| Storia del Gruppo di Combattimento Piceno. Si tratta della parte iniziale - come citato nella fonte bibliografica si va da pag. 383 a pag. 389 - del contenuto del libro dell'USSME dedicato a questo Gruppo. In questo caso non sono presenti situazioni di combattimento affrontate dal Gruppo Piceno nel libro citato. |
Precedenti: la Divisione Piceno dopo l'armistizio
Ai primi di settembre 1943, la divisione «Piceno» si trovava dislocata nelle Puglie tra Francavilla Fontana-Villa Castelli-Oria-Grottaglie, e faceva parte del IX corpo d'armata. La divisione, comandata dal gen. Emilio Coronati, era così costituita : - comando (con 2 sezioni miste di carabinieri); - 235° Rgt. fanteria, su 3 Btg., 1 Cp. mortai da 81 e 1 Cp. cannoni da 47/32; - 336° Rgt. fanteria, su 3 Btg., 1 Cp. mortai da 81 e 1 Cp. cannoni da 47/32; - CLII Btg. mitraglieri someggiato, su 3 compagnie; - 152° Rgt. Art., su 2 gruppi da 100/22 T. A. e 2 gruppi da 75/27 T. A.; ciascun gruppo su 3 batterie; - CLII Btg. misto del genio, su 1 Cp. artieri e 1 Cp. telegrafisti e radiotelegrafisti; - servizi (1 sezione di sanità, 1 ospedale da campo, 1 sezione di sussistenza con squadra panettieri). Alle sue dipendenze erano inoltre: il CCIX Btg. mitraglieri autocarrato di corpo d'armata, 2 autosezioni pesanti, 2 Btg. d'istruzione (il IX e il LII), 2 batterie autoportate da 75/13 e i reparti adibiti alla difesa degli aeroporti di Grottaglie, Manduria e S. Vite dei Normanni. Al momento dell'armistizio, 8 settembre 1943, la divisione stava predisponendo una serie di movimenti per concentrarsi tra Grottaglie e Montemesola, «gravitando con le forze, il più possibile, verso la piazza marittima di Taranto». Alla notizia dell'armistizio, tali movimenti vennero sospesi. L'indomani, però, 9, il comandante della 7a armata, giunto da Potenza e stabilitesi temporaneamente presso il comando della divi-sione, ordinò che la «Piceno» si concentrasse nella zona Montemesola-Grottaglie-Villa Castelli, con fronte a nord. In relazione alla nuova situazione determinatasi in seguito all'armistizio, furono date pure disposizioni per la rimozione dei campi minati, essendo ormai cessati gli scopi per i quali essi erano stati organizzati. Il giorno io settembre, la divisione «Piceno» perdette di forza il CCIX Btg. mitraglieri autocarrato, tornato alle dipendenze del IX C.d'A.; così pure altri reparti di rinforzo vennero successivamente perduti di forza. Sotto la data del 15 settembre, la divisione passò a far parte del LI corpo d'armata, di nuova costituzione. Nel frattempo a Taranto sbarcavano unità inglesi, con le quali si affiancavano subito le nostre unità nella lotta contro i tedeschi, nel mentre truppe delle divisioni «Legnano» e «Piceno» venivano schierate in difesa della piazza di Brindisi, dove si trovavano già alte personalità politiche e militari italiane. In particolare alla divisione «Piceno» venivano affidati i compiti seguenti : - opporsi a puntate di truppe tedesche che dalla zona di Bari-Casamassima-Gioia del Colle tendessero alla zona di Brindisi-Francavilla-Grottaglie; - provvedere allo sbarramento della rotabile costiera fra Monopoli e Fasano (per il cui ultimo compito furono anche messi temporaneamente a disposizione della «Piceno» due Btg. del 67° Rgt. fanteria). Col variare della situazione e col progredire dell'avanzata alleata sul nostro territorio, nuovi compiti furono assegnati alla divisione, la quale, sia nel campo organico che in quello della sicurezza, assolse tali compiti ora fornendo reparti ad altre unità (per es, per la costituzione del I raggruppamento motorizzato) e ricevendone e assorbendone degli altri (per es. il ricostituito 119° Rgt. fanteria posto alle sue dipendenze), ora impiegando le truppe in servizi di vigilanza e di ordine pubblico per garantire agli Alleati le retrovie e le vie di rifornimento. Nel febbraio 1944, si volle anche riordinare la divisione « Piceno » stabilendo che nel giro di un mese fosse «messa a punto per equipaggiamento e materiali» e completasse «il suo addestramento con intensive istruzioni tattiche (tiri compresi)», dopo avere assunto la formazione seguente: - comando; - 93° Rgt. fanteria (1), su 2 Btg. e 1 Cp. mortai da 81; - 235° Rgt. fanteria, su 2 Btg. e 1 Cp. mortai da 81 ; - 336° Rgt. fanteria, su 2 Btg. e 1 Cp. mortai da 81 ; - 152° Rgt. artiglieria, su 2 gruppi da 100/17, 1 gruppo da 75/27 e 2 gruppi da 75/13; - CLII Btg. genio, su 1 Cp. artieri con parco e 1 Cp. telegrafisti e radiotelegrafisti; - servizi (i sezione di sanità, 2 ospedali da campo, 1 sezione di sussistenza e 1 squadra panettieri). In seguito furono introdotte anche aggiunte e varianti di lieve entità. Col nuovo riordinamento la divisione venne ad assumere una formazione ternaria, nella quale però c'era da osservare che, con la costituzione dei 3 reggimenti di fanteria su 