| Questo Kit è dedicato a tutti gli amici e ai webmaster del sito Modellismopiu, in quanto è stato il premio che ho ricevuto come utente del mese del sito, nel maggio 2005. |
UN PO' DI STORIA L’IMAM Ro.37 è un biplano da ricognizione italiano sviluppato nella prima metà degli '30. Prestò servizio nella Regia Aeronautica durante la guerra d’abissina, guerra civile spagnola e nella prima fase della seconda guerra mondiale. I Ro.37 conobbero un discreto successo nell’esportazione, venendo impiegati anche dalle aeronautiche ungherese, afgana e da alcune nazioni del centro e sud america. Progettato da progetto di Giovanni Galasso, era un sesquiplano di concezione tradizionale, con rivestimento in alluminio e tela. Concepito per la ricognizione e l'appoggio ravvicinato prevedeva un coppia di mitragliatrici anteriori più una terza brandeggiabile nell'abitacolo dell'osservatore, che godeva di un'ampia visuale anche grazie alle vetrature in fusoliera. Il Ro.37 disponeva di attacchi subalari e in fusoliera per un carico di bombe di circa 150 kg. Molto curata era la parte aerodinamica, che vedeva il Motore a V, un Fiat A.30 RAbis 12 cilindri (lo stesso dei caccia Fiat C.R.32), accuratamente profilato. Complessivamente il Ro.37 possedeva una notevole autonomia ed una discreta velocità orizzontale e di salita, che permettevano evoluzioni acrobatiche. Come molti altri aerei italiani del periodo venne testato durante la Guerra civile spagnola, principalmente nel ruolo di ricognitore e per missioni di appoggio ravvicinato. All’entrata in guerra dell’Italia i Ro.37 e 30.37bis costituivano la spina dorsale dei reparti di osservazione, oltre ai 283 velivoli in Italia, diversi velivoli erano assegnati ai reparti nelle colonie. Balcani ed Africa settentrionale i teatri che videro l’impiego del biplano. Rimosso via via dal servizio di prima linea, tutti i Ro.37 e Ro.37bis erano già stati radiati prima dell’armistizio.
IL KIT Ho avuto l’onore di ricevere questo kit in regalo dal sito www.modellismopiu.it e quindi ho messo tutta la buona volontà per farne un ottimo modello e presentarlo in un articolo adeguatamente dettagliato sullo stesso sito. Il kit è un Classic Airframes in 1/48, (in realtà misurando esattamente le dimensioni del kit risulta essere in scala 1/50) la fattura è di media qualità, plastica grigia molto morbida e pannellature finemente incise, livello di dettaglio modesto e incastri abbastanza precisi. Il kit prevede la fusoliera del Ro 37 Bis (motore radiale) e il muso a parte per la versione con motore in linea, questo implica il taglio della parte di muso non utilizzabile per realizzare il modello. Una nota di merito alla riproduzione della tela delle ali e della centinatura molto ben fatta. Il kit contiene un set di fotoincisioni, tra cui purtroppo mancano soltanto le staffe di comando delle parti mobili. Nella scatola sono fornite anche alcune parti in resina, ben stampate, come i sedili, ruotino di coda e la mitragliatrice S.A.F.A.T. brandeggiabile. Il foglio decal è di ottima qualità, ma non riporta le scritte di fabbrica applicate sulla coda e i caratteri della (unica) matricola non corrispondono a quelli in uso dalla IMAM.
LA COSTRUZIONE Il modello è stato realizzato da scatola con ampie modifiche e autocostruzione per renderlo il più simile all’originale. Trattandosi di un biplano con abitacoli scoperti e ampie finestrature è d’obbligo autocostruire tutto il telaio interno della fusoliera con l’aggiunta di più particolari possibili esposti alla vista. Il telaio è stato realizzato in tondino di plasticard da 0,6 mm e varie autocostruzioni in plasticard, sprue, filo di rame etc..etc..
Anche le fiancate della fusoliera sono state pulite, e con plasticard è stata simulata la struttura in longheroni correnti lungo le fiancate.
Per realizzare questo dettaglio sono stati presi come riferimento i disegni tratti dal manuale IMAM pubblicati sui bollettini del CMPR. Cruscotti e strumenti sono forniti in fotoincisione e acetato e sono stati preventivamente verniciate nei minimi particolari e poi incollate alla struttura interna.
