: Pz.Kpfw V Ausf D/A/G Panther Sd.Kfz 171 |
Inviato da Fabio il 13/12/2004 01:02:41 (2506 letture)
| Il Pz.Kpfw V Panther è senza dubbio insieme al Pz.Kpfw VI Tigre, il carro armato tedesco più conosciuto della seconda guerra mondiale e con il T-34 sovietico il migliore dell’ultimo conflitto. Quando nel giugno 1941 la Germania invase la Russia, le Panzertruppen si confrontarono con il T-34/76 sovietico che era di gran lunga superiore (per potenza di fuoco e corazza) a qualunque Panzer allora in servizio. | - Le origini
Benché gli ingegneri tedeschi avessero già cominciato a lavorare sul successore del Panzer IV (i prototipi denominati VK3001 della Henschel e della Porsche erano stati completati), le necessità del fronte richiedevano un mezzo più grande, armato con un cannone da 88 mm, e la risposta fu il VK4501. Questo prototipo, messo in servizio in tutta fretta, non aveva nessun punto in comune con il T-34. Allo stesso tempo, il generale Guderian, propose nel novembre del 1941, di studiare le principali caratteristiche del T-34 che erano le seguenti: una corazza inclinata su tutti i lati del carro che deviava i proiettili, dei grandi rulli di rotolamento che fornivano una grande stabilità e una solida base, un cannone il cui lungo tubo sorpassava nettamente la parte anteriore dello scafo (un’idea respinta dai tedeschi perché ritenuta irrealizzabile). Di tutte queste, la prima caratteristica era quella più rivoluzionaria. Il Ministero degli armamenti incaricherà rapidamente i costruttori Daimler-Benz e MAN di proporre le loro idee su un nuovo carro da 30-35 tonnellate che comprendesse i vantaggi del T-34 russo. Il progetto fu denominato VK3002 e il mezzo doveva essere completato per la primavera del 1942. Le specifiche di partenza prevedevano una corazza frontale di 60 mm, una corazza laterale di 40 mm, delle pareti inclinate e una velocità massima di 55 Km/h. nell’aprile del 1942, i due costruttori sottoposero il loro progetto ad una commissione del dipartimento del materiale dell’esercito. Il VK3002 (DB) era una copia quasi conforme al T-34 (sostenuto da Guderian) con qualche miglioramento. La torretta, come per il carro russo, era montata molto in avanti, collocando il posto di guida del pilota nel pozzo della torretta. Il prototipo disponeva di un volante con servosterzo idraulico comandato a distanza, dei rulli tutti in acciaio raggruppati in coppie con una sospensione a molle a lamina (molto più economiche e più facili da costruire rispetto alle barre di torsione). Un motore diesel MB 507 (la scelta del motore diesel avrebbe potuto dimostrarsi vantaggiosa, in previsione della scarsità di benzina), trasmetteva la sua potenza alle ruote dentate collocate posteriormente. Lo scafo disponeva di botole di uscita d’emergenza e i serbatoi del carburante erano amovibili. Il VK3002(MAN) invece era di concezione più germanica, più sofisticata. Le sue dimensioni erano più imponenti (sia in altezza che in larghezza), con una torretta più grande situata al centro dello scafo (per compensare il peso del lungo cannone che sporgeva in avanti). Le sospensioni a barre di torsione prevedeva dei rulli imbricati. Per questo modello, era previsto un motore a benzina V-12 cilindri Maybach HL 210 la cui potenza era trasmessa alle ruote dentate posizionate anteriormente. La disposizione interna rispettava in tutto e per tutto gli standard tedeschi. Anche la Skoda fornì un progetto che assomigliava al T-34/76 sovietico e denominato Pz.Kpfw T-25, ma fu respinto poiché Hitler si dimostrò favorevole al VK3002(DB) al quale però preferì far sostituire il cannone L/48 con un’arma più potente e più lunga, il L/70. Così fu fatto un ordine di 200 VK3002(DB) e i prototipi furono messi in costruzione. Il Waffenprufamt (il Comitato Panther) preferì invece il VK3002(MAN), più convenzionale, e fu quindi quest’ultimo ad essere prescelto ed entrò in produzione nel maggio 1942. L’ordine dei 200 VK3002(DB) fu discretamente annullato. Nel settembre 1942, il primo prototipo del VK3002(MAN) fu testato a Nuremberg, sul terreno della fabbrica MAN. Un secondo prototipo fu prodotto per la sperimentazione ufficiale prevista sui campi del Heereswaffenamt a Kummensdorf. Dopo le prove cominciò la produzione di serie. La designazione ufficiale fu Panzerkampfwagen V Panther (Sd.Kfz 171), ed il mezzo fu classificato priorità assoluta. Nel novembre 1942, il primo Panther uscì dalle catene di montaggio delle officine della MAN. I primi 20 Panther furono denominati Pz.Kpfw V Panther ausf A ed erano tecnicamente diversi dai modelli che seguirono. La denominazione Pz.Kpfw V Panther ausf B fu riservata ad una versione che prevedeva il mezzo dotato di una scatola del cambio Maybach-Olvar al posto del modello AK-7-200, ma questa nuova scatola del cambio fu dichiarato improprio ai fini del combattimento, tanto che questo carro non fu mai realizzato con queste specifiche. Al tempo stesso, nessun documento parla di un Pz.Kpfw V Panther Ausf C, sembra quindi possibile che sia rimasto come progetto solo sulla carta.
