| Non so a quanti modellisti nella vita possa capitare di metter mano su un modello che superi la scala del 1/24, nella scala 1/10 probabilmente salvo gli operai dei fratelli Piazzai molto meno e gli aeromodellisti dinamici (si lo so molti di noi storceranno il naso nel pensare che un aeromodello sia qualcosa che riproduca un aereo almeno secondo il canoni del modellismo statico).Ora pensare di mettere mano su un modello statico di AMX in scala 1/10 per i più potrà sembrare roba da fantascienza visto che quasi il soggetto non esiste nelle scale canoniche(salvo riproduzioni artigianali in resina ecc.) sono sicuro che presi da brama di possesso vi domanderete a sto punto che commercializza sto mastodonte? No non lo troverete su E-bay, Credo al mondo ci sia una sola ditta specializzata in modellini del genere e li produce in serie limitatissima per tutti i costruttori di aeromobili del mondo, avrete già capito che si tratta della ditta dei Fratelli Piazzai di Arona (NO). Per averlo dovreste sborsare su ordinazione svariati milioncini delle care vecchie lire. Fino ad 10 da quello che sapevo. Si averlo sul soggiorno è una goduria da vedere non fosse che per le dimensioni dovreste avere un soggiorno adeguatamente grande. |
Era il 25 l’aprile del 1994 per la nascita del 32°Club Frecce Tricolori “Antonio Gallus” di Cagliari (formalizzata dal notaio il 5 maggio 1994) avevamo organizzato una mostra di modellismo con l’Aeronautica Militare Italiana che ci aveva messo a disposizione locali e personale del Presidio con cui siamo stati sempre in ottimi rapporti. La mostra purtroppo durò solo due giorni ma riscuotemmo un buon successo sia per quanto riguarda il numero di espositori sia per la partecipazione del pubblico, che per passa parola continuò ad andare nei giorni successivi senza poterla visitare e lamentandosi di una cosi breve durata, cosa che ci fu segnalata da più parti. A seguito di questa mostra anche l’Aeronautica Militare espose del materiale quale un seggiolino eiettabile del MB-326 , un battellino, un paracadute, dell'equipaggiamento di volo e due maxi modelli: un Atlantic del comando del 30° Stormo ed un AMX del comando di Decimomanu. Ricordo che c’era anche un Tornado sempre di “Deci”. Mentre il primo tutto sommato era in buone condizioni, anche se un comandate (modellista) era divenuto famoso perché quando qualcuno era a colloquio nel suo ufficio lui si divertiva a far girare le eliche (20 cm di diametro) a colpi di dita, l’AMX poveretto sembrava aver ricevuto il battesimo del fuoco, subendo molti danni se fossero state vere ferite mortali. Come ben sapete da noi in Sardegna vengono sviluppate tutte le armi e gli equipaggiamenti, siano essi carria rmati, missili, radar, aeromobili, natanti, fionde, ecc. Gli aeroplani passano dalle rispettive ditte a Pratica di Mare e da lì a Decimomannu (CA). Quando si sviluppa un nuovo aereo la ditta produttrice commissiona ai fratelli Piazzai qualche decina di modelli da regalare ad enti, reparti di volo e governi che acquistano il loro prodotto. Così il nostro AMX è stato collocato nell’ufficio del comandante di Decimo (normalmente tutti i comandanti di reparto hanno sulla propria scrivania modellini da scrivania appunto normalmente in 1/50 o giù di li), questo non è un modello da scrivania quando terminato il ciclo di sviluppo dell’AMX è stato spostato in un altro ufficio. Negli anni si succedono gli uomini e cosi anche il modello cambia ufficio, non solo viene esposto il vetrine ed eventi in occasioni di ricorrenza 4 novembre,10 dicembre,28 marzo, ecc…Tutti eventi che hanno lasciato sul modello terribili segni, accompagnati da incuria non che da qualche atto di vandalismo.