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Articoli: Panzer IVC Dragon - 1a Parte (montaggio)
Argomento: Veicoli Militari : Articoli Data: 10/10/2006
Il kit rappresenta una delle prime versioni del famoso “cavallo di battaglia della Wermacht” (come viene soprannominato da certi autori di libri sui carri tedeschi), poco conosciuta e che necessita di una grande attenzione nell’interpretazione delle istruzioni e di un continuo raffronto con la documentazione disponibile.



Di ottimo ausilio è il libro “Achtung Panzer” in giapponese/inglese, reperibile presso Tuttostoria ricco di disegni tecnici che illustrano perfettamente l’evoluzione del Panzer IV in tutte le sue versioni. Dello stesso stile, ma con testo in russo, è la serie “Tornado”, divisa in 5 parti, che nel primo volume prende in considerazione il carro dall’Ausf. A alla D. Anche in questo caso nel volume sono presenti numerosissime illustrazioni schematiche sui carichi esterni, portelli ecc… Altra raccomandazione è di seguire passo passo tutte le fasi di montaggio così come illustrate nelle istruzioni, facendo ben attenzione alle indicazioni che segnalano dove si possono usare come pezzi alternativi le fotoincisioni. Prima di incollare, inoltre, è sempre opportuno verificare l’allineamento dei pezzi a secco. Attenzione se si vuol realizzare uno dei due veicoli ambientati nel 1944. Contrariamente a quanto indicato nelle istruzioni il mezzo in dunkelgelb (almeno dalle foto che compaiono nel “Tornado” 1° parte) presenta la scritta “Hedi” sulla parte superiore del visore del pilota, l’assenza della grondaia sopra a tale visore, tappi dei rulli di versione successiva all’ausf D e la “Rommelkanister” sul retro della torretta.
Figura 1 Figura 1a

Nota:Le foto e gli schemi sono tratti da “Tornado Panzer IV parte 1” (purtroppo casa editrice e altre informazioni sono in cirillico).

Ruote motrici e rinvio Come per la maggior parte dei kit di veicoli corazzati, la fase iniziale prevede il montaggio del treno di rotolamento. Il dettaglio è maniacale, tanto che i bulloni sulle corone dentate sono separati dal pezzo e andranno aggiunti prima di unire le parti più grandi. Solo per la ruota motrice sono previsti ben 7 pezzi (si puo’ optare comunque per il montaggio di corone dentate già con i bulloni stampati fornite nel kit). Attenzione all’unione dei pezzi e verificate l’aspetto della ruota motrice sulla documentazione poichè le istruzioni non sono molto chiare su come allineare le corone. Le ruote di rinvio si possono realizzare in due modi: in due semiruote più due fotoincisioni o con il pezzo fornito nel kit già assemblato e pronto per le sole fotoincisioni.
Figura 2 Figura 3 Figura 4

Treno di rotolamento e sospensioni
Per il montaggio delle sospensioni si dovrà fare attenzione alla quantità di colla se si vuole ottenere un pezzo completamente snodato. Se ben montate infatti la barra di torsione scorrerà nell’incastro tranquillamente dando la possibilità di adattare il treno al terreno in caso si voglia inserire il pezzo su un diorama. Attenzione, al montaggio sulle fiancate delle sospensioni il braccio delle balestre deve puntare verso il retro del carro. Una volta montate le sospensioni andrà incollato tra di loro una sorta di carter che protegge le bulonature di attacco dagli urti col terreno. Le ruote sono realizzate con la gomma separata (ottimo per carri bruciati o in manutenzione). Le ruote tendicingolo non presentano nessun problema particolare, si assemblano facilmente e si adattano perfettamente alla loro sede.
Figura 7

Scafo inferiore e retro
Lo scafo prevede la possibilità di realizzare la ruota motrice smontata lasciando così visibile il disco del freno e la dentatura del riduttore di potenza. Una volta montata e chiusa, il tutto sarà rivestito da un carter su cui si dovranno collocare 5 minuscoli bulloni. Per lo scafo (motrici a parte) sono previsti pochissimi pezzi: due tappi per il sistema di ingrassaggio che potranno essere realizzati aperti o chiusi, ed i fine corsa in gomma previsti per le prime e ultime sospensioni di ambo i lati.Fig.05. Anche il retro dello scafo ha lo stesso standard di dettaglio di tutto il kit. Il sistema di regolazione della ruota tendicingolo/rinvio è praticamente un’altra chicca: è composto da 7-8 pezzi e il livello di dettaglio è impressionante. Sono presenti inoltre i supporti della marmitta e il portellino dell’avvio esterno. [url=http://www.modellismopiu.net/m+photo/data/2468/Fig06.jpg]Fig.06[/url][/b].
Figura 5 Figura 6

