La battaglia di Acireale
I tedeschi in Sicilia - 8 Agosto 1943: La battaglia di Acireale
La fantastica messa on-line delle foto di guerra del Bundesarchiv di Coblenza apre nuovi orizzonti nel facilitare la ricerca storica a modellisti ed appassionati. Mi permetto qui di esporre il frutto delle mie ricerche, senza fini di lucro, per il puro gusto della conoscenza. L'amore per il "Sapere" procura un piacere immenso, un orgasmo intellettuale, ogni qualvolta un piccolo tassello va al suo posto nell'immenso puzzle dell'umanità.
La storia la scrivono i vincitori, ma come diceva mio nonno "una foto vale più di mille parole". Spero di aver portato il mio piccolo granello di sabbia. Ma torniamo a quel giorno. Nelle campagne di Guardia, frazione di Acireale, vengono nascoste in mezzo alla vegetazione le batterie di artiglieria con pezzi da 88 del 1° Reggimento Artiglieria Paracadutisti (Maggiore Schram) pronte a sparare "su tutto quello che si muove" grazie ai collegamenti radio con le vedette. Su di un tavolo in mezzo al bosco, i comandanti tedeschi studiano la cartina della Sicilia (si riconoscono in alto Acireale con a destra Catania).
Fig. 1: Schema della battaglia
Invece nelle vie della città ci si prepara al combattimento corpo a corpo. I tedeschi si posizionano al termine delle due arterie principali di Acireale, da cui si domina la via verso Catania. E aspettano. In fondo a Corso Umberto, davanti alla Villa Comunale (parco pubblico con giardino botanico) sistemano un cannone controcarro PAK 40, giusto in mezzo allo sbarramento dotato di bunker che gli italiani avevano precedentemente realizzato, controllando la via fino alla piazza Duomo.
Fig. 2: Postazione paracadutisti tedeschi e PAK 40 (Bundesarchiv)
Poi si piazzano in agguato con uno o due carri armati StuG 40 della "Herman Goering" alla Villa Barone S. Lucia (già occupata precedentemente dai tedeschi) in fondo a Corso Savoia, dove la strada devia a destra per S. Maria Ammalati (i tedeschi avevano lì un ospedale da campo) e poi verso Messina. Dico uno o due StuG perchè nelle foto si vedono due diverse mimetizzazioni, ma potrebbe anche essere lo stesso carro ripreso in due momenti differenti (le foto sono state fatte da due fotografi di guerra anche se nello stesso giorno). Vicino ad uno StuG vediamo il Maggiore Egger comandante il 1° Fallschirmjäger Battalion, intento a distribuire ordini d'attacco.
Fig. 3: Il Maggiore Egger (Bundesarchiv)
Fig. 4: Lo StuG in agguato in fondo a C.so Savoia (Bundesarchiv)
Un paracadutista si prepara alla battaglia costruendosi un piccolo riparo: ha spaccato il muretto di recinzione della villa creando una feritoia dalla quale può inquadrare con la sua Mg tutta la via; dietro di lui si intravede un carro armato pesantemente mimetizzato con teli mimetici e reti (Fig.5). Altri paracadutisti si nascondono dietro i muri delle case ed aspettano (Fig. 6).
Fig. 5: Un paracadutista in agguato (Bundesarchiv)
Fig. 6: Un altro paracadutista tedesco al riparo dietro l'angolo di un edificio (Bundesarchiv)
Fig. 7: Il portone della Villa Barone Santa Lucia di Acireale
Fig. 8: La Villa Barone Santa Lucia oggi. Sono indicate le postazioni del paracadutista tedesco dietro il muretto e dello StuG mimetizzato, entrambi visibili in Fig. 5
Ecco! Si sente un esplosione! I Pionieri tedeschi hanno appena fatto saltare il ponte sulla ferrovia, proprio davanti alla Stazione di Acireale (un testimone ricorda di aver visto uno di questi tedeschi correre via ferito dallo scoppio). Vengono anche incendiati i depositi di carburante al Castello Scammacca (Comando Tedesco), per non lasciare nulla al nemico.
Gli inglesi stanno arrivando. I carri armati del 44° Royal Tank Regiment entrano in Piazza Duomo, e qui comincia la festa! Bastano pochi colpi tedeschi per far capire che "da lì non si passa". Anche i carri armati inglesi sparano alcuni colpi, ma non servono nemmeno a spaventare. La barriera che i paracadutisti tedeschi hanno alzato è tale che il messaggio è chiaro: "dateci il tempo di far ritirare le nostre truppe, oppure ci dovrete venire a prendere uno per uno". E di morti ce ne sono già stati tanti, se ne contano già più di 4.000 per parte.
Fig. 9: Villa Belvedere ad Acireale
Nemmeno gli inglesi hanno più voglia di morire, entrano ad Acireale l'8 agosto e qui si fermano. Aspettano che i tedeschi se ne vadano da soli, una volta terminate le operazioni di imbarco nello Stretto di Messina, oppure che le navi al largo riescano a farli sloggiare coi loro grossi calibri.
I carri armati alleati arriveranno a Giarre (pochi km) solo due giorni dopo, e ce ne metteranno altri 4 per raggiungere Taormina il 14 agosto. E' una resa non detta, di chi ti sta lasciando andare, nella speranza che la prossima volta "tocchi a qualcun altro".
Lorenzo Bovi
lobox@libero.it