- Le versioni
Pz.Kpfw V Ausf D Nel dicembre del 1942, apparve una nuova versione, il Pz.Kpfw V Panther Ausf D. Questo fu il primo tipo di Panther ad entrare in produzione che era prevista per il mese di febbraio del 1943. Esiste una grande confusione sulla denominazione dei primi Panther e una delle ragioni fu ad esempio che i primi 20 Ausf A furono classificati come Ausf D (e rinominati D1). A tutti gli effetti i D1 furono utilizzati esclusivamente come veicoli sperimentali e più tardi come veicoli di addestramento. Il 12 maggio 1943, furono ordinati velocemente 250 Panther ausf D per l’esecuzione dell’operazione Cittadella, che dovevano essere seguiti il più presto possibile da altri 750 esemplari. Nel dicembre del 1942, l’ausf D entra quindi in produzione e l’11 gennaio 1943, il primo Panther esce dalla fabbrica. In rapporto al D1, la sua corazza risultava ulteriormente migliorata e una nuova versione del cannone da 75 mm KwK 42 L/70 era stato montato nella torretta azionata idraulicamente. I Panther ausf D della prima serie (250), erano propulsi da un motore Maybach HL 210 P 30 e designati con il nome Ausf D1. Il panther Ausf D(D1) e il Panzerjager Ferdinand, così come altri nuovi mezzi, ebbero il loro battesimo del fuoco nel luglio del 1943 nel corso dell’operazione Cittadella con i Pz.Abt 51 e 52. Per via di problemi tecnici (scatola del cambio, trasmissione, sospensioni e motore) molti Panther furono persi nel corso degli scontri a fuoco. Dei 250 iniziali solo 43 erano ancora in servizio il 10 agosto 1943, più tardi essi saranno convertiti in Panzerbefehlswagen (Sd.Kfz 267). I successivi 600 Ausf D (denominati con il nome Ausf D2)furono propulsi da motori più potenti, i Maybach HL 230 P 30, che diventerà il motore standard del Panther. Le caratteristiche dell’Ausf D erano una torretta a forma di tronco di piramide, la finestra del conducente e la mitragliatrice sulla parte spiovente della corazza anteriore, i lancia fumogeni sui fianchi. Gli ultimi Ausf D ebbero in dotazione una torretta più piatta e di un lancia bombe sul tettuccio al posto dei lancia fumogeni. Delle lamine di corazza supplementare (schurzen) furono adottate sugli ultimi Ausf D per proteggere i cingoli dai colpi di bazooka. Tutti erano equipaggiati, con l’eccezione dei primi modelli, del cannone L/70 a doppio deflettore. Pz.Kpfw V Ausf A Nell’agosto 1943, dopo aver effettuato delle migliorie e delle modifiche (ad esempio la scatola del cambio), fu prodotta una nuova variante, il Panther Ausf A. questa anomalia, proviene probabilmente da un errore amministrativa, fonetica o materiale. La vera denominazione avrebbe dovuto essere Ausf E. questo modello disponeva di un nuova torretta con episcopi blindati e un supporto a snodo per la MG34 dello scafo. La rifinitura con lo zimmerit divenne con le plance blindate esterne, che avevano il difetto di staccarsi spesso, un elemento standard del Panther. Su questo modello inoltre, il binocolo dell’artigliere fu sostituito con un modello monoculare. Oltre a questi cambiamenti, altri riguardarono le feritoie di tiro con la pistola e quella di espulsione dei bossoli, furono soppresse per semplificare la produzione. Il modello Ausf A fu il più utilizzato nel corso degli scontri in Normandia dove circa 400 Panther di tutti i tipi furono distrutti. Pz.Kpfw V Ausf G Dopo le nuove modifiche del marzo 1944, verrà prodotto il Panther Ausf G, che fu il più prodotto nel corso della guerra e l’ultimo Panther nella forma originale. Per poter semplificare ancora la produzione, i compartimenti di sistemazione divennero parte integrante della sovrastruttura. Il blindaggio dei fianchi dello scafo passarono da 40 mm a 50 mm, dato che il punto debole dei primi Panther prodotti era proprio la corazza laterale poco spessa. L’inclinazione delle