| Il Macchi MC202 Folgore è insieme al Savoia Marchetti SM79 Sparviero, il velivolo più popolare messo in linea dalla Regia Aeronautica durante la Seconda Guerra Mondiale, ed il caccia Italiano “moderno” costruito nel maggior numero d’esemplari.E’ stato anche definito il caccia più elegante in sevizio nel periodo centrale della guerra. Questa scheda non aggiunge nulla di nuovo a quanto già si sa su questa bella macchina, ma mi sembra doveroso, dopo averne riprodotto un esemplare in scala, scrivere due righe. |
Le origini Il “Folgore” nasce su iniziativa privata della Macchi all’inizio del 1940. Su un Macchi MC200 Saetta privato della gobba dorsale, l’ingegner Castoldi, studia l’installazione di uno dei motori Daimler DB601 in linea appena giunti dalla Germania e di cui la Fiat ha acquisito la licenza di produzione e che saranno assemblati nel nuovo stabilimento dell’Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco. Il 10 Ottobre 1940, l’aereo è pronto e vola a Lonate Pozzolo con Guido Carestiato ai comandi. Il balzo in avanti rispetto al Saetta è notevole, il velivolo raggiunge i 6000 metri di quota in 6 minuti e mezzo e sfiora a quella quota i 600 kmh (596 effettivi). La Regia Aeronautica fa subito suo il velivolo della Macchi, gli assegna la MM445, lo battezza “Folgore” e ordina subito la produzione in serie, coinvolgendo anche gli stabilimenti Breda e SAI Ambrosini. Il nuovo caccia desta un’impressione favorevolissima fra tutti i piloti e tecnici che lo provano e valutano, Carestatiato lo definisce “…vero caccia, sano, sicuro, senza sorprese…”, nessun accenno al leggero armamento, due Safat da 12,7 nel muso, rimasto quello del Saetta che era già all’epoca inadeguato. Elogi invece per la manovrabilità, superiore a quella del Saetta in virtù di un centraggio più riuscito. Il prototipo subisce qualche modifica: il ruotino di coda inizialmente retrattile diventa fisso, viene eliminata l’ampia sfinestratura presente sulla capra anticappotata, il castello motore ridisegnato e alleggerito, altre riguarderanno l’ala, alla fine il Folgore deliberato per la produzione sarà molto diverso dal suo predecessore con motore radiale. Purtroppo non si pensa di sfruttare un grande vantaggio che il DB601 offre oltre alla “cavalleria” ed alla ridotta sezione frontale: la possibilità di montare un cannoncino Mauser da 20 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica, forse sarebbe stato il caso di pensarci e di provare. Otto mesi dopo iniziano le consegne dei primi esemplari operativi.
Descrizione Le note che seguono, non sono relative a nessuna serie specifica ma al velivolo in genere. Il Macchi MC202 è un monoplano, monomotore, monoposto ad elica traente, con l’ala a sbalzo in posizione bassa, carrello interamente retrattile nelle ali, ruotino di coda fisso, di costruzione e rivestimento interamente metallici, tranne gli alettoni e le parti mobili degli impennaggi rivestiti in tela. L’ala, è a pianta rettangolare con terminali arrotondati, la sinistra ha apertura e superficie leggermente maggiorate per compensare la coppia dell’elica. La fusoliera a sezione ellittica si divide in tre sezioni: quella anteriore ospita il castello motore ed il motore, quella centrale il posto di pilotaggio con tettuccio apribile su un fianco a destra e l’attacco delle ali, la parte finale comprende la deriva, i piani di coda e il ruotino. Il carrello è a ruote singole. Il motore è un Fiat RA 1000 RC41 da 1175 Hp (Daimler Benz DB601), copia su licenza del Daimler Benz DB601A, in linea raffreddato a liquido , dotato