: Gruppo di Combattimento Cremona |
Inviato da Vito Zita il 18/6/2006 19:46:05 (1792 letture)
| Storia del Gruppo di Combattimento Cremona. Si tratta della parte iniziale - come citato nella fonte bibliografica si va da pag. 49 a pag. 60 - del contenuto del libro dell'USSME dedicato a questo Gruppo. E' stato tralasciato la parte dedicata alle situazioni di combattimento affrontate dal Gruppo Cremona ma presenti nel libro citato. | Precedenti: la Divisione Cremona dopo l'armistizio
All'atto dell'armistizio, la divisione di fanteria «Cremona» era dislocata in Corsica, dove si trovava dal novembre 1942, costituendo, insieme con la divisione «Friuli», la massa mobile destinata a sostenere la difesa fissa, affidata quest'ultima alle divisioni costiere. La «Cremona» dipendeva dal comando delle forze armate della Corsica ed era costituita come segue : - comando (con 2 sezioni carabinieri); - 21° Rgt. fanteria, su 3 Btg. di fanteria e 1 Btr. d'accompagnamento da 65/17; - 22° Rgt. fanteria, anch'esso su 3 Btg. di fanteria e 1 Btr. d'accompagnamento da 65/17; - 90a Legione CC.NN., su 2 Btg. e 1 Cp. mitraglieri; - 7° Rgt. Art. per divisione di fanteria, su 2 gruppi da 100/17 di 3 batterie ciascuno, 1 gruppo da 75/13 di 3 batterie, e 1 Btr. da 20 mm.; - XLIV Btg. mortai divisionale; - 144a Cp. cannoni da 47/32 controcarro; - 1 Btg. genio con 1 Cp. artieri, 1 Cp. telemarconisti e 1 sezione fotoelettrica; - servizi (1 sezione di sanità, 1 sezione di sussistenza, 1 sezione autocarrette). Extraorganico la divisione «Cremona» aveva alle sue dipendenze quali elementi di rinforzo: 1 Btg. mitraglieri di corpo d'armata; 1 Btg. carri «L»; 1 Cp. motomitraglieri; 1 Btg. semoventi da 47/32; 1 Btg. T.M.; 3 compagnie mitraglieri da posizione; 2 plotoni guastatori; 1 Btg. alpini; 2 gruppi Art. di C.d'A. (1 da 105/28 e 1 da 149/13); 2 batterie da posizione (1 da 90 e 1 da 75/34); 4 ospedali da campo; 1 nucleo chirurgico; 1 ambulanza radiologica; 1 squadra panettieri; 2 autosezioni (1 pesante e 1 mista); 1 sezione autoambulanze. Comandava la divisione il gen. di brigata Clemente Primieri. Le truppe germaniche presenti in Corsica, agli ordini del generale von Senger ed assommanti a circa 5.000 uomini, erano costituite da i brigata motocorazzata (la «Reichsfuehrer S.S.»), 2 Btg. motorizzati, nonché artiglieria d'assalto, contraerea e controcarro, ed erano dislocate nella zona di Sartene quale massa di manovra. Nella notte sul 9 settembre pervennero al comando della divisione «Cremona» (a conferma di precedenti predisposizioni) le direttive del comando forze armate della Corsica circa il contegno da tenere nei riguardi delle truppe tedesche, con l'avvertenza di rispondere in ogni caso al fuoco col fuoco. Durante la stessa notte le truppe germaniche improvvisamente dalla zona di Sartene si trasferirono a quella di Bonifacio, allo scopo di costituirvi una testa di sbarco a protezione di altre truppe germaniche provenienti dal mare. Nella giornata del 9, infatti, cominciò ad affluire nella zona di Bonifacio la 90a Divisione corazzata, tedesca, rinforzata, proveniente dalla Sardegna. L'addensarsi delle truppe germaniche in zona Bonifacio bloccò i nostri reparti colà dislocati, al tempo stesso in cui, ad opera degli elementi tedeschi, avvenivano incidenti ed aggressioni. Mentre la divisione «Cremona» stava già adottando le misure necessarie atte a