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Espande/Riduce le dimensioni di quest'area
 
Espande/Riduce le dimensioni di quest'area
Inviato da Fabio il 13/7/2005 12:33:54 (3306 letture)

Veicoli militari : Visti per voi
Da incurabile "italianofilo" devo ammettere che mi fa molto piacere vedere uscire dei modelli in plastica ad iniezione di soggetti per noi molto significativi. Dopo l'Ariete della Trumpeter è finalmente giunto il turno dell'AB 41 dell'italianissima Italeri, a lungo rimasta come item "segreta"; un segreto a dire il vero a cui da tempo però erano stati dati un nome ed un cognome che si sono poi rivelati corretti. Avere comunque la certezza che si trattasse dell'AB 41, che è in assoluto il mezzo del secondo conflitto mondiale che preferisco, è stata davvero una grande soddisfazione.




Kit: Autoblinda AB 41
Scala: 1//35
Produttore: Italeri
Riferimento: 6442
Prezzo: € 28.00
Disponibilità: buona
Valutazione:

La confezione
Il kit è contenuto in una scatola di cartoncino leggero abbastanza sensibile agli schiacciamenti. La box-art mi piace molto anche se riproduce un mezzo con insegne tedesche. Inutile dire che a mio modestissimo avviso, un mezzo per noi così importante, avrebbe meritato una box-art con le insegne di uno dei nostri reparti che utilizzando questo mezzo si sono distinti in azione al pari, se non di più, delle varie unità tedesche che l'hanno avuto in dotazione. Ricordate il tomentone di Quelli della notte "non capisco ma mi adeguo"? Ebbene mai frase fu più appropriata: non capisco il perchè di questa scelta, ma mi adeguo pensando che forse quel che più "tira" sia tedesco, basti vedere che esistono kit in plastica di soggetti prodotti in due o tre esemplari, rimasti a livello di progetto o che a momenti non avevano lasciato le penne di chi avrebbe dovuto progettarli!
Speriamo almeno che il pubblico straniero riesca a capire che si tratta di un modello italiano, visto che nel foglio di istruzioni non viene fatto alcun riferimento diretto né all'Italia né al Regio Esercito ma solo alla Fiat ed allo stabilimento di Mirafiori. Nella guida alla colorazione ed all'applicazione delle decals troviamo invece riferimenti sia al Regio Esercito che alla Repubblica Sociale, chiaramente preceduti da due esemplari indicati come appartenenti alla "German Army".
La scatola contiene:
  • quattro stampate in plastica con le parti color giallo sabbia
  • due stampate di ruote in vinile nero
  • un foglio decal
  • un libretto di istruzioni sotto forma di un pieghevole da 10 pagine
  • un foglio con la guida alla colorazione ed all'applicazione delle decalcomanie

Il modello
Per chi come me è cresciuto modellisticamente a pane ed AB 41 in resina, il numero di parti che compongono il kit non può che impressionare, almeno dal punto di vista numerico. Da una prima superficiale osservazione delle stampate si nota, purtroppo, come molti dei testimoni (i raccordi che uniscono le parti ai telai) siano molto spessi e talvolta, come nel caso di quelli delle trombe, non ci siano di fatto punti di separazione identificabili e quindi si deva prestare particolare attenzione al momento del distacco per non danneggiarli. Oltre a questo buona parte dei pezzi presenta delle linee di fusione assai evidenti e spesse, molti riportano in posizioni ben visibili i segni degli estrattori, ed altri ancora presentano addirittura ritiri e fratture tutt'altro che trascurabili o invisibili.