d’elica tripala Piaggio a passo variabile. L’armamento consiste in due mitragliatrici Safat da 12,7 nel muso sincronizzate per sparare attraverso il disco dell’elica, con 400 colpi per arma. Lo sviluppo e varianti Nella sua vita operativa, il 202 non ha subito grandi mutamenti, quelli principali riguardano le aggiunte effettuate sui velivoli della prima serie, filtro antisabbia e blindovetro. Dalla VII serie in poi, sulle ali appare la predisposizione per due mitragliatrici da 7,7. Le prima serie si distingue dalle successive per il supporto dell’antenna, le ultime serie hanno il tubo venturi spostato dal ventre al fianco destro a causa della diversa strumentazione installata. Alcuni esemplari sono stati allestiti in versione da fotoricognizione. Con l’installazione di una macchina fotografica fotoplanimetrica in fusoliera al posto della radio, manca ovviamente l’antenna sul dorso. Il 202 non è stato venduto all’estero, ne indossato insegne diverse da quelle italiane, solo nel 1942 venti esemplari furono sul punto di inalberare le insegne Svizzere. A titolo sperimentale, per ridurre al minimo la lunghezza delle tubazione che portava il refrigerante dal radiatore al motore sulla MM7768 fu montato un radiatore sotto al muso, la modifica pregiudicò a tal punto le prestazioni che non ebbe seguito, mentre sulla MM91974 nella primavera del 1943 furono montati in gondole subalari due cannoni Mauser da 20mm prelevati da un Re2001 CN. Produzione MM | Serie | Q.tà | Ditta | 445 | Prototipo | 1 | Macchi | 7859-7958 | I | 100 | Breda | 7709-7718 | II | 10 | Macchi | 7719-7858 | III | 140 | Macchi | 7490-7458 | IV | 50 | Sai Ambrosini | 7959-8008 | V | 50 | Sai Ambrosini | 8081-8130 | VI | 50 | Breda | 9023-9122 | VII | 100 | Macchi | 8339-8388 | VIII | 50 | Breda | 9389-9490 | IX | 100 | Macchi | 9500-9601 | X | 100 | Breda | 9602-9573 | XI | 150 | Breda | 91803-91952 | XII | 150 | Breda | 91953-92002 | XIII | 50 | Macchi | La produzione andò dal Luglio 1941 all’Agosto 1943 per un titale di 1070 velivoli consegnati su 1100 ordinati, è interessante notare che le commesse arrivarono pure quando esistevano macchine coeve più prestanti come l’ MC205 Veltro, probabilmente a causa della disponibilità dei motori. A differenza di quanto si crede, il Folgore di serie non aveva parti intercambiabili con il Saetta, però poteva essere assemblato sugli stessi scali, di conseguenza la produzione dei due caccia fu per un certo periodo parallela, sopratutto quando all’inizio c’era penuria di motori. Completa invece la intercambiabilità delle parti fra Folgore ed il successivo Veltro.
Impiego Operativo Nel Maggio del 1941 arrivano al 17 Gruppo del 1 Stormo basato ad Udine i primi esemplari di costruzione Macchi, a Novembre le consegne sono completate e il reparto spostato prima a Ciampino (Roma) poi a Comiso (Ragusa), anche il 6 Gruppo riceve i nuovi caccia. Il 30 Settembre tre Hurricane si spingono a mitragliare l’aeroporto di Comiso e i nuovi caccia entrano in azione, il Tenente Frigerio abbatte un avversario. Subito dopo sei Folgore sono la scorta di un Cant Z506 del Soccorso Aereo che deve recuperare un nostro pilota. Devono vedersela con sette Hurricane , i Tenenti Tessari e Novelli reclamano ciascuno un avversario senza subire perdite. Il nuovo velivolo gratifica e rialza il morale dei piloti della Regia, in quanto si rivela superiore sotto ogni aspetto all’Hurricane. Il 25 Novembre il 17 Gruppo passa da Comiso a Maruba (Libia) seguito pochi giorni dopo dal 6 Stormo. Gli aerei non dispongono del sostegno per l’antenna e non