fronteggiare la situazione, l'11 settembre lo S.M.R.E. comunicò di «considerare truppe germaniche come truppe nemiche ed agire in conseguenza». Fu perciò dato ordine a tutti i capisaldi della divisione di impedire ad ogni costo il passaggio di truppe tedesche. Intanto alla divisione «Cremona» venne affidato il compito di costituire, insieme col raggruppamento sud (1), un saldo fronte difensivo, volto a sud, nella zona compresa tra il Golfo di Valinco e S. Lucia di Porto Vecchio sulla linea Torre d'Aglio-Colle Cellaccia-Colle S. Eustachio-Aullene, raggruppando ivi tutte le forze ancora frazionate allo scopo di impedire ogni eventuale azione dei Tedeschi verso la conca di Ajaccio-Valle Gravone. I movimenti preliminari dovevano essere compiuti per la sera del giorno 12. Il nemico frattanto reagiva mitragliando e spezzonando dall'alto nostri reparti ed autocolonne. A loro volta i nostri reparti non mancarono di reagire. Una colonna di automezzi tedeschi che da Quenza tentava recarsi a Zonza (13 settembre), venne attaccata ed arrestata per opera dei reparti del raggruppamento sud; nel mentre il I Btg. del 21° Rgt. fanteria provvedeva a sbarrare le provenienze est della rotabile Ghisoni-Ghisonaccia occupando la stretta di San Polo. E poiché un forte presidio tedesco, installatesi a Quenza, minacciava distruzione nella zona circostante, nella giornata del 15 esso venne attaccato dai nostri ed annientato. I tedeschi lasciarono nelle nostre mani 200 prigionieri e abbondante materiale bellico. L'indomani, 16, una forte colonna motocorazzata germanica, appoggiata da artiglieria, attaccò il nostro presidio di Levie e lo costrinse a cedere, senza poter tuttavia progredire oltre, a causa della forte reazione opposta dalle nostre unità. Nella giornata del 17 settembre, il I Btg. del 21° fanteria attaccò di sorpresa un concentramento nemico fra S. Polo e Ponte Sorbolo, infliggendogli perdite in uomini e materiali. Successivamente, però, le truppe tedesche attaccarono le ali dello schieramento del battaglione, ma questo rintuzzò l'offesa e costrinse l'avversario a ritirarsi. Tra il 18 e il 21 settembre venne intensificata l'attività esplorativa e informativa su tutto il fronte sud e vennero effettuati movimenti in avanti nello schieramento allo scopo di serrare i Tedeschi sulla costa. Il 22, nostre pattuglie avanzate si spinsero sino a Portovecchio e a Bonifacio, e tali località furono l'indomani saldamente occupate. Né i reparti della divisione «Cremona» si limitarono ad agire soltanto nel campo operativo, dappoiché anche i lavori vennero da essi curati con fervore allo scopo, sia di riattare le strade e ristabilire le reti dei collegamenti, sia di riparare le distruzioni operate dai Tedeschi. Frattanto, da parte del nostro comando forze armate della Corsica, d'accordo col comando francese (2), venne studiata e preparata una manovra per la liberazione dell'isola e l'occupazione di Bastia, comprendente due distinte azioni: - una, diretta, su Bastia, con avvolgimento da nord e da sud, affidata ad un gruppo tattico misto di truppe italiane e francesi; - l'altra, indiretta, per la valle del Colo, col compito di impedire l'afflusso di rinforzi verso nord, affidata esclusivamente a truppe italiane, fra le quali le seguenti unità della divisione «Cremona»: I Btg. del 21° Rgt. fanteria con la 6a Btr. del 7° Rgt. Art. per divisione di