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Espande/Riduce le dimensioni di quest'area
 
Espande/Riduce le dimensioni di quest'area
Inviato da Fabio il 3/5/2004 23:19:15 (3779 letture)

Veicoli militari : Schede tecniche
Dalla fine della prima guerra mondiale alla metà degli anni trenta, furono in molti a sostenere l'inutilità dell'autoblindo le cui funzioni in teoria avrebbero potuto essere espletate dai carri veloci.



Si iniziò a rivedere le posizioni concernenti l'autoblindo in considerazione di due fattori principali:
  • le esigenze di pattugliamento a lungo raggio createsi da parte della Polizia dell'Africa Italiana in seguito della nostra espansione coloniale
  • la stesura sulla dottrina d'impiego delle costituende grandi unità corazzate che non poteva prescindere dall'adozione di veicoli dalle adeguate caratteristiche che dovevano andare ad equipaggiare i reparti esploranti di dette grandi unità
Vista la similitudine delle specifiche stese sia dalla Cavalleria che dalla P.A.I., nel corso del 1937 il Ministero della Guerra ritenne opportuno avviare una richiesta per la fornitura di un unico modello di "autoblindomitragliatrice" dalle prestazioni elevate sia in termini di protezione, sia di mobilità su ogni terreno che di autonomia, il cui prototipo avrebbe dovuto essere disponibile entro il 1939. In risposta al bando, la SPA Ansaldo Fossati realizzò un veicolo con:
  • trazione sulle quattro ruote
  • motore posteriore

  • armamento principale: due mitragliatrici da 8mm alloggiate in una torretta girevole

  • armamento secondario: una mitragliartice da 8m installata nella parte posteriore del vano di combattimento
  • possibilità di guida sia anteriore che e posteriore
I due prototipi, uno per l'Esercito e l'altro per la P.A.I., vennero presentati ufficialmente nel maggio del 1939 in occasione dell'inaugurazione dello stabilimento Fiat di Mirafiori. La nuova autoblindo fu omologata nel marzo del 1940 come "Autoblindo 40" e ne fu ordinato un primo lotto di 176 esemplari. I primi cinque veicoli di produzione vennero consegnati nel marzo del 1941 al Centro di Addestramento Autoblindo della Scuola di Cavalleria di Pinerolo.
Precedentemente alla consegna del mezzo venne comunque deciso di sostituire l'armamento principale, consistente in due mitragliatrici abbinate Breda Mod. 38 da 8mm di calibro, con un pezzo dal calibro di 20mm M35 sempre di produzione Breda in grado di sparare sia munizionamento perforante che ad alto esplosivo. A questo era abbinata una sola mitragliatrice Breda Mod. 38, mentre l'armamento secondario rimaneva invariato. A seguito di alcune migliorie apportate nel corso del 1941 venne ridenominata AB 41.
L'AB 41, a differenza della quasi totalità dei mezzi da noi sviluppati durante il conflitto, fu un mezzo molto ben riuscito che adottava soluzioni innovative quali la doppia guida e l'utilizzo delle due ruote di scorta montate esternamente come "ruote folli" assai preziose in fase di superamento degli ostacoli. Anche l'autonomia era notevole (più che doppia rispetto a quella degli altri veicoli corazzati di produzione italiana) ed il sistema di sospensioni era di assoluta avanguardia. Le uniche pecche della blindo, a detta di alcuni reduci, erano rapprsentate dall'adozione di una corazzatura a piastre imbullonate che, assommata ai materiali scadenti spesso impiegati nella produzione dei nostri mezzi (e non solo in periodi di oggettiva difficoltà come quelli di belligeranza), portava alla frattura (o fessurazione) delle piastre, ad esempio, a seguito dell'entrata a velocità troppo alta in una buca ed alcuni problemi non gravi relativi all'impianto sterzante che però non furono mai eliminati.
Fra tutte le versioni (AB 40, AB 41 ed AB 43) ne furono costruite circa 450.

Varianti
Alcune varianti della AB 41 furono approntate per far fronte a specifiche esigenze e sono riportate di seguito:
  • Autoblindo 42 comando, senza torretta, mitragliatrice posteriore e doppia guida adibita a posto comando (ordinata in 50 esemplari ma mai consegnata)
  • Autoblindo con cannone da 47/32, ipotizzata per poter affrontare le unità esploranti nemiche più pesantemente armate montava il pezzo da 47/32 e non disponeva di armamento secondario. Non fu mai adottata e rimase allo stadio di prototipo
  • Autoblindo 42, equipaggiata con una nuova torre ma con armamento invariato, vedeva la rimozione della doppia guida e di altri organi superflui per aumentare la protezione senza influire sul peso totale del veicolo. Anche questa versione rimase allo stadio prototipale
  • Autoblindo 43, evoluzione migliorata della AB 42

  • Autoblindo 43 cannone, potenziata nel propulsore ed equipaggiata con un pezzo semi automatico da 47/40, presentava una sagoma più bassa e disponeva di maggiore autonomia

  • Autoblindo ferroviaria, per l'impiego su rotaia da parte del genio ferroviario
impiego
Pensata originariamente per l'impiego da parte delle unità esploranti in ambiente coloniale, la AB era un veicolo versatile, affidabile e caratterizzata da buona mobilità ed autonomia. Dotata di alcuni accorgimenti unici quali la doppia guida e l'avanzato sistema di sospensioni dimostrò mezzo all'altezza della situazione .
Le AB 40 e 41 agivano di norma pattuglie di motociclisti e moto-mitraglieri nella cooperazione con altre unità corazzate che di artiglieria semovente o autoportata. In caso di necessità potevano anche effettuare puntate offensive di minore porrtata o agire come protezione sui fianchi delle grandi unità.
Nell'immediato dopoguerra fu impiegata, in numeri assai ridotti, da unità della Polizia, dei Carabinieri e del Genio Ferroviario sul territorio nazionale.


Caratteristiche tecniche
 
Fabbricante: SPA Ansaldo Fossati
Periodo di costruzione: 1941-1942
Peso: t 7,4
Larghezza: m 1,92
Lunghezza: m 5,2
Altezza: m 2,48
Altezza da terra: m 0,41
Equipaggio: 4 uomini, un capocarro/cannoniere, un cannoniere/radiofinista, due piloti
Armamento principale: cannone Breda da 20mm mod M35
Armamento secondario: una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8mm abbinata al cannone
una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8mm installata posteriormente a lato del posto del secondo pilota
Munizionamento: Cannone M35: 456 colpi cal. 20mm
Breda Mod 38:
1992 colpi cal. 8mm
Sistema di puntamento: a cannocchiale sia per il cannone che per le mitragliatrici
Motore: SPA ABM1 a 6 cilindri in linea raffreddato ad acqua
Cilindrata: cc 4995
Potenza: 80 HP
Alimentazione: benzina
Autonomia su strada: circa 400 km
Autonomia fuori strada: n/d
Velocità massima su strada: circa 76 km/h
Velocità massima fuori strada: circa 38 km/h
Pendenza superabile: 40% (alcune fonti citano anche 30 e 50%)
Capacità dl guado: m 0,70
Ostacolo verticale m 0,36
Ostacolo orizzontale: n/d


Profili
 
   
 
 
© Cavalleria Italiana

 

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