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Veicoli militari : Schede tecniche : Carro Armato Leggero L6/40
Inviato da Fabio il 7/9/2004 10:21:04 (8733 letture)

Veicoli militari : Schede tecniche
Lo sviluppo dell’L.6 partì dal carro d’assalto mod. 36, un mezzo progettato dalla Fiat-Ansaldo per l’esportazione, a sua volta basato sull'evoluzione dell’L3. Il primo prototipo vide la luce nel 1938 e venne inizialmente armato con un pezzo da 37/26 alloggiato in una culla posta sulla parte superiore sinistra dello scafo e due mitragliatrici abbinate installate in una torretta girevole.




Altri prototipi montarono un cannone da 37 mm ed una mitragliatrice ad esso abbinata in torretta e poi ancora solo due mitragliatrici abbinate da 8 mm sempre in torre.
Per la versione di produzione venne optato l'equipaggiamento con un pezzo da 20 mm ed una mitragliatrice abbinata da 8 mm installate in torretta, mentre la corazzatura variava dai 30 mm della torretta e della parte frontale dello scafo, ai 14,5 mm delle piastre laterali e posteriori ai 6 mm del fondo e del cielo dello scafo. Queste caratteristiche lo rendevano più o meno equiparabile al tedesco Panzer Kampfwagen II.
Nel 1940 il carro fu ufficialmente approvato dal Ministero della Guerra e ne furono commissionati inizialmente circa 600 esemplari, che furono poi portati a circa 1000 incluse le varianti.
Stimiamo approssimativamente in circa 500 unità la produzione finale degli L.6, anche se alcune fonti ne riportano 300, basandoci sul calcolo dei mezzi basato sugli organigrammi dei reparti che lo impegarono.
Anche se la produzione iniziò nel 1939, per raggiungere un totale di circa 300 esemplari, l’L.6 non venne impiegato in quantità significative sino alla fine del 1941, quando venne finalmente consegnato alle unità di Cavalleria ed ai reparti esploranti sia di Cavalleria che dei Bersaglieri dopo circa due anni dall’accettazione del mezzo.
Questi ritardi erano imputabili alla lentezza con cui venivano consegnati sia i pezzi da 20 mm che gli apparati radio, questi ultimi disponibili in quantità sufficiente solo dalla fine del 1941. Il 1942 vide poi la cessazione della produzione degli L6. in quanto tutto lo sforzo si concentrò sulla fabbricazione dei semoventi.

Varianti

Le varianti di produzione dell’L.6 furono le seguenti:
  • lanciafiamme

  • "semovente" armato con un pezzo da 47/32

  • carro comando di plotone semoventi

  • carro comando di squadrone/compagnia semoventi

  • veicolo cingolato da ricognizione

  • trasporto munizioni per semoventi da 90/53


Impiego

La vita operativa degli L.6 fu relativamente breve e si concentrò nel periodo di maggiore sforzo bellico italiano fra la fine del 1941 ed il 1942. Assegnati alle truppe celeri (Cavalleria e Bersaglieri) non andarono mai a costituire reparti omogenei a livello reggimento, ma equipaggiarono unità a livello squadrone/compagnia in reparti a fisionomia corazzata con l'eccezione del III° Guppo Corazzato "Lancieri di Novara".
Sulla carta l'L.6 standard era dotato di un armamento a tiro rapido in grado di insidiare bersagli di pari categoria, nella versione semovente poteva ingaggiare postazioni di fanteria protette, e disponeva di buone caratteristiche di mobilità.
Nella realtà dei fatti si dimostrò assolutamente inadeguato a fronteggiare i Grant, i Valentine e gli Sherman contrappostigli dagli inglesi ed i T34 russi. Oltre a questo la insufficiente larghezza dei cingoli faceva si che fossero assai frequenti gli sprofondamenti in terreni soffici o sabbiosi.
Alcuni catturati L.6 furono impiegati da reparti tedeschi, dai partigiani di Tito e nell'immediato dopoguerra nell'esercito Jugoslavo ed in alcuni reparti della polizia italiana.




Caratteristiche tecniche
 
Fabbricante: Ansaldo Fossati - Fiat
Periodo di costruzione: 1939-1942
Peso: 6,84 t o 7 t nella versione lanciafiamme
Larghezza: mt. 1,86
Lunghezza: mt. 3,82
Altezza: mt. 2,2
Altezza da terra: mt. 0,4
Equipaggio: 2 uomini, pilota e capocarro cannoniere
Armamento principale: un cannone breda mod. 35 da 20 mm o un lanciafiamme
Armamento secondario: 1 mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm
Munizionamento: Breda Mod 35: 312 colpi cal. 20 mm
Lanciafiamme: 200 litri di liquido
Breda Mod 38: 1560 colpi cal. 8mm
Sistema di puntamento: collimatore a cannocchiale
Motore: Spa 18 con 4 cilindri in linea
Cilindrata: 4053 cc
Potenza: 68 HP
Alimentazione: benzina
Autonomia su strada: circa 200 km
Autonomia fuori strada: circa 5 ore
Velocità massima su strada: 42 km/h
Velocità massima fuori strada: 20 km/h
Pendenza superabile: 40%
Capacità di guado: mt. 0,80
Ostacolo verticale: mt. 0,70
Ostacolo orizzontale: mt. 1,70


Profili
 
   
 
 
© Cavalleria Italiana
 

Tavole a colori
 


















© MVG 3D Military Models

 

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