fanteria; I Btg. del 22° Rgt. fanteria; CXXXI Btg. semoventi da 47/32 (reparto, quest'ultimo, dipendente sempre dalla «Cremona»). A fine settembre, mentre a nord veniva attuata l'azione per la occupazione di Bastia, più a sud veniva richiamata e attirata l'attenzione del nemico in Val di Golo. Reparti della divisione «Cremona» sviluppavano in questo settore una manovra per le ali, la quale, il 2 ottobre, portava alla conquista delle posizioni di Prunelli di Casacconi sulla destra (I/22° fanteria) e delle alture di Lucciana sulla sinistra (I/21° fanteria), al tempo stesso in cui una colonna motorizzata di bersaglieri e carristi occupava la Barchetta e la stretta di S. Leonardo. Per effetto di tale manovra, i Tedeschi ripiegarono verso Casamozza sotto la protezione di vaste interruzioni stradali e di campi minati, abbandonando sul terreno una quarantina di morti. Incalzate sempre da presso, le truppe germaniche ripiegarono anche da Casamozza, dove abbandonarono del materiale di artiglieria. Le nostre truppe della colonna di sinistra (I/21° Rgt. fanteria) si spinsero allora fin verso Borgo, prendendo collegamento con la colonna francese operante da colle S. Antonio su Furiani. Quelle della colonna di destra (I/22° Rgt. fanteria) occuparono le alture sovrastanti il bivio di Casamozza, mentre le unità motocorazzate del centro si spingevano fin oltre il bivio di Biguglia. La mattina del 4 ottobre Bastia veniva occupata. Con tale occupazione le truppe germaniche vennero definitivamente cacciate dalla Corsica. Ultimate le operazioni per la cacciata dei Tedeschi dall'isola, le truppe della divisione «Cremona» si prodigarono, con le altre, nell'opera di riattamento delle comunicazioni e di collaborazione con gli Alleati, ai quali cedettero anche materiali vari, armi ed artiglierie. Nella seconda decade di ottobre ebbe inizio il trasferimento dei reparti della divisione dalla Corsica alla Sardegna. All'atto del trasferimento i reparti portarono con sé soltanto l'armamento individuale ed un esiguo numero di automezzi. Tutto il resto dell'armamento, del materiale, degli automezzi e carburante fu, secondo gli accordi, lasciato in Corsica a disposizione degli Alleati. In Sardegna, i reparti della divisione provvidero al riordinamento dei materiali, delle dotazioni e degli uomini, e a curare l'addestramento dei graduati, degli specializzati e dei soldati. Il 27 novembre, la 90a Legione della milizia assunse il nome di 321° Rgt. fanteria. In sede di riordinamento, il 10 maggio 1944, i reparti del 321° Rgt. fanteria furono disciolti e sostituiti con il III Btg. del 21° Rgt. fanteria e con il III Btg. del 22° Rgt. fanteria, i quali diventarono rispettivamente I e II Btg. del 321° Rgt. fanteria. Però sotto la data del 15 settembre 1944, il 527° Rgt. fanteria venne sciolto e i due Btg. che lo costituivano - I e II - tornarono a formare il III Btg. rispettivamente del 21° e del 22° Rgt. fanteria. Da ternaria, perciò, la divisione «Cremona» divenne binaria. Durante la permanenza in Sardegna, i reparti della divisione assolsero incarichi vari: servizio d'ordine pubblico, servizi di guardia, di vigilanza, di manovalanza, ecc. Ai primi dì settembre 1944, la divisione «Cremona» lasciò la Sardegna e si trasferì in continente, sbarcando a Napoli e dislocandosi, successivamente, nella zona di Altavilla Irpina-Petruro-Chianche-Afragola-Tufo.
