimiliano Orsini, è dedicato ad una particolare versione del V.C.C. 2, veicolo da trasporto e combattimento cingolato derivato dall’M113, realizzata su specifiche direttive dell’Arma dei Carabinieri da impiegarsi in particolari circostanze di ordine pubblico nei centri urbani. L’autore ne illustra brevemente i particolari, sia esteriori, sia interni, che caratterizzano il mezzo, consistenti nell’istallazione di particolari protezioni atte a ridurre gli effetti derivanti dall’impatto di ordigni incendiari,di una grossa grigliatura, montata anteriormente, a desta del portello dei pilota, che ha comportato l’innalzamento della cupola del capo carro e di uno dei visori del pilota e di un potente apparato estintore, il cui serbatoio è alloggiato all’interno del vano equipaggio. Uno di questi mezzi è stato successivamente dotato di una lama apripista a sollevamento idraulico, per l’impiego sia in compiti di protezione civile (sbancamenti, rimozioni di macerie) si di ordine pubblico (rimozione di barricate ed altri ostacoli). Le foto che accompagnano l’articolo mostrano le due versioni descritte in occasione del loro impiego più recente, nel luglio del 2001, in occasione dei disordini accaduti a Genova in occasione del G8. Buona lettura. |
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