Sulla verniciatura degli interni ho interpretato un verde anticorrosione per le parti metalliche e una vernice argento per le parti in tela. Questo per deduzione da varie notizie raccolte in giro durante la ricerca storica.
Dopo la verniciatura a tutti gli interni è stato applicato un lavaggio ad olio e un Dry brush come di consueto. Al termine della verniciatura degli interni si assembla la fusoliera che non presenta grandi difficoltà
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Passando alle ali, ho voluto riprodurre i fori nella parte centrale che avevano funzione di maniglie per la discesa del pilota nell’abitacolo e la guarnizione di giunzione delle semiali con il corpo centrale, entrambi particolari troppo evidenti per rimanere assenti.
Ho preferito anche tagliare gli alettoni e posizionarli successivamente mossi per dare un po’ di “vita” al modello finito.
Sulla fusoliera ho realizzato i predellini di salita in abitacolo sulla fiancata sinistra.
Dopo aver assemblato la fusoliera, è stato necessario stuccare e lisciare tutti i punti di giunzione e dopo questa fase tagliare la parte di muso prevista per il motore radiale e unire quella per il motore in linea.
Sulla fusoliera sono stati applicati molti particolari mancanti, autocostruendoli con plasticard, prese d’aria, tappi sul cofano motore, aggancio per antenne, fori. Sono stati tagliate le parti mobili della coda per incollarle successivamente in movimento. Infine è stata incollata l’ala inferiore per terminare l’assemblaggio principale.
Il posizionamento dell’ala superiore è stato molto difficoltoso, ho dovuto realizzare un supporto in polistirolo per tenere allineate le due ali e incollare quindi i montanti centrali nella giusta posizione. A tutti i montanti sono state fatte delle spine di riferimento in filo di rame, per aiutare il posizionamento e la robustezza.
Le ali del Ro 37 avevano una serie di tiranti abbastanza complessa, ogni tirante aveva una cuffia di protezione nel punto di ancoraggio sulle ali, questa parte non è compresa nel kit e non può essere tralasciata, quindi è stato necessario autocostruirla.
I tiranti principali sono realizzati con corda di chitarra elettrica da 0,09 Pollici, mentre i tiranti secondari con filo da pesca da 0,1 mm Dopo aver preparato e assemblato a secco tutti i montanti e i tiranti ho incollato i montanti alari. Il montaggio prosegue assemblando le ruote con i bellissimi cerchi a raggi in fotoincisione e i copriruota.
VERNICIATURA La livrea del soggetto da me scelto è abbastanza complicata, inoltre la documentazione storica in mio possesso è incerta sulla origine e definizione di alcuni colori. Dopo aver attentamente confrontato tutte le tavole, foto e suggerimenti degli amici del forum, pare chiaro che questa livrea come molte altre italiane, per ora vada interpretata seguendo dei riferimenti in alcuni casi vaghi se non addirittura contrastanti Per questo motivo, la mia, rimane una personale interpretazione per riprodurre questo soggetto e non può essere identificata come riferimento certo per riprodurre questo modello. In sostanza mi sono basato sulla tavola della monografia di Vigna sull’ IMAM Ro 37, in quanto fino ad ora unico documento a colori pubblicato, anche se non si tratta di un reperto storico. Vigna suggerisce una corrispondenza di codici Federal Standard per i colori, che corrisponde anche alle altre fonti reperite. La approssimazione a codici Federal Standard dei colori della tavola di Vigna pare essere la seguente: GIALLO 1 FS 33594 - VERDE 1 FS 34258 - MARRONE 2 FS 10076 - VERDE 2 FS 34092 - BRUNO 30215 e GRIGIO MIMETICO FS 36293. Ovviamente i codici FS sono solo una indicazione per capirsi oggi su quali siano i colori, ma non sono esattamente i colori che si usavano all’epoca. A questo punto, ho cercato di riprodurre il più possibile i colori in modo autonomo per avvicinarmi ai codici Fs e alla tabella a colori di Vigna.