TRASFORMAZIONE DELLA DIVISIONE IN GRUPPO DI COMBATTIMENTO «CREMONA». Giunta in continente, la divisione «Cremona», in vista della sua trasformazione organica per il nuovo compito operativo assegnatele nel quadro dello sforzo bellico del Paese, intraprese ben presto: - un lavoro di riordinamento secondo le nuove formazioni organiche stabilite per i Gruppi di combattimento; - una preparazione addestrativa sull'uso e sull'impiego di nuove armi e nuovi mezzi in dotazione. Il 9 settembre fu assegnato alla divisione un nucleo inglese di collegamento composto di 7 ufficiali delle varie armi, specialità e servizi. A disposizione di tale nucleo la divisione mise un plotone speciale al comando di un ufficiale. Poco dopo furono dati ordini per lo scioglimento del CXIII Btg. mitraglieri, del 321° Rgt. fanteria e della 90a Cp., guastatori, disponendo: a) che il personale del CXIII Btg. fosse trasferito nella forza del 21° e del 22° Rgt. fanteria in partì eguali; quanto al materiale esso doveva essere ceduto ai due sopradetti reggimenti solo in quanto utilizzabile, il resto sarebbe stato accantonato a parte; b) che i due Btg. del 321° Rgt. venissero assegnati, come accennato prima, al 21° e al 22° Rgt. fanteria quali terzi Btg.; c) che a cura del 22° Rgt. fanteria fosse tenuta in funzione una Cp. del CXIII Btg. per poter costituire la Cp. cannoni da 6 libbre del 22°, mentre a costituire la Cp. cannoni da 6 libbre occorrente al 21° Rgt. fanteria si sarebbe provveduto con la trasformazione della 321a Cp. mortai; d) che il plotone comando del CXIII Btg. costituisse l'ossatura del comando della costituenda Cp. trasporti e rifornimenti; Cp. che, sotto la data del 15 settembre, si sarebbe costituita in Altavilla presso la 54a sezione sussistenza; e) che i 2 plotoni della 90a Cp. guastatori fossero trasferiti uno al 21° e uno al 22° Rgt. fanteria, affinchè i detti reggimenti provvedessero, con i plotoni stessi, a costituire i plotoni guastatori-esploratori per i loro primi Btg.. Disposizioni furono anche date perché il personale delle classi 1914 e più anziane fosse allontanato per non far gravare sempre su di esso il peso della guerra, utilizzando così, per i compiti operativi, le classi più giovani. Nel frattempo, tanto il Rgt. d'Art. quanto il Btg. del genio cominciarono, gradatamente, ad assumere le formazioni organiche previste. In relazione a ciò, venne assegnata alla divisione un'altra Cp. artieri; con essa le compagnie artieri del Btg. genio furono portate a 2. Fu inoltre disposto: - che venisse costituito in Altavilla un deposito mobile; - che fosse costituita una Cp. trasporti e rifornimenti su 3 plotoni trasporti (sarebbe stata al riguardo sciolta e trasformata la 350a autosezione pesante) e 2 plotoni misti (sarebbe stata utilizzata per questi la 54a sezione sussistenza, la quale, perciò, si sarebbe dovuta gradualmente trasformare); - che si iniziasse la formazione delle officine meccaniche (officina mobile per il comando, officine mobili leggere per Rgt., plotone officina per Cp. trasporti e rifornimenti). Sotto la data del 25 settembre 1944 la divisione assunse la denominazione di Gruppo di combattimento «Cremona». Sulla base delle formazioni organiche prescritte dallo S.M.R.E., il Gruppo venne ad assumere la costituzione seguente: - comando (con 2 sezioni miste di carabinieri e 1 nucleo inglese di collegamento tra comando Gruppo di combattimento e comando inglese); - 21° e 22° Rgt. fanteria, ciascuno su 1 Cp. comando di Rgt., 3 Btg., 1 Cp. mortai da 76 e 1 Cp. cannoni da 6 libbre (cal. 57 mm.); - 7° Rgt. Art. su 4 gruppi da 25 libbre (87 mm.) di 2 batterie ciascuna, 1 gruppo controcarro da 17 libbre (76 mm.) su 2 batterie, 1 gruppo contraerei da 40 mm. su 2 batterie; - 1 Btg. misto del genio su 2 compagnie artieri e 1 Cp. teleradio; - servizi (servizio sanitario con sezione di sanità e 2 ospedali da campo; compagnia trasporti e rifornimenti; deposito mobile materiali artiglieria e genio; officine meccaniche). Comandante del Gruppo di combattimento rimase il generale di brigata Clemente Primieri. Successivamente vennero istituiti presso il comando di Gruppo di combattimento: un ufficio tecnico automobilistico con funzioni ispettive sia sulle officine del Gruppo che sugli autodrappelli, e con l'incarico di sovraintendere a tutte le questioni tecniche e automobilistiche; una sezione assistenza e propaganda col compito di curare la parte morale della truppa. Secondo le disposizioni emanate dalle autorità centrali furono in seguito adottate dal Gruppo ancora altre lievi varianti organiche.
