| Dopo una lunga assenza dal mercato, ecco finalmente tornare uno dei più bei ventilatori da guerra nel cuore degli itaglianofili: il Centauro. A presentarcelo è la Flying Machines che decisamente si rivela all'altezza con un kit bellissimo. |
Secondo la direttiva del ministero dell'aeronautica a partire dal 1943 i nuovi caccia della Regia Aeronautica dovevano portare come nome di battaglia il nome di una costellazione. Forse per via del fatto che oltre ad essere una costellazione era anche il nome di un personaggio mitico, il "centauro" della Fiat ebbe la meglio su "Orione" Progettato dall'ingegnere Castoldi e prodotto dalla Macchi ma che altro non era che il potenziamento del MC 205 già in linea sui fronti che ci interessavano. Ma oramai eravamo consapevoli dell'inevitabile nel morale delle truppe come nelle direttive del comando e le insegne della RA furono portate da pochi sottoserie 0. Ma lo scontro tra i P51, P38 e P47 fecero impressione al comando alleato tanto che il Generale Bradley disse che era una fortuna che fossero operativi solo 17 Fiat G55 al momento dell'operazione Husky. Anche Adolf Galland, che testò il Centauro, ne fu colpito nella manovrabilità unita alla potenza e volume di fuoco in grado di offrire, dichiarando poi che era un ottimo punto di partenza per sviluppare un nuovo caccia dell'asse, mentre il Me 109 aveva ormai dato tutto quello che poteva dare. Uno degli ultimi attacchi documentati, sia da parte dell'ANR sia da parte alleata, parla di ben 9 velivoli decollati in scramble da Venaria Reale (tra di loro c'era Ennio Tarantola) che affrontarono una massiccia incursione Alleata con un centinaio di B24 scortati da dei P47. Nei diari di bordo alleati si parla di una "nuvola" di FW190 e di Me109K, addirittura di formazioni di centinaia di caccia. Non si capisce fino a che punto l'audacia dei nostri piloti fu tale da confonderli o molto più semplicemente gli americani avevano necessità di giustificare 7 apparecchi abbattuti, 5 precipitati per collisione in volo, una ventina costretti all'abbandono della missione oltre a circa il 40% dei velivoli danneggiati. Quest'ultima pagina di storia del Centauro costò la vita a tre piloti e al ferimento di altri due di quei ragazzi che non si erano levati in volo con l'ANR per ideologia politica ma per difendere le nostre città da un'immorale campagna di demoralizzazione che vedeva i civili come il principale bersaglio delle fortezze volanti. Il kit della Flyng Machines si presenta molto interessante rimanendo all'altezza del nome. Le stampate sono molto belle e senza sbavature con le parti finemente incise nelle pannellature e nelle rivettature. C'è poi una stampata aggiuntiva che permette la costruzione del G55S di cui fu prodotto un solo esemplare dove il radiatore ventrale era stato sdoppiato per permettere l'aggancio del siluro. Inoltre venne installato un ruotino di coda differente e non retrattile, che permettesse di sollevare da terra la parte posteriore in modo da evitare il contatto al suolo col "sigaro" da buttare il pancia agl'Inglesi. Gli interni sono a dir poco spettacolari con resine e fotoincisi di altissima qualità, unico neo è la capottina che viene fornita chiusa. Mentre sul MC202 della PACmodels ho preferito l'opzione "chiusa", in questo caso preferisco lasciare il tettuccio aperto anche se in un modo un pò particolare come vedrete a lavoro ultimato. Come si può notare dal foglio di istruzioni, le indicazioni sono chiare e permettono di immaginare con molta chiarezza il risultato finale. Per concludere devo dire che aspettavo con ansia l'uscita in 1/48 del migliore caccia italiano del secondo conflitto mondiale e questo kit è davvero bello con la possibilità di scelta tra il "5 giallo" dei Diavoli Rossi, il mitico 8 di Ugo Drago con la mimetica sperimentale a tre toni, oppure con l'inusuale silurante che sicuramente ha un che di affascinante. Andrea Francavilla |
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