| Scheda tecnica di come erano le nostre navi nel 1977 |
Unità sede comando delle forze navali italiane, è derivata dalle esperienze costruttive ed operative dei primi incrociatori portaelicotteri della classe «Doria». Le maggiori duttilità ed efficacia d'impiego derivano dalle più ampie possibilità di imbarco di elicotteri, dalla combinazione dei sistemi missilistici «Terrier» e «ASROC» nella soluzione integrata «Aster», oltre che da un generale miglioramento delle apparecchiature, delle sistemazioni, ecc. - Scafo interamente saldato con accentuata insellatura, suddiviso in 16 compartimenti stagni. Dotato di due coppie di pinne stabilizzatrici. La linea di volo può essere costituita da 9 elicotteri medi tipo AB 204 AS o AB 212 AS, oppure da 4 pesanti tipo SH-3 D. Il ponte di volo misura mt, 48x18.5, l'aviorimessa è sottostante a esso ed è servita da 2 ascensori. La dotazione elettronica è data dai radar: SPS-48 tridimensionale di scoperta, SPS-29 di scoperta aerea, SPQ-2 di navigazione e controllo lattico, due SPG-55A guida missili, quattro NA 10 per la direzione del tiro. Sistemato in bulbo prodiero è un sonar SQS-23. L'unità dispone inoltre di un sistema elaborazione e controllo dati tattici e di un sistema ECM/ESM. Potenza elettrica: 6.800 Kw. Apparato motore a direzione e controllo remoti. Il suo equipaggio, come nave ammiraglia, è di circa 72 ufficiali e 493 sottufficiali e marinai. E' previsto l'aumento del suo armamento coll'imbarco di nuovi sistemi missilistici («Albatros»). Il Vittorio Veneto ha rappresentato un passo importante nell'evoluzione degli incrociatori portaelicotteri indicando la direzione da seguire verso le nuove navi «tuttoponte» e le «sea control ships».
Dati tecnici della classe "Doria"
Disegno tecnico della Vittorio Veneto
Testo, caratteristiche e disegni tecnici provengono dall'Almanacco Navale 1977, a cura di G. Giorgerini-A. Nani edito dall'Istituto Idrografico della Marina |
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