(Ad Elmas per citare un esempio un proto-pastore di aviere non ha avuto meglio da fare che tagliare con la sua “leppa” la tela dei piani di coda del T-6H appena restaurato che stava davanti al circolo sott’ufficiali).Come dicevo dal Comando di Decimo mi chiesero la cortesia di restaurargli il modello, a che accettai, vuoi per ricambiare la disponibilità che ci avevano dato, vuoi perché avevo molto entusiasmo, vuoi perché era una bella sfida e soprattutto ero in un periodo in cui non avevo un cacchio da fare in attesa di partire a fare il militare. Pressi gli accordi di li a qualche girono arrivo il ducato del AMI che mi potava l’Amx a casa, si erano dimenticati di portarmi anche il piedistallo cosa che purtroppo ebbe per me conseguenze drammatiche. Dalle foto che ho allegato forse non si coglie bene l’entità dei danni subiti dal modello perché lo riprendono in una fase avanzata di restauro. La punta del bordo d’uscita della deriva era stata stappata via ed andata persa, era andata persa una slitta dei Sidewinder, questi ultimi erano spezzati in più parti con alette rotte è mancanti, le antenne secondo voi potevano rimanere sane?No ovviamente. Cosi come i tubi di pitot, uno perso, l’altro spezzato, il modello aveva dei carichi due serbatoi e due bombe mk-83 per entrambi alette spezzate piloni divelti, sia le bombe che i serbatoi erano costellati da numerose bolle dalle quali fuoriusciva un liquido rossastro puzzolente rispetto al quale il JP-4 sembra Chanel N°5. Non si contavano numerose abrasioni scalfitture e veri e propri crateri su ali e fusoliera. Non so come per miracolo il tettuccio sia rimasto illeso salvo qualche microcricca che si vede anche sugli aerei veri lasciati al sole. L’abitacolo tutto sommato era bello perché era riprodotto con fotografie dal vero AMX, certo per quella scala si poteva fare meglio ma il modello rispondeva ad altre esigenze. La prima operazione riguarda la ricerca della documentazione, all’inzio degli anni 90 l’Amx stava appena entrando in linea la documentazione esistente riviste opuscoli di propaganda era alquanto scarna internet era per i più ancora fantascienza, non avevo pc e una stampante, non c’era nulla di quello che avrei potuto avere a disposizione oggi. Non esistevano neppure le coccardine LV in 1/72 e cosi come i numeretti adesivi che venivano usati in quegli anni e che oggi sono più o meno standard. Per creare le decal in 1/10 ho dovuto cercare nei cataloghi di trasferelli (per fortuna all’epoca si trovavano ancora!!!) trovare quello più simile ed ingrandire fotocopia dopo fotocopia una volta trovata la misura compatibile ho composto la scritta ritagliando le vari caratteri ed ho fotocopiato la scritta su foglio di accettato adesivo. Discorso similare per lo stemma del RSV. Sicuramente con il senno del poi si poteva fare di meglio. Con i mezzi è l’esperienza di allora ho fatto questo e non è stato affatto facile, fosse stato mio…Magari!!! si sarebbe potuto migliorare nel tempo. Ritornando al restauro vero e proprio, la priorità era quella di ricostruire le parti mancanti. Chi meglio di mio caro nonno poteva aiutarmi, nessuno, era il suo mestiere di montatore prima da operaio della caproni (che ad Elmas aveva i propri hangar) militarizzato durante la seconda guerra mondiale e dopo. Se lui ricostruiva l’ala e non solo di un SM-79 danneggiata in combattimento, ricostruire un slitta 1/10 per un AIM-9 in legno avendo un'altra come modello era una bazzecola, le altre parti le avrei ricostruite io ma legno ed alcun attrezzi e qualche trucco su come fare le cose me le ha insegnate lui. Una breve divagazione. Oggi siamo abituati a sprecare tutto anche quello che può avere un'altra vita sotto altra forma. Con i materiali aeronautici recuperati dell’epoca (2°GM) mani d’oro come loro si facevano servizi di pentole, zoccoli, con i paracadute di seta si facevano le camicie, da mio nonno i mestoli erano e sono fatti con le rastrelliere in acciaio inox delle munizioni del P-47 per i manici e con il rivestimento in alluminio dell’ala per la coppa del mestolo, ancora sembrano appena uscite di fabbrica e si leggono bene i numeri di matricola di quelle parti. Dal gruppo riduttore per l’avviamento dei motori dei B-17 lui si era fatto una mola a manovella che funzionava che era una meraviglia, niente elettricità da usare due colpi si manovella e la mola girava a lungo. Questo perché gli americani erano molto spreconi e buttavano tutto, si forse se lo potevano permettere…non noi. Con del legno di tek ricostruii le varie alette, per missili e bombe, con del compensato multistrato, anime in acciaio e colla epossidica ho rifatto la parte della deriva mancante fu in questa occasione che conobbi il milluput con il quale rivestii il tutto conferendogli un buona robustezza, in seguito ho carteggiato rimodellato la punta della deriva prima di verniciarla in 36118 acrilico della molak era il colore che più si avvicinava a quello originale del modello.