Scafo superiore Gran parte della difficoltà dell’assemblaggio di questa parte riguarda le lamelle che si trovano sulla parte posteriore del carro, che sono in fotoincisione. Prestate bene attenzione perchè gli elementi che andranno a comporre i pezzi destro e sinistro sono identici ma vanno montati in direzioni diverse. Tutti i portelli di ispezione del motore si possono realizzare aperti con sommo piacere di chi sarà provvisto dell'eventuale kit relativo al vano motore. Nonostante volessi realizzare tutti i portelli del cofano motore chiusi ho optato comunque per il montaggio delle ventole. I portelli si adattano perfettamente alla loro sede. Le ventole si montano senza problemi e sul portello ho aggiunto solamente la maniglia in filo di rame per un motivo prettamente di robustezza, visto che quella in plastica fornita dal kit è più che valida. Anche se non saranno ben visibili ho montato tutti i dettagli interni dei visori. Le piastre si adattano perfettamente e solamente quella posteriore ha richiesto un po’ più di cura visto che le parti fotoincise (a causa di un mio errore di montaggio) risultavano leggermente più lunghe del dovuto e lasciavano intravedere una grossa fessura. Ho rimediato tagliando una piccolissima striscia di metallo fino a far combaciare i pezzi. Contrariamente a quanto indicato sulle istruzioni, ho preferito montare la piastra che copre la sospensione sullo scafo inferiore piuttosto che su quello superiore e questo mi ha permesso di accorgermi di un piccolo difetto. Infatti la piastra anteriore ha richiesto l’eliminazione dello scalino in basso, perchè non faceva combaciare il pezzo con la copertura della trasmissione e dava problemi all’allineamento dei parafanghi.
Figura 8 Figura 9 Figura 10 Figura 11 Figura 12
Parafanghi
Vengono forniti in due opzioni: forati se si dovrà montare il carro privo delle fotoincisioni per gli attrezzi e senza fori nel caso contrario. Purtroppo non mi ero accorto prima della cosa e ho montato quelli con i fori che ho dovuto tappare successivamente con un tondino di plasticard. Per prima cosa si dovrà eliminare una fila di 6-8 teste di bulloni come indicato sulle istruzioni e poi si dovrà procedere all’unione dei parafanghi con lo scafo. Se montati correttamente i parafanghi si incastreranno senza problemi in sede quasi da soli, sulla piastra anteriore che copre la trasmissione, infatti, sono presenti due scassi che permettono l’incastro del parafango per un perfetto allineamento dei pezzi.

Cingoli
I cingoli hanno dato qualche problema in più di quanto pensassi. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, le maglie si adattano le une alle altre, senza colla, ma per brevi spezzoni e permettono di realizzare solamente piccole porzioni prima che la maglia si disconnetta. Conviene quindi procedere così:
  • se si ha intenzione di inserire il modello in un diorama adattare il treno al terreno (al montaggio dei cingoli i bracci mobili delle sospensioni tendono a staccare i pezzi di maglia nel muoversi) fissare con colla liquida le sospensioni nella forma voluta
  • montare il cingolo a spezzoni più o meno lunghi fissati con colla liquida (meglio se superfine come la Tamiya Expert “tappo verde”). Dato che il mio modello verrà rappresentato su un tratto piano di terreno ho bloccato le sospensioni dritte e poi ho montato i cingoli.
Figura 13 Figura 14