pareti passò da 30° a 40°, fu eliminata la fessura visiva del pilota e l’episcopio fisso fu sostituito con un periscopio rotante che migliorò il modo sensibile il suo campo visivo. Sulla parte superiore dello scafo, delle botole a cerniera (apertura a molla) sostituirono le botole originali, dato che i boccaporti rotanti dei modelli precedenti si bloccavano molto di frequente. Su questo modello, il proiettili del cannone passarono da 79 a 82 unità. Dal 1943 al 1945 verranno prodotti 5.976 Panther (il numero comprende tutti i modelli) dalla Maschinenfabrik-Augsburg-Nuremberg (MAN) a Kassel e dalla Maschinenfabrik-Niedersachsen-Hannover (MNH) ad Hannover, con Daimler-Benz, Henschel e Demag. Un piccolo numero (5) di Panther Ausf G fu probabilmente venduto all’Ungheria nel 1944. Nel 1943, un esemplare di Panther (come per il Tigre) fu venduto su licenza al Giappone, ma quest’ultimo non potette mai riceverlo. Nel febbraio del 1943, la MAN autorizza la Fiat-Ansaldo a fabbricare il Panther, ma la produzione non ebbe mai luogo a causa della resa italiana nel settembre 1943. Pz.Kpfw V Ausf F Panther Sd.Kfz 171 Al fine di migliorare il funzionamento, diversi sistemi di propulsione furono provati e sperimentati: MAN/Argus, BMW avio e motori diesel Daimler-Benz. Furono anche provati sistemi di sospensioni idrostatici e idrodinamici, insieme al un equipaggiamento speciale anfibio (Tauch Einrichtung) e ad un sistema speciale di filtro che permetteva ai serbatoi di funzionare in una zona chimicamente contaminata e fu anche proposto il progetto del Flammpanther. Nel maggio del 1944, il progetto di una nuova generazione di Panther, l’Ausf F na (neuer art) fu proposto e accettato. L’Ausf F (o Panther II) doveva essere equipaggiato con una nuova torretta, la “Schmallturm” (concepita nel novembre del 1944 da Daimler-Benz) era armata con il cannone da 75 mm KwK 42/1 o Skoda 75 mm KwK 44/1 L/70 con una maschera a muso di porco, il “Saukopf”. Si parlò anche di un progetto di armare il Panther con il cannone da 75 mm KwK L/100, ma non ne è rimasta traccia. I modelli di produzione dovevano essere costruiti esclusivamente con i rulli in acciaio. Nell’ottobre del 1944 fu definitivamente fermata la produzione che ebbe avio nel marzo 1942 con l’incarico alla Daimler-Benz (a Berlino). Solo un prototipo (scafo dell’ausf G equipaggiato con la torretta schmallturm)era stato completamente terminato nel gennaio del 1945. Per via della disorganizzazione dell’industria tedesca verso la fine della guerra, poche torrette schmallturm e solo 8 scafi furono prodotti quando la guerra ebbe fine. Alcune fonti riferiscono che alcuni Ausf F furono terminati dalla Daimler-Benz fra il 20 e il 23 aprile del 1945. È quindi possibile che essi siano stati utilizzati in combattimento. Gli ultimi esemplari costruiti del Panther Ausf G avevano una caratteristica prevista anche per l’Ausf F: i rulli elastici completamente in acciaio sostituivano i rulli con la banda in caucciù. Questo rullo fu standardizzato sugli ultimi Tigre I costruiti e sui Tigre II. Furono apportati anche delle migliorie al motore Maybach HL 230, relativamente ai problemi di surriscaldamento, installando una seconda pompa, modificando la distribuzione del liquido di raffreddamento (miglioramento della rotazione e dei giunti di testa dei cilindri). Questi miglioramenti resero il Panther molto più affidabile dei mezzi che furono coinvolti nella battaglia di Kursk. Furono costruiti anche alcuni prototipi di motore Maybach HL 230 modificato, (aumento del tasso di compressione per farne un motore ad iniezione, al quale si sarebbero potuti aggiungere dei sovracompressori) allo scopo di aumentare la loro potenza e per poterlo dare in dotazione anche ai Tigre I e ai Tigre II. La fine della guerra, invece, decise altrimenti.