Lo scafo
La parte superiore dello scafo si compone di nove parti. Osservando le istruzioni si vede come le due fiancate laterali vengano tenute insieme da quattro robusti, e di conseguenza evidenti, perni trasversali che, nel caso si volesse completare il modello con gli interni (completanmente assenti se non per quanto riguarda la torre) comporterebbe il dover assemblare tutto lo scafo per poi rimuovere i perni ed i relativi supporti, carteggiare, stuccare, ricarteggiare e procedere con il dettaglio degli interni. Non ho ancora montato il modello e quindi onestamente non sono in grado di esprimermi sulla percorribilità o meno di questa strada e degli eventuali criticità ad essa legati.
Il livello di dettaglio esterno è discreto, anche se talvolta attacchi e cerniere varie (come ad esempio quelle dei cofani sulla piastra che copre il vano motore) mi sembrano leggermente sovradimensionati.
Sulla parte esterna delle fiancate nei vani di tutti e sei i passaruota sono presenti, grandi e ben visibili, i segni degli estrattori che per il particolare posizionamento non devono essere poi così facili da rimuovere. La parte esterna del cielo dello scafo presenta, almeno sul kit in mio possesso, un evidente ritiro e due segni derivanti da problemi di stampaggio, mentre sulla parte interna oltre ai quattro segni degli estrattori presenta un ritiro e diverse altre imperfezioni che, sempre lel caso la si voglia realizzare aperta e con gli interni, richiede il ricorso allo stucco. Anche i portelli di accesso laterali inferiori e superiori presentano nella parte interna ben evidenti i segni degli estrattori. Oltre a questo quelli superiori presentano entrambi all'esterno ai lati della feritoia due bei ritiri.

Le sospensioni e le ruote
Anche se condividono con molte altre parti delle evidenti linee di fusione e supporti delle talvolta spessi, le parti che compongono le sospensioni mi sembrano ben fatte e facilmente adattabili ad un montaggio con le ruote sterzate. Belli i cerchi sia delle ruote folli che di quelle motrici, impreziositi, quelli di queste ultime, da una ben fatta e visibile scritta SPA. Queste parti non presentano né ritiri né segni di estrazione in posizioni visibili. L'unica perplessità è rappresentata dalla scelta fatta per i pneumatici che sono in vinile. Bello e sostanzialmente corretto il battistrada con la sua scolpitura e la scritta laterale "Artiglio". Non so se i materiali impiegati siano migliori di quelli che ho trovato su alcuni kit in passato e che inevitabilmente hanno iniziato a creare problemi di vario tipo dopo un lasso di tempo variabile. Fra il bordo esterno e quello interno del batistrada, sempre sul mio kit, una volta montato il pneumatico sul copertone, quello esterno rimanje più alto in totale di circa un millimetro. Personalmente credo che mi orienterò verso la sostituzione dei pneumatici con altri in resina, però fino ad ora disponibili solo nel modello "Libia" da Crielmodel ed Italian kits. Spero che escano anche degli "Artiglio" in resina in un futuro non troppo remoto.

La torre
Anche se come detto in precedenza si tratta dell'unica parte del kit in cui sono presenti in buona parte gli interni (periscopio, armamento principale e secondario, meccanismi di brandeggio e sedile del capo-blindo) anche questa non è esente da vizi: le guardie delle prese d'aria laterali presentano dei ritiri evidenti così come il portello superiore ed il cielo della torre hanno netti segni degli estrattori, i rivetti presenti all'esterno sono di dimensioni inferiori a quelli presenti sullo scafo (anche se nei mezzi reali erano uguali) e, cosa che però ho riscontrato solo sul mio modello, in buona parte sono stampati male.
Di contro è molto ben realizzato il dettaglio delle Breda da 20 e da 8 mm per la parte visibile all'interno.
Infine nella parte posteriorre esterna della torretta è presente il contrappeso (non montato però su tutti i mezzi) che ha dei rivetti che non sembrano essere presenti nella realtà.

