: Due veterane Harley “diverse” |
Inviato da Manuele il 31/8/2004 18:09:25 (4891 letture)
| Harley Davidson 750 mod. WLA 45 - Versione civile Vedendo la copertina della scatola dell'Harley Davidson WLA 45 (modello civile) di Esci, non si puo non pensare ai numerosi film di cui é stata protagonista, da quelli con James Dean al notissimo "Un americano a Roma" con l’indimenticabile Alberto Sordi. Derivata dal modello usato dagli alleati nel conflitto appena terminato, la WLA45 fu il sogno di moltissimi giovani dell'epoca, con l'enorme sella di cuoio, l'ampio manubrio ed i pneumatici larghi faceva pensare immediatamente alle lunghissime ed assolate "highways" e “routes” del nordamerica. Harley Davidson 750 mod. WR (Dirt Track Racing Bike) Un rettilineo in terra battuta, in fondo una curva a sinistra, e voi a 180 km/h su una moto priva di freni. O vi svegliate dal piu brutto dei sogni, oppure state pensando al "dirt track", lo sport a due ruote piu popolare negli USA. É simile allo speedway europeo, ma le moto sono molto diverse : debbono essere derivate da modelli di serie, private dell'impianto frenante e di illuminazione. Tra le due guerre mondiali, per dare respiro all'AMA (American Motorcycle Association), la Harley Davidson produsse la versione corsaiola della WLA stradale, consentendo di acquistare una moto pronta per le gare senza spese ulteriori per modificare un mezzo "targato". | Harley Davidson 750 mod. WLA 45 | La Esci, diversi anni fa, realizzó le versioni civili, con la modifica di numerosi componenti, della famosa serie di motoveicoli militari prima di interromperne del tutto la produzione. Erano reperibili nella stessa serie la BMW R75 con sidecar (vero "falso storico" in quanto mai prodotta dalla casa di Monaco in versione civile) e della Triumph 3HW. Chiaramente il modello Esci è introvabile da parecchi anni, ma la conversione dal modello militare, ora "ripescato" da Italeri, non dovrebbe essere molto impegnativa. Aprendo la grossa scatola Esci si puó immediatamente notare l'elevato numero di pezzi e l'ottima qualita dello stampaggio, tranne pochissimi ritiri, totalmente privo di sbavature. II montaggio non é impegnativo, ma ci vuole parecchio colpo d'occhio per individuare i vari pezzi sulle stampate, visto che le istruzioni non sono affatto chiare e le illustrazioni molto piccole (anche nel "nuovo" modello Italeri !!!). Nel kit sono presenti anche alcune parti cromate realizzate molto bene con uno strato di cromatura cosí sottile che non maschera affatto i dettagli e, soprattutto, non essendo previste giunture in vista non sará necessario riverniciare il tutto. Vediamo insieme i dettagli di questo gioiello "anni cinquanta". II motore é assai dettagliato e riproduce molto fedelmente la tradizionale architettura della Casa di Milwaukee. II classico bicilindrico "aste e bilancieri" a valvole laterali é composto nel kit da circa una quarantina di pezzi, alcuni minutissimi che comprendono perfino il relé ed il condensatore della grossa dinamo posta davanti ai cilindri. Anche il grosso carburatore Bendix, incastrato nel "V" stretto (45°) é perfetto con il tipico filtro aria circolare cromato. Al contrario delle istruzioni che lo prevedevano nero, ho preferito la vernice cromata per l'enorme coperchio della trasmissione primaria (su una Harley Davidson le cromature non bastano mai !!!). É un peccato che la catena sia il solito elastico nero : ho recuperato una serie di spezzoni di catena Protar (sempre abbondante nei kit di Provini) e l'ho adattata al pignone ed alla corona eliminando il disco "fermaelastico", il passo non e proprio perfetto, ma il risultato é abbastanza realistico. La parte ciclistica é finemente riprodotta sia per quanto riguarda l'esile telaio (per fortuna la velocitá non era uno dei pregi di questa moto!!) completo di tutti i rinforzi e dettagli, persino nelle parti invisibili a modello finito, sia per la caratteristica forcella a parallelogramma, con tutte le molle bene in vista, perfettamente funzionante anche se estremamente fragile. Funzionante anche l'unico ammortizzatore posto sotto la sella, peccato che la rigiditá della molla ne comprometta la robustezza. Ottimi i grossi pneumatici, completi di battistrada e scritte d'epoca, che si inseriscono molto bene nei cerchioni dai raggi abbastanza sottili. Ho preferito verniciare questi ultimi in tonalitá leggermente diversa per dare uno stacco alla cromatura, completando il lavoro verniciando i nippli in oro. Molto fedele anche la caratteristica linea dei parafanghi e del serbatoio, completo di accessori cromati da applicare dopo la verniciatura. Ho sostituito le decal che riproducono le sottili modanature con delle striscioline di plastica autoadesiva cromata per simulare lo spessore di queste ultime. Per il colore della carrozzeria ho scelto un bell'azzurro