2 battaglioni, in sostanza il numero totale dei battaglioni rimaneva uguale a quello della formazione binaria della divisione quando i 2 reggimenti erano costituiti su 3 battaglioni. C'era tuttavia da rilevare l'accresciuta potenza di fuoco del reggimento di artiglieria per cui, avendo quest'ultimo la disponibilità ora di 5 gruppi anziché di 4, il rapporto tra elemento fuoco pesante (5 gruppi) ed elemento di manovra (6 battaglioni) veniva ad essere quasi di 1 a 1. Si riteneva che, dopo riordinata, la divisione «Piceno» potesse essere impiegata come unità combattente a fianco delle forze alleate; invece, non se ne fece nulla. E poiché urgeva, intanto, soccorrere l'agricoltura offrendole la mano d'opera necessaria, la divisione fu incaricata di fornire, specialmente nel Foggiano, un buon numero di lavoratori. Nel frattempo, l'8 giugno, la «Piceno» passava alle dipendenze del IX corpo d'armata. Tra addestramento, lavori, movimenti e servizi molteplici di sicurezza e vigilanza passò così l'estate del 1944, finché il 22 settembre , pervenne il preavviso della imminente trasformazione della divisione in Gruppo di combattimento.
TRASFORMAZIONE DELLA DIVISIONE IN GRUPPO DI COMBATTIMENTO «PICENO». Sotto la data del 10 ottobre 1944 la divisione assunse la denominazione di Gruppo di combattimento «Piceno». Ma la trasformazione avvenne gradualmente sino ad assumere le formazioni seguenti: - comando (con 2 sezioni miste di carabinieri); - 235° Rgt. fanteria, su 1 Cp. comando reggimentale, 3 Btg., 1 Cp. mortai da 76 e 1 Cp. cannoni da 6 libbre (cal. 57 mm.); - 336° Rgt. fanteria, su 1 Cp. comando reggimentale, 3 Btg., 1 Cp. mortai da 76 e 1 Cp. cannoni da 6 libbre (cal. 57 mm.); - 152° Rgt. artiglieria, su 4 gruppi da 25 libbre (87 mm.), 1 gruppo controcarro da 17 libbre (76 mm.) e 1 gruppo contraerei da 40 mm.; ciascun gruppo su 2 batterie; - CLII Btg. misto del genio, su 2 compagnie artieri e 1 Cp. teleradio; - servizi (servizio sanitario con sezione di sanità e 2 ospedali da campo; Cp. trasporti e rifornimenti; deposito mobile materiali artiglieria e genio; officine meccaniche). Comandante del Gruppo «Piceno» : il gen. Emanuele Beraudo di Pralormo. Sin dal settembre, quando la divisione fu preavvisata della sua imminente trasformazione in Gruppo di combattimento, furono date disposizioni per lo svolgimento di vari corsi sulle armi e sui materiali inglesi al fine di preparare anzitutto, come negli altri Gruppi, nuclei di istruttori capaci di addestrare la truppa all'impiego dei nuovi mezzi. Allo scopo di conferire ai reparti la prevista fisionomia organica e appianare anche le deficienze di personale, si provvide a sciogliere alcune unità e ad utilizzarne i vari elementi. Furono così, in ottobre, sciolti : - il 93° Rgt. fanteria, i cui due Btg. passarono a costituire i terzi Btg. del 235° e del 336° Rgt. fanteria; - il 4° raggruppamento artiglieria di corpo d'armata, assegnandone il personale resosi disponibile al 152° Rgt. artiglieria; - il CLII Btg. mitraglieri someggiato, assegnandone il personale resosi disponibile tanto al 235° quanto al 336° Rgt. fanteria. Fu pure disposto che a mano a mano che arrivavano mezzi ed armi delle forze alleate, venissero versati i vecchi mezzi e le vecchie armi, in maniera che i reparti potessero assumere rapidamente la struttura organica richiesta. Si ebbe inoltre cura che tra i reparti venisse razionalmente diffusa la conoscenza, oltre che delle armi e dei materiali, anche dei procedimenti tattici delle unità alleate, dando così largo incremento all'attività addestrativa. Né fu trascurata, nei soldati, un'adeguata preparazione morale. Tutto questo lavoro di carattere organico, addestrativo e morale era logicamente orientato a formare del Gruppo «Piceno» un organismo efficiente e ben preparato ad essere impiegato in combattimento. Senonchè, ai primi di novembre, cominciarono a pararsi innanzi intralci ed ostacoli. Da prima pervenne l'ordine che «per un periodo di circa tre mesi» i reparti del Gruppo «Piceno» (esclusi i comandi) fossero messi a disposizione dell'arma dei carabinieri «per servizi di ordine pubblico». Era un ordine, questo, che scompaginava tutto il lavoro intensivo di preparazione del Gruppo; qualche giorno dopo, fu però annullato. Ma quando l'inconveniente sembrava già scongiurato del tutto, ecco che a fine novembre venne un nuovo ordine con cui si disponeva che per esigenze di ordine pubblico il Gruppo « Piceno » fornisse 2500 uomini suddivisi in 5 scaglioni. Quasi ciò non bastasse, il 23 dicembre il Gruppo di combattimento fu incaricato di fornire alle forze alleate 1400 militari salmeristi. In tal modo, a poco per volta, il Gruppo «Piceno» veniva orientato verso un impiego diverso da quello operativo, fino a quando nel gennaio 1945 gli fu affidato il compito dell'addestramento dei complementi.