ATTIVITÀ ADDESTRATIVA. La trasformazione della divisione in Gruppo di combattimento portò come conseguenza, non soltanto una nuova struttura organica, ma anche un nuovo orientamento addestrativo sull'uso di armi e mezzi nuovi e sui conseguenti procedimenti tattici e logistici (3). Il 16 settembre giunse al Gruppo un primo quantitativo di fucili Enfield, fucili mitragliatori Bren, mortai (da 76, da 50 e Piat), cercamine, cannoni (da 25 libbre, da 17 libbre, da 6 libbre, da 40 mm.), binocoli, bussole, ecc., con i quali si poté cominciare a dare impulso all'addestramento pratico sull'uso e sull'impiego delle nuove dotazioni di armi e di mezzi inglesi, utilizzando a tale scopo, quali istruttori, gli elementi già inviati - e ora di ritorno - a frequentare i vari corsi presso le scuole inglesi. Il comandante di Gruppo, dopo aver raccomandato ai reparti di predisporre una opportuna rotazione dei materiali disponibili, tracciò per le unità di fanteria e di artiglieria il seguente programma di addestramento: a) in un primo tempo, dal 20 al 28 settembre, si sarebbe dovuto provvedere alla formazione di altri istruttori, previa costituzione di centri di istruzione presso ciascun battaglione, compagnia autonoma e batteria, facendo anche assistere alle istruzioni il rimanente della forza in modo che tutti incominciassero a familiarizzarsi con le nuove armi. Contemporaneamente si dovevano far conoscere le nuove formazioni organiche dei reparti del Gruppo (squadra, plotone, compagnia, ecc.); b) in un secondo tempo, dal 29 settembre al 9 ottobre, si sarebbe dato inizio all'addestramento di reparto e si sarebbe approfondita la conoscenza tecnica dei nuovi materiali in dotazione; c) infine, dal 10 al 30 ottobre, si sarebbe provveduto all'addestramento di reparto sino al battaglione, non tralasciando di approfondire la conoscenza tecnica delle armi. Le unità del genio dovevano al più presto iniziare l'addestramento sul ponte Bailey (artieri) e sui mezzi di collegamento (radiotelegrafisti). Mentre l'attività addestrativa dei reparti procedeva in maniera soddisfacente, continuavano intanto ad affluire al Gruppo altre armi ed altro materiale inglese. Per le armi furono istituiti corsi per armaioli, e così pure, corsi sulla guida e sulla manutenzione per gli automezzi inglesi. Il 18 ottobre vi fu una riunione dei comandanti di reparto del Gruppo nella quale parlò il generale inglese Kingston, sovraintendente all'addestramento delle truppe nello scacchiere mediterraneo, il quale svolse taluni argomenti ch'erano stati trattati anche dal comandante del Gruppo in un rapporto tenuto poco prima. Dopo aver detto che «nessun ufficiale deve recarsi al fronte se non conosce, oltre che il suo dovere, il suo mestiere» (massima, questa, semplicissima e ribadita da noi chissà quante volte, ma che purtroppo era stata spesso obliata), e aggiunto che «con gli istruttori occorre essere molto esigenti», si intrattenne su alcuni argomenti di carattere addestrativo che qui riassumiamo brevemente: 1° - Rispetto ai Tedeschi si aveva superiorità di artiglieria, la quale consentiva di operare forti concentramenti e rapidi spostamenti di tiro. A proposito del tiro di artiglieria conveniva: avere molte false postazioni, del tutto simili però alle vere; fruire di molti punti di riferimento, designati con nomi convenzionali; abilitare tutti gli ufficiali alla designazione e richiesta di tiro sugli obiettivi; valersi di aerei sorvolanti le linee a bassa quota per l'osservazione. 2° - La superiorità aerea inglese permetteva di mascherare bene spostamenti e concentramenti. Si era tentato nel campo tattico di sommare al bombardamento delle artiglierie quello effettuato con aerei (azioni di Cassino): ma tale sistema non andava, data la grande dispersione del lancio. Opportunità che i comandanti di fanteria e di artiglieria richiedessero sempre, prima dell'azione, fotografie aeree del terreno. 3° - Importanza dei mortai: armi capaci di dare un aiuto immediato e di seguire facilmente le fanterie. Tendenza ad organizzare un'appropriata difesa contro mortai (uno dei gruppi di artiglieria adibito a tale scopo, oppure obbligare i mortai a tacere facendo volare degli aerei nella zona). 