Torretta e armamento principale
Il cannone è composto da numerosi pezzi che si uniscono perfettamente dando al modello un realismo impressionante, oltretutto sia la canna in metallo che quella in plastica fornita nel kit sono dotate di rigatura. Attenzione al montaggio degli occhielli che permetteranno l’alzo del pezzo, perchè nelle istruzioni inizialmente vengono illustrati erroneamente la direzione ed il punto di incollaggio dei pezzi; nella fase successiva di montaggio (unione della piastra frontale della torretta con il cannone) si riesce finalmente a intuire come incollare questi pezzi. Per adattare il rivestimento dell’MG al foro sulla scudatura ho eliminato lo scalino di incastro ed incollato direttamente il pezzo allineando i fori con l’MG. Ho riscontrato qualche problema nell’incollaggio dei braccetti che reggono i portellini frontali dove ho evitato di montare le fotoincisioni su quello chiuso. La base della torretta ha richiesto l’eliminazione di aiuti per gli estrattori e una leggerissima stuccatura per eliminarne completamente le tracce; il motorino di brandeggio e alzo non ha richiesto particolari interventi. Per facilitare l’unione dei sostegni del cestello di torretta ho usato colla cianoacrilica in modo da avere subito un’unione robusta dei pezzi e evitare svergolamenti. Il resto della torretta non ha richiesto altre particolari attenzioni e si monta semplicemente da scatola. Alla fine del montaggio le parti che rimarranno in vista nel mezzo finito hanno ricevuto una spruzzata di primer grigio (personalmente uso una bomboletta acquistata in un negozio di “fai da te” con la dicitura “stucco grigio” che costa notevolmente meno rispetto all’ottimo primer Tamiya), una pennellata a secco di bianco, un lavaggio in bruno Van Dyke e infine di nuovo una passata di bianco a secco. Il pavimento della camera di combattimento è stato colorato di rosso minio, ombreggiato come per il resto della torretta con lavaggio e schiarito con colore di fondo più bianco. Alcuni piccoli tocchi di nero col pennello fine hanno simulato qualche scrostatura. Purtroppo ho dimenticato di fotografare i pezzi prima di chiudere la torretta, spero di rimediare in seguito (sperando che si veda qualcosa).
Figura 15 Figura 16 Figura 17 Figura 18
Figura 19 Figura 19a Figura 20

Attrezzi e dotazioni
Onestamente di solito non sono molto propenso a usare le fotoincisioni per i supporti degli attrezzi (a causa delle mie mani un po' troppo grandi) per le dimensioni dei piccolissimi pezzi che a volte compongono questi particolari (vedi i galletti). E' la parte che ho trovato più difficile, ma che sicuramente a lavoro finito contribuisce notevolmente a rendere più realistico il modello. Tutti gli attrezzi hanno i supporti in fotoincisione: pale, barre di ferro, tubi di scovolo, chiavi, cric, leva per l’avviamento manuale e supporti per i cingoli. Mentre montavo l’estintore una delle due fascette mi è schizzata di mano finendo chissà dove … qualche imprecazione modellistica per cercarla senza fortuna. Fortunatamente il kit dragon oltre a tutti gli attrezzi stampati privi di supporti, contiene una stampata per chi non volesse usare le fotoincisioni con gli attrezzi completi di supporti. Ho quindi sostituito l’estintore usando quello con le fascette stampate. L'unica altra modifica al kit di base è stata la foratura del tubo dello scovolo attaccata al lato sinistro. I pezzi in fotoincisione comunque sono minuscoli e non capisco perchè di solito si attaccano più facilmente alle pinze o alle dita piuttosto che dove dovrebbero attaccarsi! Per alcuni pezzi (causa perdita di minuscolo particolare fotoinciso) ho dovuto optare per l’attrezzo con i supporti stampati su cui ho incollato la maniglietta fotoincisa (asta di avviamento manuale). I cavi di traino sono costituiti da un segmento di filo di ferro intrecciato e fissati su orecchioni di plastica, per piazzarli sul retro dello scafo ho seguito lo schema consigliato dale istruzioni.
Figura 21 Figura 21a Figura 21b Figura 22
Figura 22a Figura 23 Figura 24 Figura 25

Figurini
I figurini sono una vecchia referenza Verlinden e raffigurano tre membri delle panzertruppe con il basco di inizio guerra. I pezzi sono ben stampati e necessitano solamente dell’aggiunta dei cavi del laringofono e delle cuffie oltre ad un paio di fondine di pistola. Le cuffie sono state realizzate con pezzetti di supporto di fotoincisione piegati e fissati con cianoacrilico mentre i cavi sono semplice filo di rame.
Figura 26 Figura 27