sono neanche tropicalizzati, sono subito costretti a sloggiare dal campo e ripiegare su Bengasi. Nonostante il limiti imposti dal loro frettoloso invio in Africa, il battesimo del fuoco in terra d’Africa è positivo, il 26 Novembre vengono abbattuti 4 Hurricane e 4 P40 senza subire perdite. Nell’aprile del 1942, anche il 9 gruppo del 4 Stormo è dotato del nuovo aereo e inizia ad operare su Malta, tutti gli esemplari in servizio sono perlomeno tropicalizzati. Il ciclo su Malta dura poco, tutti i Folgore sono assorbiti dalle operazioni in Nord Africa, dove a parte la penalizzazione del debole armamento godono di un buon margine di vantaggio prestazionale sugli Hurricane, P40 e Spitfire della Desert Air Force. Nel Maggio del 1942 il 51 Stormo passa sul Folgore e si schiera a Comiso con il compito di difendere la Sicilia. Al termine del ciclo di operazioni, circa un mese, i suoi piloti avranno all’attivo 100 aerei alleati distrutti contro 27 perdite. Sono cifre importanti, ma mentre per gli Alleati 100 aerei potevano essere rimpiazzati con facilità, 27 nostri velivoli, visti anche i ritmi di produzione erano una tragedia. Nel Maggio del 1942 sono circa 60 i 202 su cui si può contare per appoggiare la terza offensiva africana verso Tobruch, Il 15 Luglio i velivoli efficienti salgono a 93 con l’aggiunta dei caccia del 3 Stormo. Il 9 ottobre la RAF scatena una massiccia offensiva che segna l’inizio della operazioni che culmineranno nella battaglia di El Alamein, vengono effettuate 500 sortite, gli inglesi reclamano 50 aerei di diverso tipo distrutti contro 38 perdite, di queste 10 sono da attribuirsi ai nostri 202. Il giorno dopo vengono reclamati 11 velivoli distrutti contro 12 misti fra Italiani e Tedeschi. Dopo qualche giorno di pausa il 22 Ottobre l’offensiva Inglese riprende, la sproporzione numerica e tecnica a favore degli alleati stavolta è grande, alla fine di ottobre il 4 stormo praticamente cessa di esistere logorato dai combattimenti, alla fine di Dicembre solo il 3 Stormo è operativo in qualche modo in Africa. Da Gennaio a Dicembre del 1942 i Folgore in Africa hanno effettuato oltre 5700 sortite, l’efficienza dei velivoli e stata da un minimo di 30 ad un massimo di 74 per giornata. Nell’estate del 1942 viene deciso l’invio di una aliquota di 202 in Russia, dodici aerei vengono distribuiti fra le quattro squadriglie del 21 gruppo che opera nella zona, tre per squadriglia! L’attività è breve, qualche scontro con alcuni Yak e Lagg, poi il freddo fa di più danni della caccia Russa. quel pugno di Folgore effettua pochissime sortite, appena 17 senza vittorie o scontri con la caccia Russa, anche se altre Fonti riportano 27 vittorie. A causa delle condizione operative si hanno tre perdite. Quando gli Alleati sbarcano in Marocco, arrivano in Sardegna 47 Folgore del 1 Stormo, che assieme a quelli del 3 e 6 Stormo presenti in Tunisia, affrontano i caccia americani della 12 AF. L’armamento inadeguato diventa un dramma, il 202 riesce ancora in qualche modo, soprattutto a livello di manovrabilità e alla enorme esperienza dei nostri piloti, a tenere testa in combattimento manovrato ai P38 e surclassare i P39, ma i suoi artigli graffiano poco, una raffica delle armi di un P38 invece produce effetti devastanti. Nonostante ciò, nel mese di Marzo i nostri piloti rivendicano 8 Spitfire ed un Lightning abbattuti, ma le perdite sono pesantissime, 15 velivoli in combattimento e 20 al suolo. Alla fine del mese il 3 ed il 6 stormo sono virtualmente senza aeroplani, il 10 Maggio le restanti macchine del 1 stormo (forse