4° - Importanza delle pattuglie, le quali andavano inviate prevalentemente di notte e con compito e piano precisi. 5° - Opportunità di avere molti tiratori scelti, dotati di speciali fucili con telescopi (8 per battaglione). 6° - Largo impiego di contrattacchi fatto dai Tedeschi con notevole appoggio di artiglieria; per cui si doveva concludere che nell'attacco si poteva dire raggiunto lo scopo se, dopo avere conquistata una posizione, si era poi in grado di mantenerla contro i ritorni offensivi del nemico. 7° - Era indispensabile che tutti i militari imparassero a conoscere le mine e a distinguerle, perché le trappole che l'avversario tendeva con esse erano numerosissime e insidiosissime. 8° - Indispensabile una buona preparazione professionale e morale degli ufficiali, specialmente giovani. In tutti questi argomenti vi erano concetti che, pur essendo nella loro sostanza previsti dalle varie norme addestrative, risentivano nondimeno della esperienza viva della guerra in corso e come tali rivestivano una notevole importanza. Nel corso dell'addestramento vennero svolte esercitazioni di tiro con le nuove armi e di autocolonne, ed esercitazioni tattiche di reparto (4). Furono pure svolte, il 15 e il 23 dicembre, esercitazioni sui collegamenti, sia a scopo tattico per ciò che riguardava la razionalità e prontezza di decisione nei comandanti e le modalità esecutive, sia a scopo tecnico per quanto rifletteva la trasmissione delle notizie e la diramazione degli ordini (5).
MOVIMENTI VERSO LA ZONA D'IMPIEGO. Nell'ultima decade di novembre il Gruppo di combattimento si trasferì nella zona di Teramo-Ascoli, compiendo il movimento: - parte per via ordinaria, su due blocchi: un blocco lungo l'itinerario Benevento-Capua-Cassino-Roma-Ascoli, e l'altro blocco lungo l'itinerario Foggia-Vasto-Ascoli; - parte per ferrovia. Disposizioni furono date per i vari servizi, specialmente sanitario, di commissariato (i reparti dovevano portare al seguito io giornate di viveri) e idrico. Una rappresentanza composta da elementi dei due reggimenti di fanteria, un gruppo di artiglieria ed elementi del genio e dei vari servizi, della forza complessiva di 1.500 uomini e 200 automezzi, venne destinata a formare la «colonna Roma», la quale, il 1° dicembre, sfilò per le vie della Capitale, accolta con calde manifestazioni di entusiasmo dalla popolazione romana. Ai primi di dicembre il Gruppo si sistemò nella nuova zona di Ascoli, continuando la sua attività addestrativa. Il 3 gennaio 1945, il comandante del Gruppo di combattimento si recò a far visita al generale Mac Creery, comandante dell'S" armata britannica, col quale si intrattenne a parlare della forza del Gruppo (ancora deficitaria rispetto agli organici fissati) e dell'addestramento dei reparti dipendenti (6). In proposito fece anche presente che l'addestramento non era ancora ultimato, in quanto non si erano neppure potute fare esercitazioni d'insieme con unità di fanteria e artiglieria in collaborazione. Nondimeno, pur rendendosi conto delle necessità di carattere addestrativo, il generale Mac Creery si mostrò impaziente di avere il Gruppo in linea al più presto, e così dispose che il «Cremona» raggiungesse, il 12 gennaio, le posizioni sul fronte del ravennate, alle dipendenze del comandante del I corpo d'armata canadese, col quale avrebbero perciò dovuto essere presi gli accordi necessari. L'indomani, 4, il comandante del Gruppo prese contatto con il generale Foulkes, comandante del I corpo d'armata canadese, il quale, anche lui, sollecitò l'entrata in linea dei reparti del Gruppo di combattimento, per cui si fu costretti ad accelerare i tempi. L'8 gennaio, infatti, il Gruppo iniziò il movimento per raggiungere la zona di operazioni trasferendosi, in due scaglioni autoportati, nella zona di Ravenna, dopo aver fatto tappa intermedia a Fano. Il Gruppo «Cremona» diede il cambio a unità della 1a Divisione canadese nel settore compreso fra la ferrovia Ravenna-Alfonsine e il mare. La sostituzione, iniziata dai reparti del 21° Rgt. fanteria la sera del 12 gennaio, ebbe termine nella notte del 13. Alle ore 6 del 14 gennaio, il Gruppo «Cremona» assunse la responsabilità della difesa del settore.