- Descrizione
La disposizione interna del Panther era conforme al modello classico tedesco: compartimento del pilota e del radio-mitragliatore in testa al carro, compartimento di combattimento al centro e compartimento motore nella parte posteriore del carro. Il pilota era situato sulla sinistra con una feritoia per la visione esterna (vetro laminato più anta blindata) situata sulla placca blindata scoscesa. Due episcopi fissi situati sul tetto del compartimento assicuravano la visione in situazione di combattimento (cioè ad anta chiusa). Uno degli episcopi era rivolto completamente a destra e l’altro a ore 10:30. Questa disposizione riduceva enormemente il campo di visione, e per questo motivo gli ultimi Ausf G ebbero in sostituzione un periscopio rotante. Su questi ultimi carri, la fessura per la visione esterna fu soppressa, il che li rese immediatamente riconoscibili. Sui primi Panther il radio-mitragliatore disponeva di una semplice fessura per sparare con la sua MG34 standard. A partire dall’Ausf A, questo dispositivo fu sostituito con un sistema a snodo molto più pratico. L’equipaggiamento radio si trovava a destra del posto dell’operatore sulla sporgenza che ricopriva i cingoli. così come il pilota anche l’operatore radio disponeva di episcopi. La scatola del cambio separava il pilota dall’operatore radio. La leva di comando si prolungava su ogni lato fino alle ruote dentate anteriori. Il Panther, a causa del suo peso e della potenza che sviluppava, disponeva di una scatola del cambio a sette rapporti sincronizzati (AK 7-200), concepito appositamente per lui. Dei freni a disco idraulici “Argus” venivano utilizzati peri cambiamenti di direzione, agendo con un freno su uno dei due cingoli. Un altro modo (più facile) di cambiare direzione consisteva nell’utilizzare un ingranaggio epicicloidale che faceva girare l’una o l’altra delle ruote dentate in senso inverso. Quest’ultimo metodo permetteva di effettuare delle virate più corte.all’interno della torretta, il seggiolino del tiratore era posto alla sinistra del cannone. Per puntare, il tiratore disponeva di una lente binoculare articolata che successivamente sarà sostituita da una lente monoculare. Lo sparo del cannone (elettrico), era ottenuto con un grilletto posto sul volante di puntamento in altezza. La mitragliatrice coassiale, era azionata dal tiratore per mezzo di un contatto a pedale. Il puntamento di direzione poteva essere manuale o idraulico con lo stesso volantino. Il seggiolino del capo carro era situato nella parte posteriore sinistra. La sua torretta era costituita da una cupola a sei fessure di visione a episcopi. La botola si apriva e si ripiegava orizzontalmente. Un anello da MG34 poteva essere utilizzato per assicurare la difesa aerea. Il caricatore del cannone occupava la parte destra della torretta. Le pareti della torretta erano in pendenza. La parte anteriore era arrotondata e ricoperta con una maschera bombata. Il pavimento del posto di combattimento, di forma circolare, era tutt'uno con la torretta e quindi ruotava con questa. La rotazione idraulica della torretta veniva effettuata per mezzo di una trasmissione collegata ad un motore a benzina trasversale rispetto al pavimento. Nella parte posteriore della torretta si trovava una grande botola che serviva sia come uscita di emergenza che per caricare le munizioni. Sulla parte sinistra, al disotto della torretta si trovava una botola circolare per espulsione dei bossoli che però verrà soppressa a partire dall’Ausf A, così come verranno soppresse anche le feritoie per sparare con le pistole. L’arma principale è il cannone da 75 mm L/70, messo a punto dalla Rheinmetall-Borsig (versione a grande velocità iniziale del cannone da 75 mm messo a punto nel 1941). Questo cannone era capace di perforare una corazza di 140 mm di spessore a 1.000 metri di distanza. Così come il cannone, la Rheinmetall concepì anche la torretta che doveva contenerlo. In origine, il cannone disponeva di un freno di bocca ad un solo deflettore, ma in seguito verrà adottato un freno di bocca a doppio deflettore. I cofani delle munizioni erano situati nelle sporgenze