meno di sei) rientrano in Italia. Poco prima dello sbarco Alleato in Sicilia sono meno di 100 i Folgore operativi nella penisola che si oppongono come possono agli Alleati, dopo circa 500 sortite sono ridotti a 47 in tutto, le due Safat contro i B24 si rivelano completamente inutili, più di una volta i piloti scaricano le armi contro qualche bombardiere isolato senza ottenere risultati apprezzabili. Dopo l’armistizio, al Sud si racimolano una trentina di velivoli altri 7 arrivano dal Nord, ma alla fine solo 16 sono in condizioni di volo, gli altri sono quasi relitti e vengono accantonati come fonte di pezzi di ricambio. Viene effettuata una discreta e coraggiosa attività operativa, almeno fino a che i “ricambi” lo permettono, poi alla fine del 1944 non ci sono 202 dichiarati efficienti. I piloti della “cobelligerante” effettueranno azioni belliche fra la giustificata diffidenza, visto come si è arrivati all’armistizio(1), degli anglo-americani su macchine prive di parti di ricambio, con il rischio di essere fucilati come “traditore badogliano” se cadessero in mano ai tedeschi. Riescono comunque a provare di essere una seria forza combattente. Il teatro operativo assegnato è quello dei Balcani, si vogliono assolutamente evitare scontri fra italiani del Sud e quelli del Nord, fra piloti della Cobelligerante e quelli dell’ ANR. Gli aerei della cobelligerante effettueranno globalmente (cioè non solo i Folgore) 6456 sortite, soprattutto di appoggio tattico, perdendo 39 apparecchi e abbattendo 9 caccia della Luftwaffe. Al Nord si dispone invece di 36 macchine e di una buona scorta di ricambi, ma i tedeschi decidono che il Folgore è obsoleto e non adatto al combattimento, gli aerei non vengono impiegati. Nel dopoguerra, frutto di ricostruzioni, sono recuperati 13 esemplari che saranno operativi nelle Scuola Caccia di Lecce fino alla fine del 1947. Interessante è la storia del “Biancone” un Folgore rimotorizzato nel Novembre del 1945 dai nostri specialisti di Lecce con un DB601E già appartenuto ad un Me109F abbandonato sul campo. Il sopranome gli derivò dal fatto che era la prima ed all’epoca unica macchina della neonata AMI ad essere dipinta in Alluminio. Senza armamento e corazzature, con circa 200 Hp in più sotto al cofano, le prestazioni della MM91831 furono definite “esaltanti”. Ci fu una certa gara fra i piloti per provare il “Super Folgore”, inizialmente fu assegnato al comandante del 4 Stormo Mario Bacich, la macchina andò perduta durante una finta caccia nel gennaio del 1946, uccidendo il Osvaldo Scuffi, un veterano del 51 Stormo che lo pilotava
Bibliografia AA.VV. - Ali d’Italia, Aermacchi C202 – ed. La Bancarella Aeronautica M. Di Terlizzi – Macchi MC202 Folgore – ed. IBN P.Valdi, M. De Bortoli, A.Brioschi – Ali e Colori – Macchi MC202 – ed. La Bancarella Aeronautica M.Caso, E.Brotzu, G.Benvenuti – Dimensione Cielo 2 Caccia – ed. Bizzari Gianni Cattaneo – The Macchi C202 – ed. Profile Publications R.Gentili,L.Gorena – Macchi MC202 Folgore in Action – ed. Squadron Signal G.Bignozzi, F.Jannetti, I.Coggi, G.Alegy – Monografie Aeronautiche Italiane AerMacchi MC202 – ed Claudio Tatangelo
Segnalo il link della galleria fotografica sul portale dedicata al Macchi MC202. http://www.modellismopiu.net/m+gallerie/main.php?g2_itemId=4053
Caratteristiche | --- | Apertura Alare | 10,58 m | Lunghezza | 8,85 m | Altezza | 3,03 m | Superficie Alare | 16,8 mq | Peso Totale | 29000 Kg | Peso a vuoto | 2350 Kg | Velocità massima | 598 Kmh | Autonomia | 765 Km | |
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