Le decalcomanie
Molto bello e ben disegnato il foglio a colori che riporta la indicazioni per la colorazione e l'applicazione delle decalcomanie (non immaginate la mia frustrazione nell'essere un disastro per quanto riguarda il disegno e la pittura).
Le decal consentono di relizzare cinque diverse versioni della blindo. Per quelle tedesche, non conoscendo la materia, non posso esprimere pareri nè favorevoli nè contrari.
Per quelle italiane invece, la prima opzione proposta è relativa ad una unità sconosciuta in Sicilia nel 1943 e come mimetica ed insegne mi sembra plausibile e corretta.
Di diversa opinione sono invece per quella attribuita ai Lancieri di Montebello. Ho visto (e ne possiedo un buon numero) diverse centinaia di foto di AB 41 che hanno servito nei reparti di Cavalleria, ed in particolar modo riguardo a quelle dei Lancieri di Montebello. Ho prestato servizio per diverso tempo al Reggimento e proprio nel periodo in cui lo stesso pubblicò il libro "I Lancieri di Montebello alla difesa di Roma", e durante la redazione ho avuto modo di parlare con diversi reduci del reparto, tutti concordi nel dire che nessuno dei mezzi di "Montebello" fosse mimetizzato così come compare nel profilo. Alcuni mezzi erano completamente in color sabbia ed altri avevano ricevuto una mimetica di circostanza a striature verticali verde e marrone rossiccio sempre su fondo sabbia. Non sono in grado di confermare o di escludere che un mezzo con tale mimetica abbia partecipato alle operazioni per la difesa di Roma, ma in base all'ampia documentazione disponibile al riguardo ed anche in virtù delle numerose testimonianze dei reduci mi sentirei di escludere che tale mezzo sia appartenuto a Montebello. In ogni caso appena possibile farò una verifica per identificare il reparto di appartenenza sulla scorta del numero di targa della blindo. Per quanto riguarda l'ultima opzione proposta, quella della GNR mimetica ed insegne mi sembrano corrette. Quello che manca è il numero di targa (noto almeno per una AB 41 del Leonessa a Torino che era GNR 0158).

Le istruzioni
Il foglio delle istruzioni appare ben fatto, dettagliato ed esaustivo. Delle dieci pagine che lo compongono ben sette sono dedicate al montaggio del modello. Unico neo è la parte riservata alla descrizione ed all'inquadramento storico del mezzo, che secondo me avrebbe meritato un maggiore approfondimento vista l'importanza ricoperta dalla nostra blindo sia in termini di caratteristiche tecniche che di impiego. Non dimentichiamoci che gli alleati realizzarono quel mostro che rispondeva al nome di T17 E1 "Staghound" proprio per contrapporsi efficacemente in territorio desertico all'AB 41 nei ruoli che questa ricopriva egregiamente, ossia di esplorazione ordinaria e avanzata, di protezione dei fianchi delle grandi unità e di scorta ai convogli.

Conclusioni
Pur essendo grato ad Italeri per aver realizzato questo mezzo così importante nell'econmomia del secondo conflitto mondiale nelle fila del Regio Esercito, non posso che rammaricarmi di alcuni aspetti che non mi paiono poi privi di rilevanza quali:
  • la presenza dei pneumatici del solo tipo "Artiglio" validi per l'impiego in territorio italiano e solo per quanto riguarda la PAI in territorio nord africano (mancano però le decalcomanie le decalcomanie per il mezzo della PAI)
  • la notevole quantità di imperfezioni che affliggono le stampate. Affiancando le stampate dell'AB a quelle del M47 (sempre Italeri) si direbbe che quello realizzato negli anni '70 sia quello dell'AB 41!
  • l'assenza degli interni, comunque relativamente semplici da realizzare
Se oltre a quanto detto sopra consideriamo il prezzo a cui viene proposta, che è di 28 Euro, per caratterizzarla correttamente dovremo aggiungere alla predetta cifra almeno un'altra decina di Euro per l'acquisto di un set di gomme (Crielmodel o Italian Kits) per una corretta ambientazione in Africa Settentrionale (teatro principale in cui l'AB ha operato), circa cinque Euro di decal (AWD) se si vuole ovviare al problema della targa della GNR mancante (o della PAI) o per ambientarla in nord Africa ed una cifra che difficilmente sarà inferiore ai 25-30 Euro per il set di dettaglio degli interni (annunciato per ora da Model Victoria e da Historica), oltre al notevole lavoro di "rifinitura" richiesto (ritiri, difetti di stampaggio, segni degli estrattori, rivettatura della torre da rifare, perni trasversali dello scafo da rimuovere, ecc.) probabilmente, o addirittura paradossalmente, ci si potrebbe accorgere che l'acquisto di un kit in resina potrebbe essere più competitivo!
C'e da augurarsi che Italeri ci proponga a breve una riedizione del kit che ne colmi le lacune e che, se proposto ad un prezzo abbordabile, possa avere le carte in regola per diventare un "best seller".












 

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