Per cui ho realizzato una serie di campioni su un foglio di carta fotografica per stampanti aerografando le varie miscele da me tentate. Nel mio caso per il VERDE 1, ho preferito renderlo leggermente più simile a un verde anticorrosione, in quanto confrontando foto in bianco e nero appare più chiaro di quanto interpretato nella tavola di Vigna, inoltre ho letto che la verniciatura in fabbrica avveniva con colori di provenienza diversa in funzione del luogo di costruzione del velivolo, e nel caso di questo verde, il dubbio più acceso, riguarda proprio il tono reale di colore, addirittura si potrebbe interpretare che fosse un grigio. Alla fine ho identificato i 6 colori da utilizzare per la mia verniciatura. Questi sono i codici FS corrispondenti ai colori da me utilizzati per la livrea: GIALLO 1 FS 33594 (schiarito 10% BIANCO) VERDE 1 FS 34258 (SCHIARITO 20% BIANCO)- MARRONE 2 FS 10076 - VERDE 2 FS 34092 - BRUNO (RLM 79) e GRIGIO MIMETICO FS 36231 (SCHIARITO 10%BIANCO). Per queste miscele ho preferito usare i colori vinilici Vallejo, per la loro varietà e semplicità di utilizzo, oltre al fatto che essendo ad acqua non sono assolutamente tossici per i miei polmoni. Dopo questa estenuante ricerca di colori, ho iniziato a colorare il modello dando una mano di fondo bianco per uniformare la superficie con un colore che faccia risaltare la giusta tonalità del giallo mimetico 1 che non ha un potere coprente elevato.
La mascheratura di questa livrea è un vero rompicapo, finora in assoluto la più difficile che mi sia capitato di realizzare. Per mascherare sono state utilizzate mascherine di pellicola adesiva per disegno “Frisket” opportunamente tagliata su un disegno in scala della tavola di Vigna. In aiuto foglietti di Post-It e Maskol. Ovviamente ho iniziato dando i colori chiari e di seguito quelli più scuri.
Alla fine del complicato lavoro di mascheratura, finalmente si può apprezzare il risultato della livrea. Effettivamente non è stato facile per me ricavare le mascherine, devo dire che è un lavoro estenuante e difficile, ma la resa finale appaga moltissimo.
Il passo successivo è stato di verniciare il fondo bianco per le coccarde e i numeri di reparto, in quanto il foglio decals della scatola non prevede il soggetto da me realizzato.
Come mia abitudine ormai, ho passato una mano di vernice lucida trasparente (FUTURE) per preparare il modello alla fase di lavaggio con i colori a olio.
Per i lavaggi come di consueto, ho usato i colori "Bruno Van Dick" e "Nero di marte" mescolati insieme, e passando uno straccetto in fibra dopo circa 4 ore. In questo modo si sono evidenziate le linee di pannellatura e vari particolari sulla superficie del modello.
Per dare un effetto ottico di invecchiamento della tela ho passato ad aerografo una mano di grigio estremamente diluito (1/10) solo in corrispondenza delle centine e i correnti, in modo di desaturare un poco il colore originale, lo stesso trattamento al centro di alcune pannellature. Successivamente ho verniciato con una mano di trasparente opaco per fissare, decals e lavaggi. A vernice asciutta, con dei gessetti a secco ho riprodotto alcune sporcature nei punti tipici, dando al modello un effetto più vissuto.
Nella fase finale, ho montato tutti i dettagli come le luci di posizione (ricavate da sprue trasparente), i tiranti alari preventivamente preparati, lo specchietto retrovisore (autocostruito), il cannocchiale di puntamento (autocostruito), Il tubo venturi (autocostruito), la mitragliatrice, l’elica, ruote etc…etc… In particolare è stato abbastanza complesso incollare in posizione corretta i montanti del carrello principale, ai quali ho dovuto applicare delle spine di riferimento e procedere con estrema pazienza. Per i tiranti, è stato altrettanto difficoltoso, ma data la particolarità di questo soggetto, non possono essere tralasciati.
Per finire ho preparato un basetta adeguata al modello e al periodo storico, aggiungendo due figurini magistralmente dipinti da Alessandro Carlino del G.M.N di Caltanisetta, che ringrazio pubblicamente per il grande aiuto.
CONCLUSIONI Un bellissimo modello, ma un kit difficile, specialmente per l’assemblaggio delle ali e per la colorazione estremamente complessa. Per un Italianofilo è una enorme soddisfazione avere un modello così in vetrina, ma prima di affronatarlo bisogna avere molta esperienza con le varie tecniche modellistiche per non scoraggiarsi. Buon lavoro Davide Splendore email: starflyer5 @ hotmail.com |
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