chiaro, ovviamente metallizzato, ma, essendo molto diffusa anche all'epoca la personalizzazione, qualsiasi colore purché vistoso puo andare bene; le decals comprendono, oltre alle suddette modanature, il quadrante del contachilometri e le scritte HD per il serbatoio; una brutta notizia per chi volesse affrontare la conversione dal modello Italeri od anche la sua semplice costruzione in versione militare : nelle decals del "nuovo" kit sono totalmente assenti sia le scritte HD sia qualsiasi fregio di reparto, mentre nel vecchio modello ne erano presenti una ricca serie. L'effetto finale é comunque molto buono grazie anche alla ottima qualitá del modello. Peccato che a suo tempo la Esci non abbia continuato la serie, visto che in catalogo, come molti sapranno, appariva anche una Guzzi Alce (mai prodotta, purtroppo!!) in versione militare. |
| Harley Davidson 750 mod. WR | A suo tempo ho usato un kit Esci H.D. WLA 750 militare (naturalmente "estinto", ma ora nuovamente in produzione con il marchio Italeri), partendo dalle foto di un libro sulla Harley Davidson (Allan Girdler - Harley Davidson, la grande moto americana - Giorgio Nada Editore). Mi limiteró alle modifiche da apportare rispetto al modello “standard”. Vanno tolti dalle stampate i dettagli superflui : borse, paragambe, parabrezza, parafango posteriore con attacchi e la fanaleria ; il kit si alleggerisce molto. Vanno asportati dal telaio gli attacchi degli accessori, conservando solo quelli del motore, togliendo anche le fasce sui tubi principali ed alleggerendo gli attacchi della ruota posteriore. Ho rifatto anche il tubo sotto la sella, visto che l'ammortizzatore posto all'interno non era presente, sulla sua triangolazione e su quella del cannotto vanno praticati fori di alleggerimento. La modifica piu impegnativa riguarda il motore : vá eliminata la dinamo posta davanti al cilindro anteriore, sostituita da un grosso magnete (proveniente, sull’originale, da una macchina agricola), che va autocostruito basandosi sulle foto del libro ; gli scarichi, privi di silenziatore, sono realizzati ex novo con tubetto evergreen curvato a caldo. Non buttate via i pezzi in esubero : sono tanto "strani" che torneranno sicuramente utili in futuro. Sul motore vanno fissate due pedane ribaltabili : una sul perno che esce dal carter della trasmissione primaria e l'altra su una piastra tissata con tondini al carterino che copre il pignone; gli attacchi delle piastre poggiapiedi non servono: I'unico comando a pedale era quello della frizione, inutilizzato in gara (la corsa veniva disputata generalmente con la marcia piú alta, in questo caso la terza, bloccata). II pedale va ricostruito e fissato al basamento dei cilindri. Va rifatto anche il filtro dell'aria, visto che tutto il "marchingegno" della versione militare é inutile. La forcella, tipo "Springer", è perfetta, vanno aggiunte solo le piastre laterali che fungevano da ammortizzatori a frizione e la piastra portanumero, asportando gli attacchi del parafango e della piastra portaceppi del freno ed aggiungendo i piccoli ingrassatori sui perni dei biscottini oscillanti. II manubrio va allargato asportando la leva del freno anteriore (a sinistra, pazzesco !!) e inserendo l'interruttore di massa. II comando dell'acceleratore passava attraverso il tubo del manubrio, cosí come il filo di massa (da collegare al magnete). Al serbatoio va aggiunta la fascia centrale di ancoraggio che coprirá anche la fessura lasciata dal blocco del contachilometri che non vá montato. Il parafango posteriore vá arrotondato, tagliando la cerniera e ricostruendo le staffe e le placche portanumero. Va aggiunto un piccolo cuscinetto. La sella andrebbe alleggerita, ma ho preferito lasciare l'originale, molto piú caratteristica, aggiungendo le molle di sostegno. L'unico punto dolente é stato il dover ricostruire le ruote, prive dei tamburi dei freni, con la realizzazione dei mozzi, torniti in alluminio, e dei raggi, in acciaio armonico da 3/10 ; ho sostituito la catena originale, realizzata dalla Esci con il solito "elastico" (e mantenuta dall'Italeri…grrr !!) con una catena Protar, leggermente fuori scala, ma sicuramente piú realistica ; le due corone presenti su entrambi i lati del mozzo posteriore per un rapido cambio del rapporto finale (bastava rovesciare la ruota) sono realizzate in plasticard da 4/10. Per la colorazione, tinte contrastanti: fiamme rosse (Tauromodel) su giallo cromo : libero sfogo alla fantasia ! Purtroppo nel kit in mio possesso le decals erano inutilizzabili, quindi manca la scritta Harley Davidson sul serbatoio, ma, considerando che ogni pilota verniciava il suo mezzo a proprio gusto… |
| Altre risorse disponibili sul sito: - Harley Davidson WLA 750 - 12 immagini - Harley Davidson WLA - 20 immagini
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