| Vi piace il cinema? Vi piace il B25? C’è un film molto bello dove il B25 è coprotagonista a tutti gli effetti col grande Mel Gibson. Nel '39 il pilota collaudatore Daniel McCormick collauda per la prima volta uno dei bombardieri leggeri che cambieranno il corso della storia nei cieli della seconda guerra mondiale: il B25. Ha un lavoro fantastico come pilota collaudatore, una compagna devota e un caro amico e confidente. Ha tutto, o quasi. Infatti, nonostante la sua spericolatezza nell'affrontare il pericolo, non trova il coraggio di chiedere alla sua fidanzata di sposarlo. Rimanda sempre a domani. Ma in un terribile incidente il destino porta via la fidanzata. Rifiutandosi di affrontare la vita senza di lei, si offre volontario per un esperimento top secret di criogenetica che sfuggirà al controllo. Si risveglia così nel 1992, sperduto e fuori posto. Ma grazie all'amicizia di un bambino orfano di padre e della madre di quest'ultimo, Daniel impara che il tempo non aspetta nessuno. Ma il vero amore aspetta per sempre. |
Con dCon due parole vi ho descritto la trama di un film che, al di là della pellicola, inizia con delle sequenze mozzafiato sul prototipo e termina con un atterraggio che ha del sensazionale e che solo le caratteristiche del B25 consentono. Leggendo una recensione, all’epoca dell’uscita del film, veniva ringraziata una equipe che aveva pilotato il Mitchell con la sequenza dell’atterraggio sull’isola assolutamente reale e senza elaborazioni. Il B25 Mitchell fu comunque protagonista reale di eventi terribili ma determinanti nella guerra aerea come l’incursione su Tokyo venendo lanciato dalla portaerei Hornet, con un’incursione che non segnò certo una vittoria significativa, ma che fu di grande impatto morale, devastante per il Giappone che capiva di non essere invincibile, agli USA che ritrovarono la capacità e la determinazione per passare dalla difesa all’offesa nella guerra del pacifico. Presente su tutti i fronti di guerra, il B25 era definito come bombardiere leggero. Non era in grado di inseguire un caccia dell’asse ma in molte versioni fu dotato di un armamento fisso che lo vedeva in ruolo di attacco al suolo paragonabile al moderno A10. L’Italeri ce lo regala in una scatola di montaggio con 5 versioni presenti sul teatro europeo di cui una basata in Sicilia. Il Kit non è di produzione ma importato dalla Korea senza troppi segreti, probabilmente si tratta della stesso modello commercializzato dalla Accurate Miniature. Il Kit è diviso in 8 stampate e un foglio decals della cartograf. L’accuratezza dei particolari non lascia spazio a eventuali kit in resina per aumentare i dettagli che non mancano e che anzi portano alla consapevolezza che andranno perduti all’interno della fusoliera quando verrà chiusa. Addirittura i pneumatici dei carrelli vengono forniti con le “pance” che molti di noi simulano col milliput o con l’acquisto a parte di ruote in resina. Tutte le parti che ho provato, staccandole dal telaio di stampo, sono molto precise nelle giunzioni combaciando senza difetti a parte le ali che sembrano aver risentito di variazioni di temperatura al momento dello stampo. Infatti presentano le caratteristiche venature nell’iniezione della plastica ma ciò nonostante sono precise ed accurate e facilmente riposizionabili con l’ausilio di morsetti o mollette per il bucato. In conclusione non posso che dare un giudizio ottimale sia la kit sia alla Italeri che con gli ultimi modelli presentati si pone in un mercato alla pari di grandi e blasonate case modellistiche senza sfigurare.
Andrea Francavilla |
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