che coprivano i cingoli ed erano dotati di porte blindate scorrevoli per ridurre il rischio d’incendio. Il motore previsto in origine, era il Maybach HL 210. I primi Panther furono effettivamente equipaggiati con questo motore. Ma il peso supplementare accumulato nel corso della sua messa a punto aveva fatto aumentare il peso del Panther da 35 a 43 tonnellate. A questo punto diventò necessario un motore più potente, e sui modelli di produzione successiva, verrà infatti montato il motore Maybach HL 230 P 30 (12 cilindri, 23 litri di cilindrata) da 700 cavalli vapore. I tubi di scappamento erano posti nella parte posteriore dello scafo, e nella maggior parte dei Panther ai loro lati c’erano dei cofani portaoggetti. Lo scafo e la sovrastruttura del Panther, erano costituiti da un solo blocco costituito da una corazza omogenea assemblata con saldatura (gli spigoli principali erano rinforzati con incastri a mortasa come sul Tigre I). La placca scoscesa (inclinata a 33°) aveva una corazza più spessa (80 mm); tale inclinazione permetteva di deviare i proiettili ricevuti ed evitare che colpissero la maschera del cannone. La sospensione era costituita da 8 rulli doppi sovrapposti (dischi di forma piatta muniti di anelli di caucciù pieno). Gli ultimi Panther possedevano dei rulli completamente in acciaio con sospensioni elastiche identiche a quelle che si trovavano sugli ultimi esemplari di Tigre I e Tigre II. Come per i Tigre I, la disposizione dei rulli non era simmetrica. La manutenzione di queste sospensioni particolari non era molto agevole, ma dava al carro un assetto eccezionale.
- Produzione e impiego
All’inizio fu previsto di costruire il Panther in 250 esemplari al mese, ma alla fine del 1942 tale obiettivo passa a 600 esemplari al mese! Fu quindi deciso che un gran numero di produttori costruissero esclusivamente il Panther. Daimler-Benz che aveva dovuto abbandonare la costruzione dei suoi prototipi dovette dotarsi delle strutture necessarie per produrre i Panther del suo concorrente. Nel gennaio 1943, MNH (Maschinenfabrieh-Niedersachsen-Hanover) e Henschel cominciarono anche loro a produrre il Panther della MAN. La produzione cominciò fra febbraio e marzo dello stesso anno, e un gran numero di subappalti furono assegnati in questo vasto programma di armamento. Fu addirittura rallentata la produzione di aerei pur di assicurare il carburante necessario ai futuri battaglioni di Panther ma anche per liberare le installazioni industriali da questo tipo di produzione a vantaggio dei Panther. Malgrado tutto ciò, l’obiettivo di 600 Panther al mese non fu mai raggiunto, dato che la produzione mensile non superò mai i 330 esemplari. Nel febbraio 1945, 4.814 Panther erano stati costruiti quando la produzione fu fermata. I Panther furono utilizzati in combattimento per la prima volta al momento dell’operazione Cittadella, la grande offensiva sul saliente di Kursk, il 5 luglio 1943. La rapidità con cui il progetto fu realizzato, ebbe come riflesso tutta una serie di problemi che caratterizzarono questo mezzo. Infatti è noto come numerosi problemi tecnici dovuti al carattere sofisticato dei cingoli e della sospensione furono causa di numerose rotture del carro. Il motore aveva dei problemi di surriscaldamento ed era causa di numerosi incendi. Durante questa battaglia si ebbero più carri messi fuori combattimento a causa dei problemi meccanici di quanto fece l’efficacia delle armi anticarro russi. I Panther servirono su tutti i fronti, eccetto che in Africa del Nord, all’interno dei battaglioni Panther (SS-Panzerdivision “Hitlerjugend”, SS-Panzerdivision “Das Reich”, Panzerdivision “Hohenstauffen” e altre). Il Panther fu anche usato in modo strano durante l’offensiva delle Ardenne, infatti durante questa operazione 10 Panther furono mascherati da cacciacarri M-10 dell’esercito americano. La torretta e i cofani ripostiglio furono levati e la torretta fu trasformata con l’ausilio di sottili lamine di metallo. Anche se il sotterfugio fu molto convincente, questi carri non ebbero molto successo per via della confusione che generarono fra i soldati di entrambi gli schieramenti.