(non so perché non era in nero opaco!?) idem per il radome del muso. Con legno tek, multistato, colla epossidica, chiodi ed il preziosissimo mulliput ho ricostruito riparato tutti i danni. Come dicevo prima la mancanza del piedistallo ebbe per me conseguenze drammatiche, come potete immaginare il modello non è soltanto ingombrante, è anche molto pesante, da qui la necessità di posizionarlo, nel posto dove creava meno disturbo cioè sulla mia scrivania, la conseguente mancanza di una adeguato spazio di lavoro, dove poter fare trucioli e tutto il casino che come ben sapete facciamo quando lavoriamo sui nostri modelli, mi portò a usare una tavolozza di legno posizionata sulle mie cosce, del ricostruire uno dei Pitot in multistrato, capitò che la taglierina spinta dalla mia mano finisse per proseguire la sua corsa, tagliando un paio di jeans nuovi di zecca (insomma due giorni di vita) e ben cinque cm di lunghezza per una profondità di 5-6 mm la mia comitale coscia destra. Per fortuna la lama era ben affilata e non ha strappato la carne e leso vene tendini o muscoli. Questo mi costo oltre ai jeans, la “sprama” (paura), cinque punti al pronto soccorso, anche il concorso per allievo ufficiale di complemento al quale ero stato convocato contemporaneamente alla cartolina per partire a fare il Servizio di leva pure nell’esercito (per mia somma gioia). Dopo aver informato “Deci” dell’incidente finalmente si sono decisi a portarmi il piedistallo! Un incidente stupido che poteva avere conseguenze ben più gravi, come diciamo noi cagliaritani:. Mai lavorare in condizioni di scarsa sicurezza anche nel nostro hobby è un attimo quando si ha a che fare con strumenti affilati, acuminati, ecc. lavorare sempre su piani stabili meglio raschiare il tavolo del soggiorno, che finire al pronto soccorso. Si è vero è probabile che se rovinate il tavolo al pronto soccorso vi ci manda lo stesso vostra moglie o vostra madre,Beh quanto al nostro povero tavolo del soggiorno poveraccio da allora anche lui ne ha passate;OP. Arrivato finalmente sto benedetto piedistallo completati ritocchi e stuccature non e rimato altro che schermare tettuccio ed parti e verniciare ad aerografo nelle due tonalità di grigio il modello(non ricordo i colori acrilici che ho usato a parte il grigio 36118 della molak). lasciato asciugare per un paio di giorni qualche ultimo ritocco ho ritagliato le “decal” in acetato adesivo trasparente, ed ho verniciato a pennello con un grigio molto azzurro il numeri. finito e riconsegnato dopo 15 giorni dall’incarico a “Deci”. Per questo lavoro l’aeronautica militare non ha speso una lira (salvo il carburante per il trasporto), materiale tutto a spese mio e di mio padre ed il contributo di mio nonno. Quando il modello è stato consegnato è stato dotato di documentazione fotografica e cartacea, sui lavori eseguiti non che le istruzioni per come trasportarlo senza fare danni, visto che avevo previsto la possibilità di rimuovere parti come le slitte e missili, pitot ecc,cosi da evitare colpi. Il giocattolone rimesso a nuovo è stato ricollocato nell’ufficio del comandante, ed ha ripercorso esattamente la sua storia precedente ed ovviamente stessi danni roba da matti in meno di un anno al primo cambio di comando, sono riusciti a rompere nuovamente la deriva, la cosa che mi ha meravigliato e che sono riusciti a spezzare le alette in tek!Avete idea di quanto sia duro questo legno?Quante lame di seghetto ho spezzato per tagliarlo!? Quando lo saputo ho sinceramente avuto un istinto omicida!!! Che fosse stato un aviere od il capo di stato maggiore dell’arma lo avrei sbranato vivo. Non si può trattare un modello che costa 10 milioni come un giocatolino di kinder sorpresa dai… Tra le foto vi mostro anche le dimensioni tra quel cesso di AMX 1/72 (aeroclub) ed il bestione. Il piccolo era stato finito pochi mesi prima e presentato a quella mostra scusate l’orrore ma quello all’epoca era probabilmente l’unico Amx esistente in Sardegna. Anche se sto costruendo lo stearman in 1/8 R.C. Non lo considero un modellino di quelli che amiamo costruire.. L’AMX in 1/10 Resta comunque il più grosso modello su cui ho messo mano, ed a meno che un giorno debba mettere mano su un mock up in scala 1/1 cosa impossibile resterà tale. |
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