---------------- NOTE (1) Il raggruppamento sud era composto di 3 Btg. granatieri, 1 Btg. ciclisti e 1 Btg. mitraglieri; sotto la data del 12 settembre fu posto alle dipendenze della divisione «Cremona», con le forze per il momento disponibili: 2 Btg. granatieri, 1 Btg. mitraglieri e 1 gruppo Art. da 75/18 (111/35° art. «Friuli»). Schieramento del raggruppamento sud ad oriente della «Cremona». Sotto la stessa data del 12 settembre, i 2 gruppi Art. di C. d'A. di rinforzo (da 105/28 e da 149/13) cessarono di dipendere, per l'impiego, dalla divisione «Cremona». (2) Il 13 e il 14 settembre erano sbarcati nell'isola primi contingenti di truppe francesi. (3) Molti ufficiali, sottufficiali ed elementi di truppa furono inviati a frequentare, presso scuole alleate, secondo gli ordini dello S.M.R.E., corsi vari di addestramento sia sulle nuove armi e i nuovi mezzi, sia sui nuovi procedimenti d'azione usati dagli Alleati. (4) L'11 novembre venne eseguita una esercitazione tattica alla presenza del gen. Alexander, comandante del XV gruppo d'armate alleate. Questi, dopo l'esercitazione, volle anche ispezionare qualche reparto del Gruppo. Prima di lasciare il Gruppo di combattimento, espresse agli ufficiali il suo compiacimento promettendo il suo interessamento per migliorare le condizioni di vita dei reparti e concludendo infine che egli considerava amici i combattenti del Gruppo e che, una volta in linea, essi sarebbero stati considerati a parità di diritti e di doveri con le altre truppe del fronte. (5) In tanto fervore addestrativo il Gruppo non trascurò affatto di esercitare una vigile e costante opera assistenziale, intesa a sollevare e far vibrare gli spiriti in un ambiente di rinascita e di fede, premiando i più volenterosi, ammonendo e spronando i meno buoni e i dubbiosi, castigando i riottosi, allo scopo di formare di tutti una massa moralmente omogenea, compatta ed efficiente. (6) Precedentemente, il 29 dicembre, il comandante del Gruppo aveva avuto un importante colloquio col capo del B.L.U., ten. col. Webb Carter, col quale aveva trattato i seguenti argomenti: quale unità era da sostituire in linea (una brigata?), e se ad ognuno dei due reggimenti di fanteria doveva corrispondere un reggimento di artiglieria. In tal caso due potevano essere le soluzioni: costituire, col 7° Rgt. Art., due comandi tattici riservando al comandante di reggimento le funzioni soltanto di comandante dell'artiglieria divisionale, oppure - secondo il parere del ten. col. Webb Carter - col 7° Rgt. Art. provvedere ad un reggimento di fanteria, mentre per l'altro reggimento di fanteria si sarebbe dovuto provvedere con un reggimento di artiglieria inglese. In quest'ultimo caso era evidente però che si sarebbe andati incontro a inconvenienti vari circa le intese e un proficuo affiatamento.
FONTE "I Gruppi di Combattimento (1944-1945)", USSME, Roma, 1951, pagg. 49-60.
Vito Zita
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