- Derivati
Lo chassis e gli altri componenti disponibili per la realizzazione del Panther servirono di base per la costruzione di diversi derivati: Befehlswagen V Il Befehlswagen V fu costruito in due versioni diverse, infatti fu realizzato un carro comando a partire dai modelli Ausf D/A/G (Sd.Kfz 267) e un carro di collegamento terra-aria a partire dai modelli Ausf D/A/G (Sd.Kfz 268). Saranno convertiti un totale di 329 Panther in Befehlswagen V fra il maggio 1943 e il febbraio 1945. L’equipaggiamento radio supplementare fu installato nella torretta, a scapito del numero di munizioni in dotazione a questi mezzi. Panzer-Beobachtungswagen V Il Panzer-Beobachtungswagen V era un veicolo di osservazione d’artiglieria dotato di una torretta fissa modificata, dove il cannone era stato sostituito da una copia in legno e il cui unico armamento consisteva in una MG34 coassiale. Un tavolo per i documenti occupava lo spazio del pozzo della torretta. Questo carro fu costruito in 41 esemplari utilizzando i Panther danneggiati in combattimento o ritirati dal servizio. Bergepanther Il 29 marzo 1943, fu deciso di costruire un Panther che effettuasse soccorso e riparazione (destinato ai carri con un peso superiore alle 45 tonnellate) da assegnare ai Panzer-Abteilungen. Questo carro sostituiva i semicingolati da 18 tonnellate per il recupero dei mezzi pesanti. Nel giugno 1943, MAN costruì 12 prototipi di Bergepanther utilizzando come base il Panther Ausf D (danneggiati) senza torretta. La produzione cominciò nel 1943 e furono utilizzati anche i modelli Ausf A e Ausf G. Il Bergepanther fu inizialmente armato con un cannone da 20 mm KwK 38 L/45 e successivamente con due MG34 o MG42 accoppiate. L’equipaggio era composto dal comandante, dal meccanico e dal conducente. Era equipaggiato con una gru di sollevamento da 1,5 tonnellate e da altri componenti di ausilio e attrezzi (per esempio una grande pala, un verricello ecc.). Furono prodotti solo 347 esemplari (di cui 240 da Ausf A e 107 da Ausf G) oltre a 12 Ausf D, a partire dal giugno 1943 al marzo 1945. I Bergepanther furono prodotti dalla Demag (Benrath), Henschel e MAN. I Bergepanther furono assegnati a partire dall’agosto del 1943 ai Panzer-Abteilungen e dal gennaio 1944 agli schwere Panzer(Tiger)-Abteilungen e agli schwere Panzer-Jager-Abteilungen oltre ad alcune unità indipendenti. Alcuni Bergepanther furono convertiti per il trasporto delle munizioni, ed ebbero la dizione di Munitionpanzer. Il Bergepanther fu il miglior veicolo di soccorso della seconda guerra mondiale. Ciò non di meno, la migliore conversione del Panther senza dubbio fu lo Jagdpanther, un eccellente caccia carri armato con un cannone da 88 mm Pak 43 L/71, ma la sua produzione fu estremamente limitata. Diverse torrette di Panther (soprattutto di veicoli danneggiati o ritirati dalla prima linea) furono utilizzate per essere montate nelle fortificazioni fisse permanenti.
- Conclusioni
Se la guerra si fosse prolungata, e soprattutto se la Germania fosse stata in grado di mantenere i suoi programmi di produzione, il Panther e il Panther II sarebbero diventati sicuramente l’ossatura delle Panzerdivisionen tedesche, seguito dal Tigre II e dallo Jagdtiger. Il programma di razionalizzazione (Richtwert—Programm IV), lanciato alla fine del 1944, metteva fine alla produzione dei carri di tutti i tipi precedenti (compreso il Tigre I) a vantaggio dei carri dell’ultima generazione. La sconfitta della Germania nell’aprile del 1945, metterà fine alla produzione del Panther, senza che questo potesse sviluppare tutto il suo potenziale. Peraltro, il Panther era capace di distruggere un carro nemico ad una distanza di 2.000 metri (ad una distanza di 1.000 metri la percentuale si avvicinava al 90%). Le statistiche dell’esercito americano, ci dicono che un Panther veniva distrutto al prezzo di 5 M4 Sherman o di 9 T-34!