TRASFORMAZIONE DEL GRUPPO DI COMBATTIMENTO IN DIVISIONE «PICENO» (CENTRO ADDESTRAMENTO COMPLEMENTI PER FORZE ITALIANE DI COMBATTIMENTO). L'8 gennaio 1945, lo Stato Maggiore dell'Esercito dispose che il Gruppo di combattimento «Piceno» si trasferisse netta zona di Cesano (vicino Roma), dove: - sarebbe stato impiegato per l'inquadramento del centro addestramento complementi, assorbendo il deposito addestramento complementi che vi era già in funzione; - avrebbe assunto l'indicativo di «Comando divisione «Piceno» (Centro addestramento complementi per forze italiane di combattimento)». In attesa di poter definire l'ordinamento del Centro addestramento, le seguenti unità del Gruppo «Piceno» avrebbero per il momento provveduto a funzionare: - il 235° Rgt. fanteria, quale Rgt. raccolta e smistamento complementi; - il 336° Rgt. fanteria, quale Rgt. complementi di fanteria; - il 152° Rgt. artiglieria, quale Rgt. complementi misto e scuola artiglieria; - il CLII Btg. genio, quale Btg. complementi e scuola del genio. In data 26 gennaio furono diramate dallo Stato Maggiore dell'Esercito le formazioni organiche del Centro addestramento complementi, il quale venne a risultare così costituito: - comando Centro (con un reparto servizi e una Cp. carabinieri); - I Rgt. raccolta e smistamento complementi, formato da 2 Btg. complementi di fanteria (I e II), ciascuno su 3 compagnie, e I Btg. complementi misto (III), pure su 3 compagnie, di cui I di complementi di artiglieria, I di complementi del genio e I di complementi dei servizi; - I Rgt. complementi di fanteria, formato da 3 Btg. su 5 compagnie ciascuno; - I Rgt. complementi misto, formato da I scuola e gruppo complementi di artiglieria (con sezioni addestramento pezzi da 25 libbre, da 17 libbre e da 40 mm.), I scuola e Btg. complementi del genio (con scuola collegamenti, scuola artieri e Cp. complementi meccanici), I Btg. complementi misto su 3 compagnie; - scuole di addestramento, formate da I comando scuole (per la organizzazione, la disciplina e lo svolgimento dei vari corsi), I scuola istruttori varie armi (con sezione addestramento armi, scuola tattica, scuola ufficiali superiori, scuola comandanti di compagnia, scuola addestramento subalterni e scuola amministrativa), I scuola di fanteria (con sezione tattica, sezione guastatori, sezione anticarro, sezione armi di plotone, sezione mortaisti, sezione tiratori scelti e sezione carrette cingolate), I scuola autieri, I scuola meccanici e operai di artiglieria (con sezione automobilisti-meccanici, sezione meccanici-motoristi e sezione armaioli e operai di artiglieria). Distolta completamente dai compiti operativi, la «Piceno» si diede con impegno ad assolvere le nuove delicate funzioni affidatele, preparando per le nostre forze combattenti complementi tecnicamente e tatticamente ben addestrati. La fine della guerra sul fronte italiano (2 maggio 1945) sopraggiunse quando la divisione «Piceno» già da tempo esplicava in pieno la sua attività, utile e preziosa, quale Centro di addestramento per le varie armi e servizi.
NOTE (1) Sotto la data del io febbraio, il 93° Rgt. fanteria venne assegnato alla divisione « Piceno » al posto del 119° Rgt. fanteria, che fu assegnato invece alla divisione «Legnano».
FONTE "I Gruppi di Combattimento (1944-1945)", USSME, Roma, 1951, pagg. 383-389.
Vito Zita |
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