Preparazione Per prima cosa ho provveduto a mascherare tutte le aperture, quelle dello scafo con carta assorbente, mentre per la torretta ho tappato dall’interno tutte le aperture con nastro Tamiya e rivestito il cestello di torretta con nastro da carrozziere. Una volta cosi’ preparato, il modello e’ stato interamente verniciato di grigio stucco con uno spray acquistato in un negozio di “faidate”. Anche se questo primer e’ piuttosto grossolano permette di risparmiare rispetto all’ottimo, ma costoso, primer Tamiya. Anche i figurini hanno subito una bella passata di primer. Il quarto figurino (l’ufficiale) e’ stata un’aggiunta dell’ultimo minuto, e’ un pezzo Alanger relativo all’equipaggio di carri tedeschi dal 39 al 41. Il figurino e’ stato montato da scatola, accentuando leggermente le pieghe con il cutter e una lima a “coda di topo”. Colorazione del carro Sulle zone d’ombra (il treno soprattutto) ho spruzzato un “preshading” con nero Tamia a aerografo. Una volta asciutto tutto il modello e’ stato verniciato con German Grey Tamia (XF163). Fig.28; Fig.29; Fig.30; Fig.31; Fig.32; Fig.33; Fig.34 Dopo un giorno ho verniciato le parti rugginose (cavi di traino, cingoli, spezzoni di cingolo e catenelle) con rosso terra di siena, che, anche se un po’ troppo acceso, verra’ “spento” in seguito con lavaggi e invecchiamento. Per quanto riguarda le insegne ho scelto di riprodurre il carro n° 423 del 4./Pz. Rgt. 1, 1 Pz.Div. Francia 1940. Le decal in torretta, soprattutto sul lato destro, hanno richiesto un lavoro extra visto che mal si adattavano al portellino col visore. Sullo scafo le croci si adattano perfettamente, sul lato destro pero’ mi sono trovato davanti a un dilemma. Nel trittico delle istruzioni, infatti, non viene mostrato come la croce fosse disegnata in presenza della guida dell’antenna. Osservando alcune illustrazioni presenti nel libro “Mezzi corazzati della seconda guerra mondiale” ho notato come su un panzer II in Francia nel 1940 la croce fosse disegnata anche sulla guida dell’antenna. Ho cosi’ diviso la croce in tre parti e l’ho adattata allo scafo. Dopo due o tre giorni tutto il modello e’ stato “lavato” con Bruno Van Dike a olio diluito con essenza di petrolio eliminando gli eccessi con pennello pulito in modo da lasciare le ombre solamente dove necessario. Fig.35; Fig.36; Fig.37 Approfitto adesso per inserire le foto degli interni della torretta anche se una volta montata non rimane molto da vedere. Fig.50; Fig.51; Fig.52 Anche dopo questa operazione conviene aspettare almeno un giorno visto che i colori a olio asciugano in un tempo più lungo. Per la lumeggiatura ho passato una prima parte di grigio scuro della Lifecolor “a secco”, e successivamente una passata di Medium Grey. Sui cingoli ho poi evidenziato le parti metalliche soggette a sfregamento con Gun Metal. Una volta completate le fasi di lumeggiatura, il carro ha ricevuto un’impolverata con Dark Yellow Tamiya sul treno di rotolamento, scafo inferiore e parafanghi. Fig.38; Fig.39; Fig.40; Fig.41; Fig.42 Colorazione dei figurini Il nero e’ sicuramente uno dei colori piu’ rognosi da ombreggiare. Come mio solito per colorare i figurini (e qui i puristi inorridiranno) ho optato per colorare col solito sistema usato per il mezzo. Per prima cosa ho verniciato tutta l’uniforme e l’incarnato con “negro” e “marron cubierto” della Valleyo, poi ho passato su tutto il solito Bruno Van Dike a olio diluito evitando di eccedere soprattutto su volti e mani. Fig.43; Fig.44; Fig.45; Fig.46 Dopo un paio di giorni, il colore base e’ stato schiarito con bianco “a secco” in due passaggi per ottenere una lumeggiatura graduale sulla sommita’ delle zone in luce. Trattandosi di un equipaggio a inizio guerra, il cinturone, la fondina e la visiera dell’ufficiale li ho ripassati con nero lucido, dopodiche’ ho colorato le Waffenfarbe di rosa, le decorazioni e la fibbia con grigio metallico. Sull’incarnato ho passato una leggera lumeggiata con Carne e (dato che era troppo chiaro) una successiva passata di carne arancione. Una volta terminati i figurini i due mezzibusti sono stati inseriti all’interno del vano pilota e del vano marconista. Fig.47; Fig.48; Fig.49

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