PzKpfw V Ausf D Panther | DATI GENERALI | Designazione formale: | Panzerkampfwagen V Ausf. D, Panther (SdKfz 71) | Costruttore: | MAN, Daimler-Benz, MNH, Henschel | Esemplari prodotti: | 850 | Periodo di produzione: | Gen. - Set. 1943 | Tipologia: | Carro medio / pesante | Equipaggio: | 5 | Lunghezza (m): | 8.66/6.87 | Sporgenza canna (m): | 1.79 | Larghezza (m): | 3.27/3.42 | Altezza (m): | 2.85 | Peso in ordine di combattimento (Kg): | 44.800 | Radio: | FuG5 | | POTENZA DI FUOCO | Armamento principale: | 75 mm KwK 42 L/70 | Munizionamento stivabile: | 79 colpi | Brandeggio: | idraulico sui 360° | Vlocità di brandeggio: | 60 sec. sui 360° | Elevazione: | - 8° + 18° | Sistema di puntamento: | TZF 12 | Armamento secondario: | due MG 34 da 7.92 mm | Munizionamento stivabile: | da 4200 a 5100 | | MOBILITA' | Motore: | Maybach HL230P30 | Potenza (Hp): | 700 a 3000 giri | Rapporto peso/potenza (Hp/t): | 15.5 | Marce: | 7 avanti e 1 indietro | Carburante: | Benzina | Autonomia su strada (Km): | 250 | Autonomia fuori strada (Km): | 100 | Consumo su strada (l/100 km): | 280 | Consumo fuori strada (l/100 km): | 700 | Capacità serbatoio (l): | 720 | Velocità su strada (Km/h): | 46-55 | Velocità fuori strada (Km/h): | 30 | Maglie cingolo: | 86 | Larghezza cingolo (cm): | 66 | Pressione al suolo (psi): | 128 | Altezza dal suolo (cm): | 56 | Raggio di sterzata (m): | 10 | Pendenza superabile: | 30° | Ostacolo verticale (cm): | 90 | Ostacolo orizzontale (m): | 2.45 | Guado (m): | 1.9 | | PROTEZIONE | | Fronte | Lato | Retro | Sopra/Sotto | Scafo | 60mm a 35° | 40mm a 90° | 40mm a 60° | 16-30mm a 0° | Sovrastruttura | 80mm a 35° | 40mm a 50° | - | 16mm a 0° | Torretta | 100mm a 80° | 45mm a 65° | 45mm a 65° | 16mm a 0°-7° | Mantello | 100mm | - | - | - | Tavole a colori
| Italia 1943 | | Russia 1943 | | Italia - Anzio 1944 | | | | | | Italia 1944 | | PzKpfw V Ausf A Panther | DATI GENERALI | Designazione formale: | Panzerkampfwagen V Ausf. A, Panther (SdKfz 71) | Costruttore: | MAN, Daimler-Benz, MNH, Demag | Esemplari prodotti: | 2000 | Periodo di produzione: | Ago. 1943 - Mag. 1944 | Tipologia: | Carro medio / pesante | Equipaggio: | 5 | Lunghezza (m): | 8.66/6.60 | Sporgenza canna (m): | 1.79 | Larghezza (m): | 3.27/3.42 | Altezza (m): | 3 | Peso in ordine di combattimento (Kg): | 44.800 | Radio: | FuG5 | | POTENZA DI FUOCO | Armamento principale: | 75 mm KwK 42 L/70 | Munizionamento stivabile: | 82 colpi | Brandeggio: | idraulico sui 360° | Vlocità di brandeggio: | 60 sec. sui 360° | Elevazione: | - 8° + 18° | Sistema di puntamento: | TZF 12 e TZF 12a | Armamento secondario: | due MG 34 da 7.92 mm | Munizionamento stivabile: | da 4200 a 5100 | | MOBILITA' | Motore: | Maybach HL230P30 | Potenza (Hp): | 700 a 3000 giri | Rapporto peso/potenza (Hp/t): | 15.5 | Marce: | 7 avanti e 1 indietro | Carburante: | Benzina | Autonomia su strada (Km): | 250 | Autonomia fuori strada (Km): | 100 | Consumo su strada (l/100 km): | 280 | Consumo fuori strada (l/100 km): | 700 | Capacità serbatoio (l): | 720 | Velocità su strada (Km/h): | 46-55 | Velocità fuori strada (Km/h): | 30 | Maglie cingolo: | 86 | Larghezza cingolo (cm): | 66 | Pressione al suolo (psi): | 128 | Altezza dal suolo (cm): | 56 | Raggio di sterzata (m): | 10 | Pendenza superabile: | 30° | Ostacolo verticale (cm): | 90 | Ostacolo orizzontale (m): | 2.45 | Guado (m): | 1.9 | | | PROTEZIONE | | Fronte | Lato | Retro | Sopra/Sotto | Scafo | 60mm a 35° | 40mm a 90° | 40mm a 60° | 16-30mm a 0° | Sovrastruttura | 80mm a 35° | 40mm a 50° | - | 16mm a 0° | Torretta | 100mm a 80° | 45mm a 65° | 45mm a 65° | 16mm a 0°-7° | Mantello | 100mm | - | - | - | Tavole a colori | Russia 1943 | | | | | | Russia 1943 | | | | | | Francia 1944 | | PzKpfw V Ausf G Panther | DATI GENERALI | Designazione formale: | Panzerkampfwagen V Ausf. A, Panther (SdKfz 71) | Costruttore: | MAN, Daimler-Benz, MNH | Esemplari prodotti: | 3126 | Periodo di produzione: | Mar. 1944 - Apr. 1945 | Tipologia: | Carro medio / pesante | Equipaggio: | 5 | Lunghezza (m): | 8.66/6.60 | Sporgenza canna (m): | 1.79 | Larghezza (m): | 3.27/3.42 | Altezza (m): | 2.85 | Peso in ordine di combattimento (Kg): | 45.500 | Radio: | FuG5 | | POTENZA DI FUOCO | Armamento principale: | 75 mm KwK 42 L/70 | Munizionamento stivabile: | 79 colpi | Brandeggio: | idraulico sui 360° | Vlocità di brandeggio: | 60 sec. sui 360° | Elevazione: | - 8° + 18° | Sistema di puntamento: | TZF 12a | Armamento secondario: | due MG 34 da 7.92 mm | Munizionamento stivabile: | da 4200 a 4800 | | MOBILITA' | Motore: | Maybach HL230P30 | Potenza (Hp): | 700 a 3000 giri | Rapporto peso/potenza (Hp/t): | 15.5 | Marce: | 7 avanti e 1 indietro | Carburante: | Benzina | Autonomia su strada (Km): | 250 | Autonomia fuori strada (Km): | 100 | Consumo su strada (l/100 km): | 280 | Consumo fuori strada (l/100 km): | 700 | Capacità serbatoio (l): | 720 | Velocità su strada (Km/h): | 46-55 | Velocità fuori strada (Km/h): | 30 | Maglie cingolo: | 86 | Larghezza cingolo (cm): | 66 | Pressione al suolo (psi): | 128 | Altezza dal suolo (cm): | 56 | Raggio di sterzata (m): | 10 | Pendenza superabile: | 30° | Ostacolo verticale (cm): | 90 | Ostacolo orizzontale (m): | 2.45 | Guado (m): | 1.9 | | | PROTEZIONE | | Fronte | Lato | Retro | Sopra/Sotto | Scafo | 60mm a 35° | 40mm a 90° | 40mm a 60° | 16-30mm a 0° | Sovrastruttura | 80mm a 35° | 50mm a 60° | - | 40-16mm a 0° | Torretta | 110mm a 80° | 45mm a 65° | 45mm a 65° | 16mm a 0°-6° | Mantello | 100mm | - | - | - | Tavole a colori | Prussia Autunno 1944 | | Polonia Settembre 1944 | | Prussia Ottobre 1944 | | | | | | Acquisgrana Novembre 1944 | | | | | | Ardenne Dicembre 1944 | | Ungheria Marzo 1945 | | Bonn Marzo 1945 | | Crediti: | Testo originale: | George Parada | | Traduzione: | Vito Zita | | Tavole a colori: | Manuele Villa | |
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